Autore Topic: "Addieu" di Silvia Saint  (Letto 2706 volte)

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Offline Marina Como

"Addieu" di Silvia Saint
« il: Mercoledì 7 Novembre 2007, 15:39:42 »
Spezzata la punta
che difendeva con ardore
il ricordo,
caldo.
Mi accorgo.
Era un torpore incosciente a cullare,
probabilmente,
quegli occhi da adolescente prepotente.

Non scrivo più.

Taglio solo il foglio,
che diviene una scultura,
con un tratto sottile,
con un’amabile fine:
il bene è un falso male,
il vero male solo falso bene.
Un addio non è mai banale.                             


Scritta il 30.10.2007
http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=44156
« Ultima modifica: Mercoledì 7 Novembre 2007, 15:52:07 da Luigi Webmaster »
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re: "Addieu" di Silvia Saint
« Risposta #1 il: Mercoledì 7 Novembre 2007, 16:08:05 »
Critica letteraria:
una poesia criptica e scintillante, cupa e vivace, con una chiusa esplicativa in cui il lettore rimane comunque nel dubbio dell'aver realmente capito il messaggio. Come una ragnatela che avvolge e magistrabilmente ammalia il lettore, la poetessa ci coinvolge in piccoli particolari di immagini ben ritagliate sulla introspettività ed i giochi di parole.
La chiusa riprende il titolo con una asserzione: quando dire addio è necessario, un dovere per non continuare a soffrire e far soffrire, sebbene non esente l'addio stesso da sofferenza, esso è ponderato e scelto come minimo dolo, quindi ci spiega che a volte il pensare di fare del bene non procurando sofferenza, rischia di rivelarsi un male peggiore.
Si, ragionamento contorto come la mente, che vaga libera nel crescendo dei liberi pensieri con la tecnica del "flusso di coscienza" usata.
Pur tuttavia è nel linguaggio usato, delle allitterazioni, del fonosimbolismo che (anche se in questa non esasperato come in altre della poetessa) troviamo la grandezza della poesia, e non nel messaggio (che rimane comunque di certificata verità e non scontato!)
continua
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re: "Addieu" di Silvia Saint
« Risposta #2 il: Mercoledì 7 Novembre 2007, 16:28:22 »
Già nella prima riga il fonosimbolismo delle lettere S e Z di spezzata associate con la U,  rimandano ad un suono forte, come l'evento descritto. Segue il "caldo" della R ripresa in continuazione, arrotolando il lettore sino al "torpore", e ben spossato il lettore, ecco la freccia:subentra l'allitterazione con incoscente/adolescente  e probabilmente/prepotente che con un saggio uso poste all'ultimo rigo, si richiamano e donano nuovo spunto al lettore, come un punto interrogativo con la scelta di dividere l'avverbio "probabilmente", al centro delle due righe.
e si continua nei restanti versi...
tuttavia, il flusso di lettura si interrompe nel rigo "che diviene una scultura" per due motivi: crea una pausa quasi cacofonica, dona una immagine in più (richiama la scultura, un'altra forma di arte rispetto la scrittura) ma ci costringe a farne una pausa di riflessione per carpirne il segreto, per immaginare come un foglio possa dare una scultura con "tratto sottile" (allora... non è accartocciato, è inciso dalla forbice...) insomma... mille dubbi sulla fine di un foglietto... e poi... rieccomi a riflettere (a mente sempre più stanca) sul vero messaggio che la poetessa ci mostra... o forse il vero messaggio era quello nascosto delle due arti? e la cacofonia fosse fatta appositamente per svelarcelo? bhe, rimarremo col dubbio...  e per questo quasi quasi boccio il rigo intero e lo metto da parte per un'altra poesia!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

silvia saint

  • Visitatore
Re: "Addieu" di Silvia Saint
« Risposta #3 il: Giovedì 8 Novembre 2007, 13:11:58 »
Quando le parole son così piatte da sparire quasi sul foglio che media due persone... Ecco che un tratto seppur sottile ( ciò che caratterizza al momento il rapporto.. rimane solo quasi un filo.. che ci riconduce all'altra persona).. insomma questo collegamento che tende quasi a diventare invisibile dimostra comunque la sua esistenza sebbene i soggetti. Potenza degli affetti umani capaci di resistere anche al silenzio. Dei cuori e delle menti.
Sono davvero estasiata dalla tua critica. Hai davvero tutti gli strumenti per analizzare una poesia: il cuore, la mente, le conoscenze tecniche. Trovo la tua critica ancora meglio della mia poesia. Hai esplorato un mio pensiero e l'hai reso ancora più amabile. Essendo una persona che si annoia facilmente sopratutto di se stessa non potrei mai tediarmi con pensieri semplici ed immediati contorco il semplice ( unica cosa a cui una creatura istintiva ma riflessiva come me riesce ad arrivare) in maniera complicata.
Ti sono grata perchè ho potuto godere di una vera critica alla mia poesia da vivente ( cosa molto rara ahahah).
SS

Offline Marina Como

Re: "Addieu" di Silvia Saint
« Risposta #4 il: Sabato 10 Novembre 2007, 11:04:56 »
Grazie! tolti i dubbi e confermate le mie tesi: nessun vocabolo, nessuna immagine è mai messa a caso, essa rivela una chiave di lettura che la rende ermetica, adatta ad ogni interpretazione.
che bello, avere il riscontro del poeta è carpirne i segreti,
grazie...smack!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Zima

Re: "Addieu" di Silvia Saint
« Risposta #5 il: Sabato 10 Novembre 2007, 11:15:23 »
Autoanalisi di un poeta..la definirei! un'introspezione precisa...

bella l'analisi di Marina che mette in risalto l'accurata scelta che Silvia fa sempre per ogni parola, tutto assume sempre un preciso significato per quanto spesso diventa difficile coglierlo...

il tratto che più mi affascina di questo testo è quello di stacco

Non scrivo più.

Taglio solo il foglio,
che diviene una scultura


io l'ho inteso proprio come uno svelarsi dell'autrice che scolpisce i suoi versi con precisione certosina.


il resto è stato già tutto detto...
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Marina Como

Re: "Addieu" di Silvia Saint
« Risposta #6 il: Giovedì 2 Luglio 2009, 00:13:19 »
 :D come promesso posto un commento fatto dal gruppo critico, ho scelto questa poesia perchè l'ultima rintracciabile nel tempo.
Ad esempio dei diversi modi di commentare e criticare una poesia, forse ne posto un altro. Mi piacerebbe nel prossimo, che la discussione continuasse sviscerando la critica in altri modi possibili. Al prossimo post, allora, ma non per questo dovete esimervi dal rispondermi a questo.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Stellaerratica

Re: "Addieu" di Silvia Saint
« Risposta #7 il: Giovedì 2 Luglio 2009, 10:18:07 »
perdonami il mio sfogo ma...


SILVIA SAINT MI MANCHI!!
Il peggior crimine è conoscere la verità e non far nulla.
(Carlo Parlanti - www.carloparlanti.it)

Offline Maurizio Brancaleoni

Re: "Addieu" di Silvia Saint
« Risposta #8 il: Giovedì 11 Marzo 2010, 01:51:43 »
Manchi anche a me.
«Nέμεσις δέ μοι εξ ανθρώπων έσσεται (Nèmesis dè moi ex antròpon èssetai), "e io ne avrò biasimo dagli uomini"»
 (Omero, Odissea (2, 136))

Offline Saldan

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  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re: "Addieu" di Silvia Saint
« Risposta #9 il: Giovedì 25 Marzo 2010, 11:35:11 »
Manchi anche a me.


però il nome non mi è nuovo...  ;D
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

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