Autore Topic: Sullo stato della poesia e sulla poesia  (Letto 16352 volte)

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Ezio Marò

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Sullo stato della poesia e sulla poesia
« il: Lunedì 21 Gennaio 2008, 11:14:00 »
Cari Utenti del sito Scrivere,
da quello che si legge (ma soprattutto da quello che non si legge) sui giornali e nelle riviste, oggi la poesia è un genere che guarda al suo passato e specialmente in Italia dove ci sono state personalità che vi hanno eccelso, e intere schiere di avanguardie e movimenti che hanno fatto scuola, dal Dolce Stil Novo alla poesia del dopoguerra, finita la quale più nulla da anni a parte qualche eccezione. Mi domando: che cosa sta succedendo? In quale stato si trova oggi questo genere letterario? Come mai non si sente più parlare di eminenti figure di poeti, in Italia, come succedeva in passato?
Ho scoperto che molti attribuiscono le colpe di questa moria di poeti alla banalizzazione della lingua italiana che oggi non è certo quella duttile del trecento, che servì Dante nella sua maestosa opera o quella ancora colta dell’ottocento ma se  questa fosse la causa, allora come si spiegherebbero poeti eccellenti degli anni sessanta come Pasolini o Montale? Altri giustificano la penuria di poeti degli ultimi 25-30 anni adducendo la scarsa disponibilità alla lettura e alla cultura dell’ italiano contemporaneo cioè, ci sarebbero i poeti ma mancherebbe chi li legge.
 Io sostengo esattamente l’opposto: ci sono una massa di poeti che non vale la pena leggere e molti lettori intelligenti che rivolgono le loro attenzioni alla prosa, specialmente straniera.
La conferma di questa mia ipotesi me l’ha data la frequentazione di questo sito, che per quantità di persone iscritte -quasi 2000- può ben rappresentare un fedele specchio della poetazione emergente italiana sotto vari punti di vista: geografico, vi sono poeti da nord a sud; generico, vi sono i più disparati generi poetici compresi il dialettale ed il satirico; anagrafico, vi sono scrittori dai 15 ai 70 anni senza limiti d’età.
Ora lasciate che mi spieghi, perché questa non vuole essere un atto d’accusa né tanto meno una sterile protesta.

Ezio Marò

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Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #1 il: Lunedì 21 Gennaio 2008, 11:15:50 »
La mia osservazione parte da una domanda: che cosa significa poetare? Lungi dal dare risposte melense, sentimentali, patetiche ed approssimative si può dire che la poesia sia costituita da due elementi, uno soggettivo ed uno oggettivo.
L’ elemento soggettivo, è il sentimento, l’emozione, l’episodio o la storia, l’opinione, ecc. che il poeta decide di rappresentare. Questo mi pare abbastanza chiaro che accomuni la poesia ad ogni altro tipo di arte.
L’elemento oggettivo è invece quello che determina la poesia nella sua specificità rispetto ad ogni altro tipo di arte; cioè la forma che la contraddistingue, facendo comprendere immediatamente a chi ne fruisce che il testo è solo poesia e non ad es. prosa.
Una nozione universalmente nota di forma poetica è la versificazione la quale, essendo immediatamente percepibile ai nostri occhi, non fa fatica ad essere usata istintivamente e superficialmente da chi si cimenta in poesia, e il sito è pieno di esempi in questo senso.
Ecco che allora  un elemento oggettivo della poesia che la fa distinguere dalla prosa è la versificazione , che è chiara a tutti. Ma la poesia, contrariamente a quanto molti credono non è solo aggiunta di versificazione alla stesura per iscritto ad es. di un  sentimento: questa è quella che un mio grandissimo amico poeta, discepolo tra l’altro, del discepolo di Trilussa chiama e chiamerà sino alla morte “prosa in poesia”, cioè una prosa che è stata scioccamente versificata.
Infatti la poesia è essenzialmente musicalità e ritmo che sono i due principali componenti dell’elemento oggettivo da cui deriva la versificazione.
In altre parole è la verso che deriva dal ritmo e non viceversa!
L’ elemento oggettivo musicale che contraddistingue la poesia da ogni altro genere letterario è composto da 3 cose: la figura retorica, specialmente la rima; la metrica, che crea il verso, e la recitazione del componimento che lo fa godere a chi ode “suonandolo”. Difatti in tutte le culture e lingue del mondo il verso è una serie ritmica di parole ordinate secondo speciali cadenze e modulazioni che producono una particolare armonia, dovuta a due componenti 1) Il numero delle sillabe nello stesso verso (che gli da’ il nome ad es. di endecasillabo ); 2) il succedersi armonico, nel verso, di sillabe atone e accentuate. Questa ordinazione ritmica si è realizzata nel corso dei secoli in maniera naturale, originando dagli usi popolari, dalle preghiere, e forse dalla stessa musica strumentale per poi perfezionarsi con la scienza poetica di persone come il Petrarca  le cui Rime sono esempio di arditezza e perfezione stilistica.

Ezio Marò

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Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #2 il: Lunedì 21 Gennaio 2008, 11:17:26 »
Da tutto ciò che ho appena detto ne discende che una poesia è tale a prescindere dalla qualità dell’ elemento soggettivo cioè, volendo, si potrebbe anche scrivere un bellissimo sonetto sul volgare argomento della “cacca”. Viceversa, non è detto che una poesia costituita di solo elemento soggettivo possa definirsi tale solo perché abbia un  argomento di contenuto elevato es. l’amore, dio, la patria ecc. Infatti analizzando vari poeti dalla lettera A alla D che avessero scritto almeno 50 poesie, poeti vari sui generi più originali es. cronaca, satira, ecc., e con particolare interesse i poeti più rinomati, letti e fecondi del sito, ho notato che la stragrande maggioranza di essi – i più celebri su tutti – sanno comporre solo “poesie-non poesie”, cioè sentimentali prose in versi che potrebbero essere a maggior titolo pagine di un diario o  sfoghi personali o aforismi su vari argomenti che gli autori per il solo fatto di aver versificato, ritengono essere poesie. E’ inutile aggiungere che non è affatto così. A parte questo una seconda cosa che mi è parsa sconcertante è il processo imitativo che si è innescato nei confronti di questi scrittori popolari ma scadenti, da parte di tutti gli altri.
Ci sono tuttavia degli altri elementi che se ne sono discostati con risultati assolutamente inaspettati e  felici, autori che non hanno paura di sperimentare e che si mettono in gioco adoperando l’intelligenza e la fantasia e sono Stefano Toschi, Gianluca Perosino, Alessio Scalzo e devo pensare che ce ne siano molti altri che non ho ancora letto nella mia disamina alfabetica.

Ezio Marò

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Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #3 il: Lunedì 21 Gennaio 2008, 11:18:46 »
Mi pare obbligatorio dopo tanta critica spendere due parole in favore di questi che userò esclusivamente in qualità di esempi e non allo scopo di dare loro un particolare risalto, anzi mi scuso anticipatamente per aver usato i loro nomi senza il loro permesso. Stefano Toschi, un autore che a mio avviso ha sempre fatto una scapatura tra tutto ciò che ha scritto e quello che poi ha pubblicato, si attesta sin dai primi scritti un autore di livello, fino alle ultime 10-15 poesie che per originalità, autonomia dei temi, tensione verso un perfetto ideale dell' autore, si collocano le cose migliori dell'intero sito. Inoltre egli è totalmente indipendente da retaggi poetici antichi, da lirismi o altro, ed è per questo che io scorgo in lui una attuale applicazione della metrica. Gianluca Perosino è uno sperimentatore: usa parole dialettali, perifrasi antiche...Tutto purchè ci sia musica e ritmo. Riprende generi in disuso come quello del Dialogo ( usato per le dimostrazioni scientifiche nel 1400) e ci imbastisce una sorta di conversazione tra il nonsense  e il surreale che lo colloca in un genere  che potrebbe fare la fortuna della poesia di oggi: attraverso la congiunzione di uno stile antico ad un contenuto moderno in un contesto comico, anche se le sue ciambelle non escono sempre con il buco (la forzata poesia in esametri). Alessio Scalzo che ha pubblicato 50 poesie, ha mostrato un evoluzione nel suo poetare: dalle poesie contenutisticamente belle ma "smetricate", senza ritmo, campate un po' in aria, è passato ad ultime composizioni di elevatissima caratura sia dal punto di vista espressivo che musicale. Ad esempio il Soliloquio d'un sognatore commovente componimento in rigorosi settenari che è un' altra cosa, rispetto ai suoi due albi d'oro del 2006.
Ho letto anche le poesie di un talento naturale, che pur non usando la  metrica possiede un armonia e una musicalità di stampo un po' leopardesco ma ho preferito non citarlo anche perchè questo giudizio riguarda solo due recenti poesie.
Naturalmente le opinioni peggiori vanno ai poeti migliori, cioè a quelli che per numero di visite, pubblicazioni, albi d’oro e quant’altro dovrebbero essere i migliori. Non faccio nomi  ma mi ha impressionato molto il numero di commenti positivi che sono piovuti sugli scritti di poeti visitatissimi ma che mi ha fatto esorbitare, o la poesia è veramente cambiata in peggio, svilita sino a diventare una specie di pensierino elementare in cui non si esercitano più i grandi intelletti oppure, nessuno dei tanti “pseudopoeti” si è mai sospinto nel suo travaglio intellettuale, a  comperare un manuale di versificazione od un rimario della lingua italiana; e non saprei quale, di queste due ipotesi, possa essere in definitiva la peggiore.
Attendo commenti e segnalazioni. Grazie.

Andone

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Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #4 il: Lunedì 21 Gennaio 2008, 12:06:57 »


...rispondo solo sul discorso commenti...
E'innegabile che su questo sito il nome del "poeta" venga prima della "poesia"...altrimenti non saremmo a fare il GIOCO delle poesie a tema in incognito...ed è altrettanto vero che una buona parte dei commenti sono tutti uguali...alcuni scrivono addirittura sempre lo stesso commento a tutti!
Per quanto riguarda lo "stato della poesia italiana" credo che non sia questo il luogo dove fare un punto della situazione...
Saluti

Offline Zima

Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #5 il: Lunedì 21 Gennaio 2008, 12:30:44 »
una disamina puntuale del sito e dei suoi utenti.
precisa e corretta.
Pur facendo parte del marasma di finti poeti della prosa spezzata in versi, pur essendo sicuramente tra le penne note, non posso che dare ragione al nostro amico, che con occhi esterni e non coinvolti, ha studiato il sito.

l'unica cosa ke vorrei contestare è l'esposizione, il tono polemico del topic e la mancanza di tatto e sensibilità.
se la tecnica lascia senza dubbio a desiderare (ricordando comunque che la poesia moderna non è fatta più di rime e schemi metrici, almeno non solo...), i sentimenti sono sempre e comunque presenti in ognuno degli scritti del sito, questo dovrebbe essere un punto fermo.
inoltre vorrei ricordare che parliamo di un sito in cui non ci sono Poeti, ma persone che cercano di esprimersi, in un processo che dovrebbe essere di crescita e costruzione (come per alcuni avviene), non di appiattimento o peggio di smantellamento.

perciò, magari, un aiuto potrebbe arrivare da persone competenti come te...
« Ultima modifica: Lunedì 21 Gennaio 2008, 12:46:49 da Zima »
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Marcos D Ingaldi

Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #6 il: Lunedì 21 Gennaio 2008, 12:38:21 »
Be' io credo che finalmente qualcuno si sia preso la briga di sollevare un argomento di cui a molti (me in primis) sarebbe piaciuto disquisire, senza polemica, ma affrontandolo da un punto di vista tecnico.
E io concordo con la magggior parte delle cose che Genovesi ha mirabilmente descritto. A questo proposivo vorrei invitare tutti quelli che vogliono farlo a sviluppare una discussione in merito.

Allo stesso tempo credo che per fortuna siamo in "democrazia" e chiunque può cimentarsi nella scrittura come più gli aggradi. Nessuno vuol passare da fuoriclasse della poesia, ma credo che se vietassimo alla gente di scrivere perché "non è cosa", allora il dilettantismo dovrebbe morire in ogni sua forma e manifestazione. Nessuno è nato  "imparato", ma sono convinto che molte persone qui dentro, io in primis, hanno voglia di migliorarsi, sperimentare e diventare dei poeti almeno degni di tale nome.

Poi è chiaro che chi fa le cose per bene è una minoranza, e di questa i fuoriclasse lo sono a loro volta, ma allo stesso tempo credo che non si debba sparare a zero saccentemente solo perché si è "più bravi". Credo che la comunità si debba basare sul'aiuto reciproco, sulla compresione e, soprattutto, sulla TOLLERANZA. Se c'è una persona come te che può darci dei consigli (che possono essere di qualsiasi tipo: letture formative, consigli stilistici o semplici pareri personali) io sono il primo a chiederteli. Se questo deve diventare la scusa per un attacco ingiustificato alle persone, be' allora posso dirti che siti di poesia più validi di questo ce ne sono a decine, e potrai trovare lì i veri poeti, quelli con tante pubblicazioni alle spalle, quelli con un bagaglio culturale che noi ci sognamo, quelli che sanno piegare la lingua ai propri voleri come io vorrei poter un giorno fare, poeti che siano, insomma, all'altezza delle tue aspettative.

Buona giornata, e spero di sentirti in PM
« Ultima modifica: Lunedì 21 Gennaio 2008, 12:41:12 da Mark0z »
Che tu creda di potere o non potere, hai ragione comunque.

Offline Monster

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  • sembro un mostro?...no! potrei essere peggio però!
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #7 il: Lunedì 21 Gennaio 2008, 14:39:40 »
a questo punto sono molto contento di essere competente della mia incompetenza!

Offline Apache

Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #8 il: Lunedì 21 Gennaio 2008, 23:22:55 »
Bene bene...un post interessante...amo le critiche costruttive un semplice ma...non ho trovato niente scritto da tuo pugno tranne 7 commenti e questo post perchè non ci delizi con la tua (presumo) vera poesia così che noi (1995 poveri miseri scribacchini) possiamo iniziare a capire qualcosa.

Offline Apache

Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #9 il: Lunedì 21 Gennaio 2008, 23:27:41 »
Scusami Zima ma non ritengo sia una disamina puntuale del sito e dei suoi utenti,una decina di esaminati su circa 2000 non è una statistica tanto precisa e corretta o no? 

Halley

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Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #10 il: Martedì 22 Gennaio 2008, 10:09:47 »
Ho letto con vero piacere il post di Mattia Genovesi.Ho letto con cura tutta la sua e sottolineo sua disamina,nel contesto di un sito come Scrivere che non credo voglia ergersi a Salotto incontrastato della poesia,ma semplicemente ad un luogo dove ognuno possa in qualsiasi modalità di scritto far defluire un pensiero,un'emozione,un dolore,un'amore.Non esiste più la poesia?Forse non esiste più chi sa ascoltarla con amore.In questo sito esistono migliaia di anime che scrivono,forse non saranno(saremo) superlativi,ma chi può dire con giusta cognizione cos'è la Poesia?...Una cosa però mi incuriosisce caro Mattia...avrei piacere di leggere qualcosa di tuo e non solo 7 commenti.Solo perchè sono molto curiosa...magari tutti noi potremmo imparare qualcosa,perchè nella vita c'è sempre da imparare ;)...attendo e porgo ossequiamente i miei più sinceri saluti....Halley!!!!!!!!

alexandra

  • Visitatore
Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #11 il: Martedì 22 Gennaio 2008, 11:33:36 »
Come nuovo lettore, come persona che da poco si appresta a frequentare il sito, trovo questo post fuori luogo e fortemente polemico. (Anche se sono convinta che non sei del tutto nuovo!)

Il tuo modo di vedere, la tua visione personale la lasci nei commenti, nelle critiche che fai, non sicuramente nel forum. Se tutte le new entry facessero come te, allora non so dove andremmo a finire.

Hai i tuoi autori preferiti? bene! (come ognuno di noi d'altronde! ma non lo veniamo a spifferare qui!)

Qui non trovi vera poesia? probabilmente, ma nessuno ti obbliga a leggere...

Soprattutto, non riesco a digerire chi predica bene e razzola male! dacci esempi, non frecciate! illuminaci con qualche tua opera...

Onestamente non posso darti torto al cento per cento, ma non mi piace il modo in cui hai affrontato la questione.
« Ultima modifica: Martedì 22 Gennaio 2008, 11:46:08 da Francesca Coppola »

alfredo

  • Visitatore
Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #12 il: Martedì 22 Gennaio 2008, 14:45:43 »
Ringrazio immensamente il dotto Mattia per avermi dato lezione di quel famoso secolo d'oro e di parte del futurismo dell'immediato dopoguerra.
Non pensavo e non supponevo affatto di cosa fosse Poesia, ma vedi caro amico, chi offre e dimostra saccenza inaudita, a volte appare presuntuoso e maleducato e non deve essere un tuo personale gradimento stabilire quando si è poeti. Ti invito frequentare qualche salotto letterario, tipo il Gran Caffè delle Giuebbe Rosse in Firenze e t'accorgerai di come la poesia moderna, ereditata d quella futurista, si sia modificata. Poi ti inviterei leggere un poco di dottrina di Dario Bellezza e ancora mnegli ti accorgerai di come si così difficoltoso e penso dare giudizi avventati realzzinado un solo fascio d'erba. Essendo tu di giovane età ti esorterei essere un poco più modesto e quanto meno chiedere scusa a chi merita e dico merita di rieverle da parte tua.
Cordialità da alfredo genovese scritto in minuscolo però.

Offline Nicomar

Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #13 il: Martedì 22 Gennaio 2008, 15:01:54 »
anche se risulterò antipatico dico la mia:

Mattia genovesi, (e a tutti quelli come te)
non capisco se il tuo intervento vuole essere
un parere, un’accusa ben precisa o polemica gratuita.
Hai sbagliato posto
Non gradisci le poesie pubblicate nel sito?
- La mia risposta:-
e allora???
Cosa vogliamo fare?
Impediamo agli autori di “scrivere” di scrivere? No assolutamente
Devono crescere? E perché mai, sono quello che sono, GRANDI POETI
Amici del sito, non siate modesti, ogni qual volta mettete su carta un vostro pensiero, create poesia, create un genere, uno stile nuovo.
Sfido chiunque a dimostrare il contrario
La vita va oltre preconfezionati stereotipi e i tanti luoghi comuni
- Tanti anni fa, quando “molti" non erano ancora nati, in una mostra  fu esposto un “cesso”, (si un WC), e tutti i critici qualificati dichiararono “immensa opera d’arte”, cosa impensabile e fuori da ogni schema, prima di allora. -
La crescita deve essere intellettuale!
rispetto, sensibilità, tolleranza, apertura, elasticità,
puri valori, a quanto pare, a te sconosciuti, (e non solo a te)
SIAMO STUFI DI SENTIRE CRITICI SACCENTI
Dico a te, e a tutti quelli che, come te, con cieca presunzione, si attribuiscono conoscenze che non hanno,
ritornate fra vent’anni:
dopo aver letto 1000 e più riviste e giornali di controinformazione;
dopo aver visitato fisicamente 1000 e più luoghi diversi del mondo;
dopo aver conosciuto e frequentato direttamente 1000 e più popoli di diverse culture;
forse allora si potrà aprire un dialogo sereno e costruttivo, e dare, anche se minimamente, un contributo…
In questo momento dimostrate solo puerilità, superficialità, qualunquismo…

Offline Marcos D Ingaldi

Re: Sullo stato della poesia e sulla poesia
« Risposta #14 il: Martedì 22 Gennaio 2008, 15:19:04 »
a questo punto sono molto contento di essere competente della mia incompetenza!

Non so voi, ma io non ho tempo da sprecare a leggere post come quello che ho citato. Sviluppiamo discussioni intelligenti e stimolanti, non giochi di parole sterili e inutili. Perché se Genovesi ha ragione in molto di quello che ha detto (ma non in tutto, si vede che non ha mai letto autori come Borges o Omar Kayam), credo che abbia colto un segno di cui la poesia di questo sito è, forse, il riflesso: il livello di superficialità, banalità e inadeguatezza, che si mostra in tutta la sua disarmante evidenza in molti dei post che questo forum sforna ogni giorno.
Qui siamo tutti allievi, ma qualche volta dovremmo dimostrarci anche maestri. Solo attraverso questo confronto possiamo aspirare al raggiungimento di vette letterarie più alte. Coltivare le idee: costruirne le fondamenta con la nostra coscienza e limarne le imperfezioni attraverso il confronto con gli altri. Questo vuol dire imparare.

Sapete per me quali sono le poesie da sradicare dal sito? Quelle del poeta che per convinzione o volontà non è in grado di evolversi. Quelle del poeta fine a se stesso che crede che la poesia sia tutta nelle sue dita. Quelle del poeta che, non avendo di meglio da sperimentare, creda che la semplice scrittura possa innalzare il proprio livello introspettivo, culturale o umano, distinguendolo così dalla massa. Queste sono le persone di cui la poesia e questo sito NON HANNO BISOGNO. Perché sono persone che non hanno nulla da dare né all'una né all'altro.

continua...
Che tu creda di potere o non potere, hai ragione comunque.