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Le 531 poesie dell'argomento "Introspezione" dell'albo d'oro
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Umilmente mi aggiro
nei vicoli della mente
di notte, tra rivoli di sapienza
alla luce di una fioca vampa,
novello Diogene,
in cerca dell’Assoluto:
La divina conoscenza
che mi strazia e mi consuma
ma sfuggente non mi arride.
S’intravvede, poi mi
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Vorrei, se fossi, allora forse.
Talora mi domando
indisposta verso il mondo
se io non sia solo
un groviglio di pretese
con offese ricambiate
dalla vita un po' più equa.
Sono l'uno e non l'altro
nell'insieme d'un corpo
insulto
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Ti chiesi un giorno d' insegnarmi
a volare
e sussurrando ad un orecchio delicatamente mi rispondesti
"prendi questa mano
e segui il destino che respira,
le cime degli alberi non sono così alte".
Dispiegai le ali e intrapresi
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Temevo la vulnerabilità del tempo
questo mare sconfinato che è riva a se stesso
ma il tempo oggettivamente misurabile
non è il mio tempo.
Virato il mezzo secolo
oltrepassato con quattro passi il guado
che immette, a proprio malgrado, nella
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| Non so perché come sia stato
ti ho ritrovato e mi sono persa.
Tu più profondo della ragione, più forte della caparbietà.
Tu che non hai mai bussato più forte.
Hai semplicemente colto l’essenza,
hai capito e mai voluto.
In questo cielo, misurato
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| Là dove cielo e mare s’incontrano
e per incanto in un afflato
si fondono nell’azzurro sconfinato;
Dove le acque scorron placide e cristalline
rischiarate dal bagliore
delle stelle mattutine
Dove s’odono i richiami
di sirene ammaliatrici
e
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Ho conosciuto il silenzio
che separa il cuore
in un cielo di parole nascoste
che non escono
ho assaporato
gocce di malinconia
ho provocato scompiglio
nell'anima
incertezze, indifferenza
come un temporale inaspettato
ho letto il
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Marial |
31/05/2015 19:13| 4293| |
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Odo
il sordo clamore
di un'apocalisse annunciata.
Mura invisibili
erette di soppiatto
nel sonno indotto della ragione
cingono d'assedio
deliranti città di automi.
Sottilissimi fili
insidiosi come tele di ragno
avvincono
in una
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Fragili semi di parole
messaggeri
di recondite armonie
danzano leggeri
al limitare della mente cosciente.
Nel desolato recinto
della vita quotidiana
cercano dimora.
Immensa è la semina
incerto il raccolto.
Al volgere
della vita
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| Adagianti all’azzurra coltre
son fantasie d’intelletto
sguardi d’infiniti miei occhi
Loggia è il crepuscolo di stelle
scia gli onirici pensieri
nella conca di cristallo
Io sul filo delle sponde
sopra mari di burrasca
equilibrio è la tua
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| Invecchio ogni giorno
con un sentimento
di vacanza nel cuore
perpetua e ignava.
Non volendomi né bene né male,
e non voltandomi
se qualcuno mi chiama.
Come un sonnambulo che si sveglia
ignaro nel suo letto
dopo aver attraversato indenne
un
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| Come una piuma dal vento
mi lascio trasportare,
piano piano senza
strafare son salito
fin lassù dove il cielo
è tutto blu.
Con in mano una penna,
un ricordo di scuola,
ed un quaderno tutto nero,
anch’esso dei tempi andati,
trasporto i sogni
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| Ho rubato il silenzio alla notte
disteso ululanti ferite
tra balsamiche ombre
Nel mite inganno del buio
ho aspirato la quiete
catturato l’urlo del vento
che spazzava via le stelle
Nella complice tenebra
ho raccolto fiammelle
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| Deflagra il vulcano emozionale
che scatena in me
irrefrenabile esplosione,
impulsiva forza reattiva
senza controllo.
Mi devasta
con impeto violento
che assale vorace
prosciugando
ogni risorsa di vita.
Gelida lava
scorre nel sangue,
freddo
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Ho colto con amore carezze
che la vita
mi ha centellinato nel tempo
ora sanno di graffi.
Bisbigli di echi lontani, di ieri
stagioni rotolate nei ricordi
ora storia spolverizzata nei cieli
perduti.
Ho colto parole
rimaste nelle pareti del
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Delle volte mi domando
se del vento il cuore ascolta,
il suono, la forza, la possanza.
Chissà se mai di questa audacia ne ha paura?
Ci perdiamo talvolta,
in mulinelli di foglie
in balia di un alito di vento.
Agili e così libere
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| Si assottiglia il tempo
per gioir d’amore.
Si spengono le luci
del cuore,
ho chiuso le lancette
in uno scrigno senza
aria.
Sparecchio la mia tavola
di ricordi e illusioni,
ripiego la tovaglia in una
panca che racconta
del mio
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È tra paesaggi confusi ad arte
che in disordine i ricordi si posano
nelle mie mani un tempo vuote
restando aggrappati quasi al bordo
nello sfilacciare colori ai sogni
divenuti ora pacate litanie in lontananza...
alla mia flebile
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In filo d’ordito di terra bagnata coperta
di sogni finemente tramati, m’aggrada
ritrovar radici di tempi remoti.
Far riaffiorare ricami di vita, in tenui colori
rubati a fiori appena sbocciati, a spicchi
d’aurore da poco nate, sogni tramati
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Non ti fidare di universi
travestiti di ossa e pelle
perché i loro mondi,
a tutti gli altri cosmi
sono deformati e distorti.
Tremano al sollevarsi
del loro velo di Maya,
vestito su misura,
cucito da sarto Illusione
con il filo della
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A volte è un’onda che
sommerge il mio cuore
a volte è l’odore di salsedine
che lo fa riaffiorare.
A volte sono le luci della notte che
fanno del mio cuore un’ombra senza forme
a volte sono le minuscole lucciole che
lo fanno sfavillare.
A volte
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Come un acrobata
cammini su un filo
ferroso e invisibile,
volgi giù lo sguardo
dove tutto è buio
...fa paura!
Sempre lì son fissi gli occhi
dove tutto più si scura
spinta da uno smarrimento
profondo quasi
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Il silenzio stasera
ha lame d’acciaio
che trafiggono i sensi,
ha lacci e catene
di ferro...
immobili i pensieri
fissano le stelle...
dove ho smarrito
l’anima?
Quando ascoltavo
l’aereo canto
delle cicale,
lungo i sentieri
erbosi di
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| Scrivo
quando sprofondo nel bisogno
di sentirmi viva,
dialogo col me antitetico
proiettato
in una dimensione astrale- metafisica,
estrapolato pensiero
si dissocia
dal futile ridondante
della materia amorfa
di cui è plasmato il
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Sono adesso
nel posto in cui mi trovo
coi trampoli
conficcati nei pensieri.
Il traffico dei viandanti
in cerca di
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Mi accarezzi sornione
con artigli di velluto
danzi sul mio cuore
con scarpe di cristallo
da lungo tempo ormai.
Regni sovrano
dentro di me
dormi le mie notti
vivi i miei giorni
pensi i miei pensieri
silenzioso e indifferente.
Mi hai fatto
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La giusta misura
d'esser chi siamo
è forse il più sottile
verbo d'espressione,
figlia rinnegata
d'un compromesso spinoso.
Incespico incerta
sul filo acuminato
di ignota demarcazione
che confini di pelle
tracciano fisici
tra me,
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E poi venne il giorno
delle fitte nebbie,
delle ferite profonde
di un cuore agonizzante.
E poi venne la luce
nei fari spenti della notte,
dei graffi sulla pelle
da unghie come lame taglienti.
E poi venne un fulmine
nel sereno della sera
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| Non mi hai perduto...
dal tempo mai svanita ritorno
e sovrasto il tuo rintocco interno,
prodomo d'assonanze sterili
nel tuo cervello,
ove son distorti gl'ingranaggi
nei tuoi criptici pensieri,
così secreto divertita i miei veleni
che
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| Scherzi e tranelli
la vita mi ha teso
una strada in salita mi ha riservato
e di corazza mi ha fornito.
Ha fatto di me quella che non sono
una copia mal riuscita in bianco e nero
un clone senza anima
un io che non sono
capace di non
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Fummo silenzi ostili
e tu su me,
ombra avvinghiata,
armatura sventrata
per poco avvolgesti i miei canti.
Fosti un corno che fiutava l'aria
ed ogni fiato seminava furia
dov'io mangiai di sbieco
la valvola della tua anima svuotata.
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Come sasso di carbonio puro
gettato in specchio d’acqua
allontana acqua in cerchiate onde
ed una goccia cerca l’alto
ma
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Del natìo approdo
resta solo
questo albero
mutilato
Come
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Sono figlio dei figli di questa terra,
padre dei padri di queste colline assolate
di un passato di là da venire;
Un viaggiatore che ha preso in prestito
questo cielo,
questo vento,
questo buon sapore in bocca;
Di questi mattoni,
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| Schizzo di bellezza
la tua piccola vita
che viene e va su questa terra,
e non comprendo il gioco.
Non parlatemi di paura
se avessi uno spiraglio
mangerei questa emozione,
pura come uno schiaffo;
è che non comprendo il gioco
d’apparire
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| Chi sono adesso?
Quasi una domanda mistica
forse non ho risposta...!
Un brivido lungo la schiena
mi trasporto nel mio IO
a contemplar la nuda essenza.
Alveare di pensieri
la mente vola, rimbalza
come un aquilone plana
...impazziti i battiti del
leggi
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| E’ notte
notte fonda
di un buio che circonda
le tue movenze e la camicia aperta.
Ho camminato dentro la città
semivuota fino a non sentirmi più.
Tra poche creature
in cerca come me di sole.
La pioggia ha consumato
anche il mio ultimo paio
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| ancora nessuno a reclamare
lungo il perimetro
costellato di spine che pugnalano al passaggio...
brandelli colorati, appesi,
il miraggio di un momento festoso:
adesso li culla il vento.
ad ogni angolo un corvo muto
osserva di spalle la bandiera al
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| Guardami:
è la richiesta sottesa
tra maschere sdrucite
che s'ammonticchiano,
storte, strane
quasi inumane
sulle mie nudità.
Mentre,
informe tra gli strati
t'osservo penetrante
dai pochi spiragli
che mi ricavo al
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| Origliare il silenzio
mentre gocciola sugli occhi
il canto della rugiada,
tacite alleanze nella luce che torna.
Avvolge quel lento mormorare
nelle segrete sillabe
il giorno si veste,
mi tiene qui, ora.
Ognuno si culla
nel lento
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| Non sapevi a cosa andavi incontro
sono mancate negli anni quelle parole
non potevi sapere quanto il mondo
sarebbe stato ostile
inutile perseverare nel rimpianto
tirare su dal pozzo
il meglio di oggi
farne un piccolo vezzo
e stupita
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Sarà il tempo a ripulire l'asfalto lucido di pioggia
e la neve accumulata in montagne di pensieri.
Il tempo saprà capire le capriole del cuore
e i giorni poveri di sogni e di sorrisi.
Sarà il tempo a camminare sui passi della
leggi
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Nell’imponderabile spazio
tra due sillabe,
si cela il mistero dei dialoghi,
sementi di conoscenza,
ma possono tali misere note
riempire cotanto il vuoto
di un’esistenza?
Uno sguardo
scava più negli incavi
della mente,
di interminabili
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Dove la luce
fende l’orizzonte
e i nodi si districano
al cospetto della purezza del cuore,
dove cielo e terra
si dissolvono nella presenza dell’essere,
ed osservare l’essenza
scioglie ogni ombra velata dell’anima,
poiché la mia meta
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Uomo della luna
così che appare quell'icona
mentre sulla macchina del tempo
s'allontana...
Attila dello spazio- temporale
brancoli in abissi siderali
lasciandoti alle spalle
dune polverose,
e valli mefitiche e melmose...
e ancor steppe
leggi
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Vivì |
06/06/2014 08:08| 4920 |
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Bollicine blu
vedono i miei occhi!
Acqua
chimica che avvolge il corpo,
alla volta celeste
l’ultimo
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| Silenzioso e solingo
al chiaror dell’alba,
m’incamminai
tra vicoli millenari
del paese a me caro.
Bramoso d’ immortalar scritture,
scorci e remote vedute,
carpire io volli.
Tra selciati antichi
lisi dal tempo,
alita un vento tiepido, odo
leggi
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Morirò
per tutte le volte
che non ho vissuto
non ho amato
non ho detto le parole
che dovevo.
Non sono rimasto
in
leggi
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In tutto ciò
che rappresenta ieri
abitano solitari
reclusi i miei pensieri.
Basta! Esco dal tiro
d'un
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| E resto li, ad aspettarti,
immobile
sulla porta del tuo cuore,
prenditi pure il tempo
tutto il tempo,
il tuo,
e il mio tempo,
prendi il sole che brilla nei miei occhi
e lascia a me l’oscurità della tua notte.
Aspetterò
comunque
leggi
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Oltre l’orizzonte
un muro di cemento
ha frantumato
le mie lacrime che
come papilli hanno invaso
il mio cammino.
Oltre l’orizzonte
piange il cielo e le stelle
hanno smesso di illuminare
il mio amore.
Oltre l’orizzonte
ho consumato la mia
leggi
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Sfiorai l'indivisibile
e col cuore
impregnato di fiori
alzai lo sguardo.
Folata di gabbiani
emozionava il cielo.
E tra infiniti colori
disperso fu il corpo,
mentre, tra cupole di pensieri
s'annodarono strade diverse.
E così il
leggi
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| Non ricordo l’odore della pioggia
non ho memoria del canto del vento
pigro soggiaccio ed avvinghiato all’oggi
nella comoda alcova al volo stento.
Manco mi smuove rilambire mete
e issato a riva il gran pavese - a festa -
più d’altro turba l’arida
leggi
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| Scorre lenta la penna sul foglio,
lasciando che l’inchiostro metta ordine
nel groviglio dei pensieri.
Una candela illumina il lento ed inesorabile
scorrere della sabbia di una vecchia clessidra.
Ricordi... si rincorrono lenti
saltando a due a due i
leggi
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L’esistenza fugge
di velocità inaudita
tra sceniche fulminee.
Veloce sequenza.
Vita percepita a malapena,
e gli occhi tuoi stupiti.
Ciarli a voce alta,
lì ... donde non c’è
più speranza per il sogno.
Ossessivamente rimugini,
variabili
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Circonvoluzioni nella testa e nella pancia
l’una è l’eco dell’altra.
Mi scuote i visceri il suo pensiero.
A volte si muore per futili motivi:
una telefonata che non arriva
un volume alto
il rifiuto per un parcheggio di pace.
Non c’è giustizia
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| Nell'albore delle ore
mentre raggi sperperano
fasci d'ombra intercalati di cielo,
la fantasia del giorno
fiocca silenziosa
dai groppi della notte.
E i rami, avviluppati al sonno,
spiegano le morbide braccia
all'aura che, come fune,
tira il
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Con gli occhi di Caronte
busserò alle vostre porte
in questi giorni bui
vi porterò via tutti
Riempirò la mia carrozza
di anime contorte
togliendovi il respiro
che sosta dopo la morte
Col mio mantello nero
oscurerò
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Osservo il mare e
le sue onde
odore di
serenità perduta
nelle sue movenze.
Guardo ciò che resta
della terra e
delle sue paure.
Alberi che sono
armadi colorati,
prati verdi che
di asfalto hanno
le sembianze,
montagne che di morte
si
leggi
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S’io già non fossi
quell’ombra,
ch’è residua oramai
di me stesso.
E s’io potessi ancor
dire a parole il Bene,
di cui sia capace
tuttora il mio sentire...
Di certo qui non sarei,
a scrivere soltanto,
ma fra le tue
leggi
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Sospiro il freddo
che tramuta stille di pioggia
in cristalli di neve.
Poi, fiocco su fiocco, la candida coltre
attenua il frastuono assordante della vita.
Fuori di me.
All’intimo mi induce il suo silenzio.
Dentro di me
E come seme dormiente
leggi
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531 poesie trovate. In questa pagina dal n° 61 al n° 120.
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