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Le 373 poesie con accompagnamento multimediale in Satira
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A Roma dì li morti n’è blasfemo
uno li dice pe’ contorno a ‘n fatto
se usa dillo senza ‘n po’ de tatto
nun ‘o famo apposta, nun se n’accorgemo.
Potremmo ditte in modo stupefatto
"mortacci tua quant’è che nun se vedemo!"
o si fai ‘na stronzata te
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| Troppo piena, quel giorno la chiesa
seduto da solo non firmavo la resa
le note, l’attesa e la meraviglia
io intanto già cercavo una bottiglia.
Confuso in giro lo sguardo si perde
chissà se l’abito, era bianco o verde
non so se all’altare lei sia mai
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| ‘Na mattina pe ‘na via
der centro ‘n giovinotto
incrocia ‘n gobbo
e je va a toccà a gobba.
Ner mentre passa ‘na sorca da paura
cor vestitino trasparente,
tutt’ancheggiante...
Er giovinotto vista stà gnocca
lassa a gobba
e je tocca er
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| Er primo giorno l’homo creò ‘a donna...
poi er serpente
che pe’ indurla a dalla
era morto convincente...
Sto’ serpente appena nato
se pappò er frutto proibito!
A la sera l’homo che già
ciaveva ‘n friccicore ar core
e pure ‘e corna prese ‘a
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Nascondo i miei colori
mi vesto di rose e fiori,
entro nelle case, rubo pensieri,
mi lustro...
Io sono stella lucente,
mi distinguo tra la gente.
Furfantello,
sono insofferente,
son geloso ma son galante,
ho un debole
sono
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| A prima vorta che
feci l’amore
ciavevo sedici anni
era de notte ed ero ‘n calore.
Lo feci a le terme de Caracalla
co’‘na mignotta
né brutta né bella,
appoggiati a ‘n muro
ce l’avevo morto duro.
Che già ero venuto
e che nun l’avevo manco
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Nebbie
sui rami
a cerchiare
ubriache ombre
Velature di tradimenti
macchinazioni cerebrali
si piegano in ricami damascati
e pizzi ornamentali
Tutta d’oro si ammanta la città
fiorita
i fiori di cartone
l’anima rubata
da un folle
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| Sciuga Venezia
le tue lagrime millenarie
con l’acqua sei nata
con l’acqua morirai
i pali che ti sorreggono
marci ormai
sprofondano giorno dopo giorno
oh San Marco
io sono un miscredente
non accetti più preghiere
bagnata inesorabilmente
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| I miei pensieri si librano
come farfalle innocenti
nelle grinfie
di piatti
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| Se sa, a tutte le età
ed è giusto diritto
omini e donne cianno
de sesso bisogno,
ma pe’ te omo, er sesso
è sempre a pagamento.
Quanno ‘na donna
‘n tonno s’accolla
brutto o bello purché
fesso e de’ pastafrolla,
a sera lo porta cor
guinzajo a
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Roma sei bella,
città da sogno,
colma di storia.
Il Colosseo maestoso
spicca nel cielo,
fra i ruderi,
i gatti,
l’immondizia troneggia.
Che schifezza!
Olezzo si diffonde,
oltre l’orizzonte.
Sei bella Roma,
sul Tevere
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Oggi voglio scrivere una canzone
per me, per te,
per tutte le persone.
Un inno alla vita
ed uno alla morte
solo però
dopo aver aperto tutte le porte.
Esistenza che ti logora
ti stende e ti riprende
a volte un po’ burlona
altre solo
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| Delizia sei per me
lo spazio ci separa nell’attesa
l’amore del trattarti mi unisce
adoro il tuo sapore
sento nel cuore la passione
il desiderio mi infuoca
adorata mia focaccia barese
sei una scoperta
ora so come trattarti e amarti
il maestro mi
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E ti assicuro vento di gennaio
che spazio non ne ho per farti posto
ed anche se riduci netto il costo
continuo a ricordarti che sei un guaio.
E dillo forte a quello di febbraio
che alito con alito ho risposto
con tutte le ragioni e mi
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A te che in tasca pronta hai la sentenza
per dare spazio al tuo vedere acuto
rivolgo questo dire riccioluto
che è fatto di passione e indipendenza.
A te che d’ogni verbo sai l’essenza
per colorire ad arte il contenuto
affido questo canto
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Là sul Parnaso c’è una folla immensa
di bardi cantastorie e di sirene
col sangue delle muse nelle vene
volendo presenziare a quella mensa.
Là sopra il monte Apollo a tutto pensa
ben conoscendo il vanto dell’imene
che cela avverbialmente lai e
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| Non vorrei con la mia rima,
indurre alcuno nell’errore,
o mio carissimo lettore
è amicizia e non amor!
Amo satira e cabaret,
ho una prosa clamorosa,
in questo caso pruriginosa,
che farà un gran clamor!
L’ amore mio " di letto",
è sicuro
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In questa notte
che non so dividere
con nessuno
fisso lo specchio,
mi dà la sensazione
di non essere sola.
Forse siamo in due
in un mondo animato
dal sogno...
Una festa di sensi
in un invisibile prato fiorito
o nel bosco
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Julie |
27/08/2017 22:02 | 979| |
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Copro lo specchio
come farei
con le mie spalle nude
d'un lenzuolo di seta
per far sparire la mia immagine
come l'onda
dentro il fondo del mare.
Nel vuoto del colore
molli sono i pensieri
Graffi rossi
gonfiano gli occhi
e le labbra
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| Ascolto il caldo arrivare
piano piano dal balcone
senza intermediazioni meteo
non ci sono percezioni che tengano
anzi l’unica cosa che tiene
è proprio il caldo.
Ne parlano tutti ma proprio tutti
argomento di discussione
al Bar della
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| Un migrante al Brennero
un migrante in Tirolo
SOLO
armato di infradito rosa
bermuda a stelle e strisce
denti bianchi
uno scuretto bombarolo
con la fame del futuro.
Pasquale sei uno duro
parli tre lingue
usi la penna
Panzer o non
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| Con mano sapiente l'artista sfodera
prende con sapiente fare
lo guarda e lo rigira
che magia...
Lo immerge nella schiuma odorosa
lo muove con destrezza
su e giù senza cambiar senso
lui prova il piacere
lui viene sverginato!
La mano
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Non ho mai inteso del tutto
nei métro l’esagerata riservatezza
da Parigi a Napoli a Milano
quella che assumono certi
impettiti personaggi
uomini donne persino ragazzini
chiusi in una triste solitudine
con lo sguardo incernierato lontano
teso solo
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Nei nodi della storia
seconda mondiale
tra bianchi neri e rossi
un caso demenziale
con bombe morti e crolli
di stati e di persone
buttati da un aereo
con l’ultima versione
del nuovo cellulare
più o meno divertente
usato con destrezza
anche
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“E’ stata una tempesta erotica bestiale
dei corpi dedicati al baccanale
con l’entusiasmo duro e temperato
che compiaceva il magico peccato
e tu gridavi – Ancora amore mio –
ed io che davo ebbrezza più di un dio
alla tua carne viva e
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Non mi piacciono le regole
se postate con ardenza
voi lanciate pure tegole
ché le accetto in apparenza.
Amo essere più schietta:
io non sono marionetta!
il mio verbo va nel vento
sono diretta e non mi pento.
Tutti principi e poeti
se con
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Di dire si o no
in ver non so decidere
non sempre la politica
dice la verità.
ognuno di partito
si fa le sue ragioni
son tante le opinioni
qual'è la realtà?
Allora per decidere
io lancio una moneta
mi affido al testa o
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La poetaria non ti assale
Se non "scrivi" e sei "normale"
Perché è un virus complicato
Nel profondo letterato
Non ci sono medicine
Per salvarti dalla fine
Assomiglia all'aviaria
Con un tocco di malaria
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| Gli orchestrali nel semiciclo sono pronti a suonar,
ecco che sale sullo scranno il famoso direttor,
la bacchetta pronta in mano per diriger i suonator.
Sfoglia e sfoglia lo spartito per trovare almeno un sol,
finalmente tutto è pronto anche
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sguardo mimetizzato
dietro schermo annoiato
frecce appuntite
non colpiscono neanche di striscio
chi la mente a Caina lingua
ermeticamente chiude
rispondendo
con cuore sincero
con un garbato saluto
che vien dalla Spagna
ruotando il
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373 poesie pubblicate nel giorno . In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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