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♦ Danilo Tropeano | |
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Mi è sempre piaciuto scrivere,eredità che mi è stata lasciata da mio padre, per poter trasmettere i...(continua)
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Le sue poesie
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Nunzio Buono Nasce a Milano, il 24 giugno del 1960 secondo di sette figli, all’età di sei anni ...(continua)
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Le sue poesie
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Le 1335 poesie pubblicate in licenza Creative Commons in Fantasia 
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davanti
dietro di lato s’ allunga
si spezza se riflessa
in acqua mutilato corpo
mi ripete
negativo di me
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custodirvi l’essenza
primaria -
il suo fiato il suo mistero
è creativa la stanza del cuore:
la vedi tappezzata
dalla immensa pagina del mare
dove scrivere
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qualcosa verrà
in quest’ora anodina
a farsi sangue e presenza
il bianco a violare
ricamandolo di fenòmi e voci
da sirena ecco si veste
la musa
su onde a sognare
-incoronata di nuvole vaghe
come un’eco
quel melodioso canto
che si negò
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aprono il mondo della mente
facendosi presenze
i dolci animali d’acqua e cielo
nel vortice di luce
ti si rapprende negli occhi il volo
e l’argenteo guizzo
appena desto
-assimilando ancora frammenti
di visioni-
chiederai all’onda all’uccello
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aprii la valigia
era piena di libri e di sogni
di vaghe nuvole e stanche lune
gli chiesi se leggesse poesie
arricciò il naso: -non mi nutro di quella
"manna" il mio cielo è di pietra e
non ne vedi angeli affacciarsi
né madonne
-non siamo -noi
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Si snodano i nodi del vento
e nasce sui fiori la brezza,
il prato si muove e cammina,
mi contagia, mi invita
a piedi nudi sulle onde colorate.
Prendo due ali dall’azzurro
e rasento petali e boccioli,
come figlio di uccelli io sono,
impazzisco di
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Il vento mi ha portato una canzone
semplice, chiara, agile all’orecchio
ed io che l’ho ascoltata con passione
ringiovanisco, no, non sono vecchio.
Sento ch’essa mi dà consolazione
e allora dico buonanotte al secchio
e trovo anch’io la nuova
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sconvolgere i cieli
vorresti?
rapportare il mondo
con l’ asettico tuo doppio?
chi vuoi che spezzi
per te una lancia
se vai col lupo
seguendo la pista del sangue
in modo sistematico
vedrai crescere detrattori
a stigmatizzare le tue
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combatti contro i mulini
a vento delle ipotesi
ti vedi quel filo d’aquilone
tenuto da un bambino e
toccare il suo cuore e il cielo
o quel bimbo ti vedi
tenuto dal genitore per mano
o ancora -tra fremiti d’ombre-
quel figlio prodigo
che ti
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senza capo né coda
come lanciarti da una rupe
per spiaccicarti come un moscerino
contro il bianco del foglio
il sangue- inchiostro a formare un ghirigoro
alquanto strambo e
da una certa prospettiva
vedi crearsi i volti del sogno
chi
non lo
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ho la luna dei poeti
-pesci sull’ imum coeli-
scivola
la barca della passione
verso terre di mistero
pesco sogni di ragno
nell’ intreccio di
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s’inzacchera le ali nella melma
del contingente
minimo sette volte in un giorno
si prende cura come una seconda madre
di chi gli fu affidato alla nascita
dalla Misericordia divina
arcobaleni e nubi son la sua dimora
transitoria
si piega sul
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avvenne in me un parapiglia
si sconcertarono i miei neuroni
come lei apparve -il rigoglioso seno e
le giunoniche forme- nel suo incedere al
Valentino
ogni tanto in sogno rivive
evanescente figura
inarrivabile
lungo la coda dell’occhio
lei
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Qualche volta mi piace immaginare
che questa vita sia una lunga o breve
preparazione per poi, dopo, andare
in altro mondo che un buon dio ci deve,
che forse siamo qui per imparare,
facendo qualche errore grave o lieve,
e potere più saggi poi
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Piccola lucciola
che inondi di luci
le mie tristi ombre,
non lasciare le mie mani,
non lasciare i miei sogni.
Ho
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in grazia creativa mi sento
oggi che mi è clemente il tempo
-nuoto nel mio
immaginario
nell’approssimarmi agli ottanta
non mi fermo a fare bilanci
o scongiuri
né mi guardo indietro
solo il giorno
predestinato aspetto
e tanto più
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ti attraversano come una luce sottile:
sono sempre con te i tuoi morti
mai andati svaniti -ci crederai?-
saldano le tue radici
"vivendo" con te ancora: ubiqui e
onnipresenti
da un imperscrutabile sentire
puoi percepirne al tuo fianco la
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 | Come il segnale di corno che in cielo sale
e poi si perde lungo il vento
cosi l’impetuoso scorrere dell’acqua
dietro la
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| fa sorridere una poesia tipo quella
di Neruda "ode alla cipolla"?
se ne cogli la vera profondità
penetrando fin nella radice
della terra da cui è nata
sentirai l’ebbrezza del sangue
che canta alla luce gemmante
come una celeste
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| s’aggrovigliano mai combaciano
come i fili d’una ragnatela
in composizioni improbabili
tramate forse nei sogni
in un alone di luna evocano i morti
fan
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| di sguardi è il sogno o polvere
della nostra creazione noi polvere
del sogno noi sogno di Dio
tra
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| mi "nascondo" nel corpo
da me emergono alfabeti
afflati
enunciate sillabe
mentre
questo che mi contiene
ha un piede nella morte
dal mio posto protetto
complice una luna che m’ispira
mando messaggi di luce
a volte
me li suggerisce un
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 | All’alba un grido: "Qui, c’è un uomo appeso ...
venitelo a veder, quaggiù impiccato! ...
È di colore e ad oscillar nel vento
ché sembra di veder ballare un pupo..."
Ma che emozione, proprio un uomo vero,
e ancora nulla è apparso sul
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| Bianchi, incontaminati, nelle risme
conversano tra loro mille fogli,
sperando che ad un uomo mai la voglia
venga di sradicarli da quel nuovo
albero, artificiale, che l’industria
della carta ha creato da un bel po’ .
L’un l’altro si raccontano le
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| memore della bella accoglienza
me la trovo sul davanzale ogni mattina
per "condividere" la colazione
è d’un piumaggio lucido e vellutato
l’ho chiamata "nerina"
sempre puntuale
precisa come un orologio svizzero
chissà mi chiedo
chi troverà ad
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| dopo l’ultima pioggerellina
i saltabeccanti passeri
muovono una piccola danza sul mio davanzale
troveranno le briciole della mia colazione
m’immagino in
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| confondersi del sangue col colore
dei papaveri nel sole
ampie distese a perdersi
mentre all’orecchio del cuore
a far capolino una
melodia nel tempo andata
ricordi
ci si appiattiva scalzi col fiatone
nell’erba alta
dopo una volata e
in
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| nella bocca della notte
-la luna sopra il petto-
il letto è un mare dove sillabe
perdono sangue
"e il naufragar" non è che di
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| cosa ti porti alla fine del tempo
se non il bagaglio della mente
espansa in quel Tutto
che è te in pienezza
già ti vedi in simbiosi
con l’onda perfetta
quell’onda che ti tiene lieve
sospeso nel cielo
sei l’ulisside che approda
al sogno
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| un alone di mistero emana
dai lampioni sul lungopò la sera
ectoplasmi o perdute
identità pare s’aggirino
sui viali battuti solo
da qualche meretrice
pensi
possa ispirarti qualche verso
quest’atmosfera impalpabile e attendi
riconoscibili
un
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1335 poesie pubblicate in Creative Commons in questa categoria. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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