Autore Topic: Sulla poesia erotica  (Letto 713 volte)

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Offline Antonio Terracciano

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Sulla poesia erotica
« il: Mercoledì 22 Novembre 2017, 19:47:16 »
E' inutile nascondere che, almeno nel nostro sito, una poesia "erotica" riceve letture doppie, e talvolta triple, di quelle avute dalle altre poesie dello stesso autore (sta capitando anche a me, che mi considero alquanto scarso in questo genere... ) , e quindi è forse il caso di approfondire ciò che può essere una poesia erotica.
Secondo me, come un confine geografico posto in pianura è quasi invisibile, e si rischia di passare inconsapevolmente in un'altra provincia, in un'altra regione, così il confine poetico tra erotismo e pornografia è estremamente incerto, ed io sono portato a pensare che esista laddove la descrizione di alcuni particolari che possono portare il lettore ad eccitarsi con l'immaginazione (poesia erotica) diventa la chiara descrizione (sia pure con metafore o parole ricercate) di una scena di sesso (poesia pornografica) .
Per rivedere come trattavano l'erotismo i poeti italiani del Novecento, ho ripreso una piccola antologia comprata molti anni fa, "Poesia erotica italiana del Novecento" , a cura di Carlo Villa, ed. Newton Compton, Roma, 1981.
Tra oltre duecento testi, ho scelto, quasi a caso, cinque poesie, fra le meno lunghe e fra quelle scritte da poeti abbastanza
noti: mi piace qui riportarle.

"Pallore lucente" , di Sibilla Aleramo (da "Poesie" , Mondadori, 1929) :
Pallore lucente, nell'aria e su me, e stupore.
Son sola, tu lontano, denudo spalle e seno,
una grande rosa bianca sono,
ti parevo e sono, dolce di sole, che respira.
Null'altro, e dunque comincia primavera.
Vapora ogni ricordo che non sia d'amore.

"Fanciulla nuda" , di Umberto Saba (da "Il canzoniere" , Einaudi, 1961) :
Nuda in piedi, le mani dietro il dorso,
come se in lacci strette
tu gliele avessi. Erette
le mammelle, che ben possono al morso

come ai baci allettar. Salda fanciulla
cui fascia l'amorosa
zona selvetta ombrosa
vago pudore di natura. Nulla

altro non ha nulla. Due ancora tondeggianti
poma con grazie unite
pare chiamino il mite
castigo della fanciullezza. Oh, quanto

vorrebbero per sé ai suoi occhi il lampo
del piacere promesso,
che paradiso è spesso,
e più spesso è l'inferno senza scampo.

"Romane" , di Mario Tobino (da "L'asso di picche-veleno, amore" , Mondadori, 1974) :
Hanno mammelle pesanti,
occhi cisposi di rimmel,
la fica slabbrata.
Tremolazza nel sonno
la pappagorgia.

"Supina" , di Giovanni Raboni (da "Cadenza d'inganno" , Mondadori, 1975) :
Se ti metti supina
diventa, calmandosi, solo dolcezza
il peso del tuo seno. Di colpo non c'è
bisogno di nasconderlo, non si può giocare perché è tenero e spento
e innocente e basta.

E infine "Lascia l'orinatoio" , di Sandro Penna (da "Confuso sogno" , Garzanti, 1980) :
Lascia l'orinatoio il giovanotto
col membro ancora fuori. Negligenza
adorabile in lui che giunto è appena
a un paese di mare a mezza estate.

Offline adriana sini

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Re:Sulla poesia erotica
« Risposta #1 il: Mercoledì 22 Novembre 2017, 22:04:06 »
Nel lontano 05/2013 ho provato anche io a cimentarmi in questo genere e devo dire che, per quanto mi riguarda, quel confine tra erotismo e pornografia cui il prof. Terracciano fa riferimento,  non è stato nemmeno sfiorato.
Eppure, se su Internet digito il mio nome, nonostante le tante poesie pubblicate, questa è la prima in assoluto che viene proposta:

TORTURA D'AMORE

Lenzuola cremisi
intersecano intrecciate membra
e lieve contatto è lenta tortura
su morbida pelle
che smania in attesa

Rauca passione illanguidisce
nudi corpi arcuati...
come resistere
all'insistente invito?

Fiato nel fiato
cerco le tue labbra
e tu rubi le mie,
come smaniosi entrambi
d'ossigeno altrui

Mani impazienti
si fanno frementi
urgono sfiorare pelle profumata
divorar di baci collo
in nuca reclinata

È come se questo genere fosse trasformato dalla rete in una sorta di calamita: ormai pare che tutto a questo mondo giri attorno al sesso, anche quando si prova a fare arte.
Allo stesso modo in tanti dimenticano di guardare alla perfezione del David di Donatello perchè troppo impegnati a denigrarlo o sghignazzare per la sua nudità.
A mio parere il livello culturale tende ad abbassarsi in maniera inversamente proporzionale all'incremento del livello pornografico dell'opera.