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Le 132 poesie dell'argomento "Sociale" dell'albo d'oro
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Erano stagioni luminose
risciacquate da un’aria limpida,
erano giorni vissuti nel sole.
Ora è il rosso che
rotola sulla
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Adesso ogni fiore appassirà dall’inferta mano,
ogni albero si spoglierà dei verdi rami,
ed ogni fiume si tingerà di sangue.
Sarà un inverno freddo e lungo,
ove la neve agghinderà a morte,
il barbaro e repellente tempo,
carabine, carri armati ed
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i
Tanti secoli passati
tra lotte di religioni
Pasque trascorse
d’atti cristiani
Un rammarico pandemico
genera e trasforma
la radicalità del vangelo.
Culti a distanza
chiese spogli di fedeli,
propulsori del vangelo
allontanano i bambini
e
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Scoccano campane della morale
sul promontorio etico - universale
per lanciar allarme ed avvisar
che catastrofi stanno per arrivare.
Un monito a chi non vuol ascoltare
sarà la poesia da far proclamar
in ogni ove nel pianeta ora peggiore
di tutta
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| Passeggio su un mondo,
che fa del suo giusto,
un pensiero contorto,
che mette in contrasto.
Osservo le sue acque,
che calmano l’interno,
bagnando le ferite,
che ho scordato nell’inferno.
Prevengo e cammino,
sulle sue fertili terre,
ma so
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La mia terra è lontana,
il mio canto evapora
col respiro del vento.
Son partito di notte
dietro di me ho lasciato
la paura e il tormento
ho camminato tanto
fino a fermare il tempo.
Terrore dentro gli occhi
per chi non sa nuotare
siamo in
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Non solo le rondini emigrano per la vita
sempre pronte a inverdire i nidi lasciati
prima di fare ritorno a casa, in continua spola.
Ma non sono rondini costoro che invece fuggono
da una -non esistenza-
a cui si augurano di non fare ritorno
anzi,
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La pioggia,
incessante e battente,
ricopre copiosa
la via del Ponente,
lungo il tragitto
della strada dei Fiori
l’asfalto bagnato
non mostra timori
È la vigilia
d’un giorno di festa
poi la mente si ferma
il tempo si arresta:
son da poco
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| Scrosciante la pioggia
inonda la via
e un brivido freddo
disegna una scia
sull’umida pelle
del cieco viandante
che lento trascina
quel passo pesante
Il cielo nemico
coperto di nubi
piangendo a dirotto
affoga i profumi
di questa
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| Oh Italia bella, oh Italia terra mia,
che sia tu sempre forte e prosperosa!
Così ti voglio! Ma anche generosa
incontestata
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| Connesso al web con sistema wireless;
nella mano, un progredito gadget
non mi tengo più in forma col fitness
da quando, ho
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Ombra cinerea,
a distanza dei grovigli
galoppa sul mio cervo.
Tsunami divastatore,
lasciami respirare
per falciare i tuoi rovi.
Ogni goccia di sangue
che approda nel mio vivere,
rimargina quella lunga ferita .
Ora vieni pur da me,
Incipit
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Non disperare figliolo.
A chi insinua
che non serve più
costruire castelli di sabbia
che si frantumano
al primo abbraccio
dell’onda del mare
Al mondo
al futuro
a noi stessi
basta ciò che resta
i sogni
quelli di un bambino
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Vagabondando la notte,
affogando le ore
svampite le membra
nelle fumerie d’oppio,
euforica estasi d’aria
consapevole
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Come può un’immacolata veste bianca
rendere sposa una bambina,
e un bianco Giglio ancora in boccio
essere calpestato da chi si crede uomo
solo perché ha strumenti del piacere
mentre non conosce nessun senso dell’onore.
E come può quest’assurda
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| I pensieri passano
sopra di me
come gocce d’acqua
su d’ una lastra di vetro
riversando sensazioni
che ancora conservano
il fascino e il profumo
delle cose perdute.
Ora la notte inghiotte
sogni non consumati
i segreti del cuore
le
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Vorrei donarti la leggerezza delle nuvole,
per portarti nel mondo incantato delle favole;
senza pesi sul cuore, senza lacrime, senza dolore.
Alzati adesso mentre ti sto pensando
rompi tutti i vincoli che ti tengono stretto,
corri sui prati verdi,
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| Da lunghe ore
giace nella china
questo mite silenzio
che sul foglio assai mi pesa
come d’inceder lento
A scandir i lunghi attimi
del sordo battito del tempo
inerte attende
il divenir mattina
Respiro la notte
e mi porta via
quel dolce
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Non è l’atto
a spaventarci
ma
l’arroganza
la sua crudezza
la sua ferocia.
Nei miei occhi
una bestia rabbiosa che sbava odio
Che rincorre
anime indifese
Che azzanna
sbrana
lasciando scia di brandelli di carne umana
e
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Il mio è semplicemente un grande invito...
Andate tutti verso quel paese che dolcemente vi accoglierà.
Il mio è decisamente un ravvicinato desiderio...
Andate tutti a leggere quella triste e illudente banalità.
Ho consumato ore e neuroni
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julia |
26/02/2016 18:15 | 2479 |
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Nella disabilità vita ...quella vera,
nel dolore - la famiglia
ridotta fino allo sfiancamento
ma, amore e cuore di genitori
donano gioia e sorriso
vincono mentre sui loro volti
vecchiaia già soggiunge
in giovane età.
Rinunce e schemi di
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eh lontani ormai quei tempi, quando
strade giocosamente impegnavamo
a tirar calci ad un pallone,
oggi, auto e vittime a
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Son quelle Foglie
che in questa stagione
si lasciano strappare
tradite
da un ramo da lasciare;
Sono le Foglie
che senza
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Centoventotto e più ci hanno lasciato,
in dolorosa attesa sta qualcun altro,
senza nemmeno saperne il motivo.
Volean lo svago, la serata passata in pasta,
con qualche risata o la tua sonata
hanno trovato troppo di più.
Sono stati contagiati,
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Non è semplice parlare di coloro
che libertà di esprimersi non hanno
rinchiusi tra quattro pareti
in un’attesa senza fine
ove il sentire
viene accartocciato e poi dilaniato
verbi gettati al vento
rintronano negli orecchi
come ubriachi
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Si spengono i giochi di bimbi nel prato davanti casa
e nei campi più non s’ode il rumore di zolle rubate ai sassi,
neppure le massaie chine sui fornelli si sentono più.
Solo grida e secchi ordini nella rude lingua dell’oppressore.
C’è chi chiama il
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Gli Angel della terra
sono in tanti
a correre in prima fila
a piene mani
per aiutare
in ogni momento
chi vien travolto
da destini strani.
Spinti o costretti
da venti incrociati
scappano in tanti
da casa loro
sfidan la morte
su carrette del
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Vento
semini morte...
Impetuoso maestrale
spingi barche
lasciano le terre ferite,
campane prive di suono
e nessun cero che arde.
Pianto di stelle riflesse
sui corpi,
la spuma è dolore,
che lascia le bocche...
La luna pietosa
le adombra
per
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Manca poco
e l’intorno ancora una volta
sarà riempito dal buio
tutto perderà di significato
ogni attimo
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Fra qualche anno
nessuno avrà memoria di quei giorni
ed il tempo dei morti
sarà un vento nero, senza storia.
Nessuno saprà più chi era Lanciotto
ucciso aprendo la strada
ai propri compagni
una mattina di gennaio del quarantaquattro.
Fra poco
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Sicurezza
espatriata da questo mondo
ove ogni fiore
reclina la corolla
petali
seminano paure
steli
periscopi appannati
celano quel che nel cuore pulsa
malessere
partita a scacchi
pedine si sguinzagliano
soffocante il
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Fuori dal gregge,
prenderai la strada,
dove non conta,
vestire alla moda.
Fuori dal gregge,
sarai controcorrente,
verrai sempre osservato,
da nemico latitante.
Fuori dal gregge,
la società è quel muro,
che puoi sfondar da
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Lamento di dolore s’innalza dal mare,
onda di pensieri affoga,
nel turbinio di vento e tempesta,
si dilegua nel silenzio l’azzurro infinito,
le acque lambiscono caduche ombre.
Fiume d’anime fanno anse,
inarcate,
per attraversare tranquillamente
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Mi riconoscerai dalla
mano sempre tesa
e da universali cuori
che battono all'unisono,
mentre la mente sarà
neutra come la luce.
Sarò unico, eppur sarò ovunque,
tra macerie per tirarti fuori, e lì
per asciugare ogni
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L'echeggiar del respiro affannoso
rimbomba tra le pareti di queste fredde mura.
Come Caronte
così
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Cadrà ogni maschera
quando non vi sarà più
alcuna sentinella
a torreggiare nelle piazze
troppo ingombre di ignoranza,
manifesta nei loro libri
letti alla rovescia.
Cadrà ogni sentinella
quando non vi sarà
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Narade |
08/10/2014 15:32 | 3074 |
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conosco le voci che muoiono
agli angoli delle sere
conosco le braccia appoggiate
sui tavoli nel risucchio
delle ore
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Nell'insidia di un tacito mare,
nell'aria eretta un richiamo di speranza
e alle spalle la voce crucciata di un addio.
Il tempo di una traversata
vale una vita persa ed una tutta da rifare.
Nell'inganno della bonaccia la promessa
che il mare
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Anna62 |
02/06/2014 05:06 | 3974 |
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All'ultimo banco deriso e sconfitto
ti sei confinato ferito dal gruppo
che in te non vedeva un ragazzo da amare
ma solo un pupazzo per poter giocare.
Quei quattro balordi bulletti di corte
vili, codardi a tirarti la sorte
sempre li pronti a
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| In un'atmosfera senza tempo
lasci la terra dei tuoi sogni infranti
e traduci in realtà
la menzogna degli uomini.
In mari sconosciuti ti avventuri
su una scialuppa
che ti allontana
dalle sofferenze e dagli inganni.
Insegui il tuo
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| Amore e collera alternano i miei spiriti
i miei umori, come nuvole nere e bianche
nel cielo dei miei occhi si alternano...
alla pioggia che bagna le mie gote
che nessuno nota o finge di non vedere
per non creare disagio tra la folla
dei suoi
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Silenzioso muto
accarezza gli scogli
sabbia dorata
preziosi
gioielli sparsi
nelle fresche acque
Il mare
vivo ci ascolta
nel mondo
il suo movimento
preghiere assenti
mute
come delfini emergono
dalle profondità
per nuotare nel
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| Le verità non urlano sepolte
da un uomo che manipola e d’ignavia
veste; da verdi voci vanno colte...
voci innocenti che non hanno patria.
Le ingloriose tragedie non ci giungono
urlo foriero a raschiare memoria
e grigie guide pungolando
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| Erano in tanti e poi sono partiti
avean nel cuore tutti una speranza
fuggivan dalla morte e son saliti
a bordo dei barconi
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| Dispero
mentre cammino
su tappeti di biancospino.
La mano
non trova la porta.
Nel mare
il deserto.
È una
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Dimmi uomo
che fine ha fatto
quella ninna nanna
che la vita cullava
per il suo valore,
per il suo splendore,
per l'universale amore?
Senti pure tu
questa nenia funebre
che domina le tenebre
dell'umanità
nella sua
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| Nulla ha più importanza
nulla ti diverte
o ti sorprende
o ti intenerisce.
E' peggio del dolore
questo torpore
che dissolve ogni legame
e inesorabilmente
ti divora la mente.
Immerso nei tuoi silenzi
che fanno sembrare irreale
la
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A Palermo era primavera
con canti d’uccelli
e rose in fioritura.
Primavera:
colori e profumi di libertà.
Libertà dalla prepotenza
e dalla mafia... era il sogno
di un uomo.
Senza tumulto in petto
con grande crudeltà,
trucidarono l’uomo
ma
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Sole che muori fra le mie mani,
trova la forza di rinascere ancora,
dentro gli occhi di quei bambini
abbandonati e sempre
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Il tuo sorriso bianco,
senza allegria,
ha braccia lunghe e
magre,
solleticano la sabbia
sulle mani sudate,
povere di carità.
Il tuo sorriso ingenuo
è una finestra con una
soglia larga per contenere
tutto: malaria,
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Così mi sento.
Un sasso levigato e
lanciato nelle acque
e un cerchio che si forma.
Un disegno imperfetto
nella propria geometria.
Una sfera di onde
che si allarga
che si dissolve.
Così mi sento
un vortice di vento dentro
un nugolo di
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Amo le puttane bionde
-ferme-
agli angoli
di strade oscene
-incatenate-
dal ricatto
e dall’infamia
-inchinate-
con le labbra viola
al trono
dell’onnipotenza
-stuprate dal dolore-
-Padrone-
Amo le puttane bionde
ferme
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"Dì, Dameta, di chi è il gregge, forse di Melibeo?"
"Non di Melibeo, ma di Nerio, o Pomata, per Nerio
lavoro, non da molto, a guidare le mandrie"
"Ma sai condurre un gregge? Sai lavare la lana,
sai
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Tra dita disabili avvolgo un rosario
profuma di preghiera
mi elevo al cielo e chiedo miracolo
per te nato prigioniero
d'un corpo che non fa rumore
per te che guardi inabile
indifferente vie sconosciute
e chiamano follia la tua
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| Rifiuti, viscere molli
sulla strada,
spiaggia di infima
opulenza oscura,
per bambini abbandonati,
affamati, soffocati
dall'odore del puzzo,
abortito dallo sgomitolare
dello stomaco,
centrifuga di tanto
male!
Ammassi di giorni
nella
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| Il tempo ignora d’umani prodighi al dono,
ma forse, ancora, la Fonte l’attende.
Per gorghi, il perdono, s’affaccia,
a costoro, c’avulsi, s’accingono.
Stormi di baluardi s’arrendono all’are,
ove, ad attenderli, antichi ricordi.
Profusi
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| Sei ormai tra le tue viole e le tue rose
dentro il sogno di esser sposa tra le spose,
non più imperante è il nero e la malinconia
nel fumo che dal fuoco sale in alto in questa via.
Fu in una notte fredda in cui tornò
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Armonici filari
di ulivi e vigneti
fanno da sfondo
a case aggruppate
in una conca quasi accennata
Luogo di Templari e Vassalli
vestigia di Cavalieri di Malta
onora Maruggio storia
Guizzi di luci lontane
trafiggono il vicino mare
lambito da
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| Azzurre acque lievi in specchio
roteante il gabbiano in cerchio,
disperderti leggero nel magico contesto
sognando l'alta vetta in modo composto,
alzando al cielo lo sguardo intenso
in segno di preghiera verso l'immenso.
Tu uomo, nuda presenza
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| Solo pioggia sporca ti può inzuppare
candida neve si rifiuta di imbiancare
farfalle e lucciole rifulgono lontane
quando tu passi, taccion le campane.
Un ombra scura ti avvolge la persona,
non sei umano, non hai la faccia buona
un ghigno
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Mauro |
25/02/2012 20:19 | 4824| |
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| Piccolo angelo ferito
nera ombra
il tuo patimento.
Nella luce del mattino
non vedono gioia
i tuoi occhi
vagano nel silenzio
e quando stanchi
chiudono al giorno il sipario
danzano incubi
vivono
come lupi, si nutrono
dei tuoi terribili
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132 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 60.
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