Autore Topic: Amara e IVV  (Letto 7385 volte)

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In Venere

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Amara e IVV
« il: Martedì 21 Dicembre 2010, 19:21:30 »
lessi questa poesia di Amara tempo fa, e la trovai bella ma poco incisiva, allora la modificai e la feci leggere all'autrice.
http://amara.scrivere.info/index.php?poesia=165118&t=

questa è la mia versione. purtroppo non possiedo più la copia della sua originale, se Amara potrà, la metterà lei.


Sovrasti e sospetti
lo sfarfallare sfrigolante rumoroso  e vano
di questo  formicaio miserevole
Tu
sorda e soave
sola e sognante
adusa al canto dolcemente cinico
fili e corpi
torci
spremi
spezzi e sprezzi
nell’eterna processione di respiri
lenta spirale che si insinua
tra le pieghe dei tuoi gesti,
leggera e letale
come una bimba innocente
che strappa un mazzetto di vermi
senza stupirti allo stupore viscido delle carcasse
che ogni tuo  taglio impassibile
inopinabile nel gioco del tempo
accatasta nel caso apparente…

confrontate se volete e diteci il vostro parere. grazie

Offline Amara

Re: Amara e IVV
« Risposta #1 il: Martedì 21 Dicembre 2010, 20:46:13 »
..eccolo..

Parca (Atropo)


sovrasti

lo sfarfallare rumoroso e vano

di questo formicaio miserevole

tu

sorda e soave

adusa al canto cinico di dolcezza

fili

torci

spremi

spezzi

nell'eterna processione di respiri

leggera

come chi strappa un mazzetto di viole

senza stupirti allo stupore delle carcasse

che ogni tuo taglio impassibile

accatasta nel caso apparente...




un testo.. che era arrivato ascoltando questo pezzo.. e guardandone il video...


Death in Vegas - Dirge
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline paolo corinto tiberio

Re: Amara e IVV
« Risposta #2 il: Martedì 21 Dicembre 2010, 22:09:51 »
 :)  il problema è se ci è lecito "modificare" una poesia, un testo di qualcun altro... in ogni caso ci è possibile, ma in tal caso si entrerebbe in una connotazione parodistica, come se modificassi in questo modo Leopardi "La velinetta vien dalla carfagna col suo fascio di fogli, e reca in mano un minzolini di rose e di viole..." insomma, un testo può essere riscritto, e spessissimo lo è, ma ciò deve riguardare solo l'autore del testo...  :)
« Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2010, 22:11:42 da paolo corinto tiberio »
salvatico è quel che si salva

pigreco

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Re: Amara e IVV
« Risposta #3 il: Martedì 21 Dicembre 2010, 22:12:12 »
:)  il problema è se ci è lecito "modificare" una poesia, un testo di qualcun altro... in ogni caso ci è possibile, ma in tal caso si entrerebbe in una connotazione parodistica, come se modificassi in questo modo Leopardi "La velinetta vien dalla carfagna col suo fascio di rose, e reca in mano un minzolini di rose e di viole..." insomma, un testo può essere riscritto, e spessissimo lo è, ma ciò deve riguardare solo l'autore del testo...  :)

Credo che quello che ha fatto Venere è un esercizio, è bello sperimentare ogni tanto... ;)

In Venere

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Re: Amara e IVV
« Risposta #4 il: Martedì 21 Dicembre 2010, 22:15:04 »
veramente prima ho chiesto il permesso e poi l'ho sottoposta a giudizio. non c'era nessun intento sostitutivo, ho solo dato la mia versione di una cosa già fatta.

Offline paolo corinto tiberio

Re: Amara e IVV
« Risposta #5 il: Martedì 21 Dicembre 2010, 22:22:48 »
veramente prima ho chiesto il permesso e poi l'ho sottoposta a giudizio. non c'era nessun intento sostitutivo, ho solo dato la mia versione di una cosa già fatta.
infatti, preso come esercizio di scrittura, apre a nuove riscritture, una specie di "ricreazione" di testi... da sondare...  :)
salvatico è quel che si salva

aureliastroz

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Re: Amara e IVV
« Risposta #6 il: Martedì 21 Dicembre 2010, 22:51:54 »
Perdonatemi se potete, ma non posso non esprimere il mio punto di vista.
Credo abbia ragione chi mi ha preceduto, la modifica di un testo scritto  da altri, può e deve riguardare solo i due autori, trovo di cattivo gusto pubblicare una riedizione e chiedere il raffronto ai lettori invitandoli, per giunta, ad esprimere una preferenza, come dire: avete visto che minchiata scriveva quello, ed avete visto io come l'ho rifatta? (So che questo non era l'intento di Venere, ma a chi legge suona così). :-[

Amara e Venere, voi sapete quanto io sia restio a mascherare il mio pensiero, in questo caso avrei potuto tacere, ma con voi non posso.
« Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2010, 22:55:50 da Il Conte »

In Venere

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Re: Amara e IVV
« Risposta #7 il: Martedì 21 Dicembre 2010, 23:17:01 »
no, voleva essere un: che cosa di diverso vi comunicano queste cose? ovvio che siano cose diverse... allora non potremmo nemmeno votare le poesie a tema?
mi sembra una cosa ridicola da dire Conte...

Offline India

Re: Amara e IVV
« Risposta #8 il: Martedì 21 Dicembre 2010, 23:17:25 »
Sono daccordo con Paolo Corinto Tiberio sulla riformulazione di una poesia.
per quanto riguarda le poesie a 4 mani, penso che una poesia nasce dall'anima e due individui con diversa personalità, esperienza, etc non possono provare la stessa identica emozione.
Se poi, vogliamo considerare la poesia come esercizio, beh è diverso. La poesia  allora diventa un balletto.
Preferirei un quadro con una pennellata di Picasso e l'altra di Dalì
A 4 mani si può suonare solo il pianoforte.
Scusate, ma poi perchè a 4 mani? ciascuno di voi è ambidestro?  

aureliastroz

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Re: Amara e IVV
« Risposta #9 il: Martedì 21 Dicembre 2010, 23:25:13 »
no, voleva essere un: che cosa di diverso vi comunicano queste cose? ovvio che siano cose diverse... allora non potremmo nemmeno votare le poesie a tema?
mi sembra una cosa ridicola da dire Conte...

Scusami Venere, ma la tua richiesta aveva suscitato questi pensieri, ed ho ritenuto opportuno comunicarteli. Non c'era e non c'è né intento polemico, né volontà di sminuire il vostro lavoro. Te lo assicuro.

P.S. Che c'entrano le poesie a tema? Mica sono riedizioni delle poesie di altri, quelle sono solo testi intorno ad un tema centrale. Ma mi viene il dubbio di non aver capito quello che volevi dire ::)

aureliastroz

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Re: Amara e IVV
« Risposta #10 il: Martedì 21 Dicembre 2010, 23:27:00 »
...Scusate, ma poi perchè a 4 mani? ciascuno di voi è ambidestro?  

Perchè, tu sulla tastiera scrivi con una mano sola? ;D

gio.d.

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Re: Amara e IVV
« Risposta #11 il: Mercoledì 22 Dicembre 2010, 00:25:06 »
Boh, mi lascia molto perplesso. Concordo con Corinto. Come si fa a rimaneggiare a proprio piacimento una poesia di un altro autore, se non si conosce ciò che lo ha ispirato e ciò che sentiva al momento di comporla?? Mi sembra un tentare la fortuna al lotto, un gioco, un freddo esercizio

In Venere

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Re: Amara e IVV
« Risposta #12 il: Mercoledì 22 Dicembre 2010, 08:01:04 »
gabriella, se la poesia emoziona di per sè, le parole che ho letto di Amara potevano benissimo tramsettermi il contenuto pieno della sua ispirazione. cosa che a mio modo hanno fatto.
certo che è un esercizio di stile, ma a mio avviso può dare qualche nuova particolare intepretazione a un testo, è un po' come la parafrasi chessò di dante.
io non trovo così "blasfema" un'operazione del genere. in fondo quello che scriviamo son solo parole... SECONDO ME.

Offline India

Re: Amara e IVV
« Risposta #13 il: Mercoledì 22 Dicembre 2010, 08:54:51 »
Io scrivo con due mani sulla tastiera,  certo, ma mentre quando si suona il piano a 4 mani, lo si fa sullo stesso pianoforte, diventa impossibile che 4 mani si muovano sulla stessa tastiera senza intralciarsi


pensavo all'espressione " essere una bella penna"
Io le chiamerei " poesie a due penne"

certo, per noi che usiamo solo parole suona meglio " a 4 mani"

Offline Amara

Re: Amara e IVV
« Risposta #14 il: Mercoledì 22 Dicembre 2010, 12:30:07 »

io non trovo così "blasfema" un'operazione del genere. in fondo quello che scriviamo son solo parole... SECONDO ME.


.. a volte sono solo parole.. a volte sono qualcosa di più per chi le scrive... ma ad ogni modo.. nulla di blasfemo.. ;D..
solo un gioco.. leggero...
il mio testo rimane quello che è.. ovviamente.. ma vederne un'interpretazone.. altra.. non è un oltraggio... anzi..
è segno che le parole hanno mosso qualcosa..
l'invito di Venere al confronto.. credo volesse essere un..'quale modo sentite più vicino a voi'... non una gara.......
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(J. L. Borges)