Autore Topic: Tre spunti di-versi - 146a Edizione  (Letto 17031 volte)

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Re:Tre spunti di-versi - 146a Edizione
« Risposta #45 il: Venerdì 1 Dicembre 2017, 10:31:17 »
 :) ;) :D

DESERTICO – SCIENZA – PERSUADE

Il gioco non è desertico
ti persuade accogliendoti
con la scienza dei numeri


Alla  146a Edizione di  di Tre spunti di-versi di Rita Stanzione   :)  (grazie!) hanno partecipato 26 autori con 43 poesie.

New entry:  121° : Andrea – benvenuto! :)

Laboratorio esperimenti:

 :) il bravo Giuliano Esse, con l’abituale naturalezza, fa gli acrostici di TRE SPUNTI (spunti ripetuti due volte nel testo) e SCRIVERE nelle omonime poesie;
 :) la brava Ela Gentile, nella sua “Indifferenza” fa l’acrostico dello spunto DESERTICO;
 :) il bravo Azar Rudif, nella sua “Spirali di conoscenza” fa l’acrostico d GAIA SCIENZ…A   con A  di Antica, l’ultima parola del testo.

 :) Un applauso a parte merita la poesia di Antonio D'Auria - "O", con l'inserimento di dieci terne di spunti, quelli delle ultime dieci edizioni. Leggete a seguire il post dedicato.

Solo loro? Ditemi chi non ho visto, per favore.

Laboratorio teatrale:

 :) il bravo Peppe Cassese mette in scena una rappresentazione teatrale in due atti, di genere fantastico, dal titolo: “Mgo Desertico 1 e 2”

"Dal Venerdì alla Domenica, oltre ai commenti, ogni autore ha la possibilità, dopo la lettura delle proposte altrui, di continuare il gioco con l'esperimento  - LA RISPOSTA  - sempre utilizzando i tre spunti obbligatori e ferme restando le medesime regole indicate in apertura.
Trattasi di inserire appunto una Risposta a tono e non un rifacimento o rivisitazione della poesia postata da un altro autore.
Per farvi un'idea, potete leggere qualche esempio sulle passate edizioni e imbarcarvi anche in questo esperimento.
A tutela della buona riuscita dell'Esperimento, ogni RISPOSTA sarà vagliata dalla Moderatrice del gioco."

Totale autori del gioco: 121 autori

(Record poesie 54 – autori 36 alla 100a edizione)
(Record di acrostici: 8 alla 127a edizione)





« Ultima modifica: Venerdì 1 Dicembre 2017, 15:00:52 da poeta per te zaza »
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Re:Tre spunti di-versi - 146a Edizione
« Risposta #46 il: Venerdì 1 Dicembre 2017, 11:12:59 »
 :) ;) :D

121° new entry: Andrea - benvenuto!
 
Sul Sito Scrivere dal 4 novembre 2010 con 22 poesie,  tra le quali scelgo:
 
Le stazioni fredde di novembre – Amore – 8/12/2013
 
Le stazioni fredde di novembre,
nell’ala grigia dell’attesa,
mormorano addii singhiozzanti
in un fragore di foglie;
il tempo sospeso
freme col vento
spirando lunghe agonie
di abbandoni.
La gente sbuffa,
si guarda le mani;
tra le bocche fluttuano
noie vestite di fumo,
e, come foto squagliate
in fiati malinconici,
bevo dai tuoi baci
ricordi che piangerò
sui vagoni.


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Re:Tre spunti di-versi - 146a Edizione
« Risposta #47 il: Venerdì 1 Dicembre 2017, 13:35:14 »
 :) ;) :D

LABORATORIO ESPERIMENTI:

“O” di Antonio D’Auria

Persuade in principio il tocco del vento
dal destino non noto che opera,
sospesa la scienza, inciso nel respiro
col potere di un gioco,
col silenzio del desiderio di volare.

Spiazzo desertico e rovente da calcare
se camminare, rospo, nella nebbia
o esistere sulla soglia
meriti i riflessi della costanza
o un graffio a recidere.


INSERITE NEL TESTO DIECI TERNE DI SPUNTI DELLE ULTIME DIECI EDIZIONI:

desertico – persuade – scienza 146° edizione
vento – destino – rovente  145° edizione
volare – camminare – esistere 144° edizione
tocco – respiro – riflessi – 143° edizione
nebbia – sospesa – silenzio 142° edizione
soglia – graffio – inciso 141° edizione
opera – costanza – meriti 140° edizione
spiazzo – recidere – principio 139° edizione
potere – gioco – desiderio 138° edizione
calcare – noto  rospo  137° edizione

BRAVISSIMO il nostro Antonio D'Auria!!!  :)!

Note dall'Autore: Il titolo è la vocale O, come oppure o come stupore.

Il testo è un piccolo "divertissement" filosofico-esistenziale per il quale ho usato esclusivamente le tre parole (sostantivi o verbi che fossero) proposte nelle ultime dieci edizioni. Trenta parole assemblate fra loro con soli articoli, preposizioni e congiunzioni cercando un senso poetico.

Un gioco nel gioco, dunque...




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Re:Tre spunti di-versi - 146a Edizione
« Risposta #48 il: Venerdì 1 Dicembre 2017, 13:53:16 »
 :) ;) :D

Laboratorio teatrale

Genere fantastico: opera in due atti di Peppe Cassese:

Mago Desertico –1

Era un mago assai capace
un Desertico vorace
che la scienza bistrattava
ma in segreto lui la usava
per provare esperimenti
strani e a volta divertenti
ma la vergine Persuade
che veniva su dall’Ade
dall’inferno  ritornò
per giocar con lui un bel po’.


Mago Desertico  - 2

Lì fu tutto un gran programma
con la scienza in pentagramma
e Desertico capì
per venire fuor da lì
che Persuade la doveva
poi fregare con la leva.
Leva oggi e leva ieri
la ubriacò coi suoi pensieri
e la dea ormai in pastetta
lo scacciò e questo in fretta.


Un'opera poetica incentrata nel mondo della fantasia, con una morale: chi vuol fare il deserto intorno a sé (Desertico) non si accompagni con una che cerca di convincerlo ad aggiungere e non a levare (Persuade). La scienza, in questo caso, non aiuta.



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Re:Tre spunti di-versi - 146a Edizione
« Risposta #49 il: Venerdì 1 Dicembre 2017, 14:54:57 »
 :) ;) :D

DESERTICO – SCIENZA – PERSUADE
I miei commenti:
   
PRIMA PARTE

LUOGO SENZA AMORE di franca merighi 42 -    Impressioni

In questo luogo desertico
dove si confonde l'amore
con l'odio e la violenza,
non esiste nessuna scienza
che ci possa ormai salvare
da questo labirinto malefico,
e dove ognuno si persuade
d'essere simile a Dio.


Nel culto si se stessi non c’è posto per l’amore verso gli altri.

SENZA PACE di franca merighi 42 - Impressioni

Si assiste all’esaltazione della scienza in quanto dominio laico, ma le sue risposte echeggiano in un vuoto triste ed angoscioso, senza pace.

FANTASIA NORDCOREANA di Antonio Terracciano - Fantasia/Cronaca

La scienza, che tra tante cose
gli atomici ordigni produce,
non sempre verso albe radiose
l'umana progenie conduce...


Cronaca politica che sarebbe un crimine se si trascinasse in fanta-politica…

IL LINGUAGGIO DELLA SCIENZA di Antonio Terracciano - Impressioni

Desertico soltanto all'apparenza
è l'algido linguaggio della scienza:
persuade più d'un giovane, portato
alle speculazioni sul creato.

Come per il poeta da poesia,
per lo scienziato splendida armonia
scaturisce da numeri, equazioni,
da variabili, schemi e da funzioni.

Equazione, parallelismo tra lo scienziato e il poeta e le loro materie.

SCIENZA D’ALBA di Diego Bello - Brevi
 
La tenebra si nutre della luna
ammanta voci, di lusinghe
le persuade.
Nell’aria persa
un desertico abbaglio è solo l’eco
di scienza d’alba.


Tra le facoltà dell’alba, i miraggi nell’aria persa…

PREVALGA L'INNOCENZA di Diego Bello - Brevi

Sei tu che parli e che t'affanni o Scienza?
Non mi persuade affatto la sentenza!
Su desertica meta d'incoscienza
Prevalga nuda e pura l'innocenza!

Nota dall’Autore: Ho cercato di fare il verso alla scienza, quando la stessa si spinge oltre misura, superando il limite di ciò che può essere accettato dall'umana coscienza....A questo sembra quasi preferibile il non sapere.

PERCORSI DELLA PSICHE di Pinotota - Introspezioni

In un vento che sa di desertico
l'aria scuote un alito di protesta.
Scienza del sogno nell’incerta sera
persuade il viandante misterioso
a rincorrere l'umido del ciottolato
lungo il viale e il chiostro segreto...


Cos’è che convince quel viandante a dirigersi a un posto misterioso, mentre “l’aria scuote un alito di protesta”?

UMM AL SAMIM di Pinotota -  Natura/Impressioni

Si apre la sera eterna e la dolcezza
che persuade in segreti contrappunti
mentre il sole abbruna celando...

 
Nel deserto asiatico, immagini e pagine  della natura immerse nel “canto desertico delle dune in un mare di tepori e sapori che inseguono il tempo…”

Strana Amicizia di Delinquente

...Un albero, un ontano mio amico è
Scienza, un possibile nesso non v'è...

Con l’ontano, l’amicizia si vede … lontano.
Col cane persuade
Alla mia festa, un palloncino virtuale
è augurale! Grazie!

Scienza nascosta di Saverio Chiti - Riflessioni

L'entità della scienza non persuade il clero
e il non essere nasconde il vero
nel desertico suo pensiero
di chi cerca senza ambire al nulla...


Rimuginazioni sull’atteggiamento del clero verso la scienza.

Nascosta scienza di Saverio Chiti - Riflessioni

Nel desertico nulla
si nasconde il credo mio,
per ciò che vedo
la fede mia non si persuade
e scivola sulla coscienza
di un dio senza nome
che tutto dichiara di sé
ma della scienza fa

un futuro bene rifugio.

Rimuginazioni su fede e scienza…

DESERTICO di Antonella B antoequi

più che desertico è affollato
seppur arido
questo pianeta
la cui follia ha occhi vuoti
dove una brezza celeste
che non persuade la scienza
si muove virale e si rigenera

E' un virus
l'Uroboro

è un virus l'Umanità

Va detto che l’uroboro è la raffigurazione di un serpente o di un coccodrillo che si morde la coda, assunta dalla psicologia analitica come simbolo archetipico della condizione indistinta che precede lo sviluppo della personalità.
Ebbene, in questa particolare poesia di Antonella, lo si definisce quale virus e un virus è l’umanità … e la follia ha occhi vuoti e domina il pianeta … sembra l’incipit di un romanzo di fantascienza…

IMPERO di Andrea – Sociale/Riflessioni

Nel virtuosismo desertico
di questa musica senza fine,
non una sola voce mi persuade
su un tracollo ebbro degli equilibri;
non una sfumatura mi convince
sul delirio abbandonato dell'armonia;
una folgore di bianchi e di grigi
con i versi che convergono
al suono tecnologico della Scienza.

121°  new entry con un testo che intriga! Benvenuto, Andrea!
Note dell’Autore:
Il titolo IMPERO sta a significare che la musica senza fine è una metafora dell'impero tecnologico della scienza: un ordine perfetto che appiattisce il pensiero individuale e al quale non puoi ribellarti.
La tesi è sulla Scuola di Francoforte: credo che queste letture mi abbiano un po' influenzato


GIOCANDO CON LA DAMA di Wilobi - Riflessioni

Desertico e senza oasi
arido di idee, vuoto
e non poco si persuade
d'esser gran conquistatore
oltre cavalier servente...

 
Il nostro Wilobi trancia giudizi severi su certi personaggi che sanno che giocare con le dame,amatori senza né arte né parte.

Desertic di Jo Kondelli Ghezzi - Riflessioni

Se desertico è il tuo cuore
sia la scienza a proferire
pronta e fredda per sancire
che pur gelido è il sentore.
Solo lei mi persuade
dal suo petto la bontade
se giocondo oppure mesto
come vuole il palinsesto.


Qui il palinsesto ha dei fuori programma...

Persuasion di Jo Kondelli Ghezzi - Riflessioni

Se giocondo sia il mio giorno
sia la scienza a programmare
nel desertico da amare
c’è il tuo canto sempre intorno
che se vince e persuade
scende in basso tra le strade.


Positività del nostro Jo.

L'illustre professore di adriana sini - Impressioni

Tempo fa volli incontrare
della scienza un luminare
che potesse esplicitare,
senza nulla tralasciare,
cosa fosse quel dolore
che straziavami nel cuore...


Della serie: i luminari non fanno luce alle loro parole...

FRIGIDO di Andrea - Riflessioni

Giù per le note della pelle,
neanche un sussulto desertico,
sospiro di vive passioni...


Nota dell’autore: è una riflessione su quanto la spontaneità dei rapporti, tanto sessuali quanto emozionali, sia stata rovinata dalla scienza e dalla tecnologia.

Si chiama “Amore” di Ela Gentile

Nessuna scienza, nessuno studio
può fare ricerca per salvare
un desertico cuore...

Solo se seminiamo Amore, salveremo l'umanità...

Indifferenza (acrostico) di Ela Gentile

Desertico
Ecco quel che la scienza direbbe di te.
Soltanto, io non te lo dico per
Educazione,
Rispetto, e anche  perché
Ti voglio bene.
Il fatto sai qual è? E’ l’indifferenza
Che persuade e dimostra che lo sei.
Ora te l’ho detto e puoi porvi rimedio…


Acrostico dello spunto DESERTICO.





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Re:Tre spunti di-versi - 146a Edizione
« Risposta #50 il: Venerdì 1 Dicembre 2017, 15:21:34 »
 :) ;) :D

DESERTICO – SCIENZA – PERSUADE
I miei commenti:   

SECONDA PARTE

Febbre di Carmine Ianniello 1 - Brevi


Nel desertico
eco notturno
germoglia una notte
che fomenta scienza
e persuade febbre

Una breve “tranchant” e una riapparizione “tranchant “ del nostro Carmine (è lui, sì) che ci aveva lasciato alla 53a edizione. Bentornato all’”amaretto” di Saronno!

La cura di Tonia La Gatta - Brevi

Desertico il tuo io
la scienza senza Dio.
persuade questa cura?
Il cuore mio lo giura.


Dialogo tra un credente e un ateo?

La scienza del pensiero  di Tonia La Gatta - Brevi

La scienza col pensiero
indaga nel mistero
desertico e sincero.

Persuade se foriero
di novità precluse
copiate tasse incluse.


Quel ”sincero” si riferisce, forse, al fatto che il rigoroso pensiero scientifico non deve essere inquinato da concetti o sovrastrutture che non devono interferire.

Tre spunti di Giuliano Esse – Riflessioni

Tre spunti per la scienza da imitare
Ristoro che persuade a scopiazzare
E allora nel desertico scompare.

Sarà la scienza nuova a governare
Principalmente il volo dell’osare
Un passo dietro l’altro che persuade
Nomenclatura atta alle sciarade.
Tra il vuoto tuo desertico ed il nulla
Inalterata resterà la culla.


Acrostico di TRE SPUNTI (spunti ripetuti due volte nel testo).

Scrivere di Giuliano Esse - Riflessioni

Scrivo del desertico mio mondo
Carpito dai tuoi voli e li confondo
Rapiti dalla scienza e l’infinito
In questo andare a zonzo a menadito.
Volta la carta gira la fortuna
Eppure persuade e c'è la luna
Regina della vita e dell’amore
Eccettuato il sole col suo ardore.

Acrostico di SCRIVERE.

Scienza  dell’ignoto di Giovanni Licata - Riflessioni

Nella smisurata società
regna predominio 
del forte.
Persuade  filosofica
scienza dell’ignoto...

Sulla persuasione della filosofica scienza dell’ignoto …

Desertico cielo di Maria Assunta Maglio - Impressioni

Sospinte dai venti
granelli di sabbia lascian
desertico cielo.
Nello spazio di pensieri
ricerca vola,
persuade l'uomo
ad amar formule della scienza.
Deciso...
valica insormontabile vetta
della vita.


La ricerca scientifica si spinge lontano, oltre limiti che un tempo si credevano insormontabili.

Sereno cammino di Giovanni Licata - Impressioni

L’orizzonte desertico 
affascina scienza 
al cosmo d’amore, 
persuade la vita. ..
 

Serene impressioni di un idealista ad oltranza.

Gesù di adriana sini - Spiritualità

Nel desertico paesaggio
della terra d'Israele
venne al mondo un pargoletto
proprio il giorno di Natale...
...
Mi persuade il suo Vangelo
ogni scelta a ponderare

Su messaggio evangelico del Salvatore.

Spirali di conoscenza di Azar Rudif - Riflessioni
 
Guardiano d’una rosa
al crocevia dei saggi
insonne è l’ibis.
Acuto occhio per la scienza
sine vincula di passioni
chè niun lo persuade
ignavo a fuggire oltre.
Entro desertico pensiero
naviga tra causa ed effetto.
Zenit insegue Nadir, genesi Antica.


Acrostico di GAIA SCIENZ  con A  di Antica, l’ultima parola del testo.
Note dall’autore:
L'ibis rappresentava l'antico Dio degli egiziani ed era il custode della saggezza e della conoscenza intesa in senso materiale e spirituale. Zenit e Nadir rappresentano gli opposti, ovvero la dualità del mondo. Diciamo che parlo dell'eterna lotta o collaborazione del giorno e della notte.


Passa l’autunno di Giovanni Monopoli - Impressioni

Un desertico viale,
alberi spogliati allineati
l’autunno incalza
nulla persuade il camminar solingo
tra le nebbie ad offuscar i passi
è della natura la scienza
che rimesta i giorni
e li allinea al passar del tempo
ove troverà giusta collocazione.

Originale il parallelismo tra gli alberi spogliati allineati dall’incalzare dell’autunno,  e i giorni rimestati dalla scienza che li allinea uno dopo l’altro, fruttuosamente, sino al giorno della conclamata scoperta.

Lecito pensare di Giovanni Monopoli - Riflessioni

Desertico cuore
tu piangi senza amore
...
e persuade la tua cocente solitudine
a prestar attenzione
all’offrir il vero ardore...


Il cuore ferito una volta ci pensa bene prima di rischiare la seconda …

Scolastica di Giuseppe La Marca - Brevi

Desertico il greco
la scienza naturale
latino è Marziale
la storia non persuade
l’italiano non si usa
la scuola è una cambusa.


Scolastica d’oggi  … almeno in parte …

Filostoria di Giuseppe La Marca – Filosofia/Storia

Platone persuade il buon Chitone
che il pensiero desertico è un po’ duro
per cui è meglio andare da Epicuro
che in cerca lui del vello di Giasone
con Ercole sognava l’età d’oro
e praticava scienza naturale
cara a Lucrezio ed anche a Giovenale.

Una bella miscela, la Filostoria di Giuseppe.

" DESERTICO SENTIRE " di Giacomo Scimonelli - Riflessioni

Come un desertico paesaggio
si presenta il mio sentire
spento e spoglio
con lo spirito a disagio
deluso e triste
mentre il cuore sospira piano...


Riflessioni tristi, dal “desertico sentire”…

“O” di Antonio D’Auria – Laboratorio esperimenti – vedere post 47

ECO di radice di 64 - Impressioni

Giocava l'ombra di
un battito di ciglia
attimo magnetico in bilico
sul vertice di un desertico cono d'ombra.
Ad ovest del profilo migliore
persuade uno schiudersi di innocenti risa.
E non è solo scienza
uno tsunami
come conseguenza di questa lacrima
risonanza di nuova eco.


"Attimo magnetico in bilico sul vertice di un desertico cono d'ombra". Eco di lacrime, eco di risa.

Richiamo di Antonio D’Auria - Amore

Ho larghi pollici per sfiorare
umide le tue gote
e note profonde assonanti la tua eco
dove scienza rima con coscienza.

L’ombra ci è amica da sempre
o almeno da quando il nostro orizzonte
è opposto all’oriente desertico.

E da sempre il tuo sorriso
persuade e canta la speranza.


Una bella poesia d'amore. Da notare la "risposta" alla poesia ECO di radice di 64 (Enrica):
"...e note profonde assonanti la tua eco
dove scienza rima con coscienza."

Mago Desertico – 1 e Mago Desertico 2 di  Peppe Cassese:
Laboratorio teatrale: vedere post 48

PRESSO L'INCREATO di Nicola Giordano – Impressioni/Riflessioni

Ovunque abbia sostanza l'infinito
è il desertico esser delle parti- e ci persuade
d'avere scienza delle circostanze:
una stagione soffia il suo colore,
si sonda come un drago di lanterne;
si increspa il mare, ha voragini e burroni
a perdita d'occhio la terra.
Vaga la luce alle ansanti finestre...
sembra filtrare da luoghi remoti

ma il grande nulla non è stato infranto.


Ai margini del non creato, "il grande nulla non è stato infranto"...



« Ultima modifica: Sabato 2 Dicembre 2017, 11:21:08 da poeta per te zaza »
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Offline Paola Pittalis

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« Risposta #51 il: Venerdì 1 Dicembre 2017, 20:07:46 »
Ringrazio l'autrice Rita Stanzione e accetto volentieri di condurre la 147 edizione del gioco (promotrice poeta per te zaza) che inizierà il giorno lunedì 4 dicembre con nuove parole chiave.
un caro saluto a tutti gli autori
Paola Pittalis

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Re:Tre spunti di-versi - 146a Edizione
« Risposta #52 il: Sabato 2 Dicembre 2017, 09:33:34 »
:) ;) :D

LABORATORIO ESPERIMENTI:

“O” di Antonio D’Auria

Persuade in principio il tocco del vento
dal destino non noto che opera,
sospesa la scienza, inciso nel respiro
col potere di un gioco,
col silenzio del desiderio di volare.

Spiazzo desertico e rovente da calcare
se camminare, rospo, nella nebbia
o esistere sulla soglia
meriti i riflessi della costanza
o un graffio a recidere.


INSERITE NEL TESTO DIECI TERNE DI SPUNTI DELLE ULTIME DIECI EDIZIONI:

desertico – persuade – scienza 146° edizione
vento – destino – rovente  145° edizione
volare – camminare – esistere 144° edizione
tocco – respiro – riflessi – 143° edizione
nebbia – sospesa – silenzio 142° edizione
soglia – graffio – inciso 141° edizione
opera – costanza – meriti 140° edizione
spiazzo – recidere – principio 139° edizione
potere – gioco – desiderio 138° edizione
calcare – noto  rospo  137° edizione

BRAVISSIMO il nostro Antonio D'Auria!!!  :)!

Note dall'Autore: Il titolo è la vocale O, come oppure o come stupore.

Il testo è un piccolo "divertissement" filosofico-esistenziale per il quale ho usato esclusivamente le tre parole (sostantivi o verbi che fossero) proposte nelle ultime dieci edizioni. Trenta parole assemblate fra loro con soli articoli, preposizioni e congiunzioni cercando un senso poetico.

Un gioco nel gioco, dunque...


P.S.: la bravura del nostro non si è limitata all'inserimento, in dieci versi, di TRENTA SPUNTI obbligati, ma anche  dare un senso a quello che dice (nel suo divertissement filosofico-esistenziale), che io "traduco" così:

O di Antonio D’Auria
 
Persuade in principio il tocco del vento
dal destino non noto che opera,

(prima della maturità, l’uomo crede nella fatalità del destino)

sospesa la scienza,
(senza dare importanza alla scienza)

inciso nel respiro
col potere di un gioco,
col silenzio del desiderio di volare.

(crede a un destino fissato dalla nascita
con i giochi già fatti
col pudore di tacere i desideri impossibili)
 
Spiazzo desertico e rovente da calcare
(e si chiede se vivere in eremitaggio)

se camminare, rospo, nella nebbia
(se confondersi nella nebbia in ubbia alla propria brutta immagine)
 
o esistere sulla soglia
meriti i riflessi della costanza
o un graffio a recidere.

 
(o se trattenersi sulla soglia della vita non valga i riflessi, le ripercussioni positive della costanza nella condotta e il saper troncare
quanto da recidere.)



« Ultima modifica: Sabato 2 Dicembre 2017, 09:40:20 da poeta per te zaza »
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« Risposta #53 il: Sabato 2 Dicembre 2017, 11:51:07 »
Questo è un testo presentato al gioco da Azar Rudif, non contenente i tre spunti per esteso, ma per acrostici-mesostici.
Per questo ho dovuto cancellarla tra quelle proposte, ma la propongo qui per la parte dell'esperimento:

Guardo all’incerta alba,
sul crocevia, imago eterna
navigo zolle aride.
 
Dove esiste sacra epistola,
rotolato testo in cilindrici ostici,
per eretiche rocce sale
ultima armata degli empi.

Dove...
la prima strofa contiene l'acrostico di "gaia scienza".
I primi due versi della seconda sono l'acrostico di "desertico".
Gli altri due versi l'acrostico di "persuade".

O mesostici, visto che non sono in verticale. Un buon lavoro, Azar!



« Ultima modifica: Sabato 2 Dicembre 2017, 22:10:31 da poeta per te zaza »
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« Risposta #54 il: Domenica 3 Dicembre 2017, 00:40:26 »
"Non mi persuade" , di Poeta per te Zaza:

Non mi persuade la scienza sul concetto
del "big bang" all'origine del mondo:
da un desertico nulla, un universo?
Provino a dir qualcosa di diverso!
O resto con la chiara sensazione
di una discutibile opinione...

Mia risposta:

Ci provo a dir qualcosa di diverso:
è restar sul problema tempo perso,
perché la scienza solo un'opinione
può dar su fatti d'ardua soluzione.
A me persuade a volte più pensare
che né terra, né cielo, né alcun mare
ci siano tra le cose che vediamo
(oppur che di vedere c'illudiamo) :
è il desertico nulla verità,
e il resto solo sogno di deità?

Offline Rita Stanzione

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Re:Tre spunti di-versi - 146a Edizione
« Risposta #55 il: Domenica 3 Dicembre 2017, 17:37:23 »
Mie risposte alla varietà degli elaborati

franca merighi 42     

Luogo senza amore
La poesia ha, tra le diverse connotazioni, quella della valenza sociale. Osserva il mondo caduto nell’odio e nell’individualismo più accanito e ne denuncia la bruttura.

Senza pace
Tanta verità. Basta consultare l’elenco dei conflitti attualmente in corso, guardare la realtà dei rifugiati, dei perseguitati, degli sfruttati. Sentire il pericolo incombente degli atti terroristici, sapere della ricchezza del mercato delle armi, dell’esistenza di ordigni terribili. Riflettere sulla distribuzione delle risorse, sulla povertà estrema subita da certi popoli. Si potrebbe continuare, con la violenza nei piccoli ambiti. Ma già sappiamo dalla cronaca, che non manca di mostruosità quotidiane.
______

poeta per te zaza      

Quel desertico spazio
L’ignoranza che non vuole uscire dal suo stato è la peggiore. Quella che non lascia nemmeno all’altro la possibilità di risolvere i suoi dilemmi.

Non mi persuade
Difficile è comprendere come da un Nulla sia iniziato l’Universo. Anche studiando a fondo le varie teorie, resta quel misterioso Nulla assoluto (il Caos, denominato lo Sbadiglio, il Vuoto, il Baratro Abissale, della mitologia greca prima che emergesse la divinità Gaia). C’è che la scienza arriva a un attimo (in senso letterale) dal Big Bang e non riesce a penetrare l’inizio. C’è quel muro chiamato  “tempo di Planck”, misura effettiva della fisica quantistica, tempo (o spazio-tempo e altro insieme), in cui può essere accaduto di tutto e ciò lascia i nostri interrogativi sospesi. 
______

Antonio Terracciano       

Fantasia nordcoreana
"La pace perpetua, che segue quelli che finora falsamente sono stati chiamati trattati di pace (in realtà solo degli armistizi) non è un’idea vuota ma un compito che, risolto poco a poco, si fa sempre più vicino alla sua meta (poiché i tempi in cui succedono progressi uguali diventano sperabilmente sempre più brevi)". Questo scriveva Kant poco più di due secoli fa: non poteva sapere come l’uomo avrebbe poi fatto uso della scienza!

Il linguaggio della scienza
Lodi infinite alla Scienza, che ci ha svelato il senso di tanti fenomeni, e all’arte, che ci rende più sensibili. A quante volte si coniugano, anche se non ce ne accorgiamo. Ma basta osservare e riflettere.
______

Diego Bello     

Scienza d’alba
La tenebra (metaforicamente mistero, morte) ci tende trappole servendosi della luna (luce e conoscenza, vita). Possiamo perderci nell’inganno, ma dal deserto del nulla giungono spiragli d'alba: ancora siamo presenti a noi stessi, scienza- consapevolezza.

Prevalga l'innocenza
“Soltanto gli esseri capaci di conoscere il senso possono avvertire la mancanza di senso” R. Spaemann.
Se la scienza ci rivela una realtà inaccettabile, dunque prevalga l’innocenza del non sapere. Il disagio lede l’integrità personale, è un fatto aggressivo da cui si cerca di difendersi.
______

Pinotota     

Percorsi della psiche
Quelli estemporanei della psiche sono percorsi poco prevedibili. Ci si addentra in viali segreti e non si indovina l’uscita. Il chiostro di sera presente nel testo ben rappresenta un luogo interiore chiuso e senza luce.

Umm al Samim
La zona al limite del deserto compresa nello stato dell’Oman ha ispirato in modo suggestivo l’autore. Così la sera sembra eterna e le sabbie polveri magiche, celata che è la scienza, la nostra parte razionale. 
______ 

Delinquente    

Strana Amicizia
Ci si può sentire in sintonia con tanti esseri, anche con un ontano o qualsiasi altro albero. Personalmente ne invidio la pacatezza, la saggezza, la forza d’animo, l’essere investiti da un turbamento e sopravvivere con fierezza. È una personalissima concezione.
______

Saverio Chiti      

Scienza nascosta
La vecchia diatriba tra la concezione della Chiesa e la scienza nella tensione verso la verità, evolutasi nel tempo e che presenta tuttora punti irrisolti.

Nascosta scienza
Il dubbio espresso dal poeta, che s’interroga sulla vacillante coerenza tra fede e scienza.
______

Antonella B antoequi     

Desertico
La figura fantastica dell’Uroboro, adottata simbolicamente da più tradizioni culturali, ha il controllo virale dell’azione umana, generando il circolo vizioso degli errori. Realistica visione dell’andamento della storia, nella sua evoluzione-involuzione.
______

Andrea
     
Impero
L’impero della scienza, tecnologia dominante, in una metafora di musica grigia, che appiattisce. Interessante interpretazione.

Frigido
Che mai la scienza muova i fili dell’impulso amoroso. Sconcertante visione in versi ben stilati.
______

Wilobi   

Giocando con la dama
Ironica, su un un gioco in trama mancante di originalità, visto che la figura del cicisbeo ha riempito i salotti di un tempo, la letteratura e il teatro. Nel testo, tipologia di “maschio” destinata a cadere nel ridicolo.
______

Jo Kondelli Ghezzi     

Desertic e Persuasion
Due composizioni in rima, dove la scienza gioca il ruolo di “assistente empirico-virtuale”, ma non sempre ha l’ultima parola.
______

adriana sini   

Illustre professore
La medicina non può sondare il dolore interiore. Rime in ambulatorio.

Gesù
A tema natalizio, testo d’amore e dedizione cristiana.
______

Ela Gentile
     
Si chiama “Amore”
La scienza può studiare i meccanismi emozionali del nostro organismo, compresi quelli che sappiamo
appartenere ai sentimenti, ma non può determinarli (per fortuna). Solo uno spontaneo gemmare, può.

Indifferenza (acrostico)
In acrostico, monito ad uscire da uno stato di insensibilità. Il disamore può essere curato?
______

Carmine Ianniello    
 
Febbre
Una notte che sembra portare nuovi slanci (può essere l’inizio di una creazione) da un inizio di desertificazione.
______

Tonia La Gatta
     
La cura
Un breve dialogo che prova a persuadere dell’esistenza di Dio, non bastando la scienza.
Ma l’aridità può appartenere a chiunque, senza un necessario nesso con la mancanza di fede.
 
La scienza del pensiero
Indagare e scoprire, senza pregiudizi e concetti precostituiti. Come Galileo ha insegnato, dal metodo sperimentale.
______

Giuliano Esse
     
Tre spunti e Scrivere
Poesie in acrostici. Sottolineo nel primo testo il "volo dell’osare" riferito alla scienza che amplia le conoscenze fino a risultati inimmaginabili in passato.
______

Giovanni Licata
     
Scienza dell’ignoto
La filosofia si pone tante domande, una che cerca una risposta adeguata è la prevalenza del più forte
sugli altri. Si sconfina in un campo largamente trattato, ma in cerca di soluzioni ancora lontane.

Sereno cammino
La vita gira in un cosmo d’amore, oltre l’orizzonte che appare desolato.
______

Maria Assunta Maglio

Desertico cielo
L'uomo incontra la scienza, per l'innata sete di conoscenza.
______

Azar Rudif  
   
Spirali di conoscenza
Colti riferimenti in acrostico, per un testo che tanto è spunto di riflessioni: la conoscenza, meta raggiungibile e ancora inarrivabile tra le aspirazioni dell’uomo.
______

Giovanni Monopoli
     
Passa l’autunno
Un viale e la nebbia, i passi del tempo verso nuova luce, poi. Protagonista la natura, portatrice di suggestivi pensieri.

Lecito pensare
Il cuore ferito vorrebbe non più aprirsi all’amore. Come si cambia nelle esperienze che portano sofferenza.
______

Giuseppe La Marca      

Scolastica e Filostoria
Piacevoli dissertazioni in versi, da un estroso studente.
______

Giacomo Scimonelli
   
Desertico sentire
Malinconia che sospira e forse aspetta giorni nuovi, quando il deserto tornerà rigoglio di verde.
_____

Antonio D’Auria
   
“O”
Da vento, destino, scienza e gioco, lasciarsi trasportare o porsi da osservatori, altrimenti agire…Da dieci terne di spunti è nato un testo coerente e valido. Estro indiscusso dell’autore, a cui va un plauso particolare.
 
Richiamo
Versi d’amore, che rispondono all’eco dell’amata, con complice dedizione.
______

radicedi64   
 
Eco
Tra lacrime e risa, si esprime un intenso sentimento. Attimi condivisi, impagabili.
______

Peppe Cassese 
   
Mago Desertico – 1 e Mago Desertico -2
Fantasiosa opera in due tempi, con fantasioso uso del termine Persuade, divenuto nome di dèa.
_____

NicolaGiordano      

Presso l’increato
Si conosce una piccola parte dell’infinito. Tutto ciò che è oltre sarà il Nulla? Ci spingeremo lentamente più in là, ma senza trovare una fine, da limite che siamo.

_____

In bocca al lupo alla poetessa Paola Pittalis, prossima banditrice.
Grazie ancora a Mariangela-zaza e a tutti. Felice settimana compresa la poesia.
Rita
« Ultima modifica: Domenica 3 Dicembre 2017, 17:44:29 da Rita Stanzione »
Rita Stanzione

Offline Giacomo Scimonelli

Re:Tre spunti di-versi - 146a Edizione
« Risposta #56 il: Domenica 3 Dicembre 2017, 18:50:42 »
SENZA PACE di Franca Merighi

Cosa ci può essere
di più triste ed angoscioso
di un luogo desertico
vuoto e doloroso,
dove il dio della scienza
non sa spiegar quel che accade
in un mondo che si persuade
d'aver le risposte in pugno
ma che non è più capace
di regalarsi la pace...

Un mondo alla deriva oramai...un mondo sordo e cieco che purtroppo
non riesce più ad uscire dal labirinto in cui si è cacciato. Nemmeno la scienza
riesce a trovare un rimedio perché impegnata a dare delle risposte
che non hanno nulla a che fare con la soluzione ai tanti mali del mondo...
A breve il nostro Pianeta diventerà un luogo desertico in tutti i sensi.
Non esistono risposte quando ancora ci sono guerre...non esistono soluzioni per
affrontare la cattiveria,il menefreghismo e l'autolesionismo che oramai sono
diventati caratteristiche del genere umano. Non si persuade l'uomo,lo scienziato
o chi dovrebbe intervenire e si pensa di avere la situazione sotto controllo...ma non è così.
Continuando di questo passo si arriverà all'estinzione del genere umano...
questa è l'unica certezza.
Giacomo Scimonelli

Offline poeta per te zaza

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Re:Tre spunti di-versi - 146a Edizione
« Risposta #57 il: Domenica 3 Dicembre 2017, 20:58:52 »
 :) ;) :D

DESERTICO – SCIENZA – PERSUADE

Non mi persuade, stasera, la scienza dei numeri, di fronte al desertico spazio dei commenti,...

Fatta salva l'attenta analisi globale dei testi da parte della banditrice Rita Stanzione (grazie Rita! :)) e i post di Antonio Terracciano e Giacomo Scimonelli (grazie ragazzi! :)) infatti, per quanto riguarda gli interventi per osservazioni, commenti e risposte, succede questo:

Ti persuade dal sabato:
è la scienza dei numeri,
si fa il gioco desertico...

(ma smentitemi, visto che c'è tempo sino a mezzanotte per intervenire, prego!)

Alla  146a Edizione di  di Tre spunti di-versi di Rita Stanzione   :)  (grazie!) hanno partecipato 26 autori con 43 poesie.

Domani, lunedì 4 dicembre 2017, l’autrice Paola Pittalis aprirà la 147a edizione di Tre spunti di-versi – in bocca al lupo a Paola!  :)

Tre spunti di-versi

Qui a spargere versi ci alterniamo,
inserendo una chiave di parole
e su un foglio del forum poetiamo:
un corale esercizio a capriole
per adattare verbi e sostantivi.
Ne vengon fuori testi alternativi
o rime più pregiate e ricercate.
Che state ad aspettare? Orsù, provate!   


 :)   Pubblicità: a un nuovo entrato  ;), un post dedicato!   :D




« Ultima modifica: Domenica 3 Dicembre 2017, 21:09:55 da poeta per te zaza »
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline Azar Rudif

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Re:Tre spunti di-versi - 146a Edizione
« Risposta #58 il: Domenica 3 Dicembre 2017, 23:56:52 »
Desertico Scienza persuade
 
La scienza è la nostra capacità di analizzare il mondo reale e di conoscerlo perché conoscere è una forma di potere e l’uomo ha sempre conosciuto il potere della conoscenza.
I mali di questo mondo (Luogo senza amore di Merighi) non sono colpa della scienza in se stessa, ma dell’uso che l’uomo fa delle sue conoscenze. Quando la sua volontà di potere lo porta a credere di essere superiore a ciò che l’uomo è, allora iniziano i guai. Questa cattiva scienza è quella al servizio dei singoli egoismi e nella sua poesia successiva (Senza Pace di Merighi) è descritta la condizione di impotenza in cui è gettato il genere umano il quale si esalta in una scienza che non evolve, ma diventa solo un gigantesco meccanismo che gira su se stesso.
E’ l’ignoranza crassa di “Quel desertico spazio” di Poeta per te Zaza.
Condivido (nella successiva di Poeta per te Zaza) l’inconsistenza della teoria del big-bang, ma questo è l’altro lato della scienza che da un fenomeno tenta di ricostruire la storia andando a ritroso. Spesso, nella storia, ci sono dei “salti” che interrompono la sequenza causa-effetto su cui si basa la deduzione scientifica.
La stessa considerazione di una scienza che sembra andare contro l’uomo è in tante poesie, forse nella maggioranza delle poesie che ho letto.
Un punto critico della scienza è nel suo linguaggio (Terracciano post n.6) che diventa meno comprensibile di una speculazione filosofica o di una poesia perché il linguaggio scientifico si basa sul principio che tutto deve essere misurabile, definibile e riproducibile. Per far ciò ha bisogno del linguaggio matematico la cui comprensione è possibile solo conoscendone le regole ed abituando la mente a ragionare in maniera matematica. E’ un linguaggio che si astrae dal mondo reale, ma serve a descriverlo.
Una via di fuga da una scienza che non risolve i problemi o diviene incomprensibile è quella dell’innocenza (Diego Bello), ma la pulsione umana di conoscere il mondo ne sarebbe mutilata. Il mondo non è fatto solo di cose innocenti.
La scienza potrebbe anche indagare la psiche umana, (Pinotota) e spiegarne i misteri, ma considero la psicologia più una forma di indagine capace di fornire opinioni sul problema. Non ha le caratteristiche di una scienza esatta dove ad ogni problema esiste una soluzione. Cmq, è una visione personale.
Suggestiva e bellissima la descrizione di un deserto in Umm al Samim di Pinotota e, forse, la scienza è proprio ciò che trasforma un deserto in un mondo di granelli, di elementi chimici, e delle cause che trasformano un deserto in quella montagna che era prima.
 
Al post n.11 (Strana amicizia di Delinquente) c’è una poesia che la metafora della scienza e c’è, altro se c’è un nesso tra un l’albero e la scienza. Cos’era, sennò, l’albero della conoscenza? Forse era davvero un albero o, forse, era la rappresentazione della possibile conoscenza umana?
La poesia continua chiedendosi dell’amicizia e prendendo un’altra strada e quale sia il nesso tra la conoscenza e l’albero rimane irrisolto.
 
Una scienza che si scontra con il clero, con le religioni e con tutte le credenze soprannaturali di cui l’essere umano si circonda (Scienza nascosta e nascosta scienza di Chiti). Scontro dovuto al voler primeggiare dell’una sull’altra quando un giusto equilibrio potrebbe essere un’ottima soluzione.
 
Nella poesia “Desertico” di Antoequi ritroviamo uno simboli più cari all’alchimia (l’Antica scienza) anche se compare in tantissime culture e rappresenterebbe la ciclicità come pure l’unione di materia e spirito, di bene e male. Potrebbe diventare un virus, certo, difatti è un serpente velenoso, ma solo in caso di cattivo uso. Così dicasi dell’Umanità che diventa un virus per il pianeta e per se stesso se usa male la sua scienza.
 
La scienza dell’acchiappanza (Wilobi), ma non si chiamava corteggiamento, almeno ai miei tempi? Più che scienza la chiamerei arte e l’arte è una scienza rivolta alla ricerca del “bello”. In questo la scienza ha un limite perché cercherebbe di quantificare il concetto di “bello” rendendolo un concetto di tipo “finito”.
Ci sono cose che non si possono quantificare.
 
Una scienza incomprensibile e non risolutiva è anche nella poesia “L’illustre professore” di Sini.
 
Nelle due poesie di Ela Gentile vi leggo dell’eterno scontro tra scienza e sentimenti. Potrebbero essere complementari anche questi, ma la tendenza a voler considerare superiori i sentimenti porta a posizioni di incomprensione. Personalmente, ritengo i sentimenti solo una nostra invenzione per affrontare in un modo o nell’altro le situazioni, ma non posseggono la soluzione e tendono solo a creare uno stato di quiete o di pareggio apparente tra i nostri desideri e quelli degli altri.
 
In “Scienza dell’ignoto” di Licata condivido che la scienza indaga nell’ignoto perché è sempre l’ignoto che attira l’uomo. Le cose note sono sempre alle nostre spalle.
Stesso pensiero in “Desertico cielo” di Maglio dove la scienza dell’uomo non si ferma neanche davanti alle vette insormontabile che incontriamo.
 
Spirali di Conoscenza di Azar  (mia) ha l’acrostico di un libro di Nietzsche e mi riferisco a come dovrebbe essere la conoscenza: una spirale che mira al centro, all’essenza della conoscenza stessa. Non sempre questa conoscenza può seguire la ricerca della causa e dell’effetto e non sempre è un ragionamento lineare e pianeggiante. La Ragione è lineare e diretta (causa ed effetto); l’intuito (somma di cause ed effetti) è un salto della conoscenza dal quale riscendere agli addendi della somma di cause ed effetti cercando un nesso;
l’illuminazione è un altro salto della conoscenza la cui comprensione è immediata e non serve discendere, ci pone su un altro piano dal quale continuare.
 
Notevole la composizione di D’Auria che è riuscito a mettere insieme i termini (mi sembra siano trenta) delle ultime edizioni. Il risultato sono versi che pongono risalto al contrasto tra il destino che avrebbe previsto la vita o le decisioni che potremmo prendere con la nostra scienza se non, addirittura, restare immobili su un confine. Ma la nostra vita è una linea di confine con le possibili scelte ai due lati.
 
Dopo aver letto tutte le poesie si potrebbe dire che il termine desertico è stato spesso interpretato come fallimento della scienza, ma la scienza, come tutte le cose, se rimane fine a se stessa diventa arida è inutile.
Se la scienza cerca ad ogni costo una spiegazione costruendo macchinari giganteschi di ragionamenti e supposizioni, allora diventa un fallimento. Diventa come un grattacielo senza fondamenta che, alla prima teoria contraria, crolla.
Tale scienza diventa solo un gioco che alla fine non diverte e difronte a noi resterà sempre un muro che si chiama ignoranza ed è come un nulla che non verrà mai infranto (NicolaGiordano) lasciandoci in una condizione di inferiorità che chiamiamo deserto.
 
La Giusta scienza è come un albero che affonda le sue radici nella materia e da là si innalza ferma e stabile con il suo fusto per poi diradarsi nell’infinito e lasciandosi scuotere da un vento che si chiama “fantasia”.
Se vogliamo conoscere abbiamo bisogno anche di immaginare che la realtà non è solo questa, ma può essere anche un'altra.
Questa è la Scienza.



« Ultima modifica: Lunedì 4 Dicembre 2017, 08:49:08 da poeta per te zaza »
La Legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali per la Legge e non cercate la Legge Umana. Essa è statica ed imperfetta, cercate ciò che evolve e mai è uguale a sè stesso e ribolle del Bene e del Male

Offline Wilobi

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Re:Tre spunti di-versi - 146a Edizione
« Risposta #59 il: Lunedì 4 Dicembre 2017, 01:07:50 »
Approposito di mancanza di originalità e relativamente all'inquantificabilità

Mi persuade che mi si taccia,
senza essere Flos o almeno
amico di Achille Castiglioni
sperando di voler far luce
con delle candele che si usavano
ad un tempo, credo perso:
chi ama corteggia ed è arte
chi gioca seduce ... se riesce
desertico resta
o prova di scienza ad  entrar nella parte
una "pseudo bibbia" studiandosi ad arte