Autore Topic: Il poeta è un fingitore..  (Letto 5717 volte)

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Offline Amara

Il poeta è un fingitore..
« il: Lunedì 10 Gennaio 2011, 20:12:38 »
ormai quasi due anni fa.. Zima propose un topic che seguii con molto interesse pur non intervenendo..

è passato tempo e sono cambiate le persone che frequentano il forum.. (molto poche purtroppo..) e mi incuriosirebbe la vostra opinione...

faccio un bel 'copia e incolla' di quel topic.. perchè io di meglio.. non saprei fare...
spero che Zima non mi consideri... ladra!!!.. :D

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Zima
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         L'arte come finzione... in che senso?
« il: Giovedì 23 Aprile 2009, 21:00:12 »   



Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.   

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Dicon che fingo o mento
quando io scrivo. No:
semplicemente sento
con l'immaginazione,
non uso il sentimento.

Quando traverso o sogno,
quando finisce o manco
è come una terrazza
che dà su un'altra cosa.
É questa cosa che è bella.

Così, scrivo in mezzo
a quanto vicino non è:
libero dal mio laccio,
sincero di quel che non è.
Sentire? Senta chi legge.

Fernando Pessoa



Cari amici, grazie ad alcune domande che mi hanno fatto su un altro forum, è da un bel po’ di tempo che medito sul significato che dovremmo dare all’arte ed in particolare alla poesia che, in questo luogo, è la cosa che ci accomuna tutti.
Propongo due poesie di Pessoa, che dell'autore sviscerano il pensiero, come base dalla quale partire per questa riflessione. Come interpretarle?

Quanto e quale significato dare alle parole degli altri e nostre?
Quanto c’è di vero e quanto di “immaginato” nelle poesie che scriviamo e che, molto più di noi, i più celebri Poeti hanno consegnato alla storia? Una poesia deriva necessariamente da sentimenti reali o a volte si scrive di ciò che non si prova?

Possiamo attribuire, e in che maniera, l'aggettivo “fingitore” al poeta?

Troppe domande tutte insieme?!?!?... oh, ne avrei molte di più... 

Aiutatemi, il quesito mi arrovella e ho bisogno di confronto…    :D


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chi poi avesse piacere a leggere quelle che furono le opinioni... (molto ineressanti)
le può leggere nel topic originale:


http://www.scrivere.info/community/forum/index.php?topic=2567.0


grazie a tutti...
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Offline Antonio Terracciano

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Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #1 il: Martedì 11 Gennaio 2011, 19:51:42 »
Penso che la famosa poesia di Pessoa citata da Amara non possa essere compresa pienamente senza tenere conto delle caratteristiche psichiche (disturbi? ) di Fernando, gli junghiani "complessi affettivi" , che portarono il poeta alle creazioni dei famosi "eteronimi" .
Pessoa capiva benissimo che, scindendosi in molteplici personalità, era per forza costretto a mentire, secondo il comune sentimento della menzogna.
In una lettera a A. Casais Monteiro egli scriveva: "L'origine degli eteronimi è dovuta all'isteria che esiste in me, e risiede nella mia tendenza organica e costante alla spersonalizzazione e alla simulazione. Questi fenomeni, felicemente per me e per gli altri, abitano soltanto la mia testa: intendo dire che non si manifestano nella mia vita pratica, esterna e a contatto con gli altri; esplodono dentro di me, e li vivo con me solo" (cfr. l'introduzione di Antonio Quadros alle opere eteronimiche di Fernando Pessoa, ed. Europa - América, Lisbona) .

Offline Amara

Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #2 il: Martedì 11 Gennaio 2011, 20:15:34 »
..certo.. ma se pure nell'esasperazione della personalità di Pessoa.. credo che le sue parole rendano lecite le domande che Zima pose..

Quanto e quale significato dare alle parole degli altri e nostre?
Quanto c’è di vero e quanto di “immaginato” nelle poesie che scriviamo e che, molto più di noi, i più celebri Poeti hanno consegnato alla storia? Una poesia deriva necessariamente da sentimenti reali o a volte si scrive di ciò che non si prova?

Possiamo attribuire, e in che maniera, l'aggettivo “fingitore” al poeta?

mi piacerebbe la tua opinione su questo......
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Offline India

Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #3 il: Martedì 11 Gennaio 2011, 21:21:08 »
I veri poeti sono degli inguaribili mentitori ed è per questo che io non posso ritenermi poeta.
Lo dico con cognizione di causa perchè ho conosciuto persone che scrivono in poesia esattamente l'opposto di quello che pensano. Se poi mentono in poesia o nella realtà che vivono, poco importa; sono sempre dei fingitori.

Per quanto riguarda Pessoa era un geniaccio della poesia, lui non aveva personalità multiple. Se l'avesse avute non avrebbe avuto bisogno di camuffarsi dietro tutti quegli  pseudonimi, Chiunque ha un disturbo psichiatrico non è cosciente di averlo. Spersonalizzarsi e simulare personaggi non è da tutti, ci vuole una mente che abbia ampie vedute, senso dell'ironia  e una grossa capacità di creare empatia col mondo circostante.

Offline Antonio Terracciano

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Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #4 il: Martedì 11 Gennaio 2011, 23:38:10 »
Certamente, Amara, mettendo da parte il caso "patologico" di Pessoa, in ogni poeta (solo "vero poeta" , come lascia trapelare G. Caruso ? ) c'è forse sempre una minima dose di finzione, come cercai di insinuare, su questo sito, circa un anno fa con la mia poesia "Mimesi": un motivo della (leggera ) finzione potrebbe essere quello di non esprimere troppo chiaramente i propri pensieri o i propri fatti personali (non siamo sul lettino di uno psicanalista) , e un altro motivo potrebbe essere quello di creare una "bella" atmosfera linguistica, che faccia scorrere bene i versi anche sacrificando qualche (secondaria) verità.
Secondo me, una poesia è ben riuscita quando, indipendentemente dall'eventuale finzione, riesce a lasciare qualche traccia nel cervello del lettore.

Offline Massimiliano Manocchia

Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #5 il: Mercoledì 12 Gennaio 2011, 09:21:12 »
Qualcuno di voi indosserebbe mai una maschera se questa non lo rappresentasse almeno in parte?

Offline India

Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #6 il: Mercoledì 12 Gennaio 2011, 09:43:10 »
Massimiliano, questo "almeno in parte" mi fa pensare
bisogna vedere se le mezze verità sono da intendersi come bugie o come verità.


In Venere

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Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #7 il: Mercoledì 12 Gennaio 2011, 13:22:45 »
io penso che non serva essere o credersi scrittori per essere fingitori. a volte si finge così bene con se stessi, anche come scrittori o presunti tali, da dimenticarsi quale sia la verità. la poesia non deve coincidere con la vita, dico a gabriella. se scrivo di morte non significa suicidio, almeno. altrimenti sarei morta come minimo un migliaio di volte.

Offline India

Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #8 il: Mercoledì 12 Gennaio 2011, 14:04:44 »
Venere è ovvio che una cosa sono le metafore che si usano o la descrizione di un certo stato d'animo, altra cosa è la finzione, questo vale anche nella lingua parlata.

Se dico che sto morendo di fame, ovviamente non intendo dire che mi sento una denutrita e ho bisogno di flebo, così se dico "muoio di amore per te",  non intendo dire che mi sto suicidando.

per sincerità in poesia, io intendo lo scrivere secondo uno stato d'animo che si sta vivendo in quel preciso momento in cui si scrive, poi magari si creano immagini non corrispondenti alla realtà, in ciò non vi è alcuna finzione.

Se scrivo una poesia d'amore di quelle smielate in un momento in cui non sono innamorata ( e nè penso ad un ex amore),  io non sento quello che scrivo. Questa, secondo me è finzione ed in poesia esiste; non solo esiste, ma si percepisce. Al di là delle parole si sente un vuoto e una freddezza e ci sono alcuni autori in cui è facile avvertire chiaramente questa finzione e per quanto mi riguarda non sono credibili e la poesia non riesce neanche a emozionarmi, nonostante i 75 commenti

Leggete la poesia di Ungaretti: " Gridasti soffoco". Quelle parole non le avrebbe potute scrivere nessuno senza avere vissuto quella tragedia
« Ultima modifica: Mercoledì 12 Gennaio 2011, 14:10:39 da Gabriella Caruso »

Offline Amara

Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #9 il: Mercoledì 12 Gennaio 2011, 14:38:41 »
Qualcuno di voi indosserebbe mai una maschera se questa non lo rappresentasse almeno in parte?

...ecco.. credo di poter partire da questa domanda..(grazie)..
no.. tutto deve partire da qualcosa che ci appartenga..ma scrivendo (senza scomodare la parola 'poeta') penso che accada di amplificare.. distorcere.. esasperare.. la senzazione che ha generato l'impulso...
e questo perchè si supera il contingente.. scavando nei bisogni.. nelle emozioni passate..in quelle che si desidera provare.. oppure per il gusto della parola stessa...che è in fondo..il cibo di cui ci si nutre...
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Offline India

Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #10 il: Mercoledì 12 Gennaio 2011, 15:20:25 »
Giusto partire da quello che dice Massimiliano e sono quasi daccordo su tutto ciò che hai scritto nel tuo ultimo intervento, ma credo che sia opportuno andare ancora più a monte.

Cosa intendi per finzione in poesia? se intendi quello che sopra hai enunciato,  secondo me  quella non è finzione

io sostengo che in poesia alcuni fingono totalmente, intendo dire che se sono ad esempio guerrafondai convinti, scrivono una poesia facendo intendere che odiano la guerra e qualunque forma di violenza, se sono atei ( non c'è nulla di male ad esserlo) si fregiano in poesie altamente spirituali. Sono dei mentitori perchè in poesia ( non so per quale arcano motivo) si vuole sembrare più buoni di quello che si è.

Insomma dalla poetica del Pascoli si dovrebbe capire se è credente o meno, idem in quela del Foscolo o del Leopardi.

Questo è il minimo che si può richiedere ad un poeta, ma anche ad un filosofo. Se sono il paladino di una certa teoria devo, almeno io, crederci.

Puoi spiegarmi meglio Amara che intendi per finzione?

Offline Amara

Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #11 il: Mercoledì 12 Gennaio 2011, 15:37:55 »
..non sono io che devo spiegare...
sto solo chiedendo opinioni.. basate su ciò che dicono le poesie di Pessoa..
e la mia è solo una delle tante....
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Offline Massimiliano Manocchia

Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #12 il: Mercoledì 12 Gennaio 2011, 17:53:46 »
La parola stessa è finzione...

Offline Amara

Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #13 il: Mercoledì 12 Gennaio 2011, 18:03:59 »
La parola stessa è finzione...
..sarebbe bello se dicessi qualcosa di più su questo....
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zenitynadir

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Re: Il poeta è un fingitore..
« Risposta #14 il: Mercoledì 12 Gennaio 2011, 19:16:33 »
Buonasera

Secondo me:
Il poeta è un fingitore e finzione è la parola stessa, in fondo le parole sono solo simboli che uniti insieme devono descrivere gli oggetti ecc...

Il poeta, finge d'essere un danzatore, un lago, una strada o un paio di scarpe; finge l'amore e la felicità, la morte, ma questo lo fa solo quando l'opera è compiuta e lui non ne fa più parte. La bravura nel fingere sta nel non mostrarsi all'interno della poesia.
Il poeta non finge nella poesia, ma nella vita, perché di sicuro non sarà mai il tramonto di cui parla, come non sarà la rosa e la rugiada (uso le immagini più comuni e banali).
La Poesia è solo poesia, non può essere finzione, almeno che non si parli di altro.
La bravura del poeta sta nel non mostrare la finzione, per questo dico che se non si fa ''sentire'' nella poesia è meglio.
Chissà se mi sono spiegato...
A presto.