Autore Topic: Il gusto della lettura scevra da inutili clientelismi  (Letto 3594 volte)

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Offline Luciano Capaldo

Re:Il gusto della lettura scevra da inutili clientelismi
« Risposta #15 il: Venerdì 26 Febbraio 2016, 11:26:48 »
Ringrazio per il contributo  ma comunque credo che il problema della vivibilità sul sito non si risolva. Io mi sono soffermato solamente sulla figura del commento escludendo di entrare nel merito della capacità o meno che esso a tutti i costi risponda alle necessità  delle quali lei  parla.Non dimentichiamo la natura di "social" di questo sito come di qualsivoglia altro . Il commento è necessario e comporta non solo una buona parte di coraggio ma anche di capacità, di opportuna conoscenza come suggerisce ma  che io personalmente non riscontro di frequente anzi quasi del tutto  assente nei vari commentatori. Questo potrebbe dare un'idea del livello del sito ma sarebbe falso in quanto, secondo il mio modestimo parare, ci sono autori eccellenti che non commentano e commentatori modestissimi, come me, che lo fanno non per tornaconto come mi è stato garbatamente e poeticamente evidenziato - talvolta . Mi infastidisce solo l'atteggiamento di chi a prescindere, a priori, ghettizza alla fine noi "falsi commentatori" in cerca di proseliti mentre , alla finestra, insieme a tanti altri, loro stessi  snobbano chi ha il coraggio di mostrarsi e potrebbe, come me, farlo per semplice volontà di capire, crescere ed entrare in empatia,famiglia. Forse può sembrare banale ed anche riduttivo il mio modo di pensare ma credo che il vero poeta, quello riconosciuto tale, sia solamente  colui il quale, lavorando  sul cartaceo, non passa attraverso l'obbligatorio web rimanendo scevro da queste leve e meccanismi talvolta offensivi ma che rappresentano la dinamica di un  salotto letterario on line. Forse un po' meno presunzione , e non mi rivolgo certamente a lei,e tanta voglia di scrivere , pur rispettando canoni minimi di poetica, di metrica, di musicalità e fluidità, potrebbero bastare per una sana convivenza fra persone che nemmeno si conoscono se non attraverso le proprie  "opere" coraggiosamente offerte con il cuore agli amici autori e lettori dopo, caso mai , aver subito , nel mio caso spesso, la mannaia della redazione talvolta discutibile anch'essa. Sono comunque ammirato dal suo modo di porsi e della sua volontà di fare ancorché non seguita talvolta da chi dovrebbe e potrebbe. Se le fa piacere può trovare in me un sostenitore e così cordialmente la saluto.
Luciano

Offline Saverio Chiti

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Re:Il gusto della lettura scevra da inutili clientelismi
« Risposta #16 il: Venerdì 26 Febbraio 2016, 12:14:54 »
Io credo che chi vuole commentare,  lo possa fare liberamente senza pensare si essere "scevro" o no dal clientelismo...
Chi come me commenta (poco a dire il vero) per il gusto di dire la "propria"  senza farsi idee di come la possano pensare gli altri...
Certo chi è dotato di doti tecniche, esalterà nel caso lo scritto in tutte le sue sfaccettature...
Chi invece come me va alla ricerca di testi che colpiscono la propria anima solo anche con semplici parole, lo farà per il gusto di esse...
Non credo che i tecnicismi siano essenziali... Forse sono più utili per chi commenta, a me personalmente non fanno né caldo né freddo!
Sarà per questo che sono poco commentato e letto?
Mi viene da ridere... Scusatemi...
Si, ci saranno senz'altro chi commenta sperando di avere commenti in cambio... Bè mi verrebbe da dire, è umano! Mi ricordo che i primi anni anche io fui preso dal vortice... Salvo poi ritrovare la ragione!
In fondo non si commette un crimine!
Trovo comunque utile e serio, il viaggio intrapreso da tempo da Duilio... A cui auguro una buona dose di fortuna...
Innalzare la "bontà" dei commenti farà certamente bene alla poesia...
Ma non dovrebbe "ghettizzare" chi umanamente non ne ha la capacità... In fondo siamo anime libere nell'etere della poesia, o presunta tale...
Come si dice... " la mia libertà finisce quando inizia la tua"...
Oppure... "io sono nulla, ma il mio niente è tanto più di chi si crede molto"
Liberiamoci dalla paura, e commentiamo come più ci riesce...
Poi se qualcuno vuole migliorarsi, bè Duilio ne ha tracciato la via...

...lì dove ti avevo lasciato
neanche il sole fa più capolino...

Offline Duilio Martino

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Re:Il gusto della lettura scevra da inutili clientelismi
« Risposta #17 il: Venerdì 26 Febbraio 2016, 12:48:54 »
Grazie Saverio e grazie Luciano.
Viva la libertà... anche se mi piacerebbe un po' più "onere al merito"...
(non il mio naturalmente visto che per gravi vicissitudini... sono pressoché assente... e me ne dispiaccio).

Offline Antonio Terracciano

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Re:Il gusto della lettura scevra da inutili clientelismi
« Risposta #18 il: Venerdì 26 Febbraio 2016, 18:22:59 »
Forse in questa discussione un po' tutti (come spesso accade) hanno ragione (hanno le loro ragioni) : Capaldo, che pone l'accento sulla funzione sociale, quasi di sostegno psicologico, del commento, Martino, che vorrebbe vedere maggiormente premiate le poesie meritevoli, ecc. Io penso che ognuno di noi dovrebbe essere in grado, da solo, di accorgersi quando ha scritto qualcosa di pregevole, ed essere contento comunque, al di là dei commenti che, se esageratamente numerosi e laudativi, potrebbero anche non far piacere all'autore consapevole ( "Non mi starai mica prendendo per il... " , potrebbe egli pensare) . Io credo di scrivere (appena) sufficientemente, mentre, pur amando la pittura (certa pittura) e la musica (certa musica) , non so assolutamente disegnare (lo faccio come un bimbo di scuola materna) , né cantare (sono alquanto stonato) , né tanto meno suonare (ecco la maggior differenza tra me e Montale, che era anche un bravo pittore e un discreto cantante lirico: scherzo! ) ; se ricevessi commenti positivi per queste mie del tutto improbabili e soltanto ipotetiche attività, penserei senz'altro a quella cosa che poc'anzi ho messo tra virgolette... Siccome poi ho fatto l'insegnante di scuola media, mi piace ogni tanto immaginare (anche se sicuramente forzo troppo la realtà) che alcune nostre cose vengano lette pure da studenti con interessi letterari: ebbene, leggendo una poesia scritta male ma pluricommentata sempre positivamente, costoro potrebbero farsi un'idea distorta della poesia stessa, e produrre in qualche concorsino poetico scolastico delle male piante che rischierebbero di attecchire per le generazioni future (ma questo, per dire la verità, credo che sia già successo... ) Concludendo, per il bene della nostra amata arte suggerirei di pensarci due volte prima di commentare, e di farlo solo se si ha davvero qualcosa da dire, qualcosa che spesso sarà positivo, ma che talvolta potrà essere anche negativo.

Offline Luciano Capaldo

Re:Il gusto della lettura scevra da inutili clientelismi
« Risposta #19 il: Venerdì 26 Febbraio 2016, 19:18:21 »
Io credo che forse ci sia un po' di esaltazione da parte di tutti. Io non credo come dice Terracciano che il commento abbia quasi valenza sociale e non so da cosa lo abbia dedotto , ad ogni buon conto il numero dei commenti non vuol dire proprio nulla. Posso essere però d'accordo sulla loro qualità in quanto spesso si tratta di un riassunto della poesia legato ad un complimento. Poi in merito al fatto di sentirsi presi per il c... sostengo che la poesia che ognuno di noi si accinge a pubblicare  chiaramente ha un valore enorme per sé stesso pur nella consapevolezza di non essere un Poeta ,e nemmeno appena sufficiente, ma  ribadisco i veri poeti non sono certamente venuti fuori dai siti letterari per cui rimango dell'idea che tutto questo parlare tanto, criticare, ergersi , non è il caso suo Terracciano, lasci il tempo che trova. Noi pubblichiamo e personalmente non conosco nessuno della redazione che passa a convalidare i miei semplici scritti, chi sia, cosa faccia nella vita, quale sia la sua attitudine alla poesia , le sue conoscenze o meno. E' solo una possibilità reale e virtuale in cui io scrivo e chiedo la pubblicazione e , dall'altra parte, esiste una cellula  buia che, per quanto mi riguarda, potrebbe essere composta da persone ferme alla 5^ elementare , non capisce nulla di metrica, di sintassi e caso mai procede a simpatia ed antipatia. Oppure può essere tutto il contrario ed il contrario ancora. Per questo ritengo che la cosa migliore sia la libertà di fare le cose senza essere di offesa per nessuno poi ognuno ne trarrà le proprie considerazioni. Ho letto poesie , non so fino a che punto chiamarle tali, in cui si ridicolizzava il commentatore , i numerosi commenti ricevuti, e addirittura partivano i sonetti o pseudo tali. Credo che questo leda lo spirito e l'amore di ogni autore del sito e non rientra in quel concetto di libertà e di rispetto. Personalmente continuerò a commentare perché amo farlo e dal momento che son sicuro di essere appena sufficiente eviterò, al limite, di rilasciare il commento negativo perseverando nel leggere tutti come ho sempre fatto mentre tanti altri non fanno ma  , anche questa è libertà.
La ringrazio davvero e le auguro buona serata.   

Offline Duilio Martino

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Re:Il gusto della lettura scevra da inutili clientelismi
« Risposta #20 il: Venerdì 26 Febbraio 2016, 19:52:21 »
Viva la saggezza...
Ho smesso di fare commenti critici negativi da tempo. Qualche volta mi sbilancio a far sorgere interrogativi in qualche commento... ma lo faccio solo con autori di comprovata "sapienza"... speranzoso che l'interlocutore comprenda le mie "perplessità" su alcuni aspetti tecnici... solo tecnici.
Insomma chi dovesse trovare qualche mio "interrogativo" sappia che già il fatto di averlo commentato è...un inequivocabile atto di stima.