Autore Topic: " Dopo di me" di Manuela Magi Sveva  (Letto 1235 volte)

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alfredo

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" Dopo di me" di Manuela Magi Sveva
« il: Martedì 27 Novembre 2007, 16:38:43 »
Nel tempio edificato dell'impossibile
sospeso sopra una citta fantasma
mentre la fiamma tremolante di una candela
illumina di ombre le pareti,
osservo la mia vita senza me.
Appollaiata su colonne di nuvole inesistenti
sopra altopiani immensi ed impalpabili
dove non giungono i rumori del creato,
sono immersa nel silenzio del poi.
Attraverso il tocco leggero di emaciate mani
rimembro i giorni miei arrotolati
scomparsi dentro il susseguir delle stagioni.
Senza me la luce tenue dell'aurora
seguita dall'ignara stessa alba
annuncia il giorno che non mi vedrà materia.
La notte poi di nero fumo colorata
avvolgerà la strada verso casa
l'alito del vento salirà nel tempio
a cancellar la fiamma dell'impossibile.

alfredo

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Re: " Dopo di me" di Manuela Magi Sveva
« Risposta #1 il: Martedì 27 Novembre 2007, 16:39:47 »
Corposa, la poesia di Sveva lo è talmente che ogni qual volta ci si imbatte nella sua lettura, non possiamo che restarne entusiasmati.
Corposa in quanto la ricchezza poetica di cui si compone la sua produzione non fa altro che concatenare testo su testo dove la magicità dei suoi versi non fa altro che incantare il lettore per le molteplici considerazioni che in esse si fanno evidenziare facendone bella mostra e traendone origini inizialmente dalla testualità per finire alla forma lessicale nonché alla particolare struttura compositiva e tutto ciò lo si nota ad esempio anche nelle opere a campione (Serenità);(Sono mia);(L’odore della vita).
“Dopo di me” sta a rappresentare l’apice vero e proprio dell’impossibile, l’immaginare una sopravvivenza esternata nel ricordo degli anni passati, metaforizzati  nel “ susseguir delle stagioni”.
Più consistente risulta invece l’aver impadronito di metafore delicate tutto l’avvicendarsi della sua quotidiantià che mette a confronto un immenso stato emotivo sopportato da una fase intelligente di immaginazione, a mio dire e parere, forzatamente voluta e messa in atto.
L’autrice si ritrova a percorrere quella strada del ritorno deviando ed  andando a finire in quel tempio (impossibile la sua esistenza), ad osservare accanto ad una fiammella (la vita lenta che scorre) la sua stessa vita inerme e quando dice”senza me” vuole dimostrare che la sua anima ancora è vita e che non muore mai, appunto si immerge nella fede(il silenzio del poi) pur dando anche carezze a quelle mani ormai cadaveriche, considerando che nel nuovo giorno chi sarà ad esser materia? Nulla .
Mette in risalto così  il trascorrere dei suoi anni senza futuro standosene appollaiata ad osservare, giusto quindi rimembrare come altrettanto giusta  è l’amarezza che traspare quando la notte, alleggerita dal vento la ridesta e con la sua cosciente verità è consapevole  che quella fiammella non si spegnerà ma sarà cancellata; inizia così il suo nuovo vero  giorno in una città che non sarà più fantasma.

Offline Manuela Magi

Re: " Dopo di me" di Manuela Magi Sveva
« Risposta #2 il: Martedì 27 Novembre 2007, 17:20:36 »
Alfredo ha analizzato e compreso alla perfezione quello che in quel preciso momento sentivo e volevo esternare.Nemmeno io  avrei potuto spiegare commentando l'essenza delle rime scaturite da un pensiero.Ho apprezzato molto.