Autore Topic: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)  (Letto 4936 volte)

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Offline Chiara Catanese

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"Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« il: Lunedì 30 Marzo 2009, 23:59:53 »
No, non ho deciso di lasciare il sito, ma voglio sottoporvi una mia poesia (quindi togliete quella bottiglia di champagne ;D)

Dunque...*si schiarisce la voce* Come ho già avuto modo di dire confrontandomi con alcune persone qui privatamente, sono abituata nel mio "poetare" a privilegiare la spontaneità della creazione poetica, e a considerare meno l'aspetto puramente formale. Ancora, mettendo eccessivamente mano a dei versi, ho la sensazione di "profanare" la poesia, nonostante questo sito mi abbia aiutata a capire che un certo lavoro di labor limae non è un delitto, anzi.
Insomma, sto compiendo un percorso di crescita poetica (ben lungi dal concludersi, e meglio così ;D) in cui mi piace esplorare varie vie e mettermi in discussione, e davanti ad un'altra poesia partorita in due versioni -seppur con una piccolissima differenza- ho deciso di sentire anche pareri esterni, magari ne verrà fuori qualcosa di interessante/utile/illuminante, e male non fa.
Non c'è metrica, quella magari più in là ;D

Prima versione:

Addio

Mi lascio un po’ di soli
cuciti alle spalle
sciolti in vecchi tramonti
ho solo passi di nebbia e ombra
in vertigine di notte
che si apre
e l’ultima lettera della parola
“addio”
è pozzo senza fondo come la notte
che inghiotte questa stazione.

Seconda:

Mi lascio un po’ di soli
cuciti alle spalle
sciolti in vecchi tramonti
ho solo passi di nebbia e ombra
a congiungermi
in vertigine di notte che si apre
e l’ultima lettera della parola
“addio”
è pozzo senza fondo come la notte
che inghiotte questa stazione.


Non vi dico nulla per ora sulla genesi ed il significato, ok? Vi lascio liberi, non vorrei influenzarvi.
Grazie dell'attenzione :)
« Ultima modifica: Martedì 31 Marzo 2009, 00:02:55 da Chiara Catanese »

E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.


...La fantasia da sola è sufficiente,
se l'ape è assente...

Offline Zima

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #1 il: Martedì 31 Marzo 2009, 08:42:29 »
olà! bella, Chiara... davvero bella!
le immagini sono originali (anche se mi hai copiato le ombre cucite alle suole... tu ti sei cucita soli alle spalle  :P scherzo!!!  ;) ) e anche la composizione in sè nn ha gravi "difetti" formali!  :D
non mi soffermo sul significato che però non mi sembra così nascosto e passo direttamente al dunque.

il passo al quale stai lavorando è quello più critico perchè, effettivamente, non trova la forma giusta e non mi piace nè nella prima versione nè nella seconda.
prima di tutto è brutto quel ripetersi di genitivi: passi di nebbia/vertigini di notte
poi la ripetizione della parola notte come termine di paragone: vertigine di notte/fondo come la notte
e poi tutto il modo con cui è collegata...

detto ciò, vediamo come la riscriverei io (senza presunzione... faccio solo una prova  ;) )


Mi lascio un po’ di soli
cuciti alle spalle
sciolti in vecchi tramonti

ho solo passi di nebbia e ombra
-vertigini-
sul filo della notte

e l’ultima lettera della parola Addio
è una voragine che inghiotte
la stazione


ok... io la vedrei così, certamente condizionata dal mio personale modo di scrivere e non per forza è il modo migliore per te.
la mia abitudine è quella di lasciare aria ai versi, perchè il lettore possa respirarli e dare un'interpretazione sua, lasciargli spazio per l'immaginazione e quindi anche di non esplicitare continuamente i paralleli tra le parole e i concetti, rischiando così di banalizzarli.
può darsi che abbia stravolto qualche significato o che alcuni particolari collegamenti non siano più così evidenti ma io ce li vedo tutti.

dimmi cosa ne pensi tu. ;)
« Ultima modifica: Martedì 31 Marzo 2009, 08:52:13 da Zima »
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline AnnamariaMilazzo lightdark

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #2 il: Martedì 31 Marzo 2009, 10:18:44 »
Sicuramente il mio intervento non sarà di alcun peso sulle tue finali decisioni ma trovo la prima versione decisamente migliore, più sintetica  ;) ...come amo fare io per certi "versi"...anche se la ridurrei maggiormente.
Mi incuriosisce poi sapere cosa intendi per l'ultima lettera della parola "addio"...la O...come la forma della bocca del pozzo dove tutto può cadere o cosa?


...mi lascio un po’ di soli
cuciti alle spalle

sciolti

in vecchi tramonti

Ho solo passi di nebbia e ombra
in vertigine di notte

che si apre

e l’ultima lettera della parola

“addio”

è pozzo senza fondo
che inghiotte questa stazione...



Io l'avrei impostata così dando aria e importanza alle parole di un certo peso...mettendo i puntini sui capi per far capire che comunque si tratta di uno scorrere di vita
ciao  ;)
« Ultima modifica: Martedì 31 Marzo 2009, 10:21:42 da Annamaria Milazzo »

arostàzazzà

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #3 il: Martedì 31 Marzo 2009, 14:42:36 »
Francamente non vedo differenza tra la prima e la seconda versione a parte l’aggiunta di un “a congiungermi” che potrebbe essere importante nel contesto, ma non modifica di molto l’essenza del testo.

Io condivido il punto di vista di zima (e comincio a preoccuparmi di condividere così spesso i punti di vista di qualcuno  ;D).

Qualche respiro all’interno del testo permette di comprenderne il significato, di assaporarne le sfumature,  di dare il giusto peso ad ogni passaggio. Solo in questo modo posso evitare l’utilizzo dei segni di interpunzione, altrimenti diventa difficile stabilire le pause.

Mi piace la riduzione all’osso dell’utilizzo degli aggettivi (uno solo) che rendono “stabile” l’intera impalcatura

Io non la vedrei molto dissimile da come è stata scritta (a parte le pause).

arostàzazzà

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #4 il: Martedì 31 Marzo 2009, 19:57:00 »
Ci ritorno sopra...

Per evidenziare la ripetizione del sostantivo " notte" di cui si può fare a meno nella seconda.
Oltretutto esprimere "pozzo senza fondo come la notte" è un po' scontatuccio, per questo mi trovo d'accordo con la versione di Zima.
Non eliminerei il "questa" dall'ultimo verso perchè riferito alla stazione, mai citata prima. Non ho mai detto di trovarmi in una stazione lo faccio nell'ultimo verso. Dire "questa stazione" e non "la stazione" fornisce un senso di temporalità (ora) e di determinatezza spaziale (qui).

Offline Zima

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #5 il: Martedì 31 Marzo 2009, 20:46:55 »
è vero...
quando ho deciso di eliminare "questa" mi sono trovata a meditarci su, proprio per quella temporalità di cui parla Vega... però, io sono anche una maniaca del suono... e, immaginando di leggere ad alta voce la poesia, quel termine mi stonava proprio!!! d'altra parte, anche se non si parla precedentemente di una stazione, quella che si cita non può che essere il luogo dell'addio.

bello ragionare insieme... si scoprono un sacco di cose.

qualora Chiara lo volesse, potremmo discutere insieme delle altre scelte che ho fatto, così come di quelle di Annamaria...

bacetti a tutti :-*
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Offline Chiara Catanese

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #6 il: Martedì 31 Marzo 2009, 22:34:12 »
Grazie mille a tutti delle risposte, è davvero un piacere leggerle e ragionare insieme, mi accodo totalmente a Zima!
E certo che possiamo discutere delle altre scelte, è un piacere ed è utile a tutti, sono felice che da quanto ho postato possa svilupparsi un confronto interessante e costruttivo come stiamo facendo!! :)
Magari si unisce anche qualcun altro :)

Dunque... Zima, con il tuo tocco, non potevi che farla diventare bellissima e impeccabile!
Ops, sorry, ultimamente mi è preso con il verbo cucire! :laugh:
Appunto questo passo mi sta risultando ostico. L'immagine che avevo in mente è questa: detto in soldoni, i soli rappresentano i bei momenti ormai trascorsi (non scendo nei dettagli di ogni immagine, ma se volete posso farlo), che vengono lasciati alle spalle. Davanti c'è un abisso di solitudine e incertezza, ignoto, instabilità: l'emblema è la notte. Avete presente il buio quando è totale, un gomitolo di spire scure, che danno come una vertigine? Ecco, è con questa immagine che volevo rendere tale sentimento.
Ecco perchè tengo molto a quest'immagine e la tua versione come dicevo, Zima, è impeccabile e bellissima come lo è l'immagine "sul filo della notte", per l'appunto molto più "ariosa" però forse non mi convince appieno nella resa di quella vertigine che si apre che avevo in mente... ???
Magari è solo un mio percorso mentale! Anche per la voragine, nulla da obiettare, è che il pozzo nella mia mente lo vedo come più calzante...magari solo per suggestione...inoltre lo vedo come contenitore dell'inchiostro della notte...e più accostabile alla O  ;D ma per l'appunto direi si tratta di scelte soggettive che si fanno sotto l'influsso di suggestioni e percorsi mentali addirittura non del tutto individuabili...
Mi sto rendendo conto che mica è così semplice trovare un equilibrio fra le immagini che hai in testa, le parole che puoi usare, la loro disposizione all'interno del testo (facendo salvi un senso nel disporle e un certo ordine) e la musicalità!^^
(...continua...)

E il pino
ha un suono, e il mirto
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Offline Chiara Catanese

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #7 il: Martedì 31 Marzo 2009, 22:35:01 »
(segue)

Annamaria, esatto, la "O" alludeva proprio al pozzo! In un senso materiale e metaforico...ad esempio si potrebbe leggere come "quella parola, addio, risuona nella mia mente nella mia disperazione e alla fine si allarga come un pozzo in cui sprofondo e che fagocita tutto" (ma che dramma! ;D)
Mi piace come hai disposto i versi rimarcando con gli spazi le parole che hai visto come chiave...io avevo cercato di farlo rimarcando "che si apre" e "addio", come a dire "si apre davanti un mondo spalancato dall'addio", come a riassumere visivamente il senso di tutta la poesia.
Non mi piace però dare troppe pause, la vedo troppo frammentata senza che ci sia bisogno e troppo lenta...(parere personale! ;)) mi basta rimarcare quelle. bella l'idea dello scorrere di vita! però sinceramente i puntini non mi avevano fatto pensare a quello (perdonate la mia pignoleria! :D è per scambiare opinioni!! ;) poi io ovviamente ho un disegno in testa e quindi li filtro alla luce di quello!)

Vega, l'avevo detto che la differenza è infinitesimale! ;D Ma io mi impunto pure su questo ;D
Quel "a congiungermi" l'avevo pensato per una questione visiva, per rendere l'idea che l'unica cosa che resta è sprofondare in quell'abisso. Sul "questa" mi trovo d'accordo con te...anche a me non specificare mi da un senso di impersonalità...personalmente ;D
 
Sul "notte" è vero, la parola è ripetuta a distanza breve...io l'avevo fatto perchè personalmente mi suonava bene "notte che inghiotte"...

Non so se vi siete persi fra le mie capriole mentali ;D (ma vi ringrazio di cuore tutti!)   

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Offline Zima

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #8 il: Martedì 31 Marzo 2009, 23:39:32 »
chiaretta cara, tu mi fai troppi complimenti che non hanno ragion d'essere. >:(  ;D
la mia versione è per l'appunto "mia"... lo diventa per l'interpretazione che io ho dato alle tue parole, per questo non può collimare perfettamente con la tua! ehehehehe

ti dirò cosa ho letto nel tuo testo: una partenza, un addio ad un rapporto importante del quale, i bei ricordi dei momenti vissuti, pur se passati ti rimangono addosso, cuciti... per l'appunto! di fronte a te lo scenario "drammatico" del saluto, che si rappresenta nell'oscurità fonda della notte senza stelle, angosciante come può esserlo un pozzo "fagocitatutto"... ci ho visto un addio che si apre su se stesso (nella O) inghiottendo anche la notte e i tuoi passi ormai solitari, insieme alla stazione.

in base a qst interpretazione, come ti dicevo, alcune immagini mi sono venute spontanee.
nel parlare di passi e di vertigine di notte, ti ho immaginato, un passo dopo l'altro, in preda ad una vertigine, così nasce l'immagine del filo, suggeritami anche da quel "congiungermi" che usi nella seconda versione: tu funambula delle tue paure, sul filo che dai soli del ricordo ti conduce alla notte.

per l'ultima parte, con quella O che si spalanca in vOragine (vedi come anche in qst parola si ritrova il suono, l'apertura e l'immagine del tuo pozzo) la parola Addio si trova implicitamente in congiunzione con l'immagine dell'oscurità della notte di cui sopra.
in questo senso ho pensato che tutto tornasse, in fin dei conti e che specificare ancora pozzo profondo come la notte fosse proprio inutile.
che il pozzo è profondo, si sa già...di solito, così come il parallelo con la notte (profonda e scura) è un po' scontato.

in ogni caso, la scelta delle parole, del suono e dei significati è estremente soggettiva e, infatti, di un testo poetico si possono dare moltissime interpretazioni, alcune vicine, altre lontanissime dal messaggio originario dell'autore.
quello che mi interessava, in qst sede, era proprio sperimentare, ciascuno secondo la propria sensibilità, un adattamento del testo a seconda dell'interpretazione, esplicitando i percorsi logici che ci hanno condotto alla scelta. ;)
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Offline Zima

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #9 il: Martedì 31 Marzo 2009, 23:54:33 »
però... vediamo...
se non volessi cambiare nessuna delle tue parole...

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“addio”
è pozzo senza fondo
a inghiottire questa stazione


quel "questa" però, mi suona sempre male!!!!! :-X

vabbè... io c'ho provato!  :-[
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Offline Chiara Catanese

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #10 il: Mercoledì 1 Aprile 2009, 00:07:17 »
Sono completamente d'accordo con te!
Sulla soggettività/interpretazione
Esatto, un testo può contenere varie interpretazioni ed è anche questo il bello, ed è bellissimo e molto interessante per chi scrive confrontarle!
un piacere leggere l'interpretazione (bellissima) che ne hai dato! che tra l'altro non si discosta poi molto da quello che volevo comunicare
Del resto, ho poi pensato che l'immagine "-vertigini- sul filo della notte" è pure calzante, dato che per l'appunto facendo l'equilibrista su un filo si hanno le vertigini :D

rifletterò ancora su quanto hai osservato :)

(Ed i complimenti hanno piena ragion d'essere!!!)


Ho letto il messaggio aggiunto:

ecco che ne sforni un'altra interessante! ;D
bello "vertigine che apre la notte"
il "quando" mi suona un po' strano...cioè, nel complesso mi sembra un po' lenta (ahahah, perdonami/temi se ho sempre da ridire! :D magari è solo che mi suona strano vedere le mie parole/concetti ritoccati! :laugh:)

Vai vai tranquilla, che ci hai provato e ci sei riuscita, me l'hai trasformata in un componimento impeccabile!
 ;D

E il pino
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...La fantasia da sola è sufficiente,
se l'ape è assente...

Offline AnnamariaMilazzo lightdark

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #11 il: Mercoledì 1 Aprile 2009, 01:01:19 »
Senti Chia', ho un'idea: la prossima volta che ti viene in mente di cadere nel pozzo per disgrazia o volontà faccelo sapere prima che ci organizziamo per tirarti su... ;D...co 'na fune, 'n secchio, 'n cappio...'n quarche modo famo... ;)...

E sai cosa penso, costruire una poesia, sistemarla, ragionaci su, levare magari questa stazione perché abbiamo vicino 2 sta-sta e l'ugola inciampa recitandola...insomma sì, è bello e costruttivo ma a volte buttarla giù d'istinto, di getto, con tutto il guazzabuglio che ci frulla in testa...bhe, è l'unico modo di "vomitare" l'anima!  ;)

ciao ...è stato un piacere partecipare!

com'è che si dice:-Chiedete e vi sarà dato!  :angel:
« Ultima modifica: Mercoledì 1 Aprile 2009, 01:04:30 da Annamaria Milazzo »

assenzio

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #12 il: Mercoledì 1 Aprile 2009, 08:55:05 »

Tradurre di getto uno sfogo in poesia, non credo proprio sia da noi miseri poeti dilettanti. gli sfoghi istantanei sono per lo più cosucce da chiudere in un diario da tenere per sé. quindi per fare poesia occorre prima imparare il mestiere, come si fa in musica o in pittura. non si creda, che tutto ciò che l'anima sputa sia poesia. all'anima occorre fornire tramiti, linguaggi, musicalità d'espressione e quant'altro, solo perché esca un sufficiente artigianato di poesia. e da qui all'arte, tutti lo sappiamo, ancora ne intercorre. oh se ne intercorre...

Quindi penso che la nostra Chiara abbia fatto gesto di umiltà a mettere ai commenti e alla vivisezione i suoi versi. evidentemente si è accorta che abbisogna di tecnica, per fare scaturire in modo soddisfacente le immagini e le emozioni da trasmettere. esattamente come occorre in pittura. perché se facciamo tanto di restare innamorati dei nostri scritti e dichiararli intoccabili, soprattutto in un luogo di confronto come questo, non possiamo certo dire di avere le prerogative di raggiungere neppure il primo gradino dell'essere poeti.

« Ultima modifica: Mercoledì 1 Aprile 2009, 08:58:02 da Assenzio »

Offline AnnamariaMilazzo lightdark

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #13 il: Mercoledì 1 Aprile 2009, 09:57:35 »
Senti Chia', ho un'idea: la prossima volta che ti viene in mente di cadere nel pozzo per disgrazia o volontà faccelo sapere prima che ci organizziamo per tirarti su... ;D...co 'na fune, 'n secchio, 'n cappio...'n quarche modo famo... ;)...

E sai cosa penso, costruire una poesia, sistemarla, ragionaci su, levare magari questa stazione perché abbiamo vicino 2 sta-sta e l'ugola inciampa recitandola...insomma sì, è bello e costruttivo ma a volte buttarla giù d'istinto, di getto, con tutto il guazzabuglio che ci frulla in testa...bhe, è l'unico modo di "vomitare" l'anima!  ;)

ciao ...è stato un piacere partecipare!

com'è che si dice:-Chiedete e vi sarà dato!  :angel:


...mi cito da sola, cara Assenzio: infatti non ho detto "sempre" ma "a volte".

Offline Zima

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #14 il: Mercoledì 1 Aprile 2009, 12:17:38 »

ecco che ne sforni un'altra interessante! ;D
bello "vertigine che apre la notte"
il "quando" mi suona un po' strano...cioè, nel complesso mi sembra un po' lenta (ahahah, perdonami/temi se ho sempre da ridire! :D magari è solo che mi suona strano vedere le mie parole/concetti ritoccati! :laugh:)



il "quando" è un collante tra la seconda e la terza parte della tua poesia che, così come è scritta è assai compatta. per risultare scorrevole c'è bisogno che tutto fili liscio, nella mente di chi legge, che allunghi il passo per sabilire una pausa di meditazione, che però non sia troppo lunga, che tutto si colleghi anche nel periodo.
 
ci sto ancora pensando... e pensavo pensavo che questa potrebbe essere un'altra valida possibilità, che mantiene compattezza ma lascia spazio al lettore di ragionare.
le virgolette non mi piacciono, per un mio vezzo preferisco sottolineare le parole importanti con la prima lettera maiuscola, in questo caso, giocando un po' per portare all'attenzione la O di Addio, ho ingrandito pure la O... un po' come nelle parole crociate... ;)
in questo modo, non devi dilungarti a spiegare che si tratta del "l'ultima lettera della parola..." una lungaggine infinita, così come non ti è necessario parlare di pozzi e voragini, quella O fa tutto da sola, parla per te e per il lettore attento.

Mi lascio un po’ di soli
cuciti alle spalle
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Ho solo passi di nebbia e ombra
una vertigine che apre la notte
nell'ultimo AddiO
che inghiotte la stazione.


mi sto divertendo da matti...
perchè, sebbene a volte sia necessario per il nostro benessere interiore lasciarci andare a getti d'anima... è anche bello e divertente ragionare sulle cose.
piano piano questi ragionamenti diventano così parte di noi, che non ci sarà bisogno di farli ad alta voce, ma si inseriranno già nella penna... ;D

ps. quando non si inseriscono le pause e non si divide in strofe, è necessario utilizzare la punteggiatura!!! :D
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.