Autore Topic: Poesia: è accettabile un linguaggio un po' più crudo?  (Letto 639 volte)

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Offline Saldan

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Poesia: è accettabile un linguaggio un po' più crudo?
« il: Martedì 1 Febbraio 2011, 11:24:11 »
Prendo spunto da un topic precedente per dare il via a questo sondaggio, secondo voi la poesia dev'essere sempre "casta e pura" oppure ogni tanto, in base alle esigenze, la si può "sporcare" con qualche termine poco aulico?
Io dico che, alle volte, un termine ritenuto anche volgare (ma mai offensivo nei confronti di nessuno, lungi da me l'affermare questo) può essere molto più efficace di qualsiasi elucubrazione volta a specificare un concetto molto semplice: le brutture del mondo.
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
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Offline Webmaster

Re: Poesia: è accettabile un linguaggio un po' più crudo?
« Risposta #1 il: Martedì 1 Febbraio 2011, 13:23:21 »
Basta, Salvo, con queste storie e queste mistificazioni.
Come già detto nessuno nega che la poesia possa usare anche turpiloquio, non solo parole "forti", come tu dici. Ma una cosa è quello che in generale, senza considerare l'ambiente ed il contenuto, il contesto, possa o non possa usare, ed altro è quello che viene accettato in questo sito.
Anche in questo sito sito a volte sono state accettate parole "forti", solo che la redazione deve valutare di volta in volta se per la poesia, l'espressività, vale la pena di pubblicare una determinata poesia o no.
Qui la redazione non stabilisce valori universali, né può catalogare le poesie secondo valori universali, ma secondo le regole del sito.
Quindi il tuo topic è inutile, perché si, credo che tutti siano disposti a dire che la poesia a volte può usare termini forti se non fortissimi, secondo quello che vuole esprimere. Non è questo in discussione ed è accettato senza problemi anche dai componenti della redazione.
Però questo sito, per le regole che si è posto e per le regole che un sito pubblico deve rispettare, alcune poesie le accetta ed alcune no, basandosi sul giudizio dei redattori che considerano una poesia bilanciando la sua espressività e le regole (esterne, chiamate anche "Leggi dello Stato", "Codice Penale", ma a volte anche "coesistenza civile" ed il senso lato "educazione" o "buon gusto").
Insomma, tutto può essere usato in una poesia. E' ridicolo fare un elenco di termini accettati in una poesia, termini usabili e non. Non esiste tale elenco e volerci spingere a dichiararli è una mistificazione, appunto.
Si tratta solo di un "est modus in rebus".
Ti faccio un esempio banale. Le parole forti vengono usate anche nel dialogo comune, nella vita quotidiana, ma ci sono contesti in cui sono ammesse e contesti in cui non sono ammesse. Parlando con un tuo amico usi un linguaggio, parlando con uno sconosciuto usi un altro linguaggio, parlando con un pubblico ufficiale come un poliziotto od un giudice ne usi un altro ancora.
Se con un tuo amico puoi tranquillamente usare un "vaffanculo", se parli con uno sconosciuto che ti chiede l'ora per strada è poco probabile che tu usi la stessa espressione perché ti giudicherebbe (e saresti) un maleducato. Parlando con un poliziotto che ti ha fermato per un infrazione stradale, sono sicuro che non la useresti, perché ti porterebbe dentro in manette, e di conseguenza non la useresti con il giudice dell'udienza preliminare perché ti sbatterebbe in cella.
Insomma qui si tratta di stabilire cosa è ammesso in questo sito, non cosa sia ammesso in una poesia. E questo non lo stabilisci tu, né lo stabilisce un sondaggio, ma la redazione Quindi si, è ovvio che in una poesia ci può stare qualche termine un po' forte, ma in questo sito è ammesso molto difficilmente, a discrezione della redazione.
Se ne è discusso molto e ridiscuterne per l'ennesima volta è inutile.
« Ultima modifica: Martedì 1 Febbraio 2011, 13:30:39 da Luigi. »