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Discussioni in corso => Discussioni fra autori => Topic aperto da: Marisa Amadio - Venerdì 6 Marzo 2020, 17:01:35
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Buon pomeriggio,
ieri mi è stato comunicato che, alla poesia che riporto sotto, era stata negata la pubblicazione.
Ricevo nelle notifiche della mia pagina la seguente motivazione: La tua poesia 'Ricordo d’autunno'
non viene pubblicata con la seguente motivazione della redazione:
Ciao, devi riguardare il testo ... più che altro la grammatica
Scusate i miei limiti, mi potreste indicare quali errori grammaticali ho fatto?
Grazie.
Marisa
Ricordo d'autunno
Presagio di pioggia l'alba
che in coltri di nubi soffoca
un rosso antico accennato
a tratteggiare l'orizzonte
Pioggia sui filari vuoti
sui giorni accampati
nel mesto giardino
che d'autunno non odora
e trasuda d'estate ancora
Sovvertito l'ancestrale ritmo
sofferma lo sguardo il prato stanco
Gelerà il verde che s'attarda
in foglie roride di clorofilla.
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Penso che sia riferito al fatto che se inizi con la lettera maiuscola vuol dire che al verso precedente ci vuole il punto come segno di punteggiatura e li hai scordati al verso 4/9/11.
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Penso che sia riferito al fatto che se inizi con la lettera maiuscola vuol dire che al verso precedente ci vuole il punto come segno di punteggiatura e li hai scordati al verso 4/9/11.
In altre poesie è stato accettato.
Grazie
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non credo sia per la lettera maiuscola né per l'assenza del punto... ricordiamoci che in "poesia" possiamo prenderci alcune libertà! non è narrativa...
credo che per qualcuno, sia un testo "antico, arcaico"
per il tuo modo di scrivere, che devo dire, apprezzo moltissimo... infatti a me è piaciuta tantissimo!
e anche io, mal "sopporto" chi vuole ad ogni costo correggere un testo poetico, con la scusa della grammatica...
a me spesso hanno criticato le parole tronche e la mia mania delle virgole (in alcuni testi)
questo testo mi piace, e molto!
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A me piace molto anche perché ha interessanti figure che raramente si trovano in scritti che leggo.
"Presagio di pioggia (è) l'alba..." la poesia parte in anastrofe
"...giorni accampati nel mesto giardino..." piccolo chiasmo
"...che d'autunno non odora
e trasuda d'estate ancora..." bellissimo chiasmo in cui anche il suono (della rima) fa bella figura... considero anche sinestesia "non odora e trasuda".
"Gelerà il verde..." altra anastrofe.
TRALASCIO LE METAFORE... OGNUNO HA FACOLTA' DI LEGGERCI CIO' CHE VUOLE.
L'unica perplessità viene dai seguenti versi dei quali non riesco a fare l'analisi logica, e non aiuta il fatto che manchi la punteggiatura:
"Sovvertito l'ancestrale ritmo
sofferma lo sguardo il prato stanco..." non capisco se il soggetto è il prato.
SE MAGARI PUOI Aiutarmi?
Comunque la trovo molto...molto bella.
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non credo sia per la lettera maiuscola né per l'assenza del punto... ricordiamoci che in "poesia" possiamo prenderci alcune libertà! non è narrativa...
credo che per qualcuno, sia un testo "antico, arcaico"
per il tuo modo di scrivere, che devo dire, apprezzo moltissimo... infatti a me è piaciuta tantissimo!
e anche io, mal "sopporto" chi vuole ad ogni costo correggere un testo poetico, con la scusa della grammatica...
a me spesso hanno criticato le parole tronche e la mia mania delle virgole (in alcuni testi)
questo testo mi piace, e molto!
NON MI SEMBRA UN TESTO ARCAICO, INUSUALE FORSE LA SOLA PAROLA RORIDA, PER IL RESTO MI SEMBRA UN LINGUAGGIO ABBASTANZA NORMALE,
LE PAROLE TRONCHE (QUANDO NON CI SONO ESIGENZE DI METRICA) SONO DAVVERO FUORI LUOGO...LO HA DETTO QUALCHE GRANDE POETA... NON UNO DI NOI POVERACCI CHE FREQUENTIAMOI QUESTO SITO. E' UNA MADORNALE INGENUITA'... POICHE' LO SCRITTO VIENE DECLASSATO. LO DICO E RIBADISCO GIUSTO PER NON TRASCINARE IN ERRORE I GIOVANI AUTORI CHE HANNO BISOGNO DI CONOSCERE ALCUNI FONDAMENTALI... E QUESTA E' UNA REGOLA PRIMARIA, CHE A TE PIACCA O NO (RIMARI COMUNQUE LIBERO DI SCRIVERE COME VUOI). NON SO CHI TI ABBIA CRITICATO... MA IO CONCORDO SUL QUESTO.
SULLE VIRGOLE, INVECE, MI CHIUDO IN UN RIGOROSO SILENZIO... PECCO E PARECCHIO NELL'USO.
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NON MI SEMBRA UN TESTO ARCAICO, INUSUALE FORSE LA SOLA PAROLA RORIDA, PER IL RESTO MI SEMBRA UN LINGUAGGIO ABBASTANZA NORMALE,
LE PAROLE TRONCHE (QUANDO NON CI SONO ESIGENZE DI METRICA) SONO DAVVERO FUORI LUOGO...LO HA DETTO QUALCHE GRANDE POETA... NON UNO DI NOI POVERACCI CHE FREQUENTIAMOI QUESTO SITO. E' UNA MADORNALE INGENUITA'... POICHE' LO SCRITTO VIENE DECLASSATO. LO DICO E RIBADISCO GIUSTO PER NON TRASCINARE IN ERRORE I GIOVANI AUTORI CHE HANNO BISOGNO DI CONOSCERE ALCUNI FONDAMENTALI... E QUESTA E' UNA REGOLA PRIMARIA, CHE A TE PIACCA O NO (RIMARI COMUNQUE LIBERO DI SCRIVERE COME VUOI). NON SO CHI TI ABBIA CRITICATO... MA IO CONCORDO SUL QUESTO.
SULLE VIRGOLE, INVECE, MI CHIUDO IN UN RIGOROSO SILENZIO... PECCO E PARECCHIO NELL'USO.
come si voleva diNON MI SEMBRA UN TESTO ARCAICO, INUSUALE FORSE LA SOLA PAROLA RORIDA, PER IL RESTO MI SEMBRA UN LINGUAGGIO ABBASTANZA NORMALE,
LE PAROLE TRONCHE (QUANDO NON CI SONO ESIGENZE DI METRICA) SONO DAVVERO FUORI LUOGO...LO HA DETTO QUALCHE GRANDE POETA... NON UNO DI NOI POVERACCI CHE FREQUENTIAMOI QUESTO SITO. E' UNA MADORNALE INGENUITA'... POICHE' LO SCRITTO VIENE DECLASSATO. LO DICO E RIBADISCO GIUSTO PER NON TRASCINARE IN ERRORE I GIOVANI AUTORI CHE HANNO BISOGNO DI CONOSCERE ALCUNI FONDAMENTALI... E QUESTA E' UNA REGOLA PRIMARIA, CHE A TE PIACCA O NO (RIMARI COMUNQUE LIBERO DI SCRIVERE COME VUOI). NON SO CHI TI ABBIA CRITICATO... MA IO CONCORDO SUL QUESTO.
SULLE VIRGOLE, INVECE, MI CHIUDO IN UN RIGOROSO SILENZIO... PECCO E PARECCHIO NELL'USO.
come si voleva dimostrare...
ti stimo molto caro Duilio, ma credimi, io non voglio "insegnare" nulla a nessuno...
non ne avrei le capacità, né ho il tuo intelletto!
non mi piace la metrica, o forse non la so usare...
sono una "capra" ma di quella che pascolano solitarie nei verdi prati, e soprattutto vivo questa "arte" in completa libertà! non sarò mai un poeta e catalogo i miei scritti in "riflessioni"...
ma il problema non sono io...
ritengo che i versi respinti, siano bellissimi...
al di là dell'analisi logica.
non mi interessa trovare una logica in poesia, se così fosse, sarei come centinaia di altri...
in molti "ghettizzano" i versi in strutture imparate sui libri, senza capire che a volte si può sovvertire il "conosciuto"
in fondo, ogni evoluzione è stata possibile dal "difetto".
e qui mi fermo, poiché ogni volta ripeto i soliti errori...
parlo con chi è assai più erudito di me, e questo nono devo proprio fare... poiché ne uscirei sconfitto!
quindi senza rancore, leggete apprezzate oppure no, ma non giudicate mai lo scritto di altri... è impossibile trovare una ragione plausibile del perché io scriva così, molte sarebbero le varianti...
e se trovate un errore, copritevi gli occhi, non tutto è lineare in questa vita! preoccupatevi più dei contenuti.
Quindi, a me piacciono davvero tanto i versi "incriminati"
tanto da sentirli miei, avrei voluto scriverli...
Ch.S
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Saverio, non è per caso che ho abbozzato una piccola ed incompleta analisi di testo, la trovo pure io interessante la poesia bocciata (a parte nel punto indicato... che spero l'autrice cortesemente mi chiarisca).
E tu Non sei una "capretta" ti leggo spesso e trovo le tue poesie molto interessanti.
In quanto ai giudizi... no... non mi piace esprimerne, (anche se siamo tutti e costantemente messi di fronte a cose o comportamenti che in qualche modo chiedono comunque valutazioni). Come dice Arminio, però, su certi punti non ci si può esimere dal esprimere il proprio giudizio... altrimenti si diventa complici di chi conduce a a pericolose derive.
Un caro saluto.
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Ciao, devi riguardare il testo ... più che altro la grammatica
Scusate i miei limiti, mi potreste indicare quali errori grammaticali ho fatto?
Grazie.
Marisa
Ricordo d'autunno
Presagio di pioggia l'alba
che in coltri di nubi soffoca
un rosso antico accennato
a tratteggiare l'orizzonte
Pioggia sui filari vuoti
sui giorni accampati
nel mesto giardino
che d'autunno non odora
e trasuda d'estate ancora
Sovvertito l'ancestrale ritmo
sofferma lo sguardo il prato stanco
Gelerà il verde che s'attarda
in foglie roride di clorofilla.
Salve.
A mio avviso, se decidi di utilizzare la punteggiatura (hai usato il punto a chiusura del testo) allora sei "obbligata" a metterla sempre, dove necessita.
Ok la licenza poetica, ma certe regole grammaticali sono le basi di una buona stesura.
A rileggerci.
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Anche secondo me, come per la Peruzzi e per "negliocchiDesiderio" , il problema è molto semplice: risiede solo nell'omessa punteggiatura.
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...e si boccia una poesia per la punteggiatura?
lo trovo assurdo!
ma è solo il mio parere...
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A me piace molto anche perché ha interessanti figure che raramente si trovano in scritti che leggo.
"Presagio di pioggia (è) l'alba..." la poesia parte in anastrofe
"...giorni accampati nel mesto giardino..." piccolo chiasmo
"...che d'autunno non odora
e trasuda d'estate ancora..." bellissimo chiasmo in cui anche il suono (della rima) fa bella figura... considero anche sinestesia "non odora e trasuda".
"Gelerà il verde..." altra anastrofe.
TRALASCIO LE METAFORE... OGNUNO HA FACOLTA' DI LEGGERCI CIO' CHE VUOLE.
L'unica perplessità viene dai seguenti versi dei quali non riesco a fare l'analisi logica, e non aiuta il fatto che manchi la punteggiatura:
"Sovvertito l'ancestrale ritmo
sofferma lo sguardo il prato stanco..." non capisco se il soggetto è il prato.
SE MAGARI PUOI Aiutarmi?
Comunque la trovo molto...molto bella.
Grazie Duilio per l'analisi del testo.
"Sovvertito l'ancestrale ritmo
sofferma lo sguardo il prato stanco..." il soggetto è "il prato".
La tua osservazione mi sarà certamente utile per rivedere questa parte della poesia.
Saluti.
Marisa
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Grazie a tutti per questo confronto per me costruttivo.
Riguardo alla punteggiatura, quando me lo avete fatto notare,
anch'io mi sono resa conto che avendo messo il punto alla fine della poesia
la stessa risultava incompleta. Anche da un punto di vista visivo.
Grazie e buon fine settimana a tutti.
Marisa
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...e si boccia una poesia per la punteggiatura?
lo trovo assurdo!
ma è solo il mio parere...
Secondo me sì, Saverio, si boccia una poesia per la punteggiatura, o anche per una sola parola scritta male. La poesia si apparenta ad un problema matematico, in cui basta un calcolo sbagliato per invalidare il risultato ottenuto. Come in matematica ogni numero, così in poesia ogni parola, ogni norma grammaticale e sintattica, ogni punto, ogni virgola dovrebbero ricevere le massime attenzioni di chi scrive, per rendere fruibile il suo lavoro a chi legge che, pur comprendendone il senso, potrebbe, da una virgola messa al posto sbagliato, ad esempio, ricevere un pugno nell'occhio che accompagnerà anche il resto di quella sua lettura.
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Un'ultima cosa.
Credo sia importante, quando una poesia viene respinta, che il comitato di approvazione
nello scrivere la motivazione sia più esplicativo. In tal modo all'autore sarà più facile
comprendere dove rivedere il suo componimento.
Le frasi preconfezionate non dicono nulla e non servono a nulla.
Marisa
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Secondo me sì, Saverio, si boccia una poesia per la punteggiatura, o anche per una sola parola scritta male. La poesia si apparenta ad un problema matematico, in cui basta un calcolo sbagliato per invalidare il risultato ottenuto. Come in matematica ogni numero, così in poesia ogni parola, ogni norma grammaticale e sintattica, ogni punto, ogni virgola dovrebbero ricevere le massime attenzioni di chi scrive, per rendere fruibile il suo lavoro a chi legge che, pur comprendendone il senso, potrebbe, da una virgola messa al posto sbagliato, ad esempio, ricevere un pugno nell'occhio che accompagnerà anche il resto di quella sua lettura.
mi spiace ma non la penso così...
d'altronde siamo diversi!
spesso ci si preoccupa della pagliuzza, dimenticandoci delle travi...
che sicuramente saranno scritte bene, ma sempre travi sono...
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Ha ragione Rosanna, Antonio e negliocchiDesiderio...
le regole grammaticali non sono una opinione,
non si può scegliere di usare il punto o farne a meno, e così via dicendo.
Non esistono licenze poetiche per le Regole Grammaticali, nè possiamo inventarne altre per nostra comodità.
Bisognerebbe amare il Testo come una propria creatura... e, come tale, mettergli il vestito più bello che gli si possa dare.
Il punto finale va messo ad ogni fine strofa, ogni fine pensiero, quando il seguito inizia di nuovo con una maiuscola...e non esistone nè se...nè ma.
Così mi hanno insegnato e così continuo.
Un carissimo abbraccio di buona serata a tutti.
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mi spiace ma non la penso così...
d'altronde siamo diversi!
spesso ci si preoccupa della pagliuzza, dimenticandoci delle travi...
che sicuramente saranno scritte bene, ma sempre travi sono...
Lo so che siamo diversi, Saverio, e non pretendo certo di convertire gli altri. Dato che parli di pagliuzze e di travi, però, mi permetto di aggiungere che in poesia esistono solo pagliuzze, e non travi, se con questo termine si vogliono indicare i contenuti, dato che essi sono sempre soggettivi. Le poesie hanno, ancora più intensamente dei romanzi e dei racconti, un delicatissimo materiale di base linguistico, attraverso il quale passano tutti i contenuti, e forse, paradossalmente, anche le assenze di contenuti. Una virgola in più o in meno, ad esempio, rovina il "piatto" poetico come (lo dice un vecchio proverbio italiano, forse napoletano) "un granello di sale in più o in meno rovina una minestra" .
Cordiali saluti,
Antonio
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Un'ultima cosa.
Credo sia importante, quando una poesia viene respinta, che il comitato di approvazione
nello scrivere la motivazione sia più esplicativo. In tal modo all'autore sarà più facile
comprendere dove rivedere il suo componimento.
Le frasi preconfezionate non dicono nulla e non servono a nulla.
La risposta che hai ricevuto, scrivendo che era da rivedere più che altro dal punto di vista della grammatica è una risposta della redazione, non c'entra nulla con il comitato di lettura, il quale fra l'altro quando da il proprio parere deve limitarsi a scrivere tre o 4 parole per problema di spazio, altrimenti non risulta accettato il parere, positivo o negativo che sia se scrivi un periodo lungo, quindi si deve essere sintetici per forza, non per volontà. Dal messaggio che ti è stato inoltrato era sicuramente la punteggiatura il problema, che usata alla fine ti vincola ad usarla quando poi inizi con la lettera maiuscola, altrimenti dovresti togliere la maiuscola, questa è semplice grammatica che non ha nulla a che vedere con il tuo testo che infatti non è stato menzionato, perché sicuramente ritenuto meritevole.
Buona serata a te e a tutti gli altri autori.
Marisa
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Rosanna, non mi riferivo al comitato di lettura, forse ho usato impropriamente il termine "comitato",
ma a coloro che sono preposti all'approvazione dei testi.
Vedi, se avessero scritto "punteggiatura" tutto sarebbe stato più chiaro e immediato.
Il mio post non ha l'intento di creare polemica, ma certamente uno scambio di opinioni
e ritengo che il forum sia il luogo dove confrontarsi.
Grazie per il tuo intervento e buona serata :)
Marisa
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beh sì, più vado avanti e più mi accorgo di essere io quello sbagliato...
mi capita spesso ultimamente!
di fatto dovrei evitare di intervenire, poiché ogni volta non riesco a capire... grande difetto il mio!
eppure dentro c'è qualcosa che mi spinge a rispondere a cose che vedo in diverso modo, ma solo io...
culturalmente non ho una base poetica, né tantomeno grammaticale... ho il difetto di guardare oltre lo steccato! ma si sa, gli steccati servono a delineare i "confini"...
ma spesso mi perdo nei prati anziché gustarmi il giardino dall'apparenza pulita e ben strutturata...
ripeto, è un mio difetto!
se dico questo non è certo per polemizzare, né tantomeno sovvertire le "regole"...
solo che mi piacciono più i contenuti che possono trasmettermi alcune parole, più delle parole stesse...
e qui chiudo...
mi pare che in questi giorni ho già scritto molto, e questo non è normale per me...
saluti a tutti voi
Saverio
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La punteggiatura è parte della grammatica e purtroppo anche quella che viene, più di altre, trascurata.
Non sapendone molto, ci sto lavorando e quindi rivedendo molte mie poesie per sistemare punti, virgole, virgolette, puntini di sospensione, etc. Alcuni errori di punteggiatura sono piuttosto frequenti come mettere la virgola prima della congiunzione: o, e, né, ma. Va messa davanti a: sì, no.
Le virgolette vanno messe per aprire e chiudere il discorso diretto, per fare una citazione e per nominare i titoli.
Sono piccoli dettagli grammaticali che dovrò, pure io, curare meglio.
Saluti