Autore Topic: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)  (Letto 4937 volte)

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Offline Chiara Catanese

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #30 il: Mercoledì 1 Aprile 2009, 23:55:00 »
Io capisco e rispetto profondamente anche il punto di vista opposto ma non penso che Annamaria abbia detto un'eresia. Dunque, io non sono mai stata il tipo da levigare eccessivamente le poesie.
E' come se immagini e parole mi calassero dall'alto, io le metto su carta (certo, voglio sottolineare che una qualche coerenza, ordine ed una cornice la do, mi sembrava sottinteso, mica sono così sprovveduta!) ed esse chiedono di essere interpretate. Dunque scrivere diventa anche una sorta di autoanalisi, un'avventura interessantissima attraverso le vie dei processi mentali/inconsci. Ecco, magari io mi fermo al primo stadio, e certamente potrei lavorarci di più. Ma non voglio stravolgerle, quelle parole che mi ha donato una qualche Musa ( ;D) , altrimenti non riconosco più la poesia come mia, mi sembra un'altra. E a quel punto secondo me non ha senso fare un componimento impeccabile ma senz'anima.
Ribadisco: non sto dicendo che un certo lavoro non deve esserci, che vomiti
"io e te
ieri
passeggiavamo fra nuvole
tre metri sopra il cielo
ora invece il nostro amore è
tre metri sotto n'treno"
(che ho scritto?! boh ;D)
su un foglio ed è poesia  ::)
men che meno che quello che scrivo è perfetto e non ha bisogno di revisioni (sennò non sarei qui ;D)
Personalmente non mi piace l'eccessiva limatura che arriva a soffocare il moto dell'anima da cui tutto ha avuto inizio! Perchè il rischio è che venga fuori qualcosa di stilisticamente impeccabile ma vuoto... Non voglio svolgere un vuoto esercizio di stile ma esprimere un sentimento!
E' un po' come quando si canta con tutta tecnica e niente cuore.
Mi direte: lo puoi esprimere anche in maniera impeccabile, invece di produrre aborti. Vero e ciò sarebbe perfetto, ed è giusto perseguire questo.
Però mi fa paura che si possa arrivare a puntare a costruire in maniera ossessiva solo un esercizio di stile, mi sembra una perversione. E' utile farli, ma non è bella cosa (secondo me) farlo diventare il proprio stile.
Non so se ho spiegato bene quanto volevo dire...o penserete che non diverrò mai poeta così  ;D...ma questa è una mia constatazione che più volte mi sono trovata a fare, un pensiero che vi esprimo e che in futuro magari potrò mutare...dato che solo gli sciocchi non lo fanno ;D

E chiarisco, io adoro anche il piacere delle parole perchè sono parole, del suono per come suona.

Io ho sempre scritto poesie in uno stile un poco prosastico, di recente mi sono avvicinata ad uno stile forse più propriamente poetico. Mi trovo in una fase di crescita e magari per questo mi pongo tanti interrogativi. Come dicevo, ho compreso l'importanza di un maggiore labor limae.

E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.


...La fantasia da sola è sufficiente,
se l'ape è assente...

Offline Chiara Catanese

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #31 il: Mercoledì 1 Aprile 2009, 23:58:47 »
Annamaria, è frutto di immaginazione! :laugh:
Zima, interessante e intuitiva anche l'ultima sulla O, ma a me piace proprio quel "l'ultima lettera della parola addio" è fatto apposta, anche se è una lungaggine! ;D
Amara, l'interpretazione che ne hai dato è pure bellissima e interessante...e con un fondo di verità...grazie :)
E veniamo ad Assenzio  ;)
Anche tu me l'hai resa stupenda ed impeccabile. E' che poi non la sento mia ;D Preferisco la prima versione, la seconda mi sembra che scorra troppo lungamente...(a partire dalla seconda strofa. L'attacco è bello, non mi piace però quel "mi ricucio un po' di soli")
La prima ha immagini stupende, in primis quegli "acquerelli logori di tramonti", il "salto in dormiveglia" (mi ha colpito per l'originalità!) Non vedo però (e questo dipende dal disegno che ho in testa ;)) rese come intendevo certe immagini (i passi, la O) e a prima vista sinceramente mi è parsa costruita per quello che è il mio stile. (e questo dipende sempre da me!)
Ti ringrazio tantissimo per avermi reso partecipe del tuo modo di intendere la poesia, per i suggerimenti e non mancherò di riflettere ancora su quanto hai scritto. Poi sei bravissima quindi un commento da te non può che farmi doppiamente piacere! :) Non ti nascondo che ad oggi "inventare" mi suona un po' troppo "costruire", come togliere spontaneità, per quello che è il mio "poetare"...ma non mi faccio pregiudizi e do tempo al tempo per crescere ;) vedremo...!

Annamaria, è molto interessante anche questa però appunto mi sembra troppo stringata...! *hum* la notte inghiotte messo così in effetti non è il massimo
Nicole, grazie:) L'ultima lettera della parola, come dicevo mi piace! ;D Ed intervieni quando vuoi, non è che un piacere ed il tuo parere è prezioso come ognuno! :)

Scusate la frammentarietà e l'eventuale mancata esaustività di qualche punto ma altrimenti non vi vengo più dietro dato quanto avete scritto! ;D

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Offline Elisabetta Randazzo

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #32 il: Giovedì 2 Aprile 2009, 00:00:40 »
Ma è possibile.................che devo intervenire come una maestra di elementari quando lascia l'aula un attimo. carissimi, il sito è accessibile a qualsiasi dibattito e confronto , ma basti che sia costruttivo e propositivo a nuove idee , invece come spesso sta accadendo , questi confronti anziché essere portatori di innovazione e conoscenza (per altrui) sta diventando una vera bolgia di discussioni scadenti che di fatto non apportano nessun credito a ciascuno di noi.
quindi , vi chiedo di essere più accondiscendenti tra di voi e in particolar modo a chi fa parte della redazione o dovro' chiudere il topic...

Elisabetta
« Ultima modifica: Giovedì 2 Aprile 2009, 00:43:58 da Elisabetta Randazzo »
"La poesia non è un modo di esprimere un'opinione. E' un canto che sale da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti."
Kahlil Gibran

Offline Chiara Catanese

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #33 il: Giovedì 2 Aprile 2009, 00:11:30 »
Elisabetta, mi permetto di notare che questa discussione è proprio costruttiva e propositiva, sarebbe un peccato farla degenerare e morire per questioni che tra l'altro non c'entrano nulla con il topic in questione... ma sorte chissà dove (personali?) sono state portate qui qualche post fa ...o almeno così mi è parso leggendo... è davvero un peccato constatare questo.

Mi permetto di invitare tutti a tornare IT, o meglio a chiedere questa cortesia.
« Ultima modifica: Giovedì 2 Aprile 2009, 00:17:52 da Chiara Catanese »

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arostàzazzà

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #34 il: Giovedì 2 Aprile 2009, 00:19:35 »
Elisabetta, mi permetto di notare che questa discussione è proprio costruttiva e propositiva, sarebbe un peccato farla degenerare e morire per questioni che tra l'altro non c'entrano nulla con il topic in questione... ma sorte chissà dove (personali?) sono state portate qui qualche post fa ...o almeno così mi è parso leggendo... è davvero un peccato constatare questo.

Mi permetto di invitare tutti a tornare IT, o meglio a chiedere questa cortesia.


Sottoscrivo

Offline Zima

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #35 il: Giovedì 2 Aprile 2009, 00:25:04 »
brava chiara!  ;D
ho letto i tuoi post cn molta attenzione e mi hai ricordato la Me di qualche tempo fa!
è giusto ascoltare tutto e fare tesoro delle cose che gli altri ci dicono, anche se, nello specifico della poesia in questione, non cambierai nulla. anche io facevo e faccio ancora così: ascolto e immagazzino perchè tutto mi può servire!

come si dice a napoli: stip' 'ca trouv'! (quello che conservi ritroverai!) ;D

baci a tutti  :-* :-*  :-*
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

goccia

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #36 il: Giovedì 2 Aprile 2009, 00:25:04 »
Noto con dispiacere che nulla cambia in questo forum. Come sempre il primo sciocco di passaggio può far degenerare una discussione basata fino ad allora sul confronto letterario. Sarà che in questo sito sono poche le persone avvezze al dialogo, le altre (come frammento) si crogiolano nella certezza che far notare un refuso procuri loro gloria ed interesse da parte di quegli altri pochi stolti che condividono le sue limitate capacità.
Assenzio e Annamaria hanno avuto uno scambio di vedute sul modo di intendere la poesia. L'apporto al topic di ognuno di noi è stato dato partendo da questo principio: dare il proprio punto di vista.
La signorina frammento entra a gamba tesa e parla di arroganza senza rendersi conto di scivolare essa stessa in questo baratro senza fondo.
A lei consiglierei di usare un po' più quella facoltà mentale di cui ella ignora l'esistenza e che va sotto il nome di intelligenza, pregandola di tacere quando non riesce a fare un intervento che possa apportare qualcosa di degno in una discussione.
E' vergognoso che in questo sito le poche discussioni accademiche terminino sempre con lo stolto di turno che lancia la provocazione attraverso un modo di fare che solo a lei può sembrare civile.


P.S. Dimenticavo... ma come si fa a non concepire che possano esserci persone che cercano di mettere in comune le proprie conoscenze letterarie, la propria esperienza poetica, come si può pensare di essere sempre i migliori e non  riuscire a distinguere la crusca dalla farina? Possibile che facciate di tutte le erbe un fascio? Signora frammento io avrei piacere che lei alle volte sapesse con chi ha a che fare per rendersi conto delle corbellerie e delle stupidaggini che commette.
Un po' di umiltà diamine e forse riusciremo a cambiare questo schifo di mondo.


Vega..hai ragione, sono una sciocca, ma so che dio mi perdonerà anche per questo.
Spero che la mia gamba tesa non ti abbia offeso, mi dispiacerebbe dato che nutro della stima nei tuoi confronti.
Semplicemente cercavo di sedare un qualcosa che non mi sembrava più inerente alla discussione iniziate, facendo parte della redazione ed essendo anche questo il mio compito.
Molto probabilmente ho sbagliato tono, parole, momento.
Chiedo scusa.
« Ultima modifica: Giovedì 2 Aprile 2009, 00:58:51 da Frammento »

Offline Chiara Catanese

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #37 il: Giovedì 2 Aprile 2009, 00:29:22 »
brava chiara!  ;D
ho letto i tuoi post cn molta attenzione e mi hai ricordato la Me di qualche tempo fa!
è giusto ascoltare tutto e fare tesoro delle cose che gli altri ci dicono, anche se, nello specifico della poesia in questione, non cambierai nulla. anche io facevo e faccio ancora così: ascolto e immagazzino perchè tutto mi può servire!

come si dice a napoli: stip' 'ca trouv'! (quello che conservi ritroverai!) ;D

baci a tutti  :-* :-*  :-*

Ahahah, magari divento pure brava come te! ;D

stip' 'ca trouv' eheheh, mi piace, dove l'ho già sentita?? Diventerà il mio mottoXD  :laugh:

Buonanotte a tutti! :)

E il pino
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diversi
sotto innumerevoli dita.


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se l'ape è assente...

Offline Elisabetta Randazzo

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #38 il: Giovedì 2 Aprile 2009, 00:38:57 »
Elisabetta, mi permetto di notare che questa discussione è proprio costruttiva e propositiva, sarebbe un peccato farla degenerare e morire per questioni che tra l'altro non c'entrano nulla con il topic in questione... ma sorte chissà dove (personali?) sono state portate qui qualche post fa ...o almeno così mi è parso leggendo... è davvero un peccato constatare questo.

Mi permetto di invitare tutti a tornare IT, o meglio a chiedere questa cortesia.

Lo so, in questi giorni  stavo leggendo il topic con interesse riconoscendo allo stesso un motore portante alle mie crescite poetiche , ma , se inizia con interesse poetico e si finisce con fraintendimenti  sono costretta a richiamare all'ordine quando si esce fuori dagli schemi.

Cordiali saluti,
Elisabetta
« Ultima modifica: Giovedì 2 Aprile 2009, 00:51:10 da Elisabetta Randazzo »
"La poesia non è un modo di esprimere un'opinione. E' un canto che sale da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti."
Kahlil Gibran

Offline Elisabetta Randazzo

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #39 il: Giovedì 2 Aprile 2009, 11:40:41 »
Adesso, signori miei, facciamo tutti un passo indietro e ripartiamo dal tema originale (Poesia)

Elisabetta
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Offline Stefano Toschi

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #40 il: Giovedì 2 Aprile 2009, 19:11:59 »
Dopo aver letto questa interessante discussione provo a dare anch'io la mia versione.

Addio

Non ho che soli cuciti alle spalle,
sciolti in vecchi tramonti.
Passi di nebbia e d'ombra:
vertigine che s'apre sulla notte.
E in fondo ad un "addio"
quel pozzo infinito
che inghiotte la stazione nella notte.


Mi rendo conto che lo stile è molto diverso dall'originale; ho cercato di attenermi il più possibile al lessico, alle immagini e, nei limiti del possibile, anche alle parole di fine verso utilizzate da Chiara (persino la rima identica "notte") che mi sembra contengano una oggettiva musicalità.
Ho tolto il "mi lascio" perchè le immagini del "cuciti alle spalle" e dei "vecchi tramonti" già danno l'idea del lasciare dietro di sè (anche se rimane un legame: "cuciti").
Ho tolto anche l'esplicitazione dell'ultima lettera della parola "addio" comparata all'immagine del "pozzo" perché secondo me era troppo scoperta, da prosa. I suggerimenti per l'interpretazione in tal senso da parte del lettore ci sono in abbondanza, lasciamogli il gusto di scoprire da solo l'associazione immaginifica escogitata dal poeta.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Chiara Catanese

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #41 il: Giovedì 2 Aprile 2009, 20:37:16 »
Lo so, in questi giorni  stavo leggendo il topic con interesse riconoscendo allo stesso un motore portante alle mie crescite poetiche , ma , se inizia con interesse poetico e si finisce con fraintendimenti  sono costretta a richiamare all'ordine quando si esce fuori dagli schemi.

Cordiali saluti,
Elisabetta

Sì, Elisabetta, infatti hai fatto bene, grazie ;)


Grazie mille anche a te Stefano per aver dato anche la tua versione! :)
Mi sembra che questa rielaborazione per l'appunto si avvicini molto all'originale.
In particolare trovo molto interessante come hai risolto la questione della O in Addio...quanto hai detto in merito lo considero una dritta di cui ti ringrazio da depositare accanto a quelle già incamerate  ;)
Mi hai fatto riflettere anche sul "mi lascio".
Insomma l'ho trovata molto interessante e di pregio.
La cosa è che secondo me forse ci perde un po' in musicalità, o forse direi meglio osservando che ha una musica diversa: ci vedo molti punti a creare periodi separati, mentre la mia aveva un ritmo più "continuato", veloce, che per il mio punto di vista poteva anche simboleggiare la caduta verso il fondo del pozzo.
Inutile aggiungere ancora una volta che c'è anche da considerare il fatto che io sono influenzata dalla mia percezione personale.

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Offline Chiara Catanese

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Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #42 il: Giovedì 2 Aprile 2009, 20:38:14 »
Mi è poi venuta in mente, riflettendo, un'osservazione riguardo l'interpretazione di Amara, che aggiungo a quanto ho già detto in merito:
è vero, "cuciti" significa che quel qualcosa -ovvero i "soli"- restano, ma poi i versi proseguono con "sciolti in vecchi tramonti"...ovvero, come a dire, erano cuciti, poi sono diventati sciolti...i bei momenti hanno smarrito la loro realtà (attuale, e -ci si chiede- anche quella vissuta?) sciogliendola nei ricordi.


Vorrei aggiungere qualche parola sul linguaggio "povero"/linguaggio ricercato per approfondire un po' il mio punto di vista:
basare tutto sulle parole utilizzate è come guardare il dito e non la luna, concentrarsi sugli accidenti e non sulla sostanza. Secondo me tutto dipende dall'utilizzo che se ne fa!

Ad esempio come dicevo quando si parla di Emily Dickinson si parla del suo attingere alla semplicità di un pettirosso, con un linguaggio semplice, con uno stile non rigido, a volte strizzando l'occhio alla prosa.
Semplicità non significa banalità!
Anzi, la semplicità può costituire una forza!

Tornando a noi comuni mortali ;D non è che non essere patiti della limatura a tutto spiano, significhi vomitare su carta la prima cosa che viene in mente così come si presenta, come dicevo. Allora diciamo pure che tanta gente mette in fila un po' di paroloni creduti da eruditi ed è convinta di aver fatto poesia e di esser poeta, e che solo chi fa altrettanto a sua volta lo sia.
Forse può impressionare qualcuno che già alla parola "erudito" ha i giramenti di testa ;D

Dicevo, che diventi la propria missione perseguire esercizi di stile mi sembra inquietante...fino a produrre cose talmente limate da risultare finte...come l'involucro di un uovo di Pasqua (attingo all'attualità ;D)

Giusto una panoramica sul mio (almeno attuale) pensiero in merito...just my two cents ;D

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Offline Stefano Toschi

Re: "Addio" (vi sottopongo una mia poesia)
« Risposta #43 il: Giovedì 2 Aprile 2009, 22:53:53 »
Sicuramente si può scrivere poesia (o tentare di scriverla) in molti modi: con un linguaggio semplice o ricercato, facendo uso della metrica o meno, adoperando le figure retoriche o evitandone l'uso, privilegiando l'elaborazione stilistica, quasi a farne un gioco fine a sé stesso, o mirando all'essenzialità (il che poi non esclude l'elaborazione stilistica, anzi!).
Quello che è certo è che, come ogni arte, la poesia è anche una tecnica, di conseguenza conoscerne i mezzi è senz'altro molto utile, poi ognuno deciderà se e come utilizzarli.
Naturalmente per fare vera poesia non basta la tecnica, ci vuole talento, ispirazione.
Questo credo sia vero tanto per i "grandi" quanto per noi semplici appassionati dello scrivere in versi.
Quello che escluderei è che la tecnica (e quindi l'elaborazione tecnica: la "limatura") possa essere di impedimento all'originalità e alla spontaneità espressiva. Beninteso, purché i mezzi tecnici che si vogliono adoperare siano ben padroneggiati.
Come dice Baudelaire parlando dell'immaginazione come fondamento dell'arte:
"è evidente che le retoriche e le prosodie non sono delle tirannie inventate arbitrariamente, ma una collezione di regole reclamate dall'organizzazione stessa dell'essere spirituale. E mai le prosodie e le retoriche hanno impedito all'originalità di prodursi distintamente. Il contrario, vale a dire che hanno aiutato la fioritura dell'originalità, sarebbe infinitamente più vero".
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)