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attenersi al regolamento (visto che c'è)

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Amara:
Siccome sono certa che in pochi leggano tutto il regolamento, mi chiedo se non potrebbe essere utile che, aprendo la pagina di pubblicazione, appaia una finestra sovrapposta dove sia scritto:

Sei sicuro/a di non star pubblicando/proponendo un testo che contenga:

 "frasi fatte" o circolanti in Internet tramite mail od altri siti, come generiche frasi d'amore o da sms
O che, di fatto, sia simile a:
brani di diario, cronache, pensieri, considerazioni più o meno filosofiche o di semplice quotidianità
giochi di parole, acrostici, anagrammi o poesie scritte con il semplice scopo del passatempo

Perché in questi casi stai contravvenendo al regolamento del sito.

Come esempio, un testo deve avere un minimo di capacità evocativa, un minimo di sentimento, un minimo di sforzo creativo, un minimo di tecnica, un minimo di comprensibilità... non deve essere un messaggio dedicato ad una sola persona, un insegnamento su come vivere la vita, un manifesto politico o filosofico, una lista di immagini senza legame, un insieme di luoghi comuni e/o "buoni sentimenti"... non deve usare immagini poetiche stereotipate, cercare facili sentimentalismi, usare espedienti linguistici o grafici al puro scopo di stupire, non deve semplicemente raccontare, non deve semplicemente esporre...

Ma aggiungerei:

Sei certo/a di aver controllato ortografia, sintassi ed eventuali refusi?

Per sicurezza, rileggi ancora una volta.



(N.B. le parti in corsivo sono estratte dal regolamento)

poeta per te zaza:
CONDIVIDO IN TOTO IL SUGGERIMENTO DI AMARA :)

Dyleng:
D'accordo con Amara.
Aggiungerei la netiquette, questa sconosciuta.
Se si è deciso di calcare il web si accettano oneri e onori.

paolo corinto tiberio:
secondo me i limiti imposti dalla redazione sono tali e tanti che lo stesso Dante avrebbe difficoltà a pubblicare qualcosa, un suo testo, senza cadere in qualche regola disattesa (es. l'invettiva di S.Pietro forse non sarebbe stata pubblicata) perché se è vero ciò che afferma Amara, è anche vero che un testo può contenere pensieri considerazioni, eccetera, e mantenere tuttavia la sua cifra poetica... ma quando è che un testo presenta questa dannata e sfuggente e aleatoria cifra poetica??... stabilire questo comporta un giudizio critico che può essere espresso solo da una Redazione che operi con responsabilità e coerenza : è questa secondo me che deve decidere, dopo essersi data alcuni principi, se un testo è valido oppure vaneggia, tenendo presente cmq che spesso un poeta vaneggia... ma il vaneggiare di un poeta è poesia è il vaneggiare di un esaltato è delirio da psicalalisi

vatelatino:
"Il regolamento" è l'alibi dietro cui si trincerano gli anonimi (in ogni senso) redattori e comitato di lettura per escludere poesie di Autori non graditi o antipatici (causa l'incapacità di interloquire con essi). Bocciare sistematicamente i componimenti di certi Autori e invece accettare sistematicamente i componimenti di altri Autori semplicemente per il fatto che leccando e rileccando si acquisisce uno spazio preferenziale senza averne ne la capacità ne i meriti...Prima di giudicare gli altri bisogna giudicare se stessi. Ma è più facile nascondersi dietro l'alibi de "Il regolamento". Ipocriti.

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