Autore Topic: "Il senso del bello"  (Letto 4620 volte)

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khay

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"Il senso del bello"
« il: Lunedì 16 Aprile 2007, 14:05:11 »
La bellezza è la relazione d'amore fra chi guarda e ciò che sta guardando.
Siete d'accordo?

 Credete che questo concetto possa essere applicato anche alla lettura di una poesia?
E' la famosa 'conversazione amorosa' tra un'opera letteraria e il suo lettore a decretarne la validità e bellezza?


 :) Cri  :)
« Ultima modifica: Lunedì 16 Aprile 2007, 14:20:11 da Cristina Khay »

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Re: "Il senso del bello"
« Risposta #1 il: Lunedì 16 Aprile 2007, 14:12:10 »
credo che sia invece ...
....il senso delle proporzioni mediamente condiviso (per comparazione di modelli) ad un dato momento storico....
...ciò che era bello ieri può non essere bello oggi e viceversa..(sono cambiati gusti, canoni, riferimenti, interessi, storia, umanità, critica etc etc etc.)
tranne i capolavori consolidati nella mente della gente e nella cultura ufficiale..
o no?

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Re: "Il senso del bello"
« Risposta #2 il: Lunedì 16 Aprile 2007, 14:16:04 »
..faccio un esempio..
se scrivessi oggi in prima assoluta....la donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole...
tutti si metterebbero a ridere....
o no?

khay

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Re: "Il senso del bello"
« Risposta #3 il: Lunedì 16 Aprile 2007, 14:26:27 »
ahahah monster.... ;D
credo che dipenda da quanto quella relazione d'amore sia ancora viva...da quanto susciti ancora quella magia...
Vedi che ci sono ancora capolavori in grado di rendere quell'effetto...

Offline Grandesempre Giorgio

Re: "Il senso del bello"
« Risposta #4 il: Lunedì 16 Aprile 2007, 14:27:18 »
..faccio un esempio..
se scrivessi oggi in prima assoluta....la donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole...
tutti si metterebbero a ridere....
o no?

Non è vero perchè spesso leggo poesie di temi campestri e immagini antiche con parole di un lessico ormai superato che vengono molto apprezzate, il problema non è il quadro storico perchè da quello dipende la struttura dell'opera e il suo contenuto, ma dalle emozioni che scaturiscono ad ogni lettura!! leggo L'infinito di Leopardi con molto piacere e potrebbe essere un'opera attuale, riscuoterebbe molto successo!!! il problema non è la forma e nemmeno il contesto, siamo tutti bravi a poetare e lo facciamo in modo diverso, forse (me compreso) abbiamo una miscela di stili di secoli di letteratura da cui non riusciamo a liberare la nostra personalità!!
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Offline Luca Ventura

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Re: "Il senso del bello"
« Risposta #5 il: Lunedì 16 Aprile 2007, 14:47:50 »
Sono d'accordo con Monster quando dice che il concetto del bello è da abbinare al periodo storico. Sicuramente quello che oggi è bello ieri era una porcheria e viceversa. La mutazione del senso del gusto continua veloce ed imperterrita, oggi più di ieri seguendo il gusto delle masse... purtroppo.
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Re: "Il senso del bello"
« Risposta #6 il: Lunedì 16 Aprile 2007, 15:15:42 »
Sono d'accordo con Monster quando dice che il concetto del bello è da abbinare al periodo storico. Sicuramente quello che oggi è bello ieri era una porcheria e viceversa. La mutazione del senso del gusto continua veloce ed imperterrita, oggi più di ieri seguendo il gusto delle masse... purtroppo.

..forse un domani sarà giudicato bello un ignobile robot..(perchè quello sarà il modello..e non più l'uomo (o la donna si intende)..
che pena!

Offline Monster

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Re: "Il senso del bello"
« Risposta #7 il: Lunedì 16 Aprile 2007, 15:18:04 »
ahahah monster.... ;D
credo che dipenda da quanto quella relazione d'amore sia ancora viva...da quanto susciti ancora quella magia...
Vedi che ci sono ancora capolavori in grado di rendere quell'effetto...

si ma per quanto tempo ancora...500 anni...1000?
e fra 10.000 anni?

khay

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Re: "Il senso del bello"
« Risposta #8 il: Lunedì 16 Aprile 2007, 17:37:05 »
il problema non è il quadro storico perchè da quello dipende la struttura dell'opera e il suo contenuto, ma dalle emozioni che scaturiscono ad ogni lettura!!


Grandesempre ha colto pienamente nel segno per come la penso io....
Sono le emozioni suscitate, le famose 'endorfine' attivate che ci danno il senso del bello...chiaramente cio' puo' variare a causa di molti fattori, pressioni culturali, sociali, di contesto storico....
Ma sono sempre e solo le emozioni a fare da baricentro per la valutazione...
anche a distanza di tempo...

Se poi ...."il senso delle proporzioni mediamente condiviso (per comparazione di modelli) ad un dato momento storico" che afferma Monster è tale da indurci a cambiare la percezione del fatto o dell'oggetto tanto da non provare piu' nessuna emozione fonte di piacere, sorpresa o divertimento venendone a contatto, ecco che il senso del bello svanisce per rivolgersi a qualcos'altro che provochi più nettamente quelle sensazioni cercate.

Io credo che comunque in cio' che valutiamo 'bello' ci sia per noi una componente di meraviglia dell'ignoto, come un miracolo che appare improvvisamente nei nostri sensi percettivi...
« Ultima modifica: Lunedì 16 Aprile 2007, 17:40:14 da Cristina Khay »

Offline Patrizia Chini

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Re: "Il senso del bello"
« Risposta #9 il: Lunedì 16 Aprile 2007, 23:54:30 »
Questo dibattito mi ha stimolato a riflettere partendo da affermazioni note ... non riesco a giiungere ad una conclusione
Ciò che sapevo è che il bello, è nell'equilibrio tra gli elementi, ma aggiungo  che deve essere accompagnato da un elemento spirituale che ognuno chiama in modo diverso ... anima ... emozione, sentimento o sensazione   qualcosa che il vero artista è in grado di trasmettere in un'opera. Forse è quello che Monster chiama "il senso delle proporzioni ....",  che non è però riducibile solo e semplicemente  a delle frazioni (come nel disegno di un volto dove la fronte è un terzo dello stesso) altrimenti saremmo tutti dei "Leonardo"  e in poesia, conoscendo la metrica, tutti potremmo fregiarci del titolo di "sommo vate". Forse in questo equilibrio ci deve essere anche un ritmo simile ad un'armonia che faccia risuonare tra loro gli elementi e far emergere la musicalità, in poesia così come nella pittura o nella sculura dove è fondamenale il rapporto tra i vuoti e i pieni....
Credo dunque che il bello nasca dall'equilibrio tra le parti , reso operativo dal soffio di vita trasmesso dalla sensibilità di un artista, che riesce ad emozionare chi lo guarda, se è un quadro, o lo legge se è poesia... però perchè quel che è bello per me non lo è per te?
Forse bisogna essere sulla stessa lunghezza d'onda dell'artista per sintonizzarsi e capire le sue opere...oppure potrebbe essere la musica, l'armonia ad entrare in campo... chissà?
Patty
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Re: "Il senso del bello"
« Risposta #10 il: Martedì 17 Aprile 2007, 08:20:21 »
il bello ..come direbbe il grande Totò è "a prescindere"..
ma spesso non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace...
peccato che a me non piace quasi nulla..(tranne le femmine poppute)..

Offline Paolo Ursaia

Re: "Il senso del bello"
« Risposta #11 il: Sabato 7 Luglio 2007, 17:45:05 »
 Il bello, dal punto di vista meramente scientifico, è la reazione dell'amigdala in associazione all'ippocampo...
 Uscendo dall'arido scientifico, penso che il bello sia sempre relativo all'occhio di chi guarda. Non esiste "il" bello assoluto.
 Una donna Ainu col piede fratturato e stretto, tanto da non poter camminare, è un orrore per noi; bellissima per gli Ainu.
 La stessa cosa in campo poetico.
Cunctando restituit

Offline Marina Como

Re: "Il senso del bello"
« Risposta #12 il: Domenica 8 Luglio 2007, 15:01:11 »
non credo che esista un senso di bello in senso assoluto, ma penso sia "bello" una qualsiasi cosa che travalichi i confini della cultura, del tempo, ed è sempre riconosciuto tale. come appunto l'infinito di Leopardi, o i colori della natura, che sono apprezzati da qualsiasi contesto o tempo storico. il vero "bello" è quella cosa che travalichi i confini dell'animo umano. la moda è "bella" solo in un certo periodo, dopo stanca ed anzi, diventa out, brutta, passata.  un'alba impressiona sia gli ainu, che un europeo, od un indù alla stessa maniera. in senso artistico, credo che più un artista si avvicina alla natura dell'animo dell'Uomo, più esso possa definirsi bello. certo, se si avvicina all'animo di un solo uomo, è comunque bello, ma solo per una elite, invece forse è la quantità (anche nel tempo) che fà la differenza.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Paolo Ursaia

Re: "Il senso del bello"
« Risposta #13 il: Domenica 26 Agosto 2007, 15:39:57 »
non credo che esista un senso di bello in senso assoluto, ma penso sia "bello" una qualsiasi cosa che travalichi i confini della cultura, del tempo, ed è sempre riconosciuto tale. come appunto l'infinito di Leopardi, o i colori della natura, che sono apprezzati da qualsiasi contesto o tempo storico. il vero "bello" è quella cosa che travalichi i confini dell'animo umano. la moda è "bella" solo in un certo periodo, dopo stanca ed anzi, diventa out, brutta, passata.  un'alba impressiona sia gli ainu, che un europeo, od un indù alla stessa maniera. in senso artistico, credo che più un artista si avvicina alla natura dell'animo dell'Uomo, più esso possa definirsi bello. certo, se si avvicina all'animo di un solo uomo, è comunque bello, ma solo per una elite, invece forse è la quantità (anche nel tempo) che fà la differenza.


 Il concetto del "bello assoluto" tra i "belli relativi", si potrebbe dire...
Cunctando restituit

khay

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Re: "Il senso del bello"
« Risposta #14 il: Domenica 7 Ottobre 2007, 02:18:19 »
Stiamo uscendo un pò dal seminato...

Qui non si tratta di stabilire i canoni del bello, ma di capire cos'è la bellezza, cioè cos'è che la fa apparire tale ai nostri occhi, in poche parole, cos'è che fa scattare quella reazione di cui sopra...