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Le 150 poesie dell'argomento "Natura" dell'albo d'oro
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| Comignoli esalano fumi
nutrendo di grigio lo sfondo
copiose e pazienti nei fiumi
le acque nascondono il fondo.
Le tremule foglie dai rami
lasciandosi andare sul prato,
al vento ridonano fiato
ornandolo con dei ricami.
L’aurora di sole
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| Soffre tanto
il nostro pianeta,
non sa dove andare,
ha smarrito la meta.
Nessuno riflette
sugli errori fatali
che sono all’origine
di tutti i nostri mali.
Il nemico invisibile
ha inviato un segnale,
c’è poco tempo
per poterci
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| Dolce elicriso
il seme tuo lo sa
com’é bello tuffarsi
nel cuore della vita
prenderne a piene mani
ed elargire essenze
a stordire i forestieri.
Ninfa di sole e oro
da un pertugio di roccia
allarghi il cielo
in un rito di fortuna
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Ogni tanto
amo isolarmi,
stare da solo,
deporre le armi,
sento il bisogno
d’un semplice svago
e trarre sollievo
mentre
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| Nasce il tramonto
nel quieto vespro.
Ricami di nubi,
sull’orlo del mare.
Ancor appesi,
all’etero rossore;
ecco i silenti panfili,
nel loro dondolarsi.
Le cineree montagne,
ancor supine,
aspettano la carezza,
del vento mattunino.
E tutto
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Un giorno trasparente, fulgido,
appare fra mille e mille giorni già vissuti,
un incanto di colori fra magiche pianure.
Traspare all’orizzonte un colle di smeraldo,
fra mille e mille fiori si infrangono colori,
profumi che inebriano il
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| Estate porti luce
e il tuo caldo raggio di sole
sembra illuminare
più a lungo il giorno
ma s’accorcia e si
contrae il tempo
che procede verso
il solstizio d’inverno.
Sei nella sequenza delle cadenze
della vita e della natura
nelle incerte
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| La musica allegra
brillante ed effimera
delle cicale e della primavera
vola lontano cercando
il suo nido perduto
nelle meste note dei violini d’autunno,
toccanti melodie
che annunciano la morta stagione
e feriscono il cuore.
Gli alberi
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| Il tempo è sempre un po’ pazzo,
io sono nato a marzo.
Freddo, caldo, pioggia, neve, sole,
cadono le ultime foglie
mentre qua e là spunta un fiore.
Vento di scirocco s’alterna
a tramontana e la
primavera si veste di neve.
Torna l’inverno sul
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| Non amo il forte vento...
Amo il vento
che accarezza i capelli
e costruisce riccioli sulla fronte ...
Il vento
che profuma di mondo
di colori.
Il vento che
mi parla sottovoce
e mi bisbiglia
il sospiro dei fiori
il canto degli alberi
la
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Discende ora il tempo
scende sino al pelo dell’acqua di questo lago
dove dalla superficie il passato affiora
con tutto se
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Mentre il Chaos regnava sui venti
e ribolliva il brodo primordiale,
Gaia, plasmata da mani sapienti
prendeva forma in
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Vaporosi sospiri di nebbia
penetrano lame di sole sbiadito
sulle corolle d’un topinambur intorpidito
sbucato per caso sugli argini del fosso.
Mentre segue il frenetico volo
d’un’ape inebriata dai mosti in fermento
per copulare, nello spasimo
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Amo Novembre
Novembre l'oscuro
velato di grigio e del grigiore bruno
del ramo che sempre
si vede men foglie
sui
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| Quanto conosciuto e lieto appare
quel sentir frusciar di foglie
che mosse lievemente al vento
quasi paiono cantar tra
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Un cono alla panna svetta lassù nel cielo
bastoncini colorati cotton fioc salgono la china
specchiandosi in piccoli ruscelli
dove il ghiaccio pare non invadere
cespugli ricordano la primavera
fiori bianchi sbattuti dal vento inclinano la
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Lasciami volare...
Lascia che io mi posi
sulle erbe e sui rovi,
sui petali colorati
di rose e girasoli.
Non permettere
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Ingegno d'uomo a Marmore
precipitò maestose acque,
con boato così travolgente
da ammaliar pittori,
poeti e tanta gente!
Così Piediluco,
lago gaudente
come creatura nacque,
per abbellir sì natura
come a Dio
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Lasciamole ad altri
certe amenità,
diamo un calcio
a soprusi, angherie
e restanti banalità,
sia pura cortesia
trovar l'armonia
nelle nostre realtà.
È in quest'oasi,
di limpide acque
che oggi l'Umbria
sembra
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Primavera, sboccia l’amore,
fiorisce il cuore,
di fiori il profumo
si respira.
Rinasce la natura,
nella bellezza
il sogno ancora
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Il sole non sapeva
che la luna aveva maledetto il giorno
e attendeva che la luce
morisse nel respiro delle ombre.
La luna non credeva
che il sole avesse pianto pioggia
e che il colore delle nuvole
non sarebbe più tornato
se non nell’ora del
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Mia terra lontana
ariosa e lucente,
il vento dei ricordi
mi porta il tuo profumo
e tutto ha l'imprecisa vaghezza
dei sogni.
Suggestioni e incanti
di una terra senza eguali,
magia di paesaggi incredibili
e sono albe chiare, tramonti
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Colò in una notte
quel vivido azzurro
e l’alba rinvenne,
a corale sconforto,
di piombo vestito
un livido cielo,
agli occhi già morto.
Smarrito il vigore
e in bruma celato
il sole s’affonda
distante e fatale,
la luce ormai fioca
e scarso di
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| Dicembre è arrivato
a passi stentati
con la gerla piena
di rami secchi,
dal cielo livido scende
la pioggia greve,
dal mar l'eco rumoroso
di sibili sferzanti di vento.
Una nenia malinconica
espande la sua voce
nella nebbiosa vallata
che
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Scavando i ricordi
di quand'ero bambino
rammento ancora le tinte
d'un freddo mattino
diretto al collegio
che
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Straccetti di nuvole in ghingheri
raccontano dolci miserie
e il volo annunziato di un merlo
più nero del manto del
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Danzano al vento
le foglie d’autunno,
portando lontano
lontano il ricordo
di giorni d’estate.
Lassù un paesino
irradiato dal sole
ormai sta lottando
con nuvole nere!
Già cala la sera
in tutte le case!
Il primo camino
s’accende
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I petali delle rose di maggio
piegano le scie incaute
al passaggio delle comete
Spianano l'informità
della stesura del manto
sul giaciglio
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Un mattino qualunque varcai la solita soglia,
il sole di uscire non ne aveva la voglia,
l’abitual passeggiata era un semplice svago,
un impegno morale di cui non ero mai pago
Percorrevo l’antica strada maestra,
il bastone ben stretto nella mia mano
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| Il rumoreggiare delle acque
contro gli scogli battenti e sparsi
il sussurrare delle onde del mare
piene di riflessi e
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Lì dove soffia ancora il vento
non si è mai spento l'orizzonte
né il respiro acceso del mattino
quando l'aurora esita un colore
Ed ogni spicchio di nuvola attende
quel limpido verbo di destino
bagliore che non tace
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Nel silenzio dell’alba
variopinta
la brina sui bastioni
adorna i fiori,
rendendo armoniosa la mia vita.
A settembre
grappoli di Nuragus
trasformarti in vini
riempiono le cantine,
a Monte Claro
i cigni aspettano poeti
che declamano
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| Dolci rintocchi in lontananza
si mescolano ai miei passi
nell’incolta brughiera
ove silenzi ovattati e declivi
mitigano l’aria pungente.
L’erba alta sembra un’onda
mossa dal vento che s’avanza.
Nell’imminenza d’un evento,
altro tempo
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| Non conosco il colore dei colchici
e, non so come nasce un simile fiore
che sfida cieli infiniti
ove s’involano saettanti falchi
nei dirupi a strapiombo,
né quale mano arcana cosparge
i semi nei solchi,
o se per incanto ne è artefice
il riflesso
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| E' qui che ritrovo me stessa
immersa nel verde
dalle infinite gradazioni
riscopro la pace interiore
nei boccioli di seta e velluto
dell'ibisco vermiglio
nel paziente roseto
ormai senza rose
che inizia l'attesa
della nuova fioritura.
Ascolto
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| Fiore dell’arancio
che ti schiudi nel mese
delle rose,
sei fragrante aroma
per dolci pietanze,
sei profumata essenza
per noi donne da sfoggiare
e per la sposa
sei candido e prezioso decoro,
simbolo
dell’unione d’amore.
Risplendi con il
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| Il richiamo è forte,
e io lo assecondo.
Vado là,
dove salde radici
avvinghiate alla terra,
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Che suono ha l'incedere del tempo
nel cammino uniforme di ogni nuvola
soffiata piano nell'azzurro d'un cielo
fra i rami che tremano le leggere foglie
Pronte a pronunciare un mese ancora
di una stagione che ritorna allo scorrere
come ore lente
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| Forse, volgendomi indietro,
vedrò sollevare polvere ancestrale
sovrastandomi nel compimento
dell’eterno, senza avvedermene.
Un tempo m’era dolce sognare
nel mistero della sera,
quando il sole si cela nell’alveo della foce
oscurando l’indaco del
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| Il rumore del ruscello
la dolcezza del tramonto
il legame tra la terra
e il respiro più profondo.
Gli spiragli di rugiada
che dipingono la scena
aggrappati nel risveglio
alla luce della luna.
Ciò che sente e si nasconde
al
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| Accennato è il sentiero
or dissolto nelle foglie...
specchio incerto di un autunno
che assopito si distoglie.
E' la luce del tramonto
che accarezza dolcemente
è il profumo di corteccia
che si infonde nella mente.
I riflessi tra
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voci di pescatori
maglie nella rete dell'orizzonte
comete di gabbiani
salpano
ancore della notte
sulla rotta delle lampare
chiacchiericci d'azzurro
tra mare e cielo
confini di sale e di stelle
stringono nel vento
il canto
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Midesa |
10/03/2013 08:35 | 7334| |
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| In viali ombrosi cinguettano vite,
che fanno danzare più lesti
i miei passi curiosi e furtivi.
Fra un fusto e una siepe rallegra il mio viso;
l’aurora m’appare improvvisa
di un giorno che spero felice.
Pian piano i raggi cocenti rallentano i
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| E' dorato, il fulmine piangente
Il suo grido risuona nella notte
Ed il suo lamento infrange la quiete
Squarcia il velo
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Intenso cuore batte in fiamma
vermiglia, bisbiglia al mondo
parole d'amore.
L'alba s'appresta a vestire l'aurora
in colori rosati, in tinte pastello
leggere e delicate.
Il giorno trionfa in bellezza, tra
colori di ogni sfumatura, che
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chiome
spoglie da foglie
specchiano, sagome scure
Tra il lieve andare del fiume
di bianco innevato
colore
Tace l’ intorno nel meriggio
che d’ ore sprovvisto, già muore
Tronchi dormienti, colmi di neve paion spettri
di grigio vestiti
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Egli fa brillar
le notti
un canto lieve
diffonde
L'abissale
anima lunare...
Tu sei l'altra
metà del sole
da esso trai
la luce...
rifletti l'argento...
tutto intorno a
te è spento...
appare un paesaggio
sotto
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Ombre profetiche
salendo riflettono verso il cielo
galleggiano sulle onde
come segni di miseria e carestia
Amici con il tempo ingrato
migrano in fila nell’interno
Il freddo non temono
non rubano il pescato
Liberi volteggiano
come esseri
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| Tra le vetuste case
le vie acciottolate
buie e strette.
La Natura selvaggia
riconquista a morsi
il proprio spazio.
La desolazione
salta dalle piazze
ai portoni vuoti.
Tetti crollati
tra muri
appesi al cielo
come lenzuola di memoria.
Il
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| Tace il bosco,
se non per lo stormir
di foglie.
Volano, tra i rami,
capinere dorate.
Ma è lassù,
tra i monti, ove
i raggi del sole
fan capolino, ch’io vedo
trasparire l’Infinito.
Sulle cime dei monti
scorgo il tramonto,
e un bagliore di
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| Sul levar del Sole
arpeggia la natura
e tiepidi frutti
a verdeggiar
tra le foglie del ciliegio
si affacciano
dalle fronde
coi loro volti tenui,
pennellati di rossetto,
che il Sole accarezza
con un bacio...
La grazia di quel bacio,
al suo
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| Nella cortina
di un cielo notturno
il firmamento
si illumina
e sempre più chiare
si distinguono le luci multicolori
dell’Aurora
Ballano nell’ aria
rubano l’istante
carico di fuoco
un sole ansioso
d’esplodere
trattiene i fili
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La grazia aureolata,
di giorno vestita,
volteggia sfavillante
intrecciando contrasti.
Morbidi rilievi di luce
si smorzano sommessi
ricamando il proprio rovescio
nell’alternanza con la notte.
Civettando con il Sogno
impercettibili
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Odo la voce della montagna
pur essere silente
domina possente
su verdi vallate
su case e gente.
M'incammino
al richiamo
tra boccioli, arbusti
e sorgenti
ammiro splendori.
Passo dopo passo
attraverso
fitte boscaglie,
m'inerpo tra
rocce
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Or dorme, distesa,
smossa, dall'acqua.
Le bolle, s' aprono,
con scoppio leggero,
e lieve spumare.
Nere manciate,
ne escono fuori.
Sapore,
di ventre profondo.
Dura,
corteccia di suolo.
La terra,
distesa, riposa,
e pare,
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E scorsi,
Dall'intimo d'un guardo,
Arboree nubi infisse
In cielo tardo;
E verdi mari, scorsi,
Arsi
Di vivide ametiste
E brune spoglie,
Erbacei lacci e spine storte,
E arbusti tristi
Avvòlti;
Andai, ne bevvi a sorsi.
Un sospiro
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Tra filari di ulivi secolari,
in compagnia di passeri e fringuelli,
un'aria salùbre e frizzante respiro
in questa'alba di dolce e precoce primavera.
Con passo felpato mi muovo
su perle di gocce brillanti,
cadute dalle verdi
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Albero
senza fronde e senza rami,
dove non crescono
più foglie,
la corteccia inesistente,
rinsecchito,
fatico a
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Lenta la ruota macina il suo tempo
frangendo drupe, acini di vita,
vola per l’aria intenso saporoso
e sapido il profumo
dell’olio nuovo
Negli angoli oscuri e polverosi
fremono tremule lucerne
e rimestano l’ombre
in gara con la
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| La terra si veste di rosso- giallo,
colore inebriante
di odore di mosto e di vino,
giornate corte e brumose,
notti con monotono languore
mordono il cuore.
Luna più ombrosa,
il sole ride,
d’un sorriso turchino,
il freddo s’avvicina,
soffia
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Betulla era il tuo nome
notte e giorno a stender fronde
t'adoperavi
L'usignolo in flebile ramo
la reggia ha
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150 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 60.
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