Autore Topic: Circospezione!  (Letto 393 volte)

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Offline giuseppe gianpaolo casarini

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Circospezione!
« il: Domenica 4 Gennaio 2015, 18:16:14 »


Morto ero in sogno e  il buon San Pietro a giudicar
stavami già pronto e accanto m’era un omarin
minuto  sconosciuto al par mio  lui pur tremante
tutto,  bassi occhi  in ginocchio, lì entrambi che
poscia il  suo giudizio  s’attendea lì la giusta pena.
Il Giudice supremo così parlò dè libri nostri
ove peccati stan scritti: mancanze grandi e lievi
e  poi piccole omissioni vision rapida presa:
 “ Per la Bontà Divina alcuni dei primi sian cancellati,
delle altre, poche in prescrizione andate da tempo, sono
tolti quei soliti pensieri e le mere tentazioni,
niente di grave e di particolare trovo per tre secoli
quindi  da oggi partendo  v’attende il Purgatorio.”
Poi una postilla trovò per caso nel libro del vicino
che strano caso a lui sfuggito e per lui pure insospettato
rimandava  al libro mio con indicato un  grosso rosso
segno al punto dei miei strani desideri, dei peccati
veniali, delle insane improvvise subitanee mormorazioni
e di colpo mutò così il giudizio suo primitivo sentenziando:
 “Assolvo te umile povero omarino che qui con me all’istante
 per l’eternità sempre  beato tra i beati rimarrai in Paradiso,
 e a me con di più  sever parlare " tu condannato giù all’Inferno.”
Gridai  implorai perché  perché implorai gridai tal nuova
distinzion mutata  perchè questa personale benigna preferenza?
“Ricordi -San Pietro disse - quel giorno in riva al mare sì
quel mattino, orribile  oscena al di fuori di ogni tentazione,
definisti qual  sbruffone una giovane fanciulla irridendo
chi poi  per caso l’avesse mai sposata soggiungendo
che  il povero meschino quello sciagurato avrebbe
dopo morto meritato di certo  un posto sicuro in  Paradiso,
 poi aggiungesti  meglio quale pena  arso finir di Satana
 tra i demoni feroci che subir  una simile orrenda tentazione.
Vige saper devi che a discrezione mia sia ogni cent’anni,
non una volta più,  a buon fin mandar certi desideri, talune
in vita ardenti esclamazioni, atti invocati e poi qui soddisfare.”
Dal sogno uscito e in grande confusione  da turbamento preso,
tremante in  tutto cuore e mente  frastornati, nel dubbio che
San Pietro nel sogno d’oggi  vi scherzasse o meno e nel giorno
poi  del giudizio il tutto invece severo vi riconfermasse
qual  pentimento estremo in vita ancor essendo oggi
per evitare nel giorno  del Giudizio quello vero le fiamme
brucianti ardenti dell’Inferno mi convenga  un ratto pentimento:
donna più bella mai quel giorno vidi me stolto  che la persi:
in terra perso il Paradiso nella di lei desio come in Inferno
tormentato, alla pietas e bontà celeste di San Pietro ecco m’affido.