Autore Topic: Tre spunti di-versi - 140a Edizione  (Letto 14410 volte)

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Offline adriana sini

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Re:Tre spunti di-versi - 140a Edizione
« Risposta #45 il: Venerdì 20 Ottobre 2017, 23:24:17 »
Commenti alla 140° edizione del gioco Tre Spunti Di-Versi   - seconda parte -      Adriana Sini

Onore e meriti                                                     di Giovanni Monopoli

Viene presentato quasi come individuo, questo nostro destino, con pregi e difetti: da una parte sa costruire con certosina cura ogni sua opera, al punto da farsene vanto; dall’altra parte troppo spesso dimentica le brutture che dal suo operare possono derivare, pur riuscendo da esse a trarre insegnamento per un futuro operare.
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Opera prima                                         di Giuseppe La Marca

Riconosco nell’Opera Prima una bella musicalità, il che è segnale di ricercatezza poetica, perciò:
" i suoi meriti ci sono
belli pronti come un dono "
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Gocce di Malinconia                                 di Enza Fontana

Non se ne abbia l’autrice ma io avrei terminato la composizione dopo la seconda strofa: rispettando l’utilizzo di tutte e tre le parole chiave obbligate, aveva già chiuso il cerchio su una poesia breve di grande impatto, spiegata più che chiaramente dal titolo scelto e che, nei pochi versi iniziali, già consegna al lettore la sensazione di malinconia infinita e costante che può generarsi nell’animo umano.
Per quanto interessanti, le due successive strofe paiono “incollate” per errore a quelle precedenti, disperdendo appena, purtroppo, quanto invece piacevolmente condensato nelle precedenti.
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Costanza e Federico II (parte prima e seconda)                              di Peppe Cassese

Piacevolmente costruita e di semplice lettura, scivola via con fluidità la narrazione di questi due storici personaggi e delle loro vicende, al punto da creare curiosità su quanto a noi rimasto del loro operato: i loro bei castelli, ancor oggi meta turistica, e gli scritti di Monna Vanna.
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« Ultima modifica: Domenica 22 Ottobre 2017, 10:20:04 da poeta per te zaza »

Offline poeta per te zaza

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Re:Tre spunti di-versi - 140a Edizione
« Risposta #46 il: Sabato 21 Ottobre 2017, 09:51:18 »
Il buon lavoro di Antonio Terracciano

Chi con costanza porta a compimento
ogni opera sua, riconosciuti
i meriti vedrà: sempre il momento
arriva dei giudizi giusti e acuti.

Risposta di Zaza

Ma meglio ancor che vengano affermati
i meriti dell'opera che vale
da subito in costanza evidenziati
a vantaggio di tutti in generale.



« Ultima modifica: Domenica 22 Ottobre 2017, 10:21:50 da poeta per te zaza »
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Offline Franca Merighi

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Re:Tre spunti di-versi - 140a Edizione
« Risposta #47 il: Sabato 21 Ottobre 2017, 16:07:49 »
IL BUON LAVORO

Chi con costanza porta a compimento
ogni opera sua, riconosciuti
i meriti vedrà: sempre il momento
arriva dei giudizi giusti e acuti.

Il bravissimo Antonio Terracciano è convinto che chi lavora con costanza vedrà un giorno riconosciuti i suoi meriti... infatti teoricamente, questa idea non fa una piega, ma nella pratica non sempre succede così, passano gli anni e la costanza continua, ma...niente riconoscimenti, forse bisogna pensare sempre al Divino, saremo premiati nell'altra vita... (speriamo!)


« Ultima modifica: Domenica 22 Ottobre 2017, 10:22:13 da poeta per te zaza »

Offline enza fontana

Re:Tre spunti di-versi - 140a Edizione
« Risposta #48 il: Domenica 22 Ottobre 2017, 10:58:22 »
Ela Gentile             L'abbraccio del sole
Una giornata malinconica, spenta e anonima dove non si aspetta altro che torni il sole, la sua luce il suo calore a riaccendere la vita dentro e fuori di noi.

Giovanni Licata       Recita dell'opera
L'orchestra suona, la musica si diffonde emozionando e il pubblico ringrazia con uno scrosciante applauso. Eh sì! E'proprio così

Pinotota      C'era un tempo
Il tempo scorre compie la sua opera e guardando indietro purtroppo rimane sempre qualche lacrima smarrita di rimpianto e malinconia.

Jo Kondelli Ghezzi       Worthy Work
Meritevole fiamma dell'amore in sdrucciolevoli rime rap. Simpatica!

Paola Pittalis         Una piccola donna
Maria Teresa di Calcutta una piccola e grandissima donna da ricordare per le sue meravigliose opere di umanità e carità.
Nei suoi scritti da leggere e rileggere e mettere in pratica, per imparare e capire quanto siano importanti l'umiltà e saggezza.

Peppe Cassese      Costanza e Federico
Molto piacevole la storia costruita su questi personaggi storici.Complimenti per la ricerca di argomenti e fantasia Bravo!


                DIECI X DIECI

SCIMONELLI          Quando sorridi e silenziosa ti allontani
GENTILE                in quel momento penso assurdamente
GATTA                   un'opera così non l'ho mai vista
MONOPOLI            oltrepassa i limiti della grazia
SINI                      perseguendo con costanza
BELLO                   verso un canto d'un lago di sereno
PINOTOTA             remoto richiamo di magiche lontananze
ESSE                     col sole che splende al tuo ritorno
LA MARCA             e mi adeguo ai tuoi sospiri
RUDIF                   che di meriti non abbisogna.


Complimenti a tutti, a Zaza per le parole e conduzione, in bocca al lupo a Giacomo Scimonelli per la 141a edizione

Buona domenica a domani :) ;) :D

Enza









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Offline Azar Rudif

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Re:Tre spunti di-versi - 140a Edizione
« Risposta #49 il: Domenica 22 Ottobre 2017, 10:59:56 »
Opera Costanza e Meriti, tre parole che, autonomamente, già indicano un percorso preciso.
Un'opera può essere compiuta con costanza e con i dovuti meriti finali.

 
Tutto ciò è riassunto nella poesia “Il Buon Lavoro” (Terracciano) che, come seconda poesia, ha anticipato il senso generale di tali tre parole.
Stesso senso rimane quando le parole sono usate come verbi e con una direzione piu' personale, piu' introspettiva.
Sia che si tratta di opere materiali, che immateriali, la costante è sempre simile: un'opera è tale ed è meritevole solo se perseguita con costanza.

 
Si differenzia la poesia “Come si sta” (Stanzione), ove leggo di un giudizio espresso sulla barcollante costanza nel rincorrere meriti come se ciò fosse una cosa poco possibile. In realtà, se si opera alla ricerca di meriti, non stiamo “operando” un bel niente, ma stiamo solo dando spazio e soddisfazione al nostro presuntuoso egocentrismo. Alla fine si è costruito qualcosa che muore con noi stessi.
La “Vera Opera” è solo ciò che rimane per tutti anche se, per ora, non piace, ma successivamente potrebbe divenire un capolavoro (e di capolavori incompresi sono piene le pagine della storia). Tale significato è nella poesia “La presenza di Dio” (Merighi) e nella Sua opera: il Creato

 
In alcune poesie, che esprimono anche il lato negativo, leggo di una deformazione della costanza. Questa è mossa, certo, dalla passione, ma se la passione diventa persecuzione ossessiva di un obiettivo, si rischia di costruire qualcosa di distaccato dalla realtà e fine a se stessa, che potrebbe sempre essere un capolavoro, ma poco compresa (“Mentore” di Sini).
In pratica, alle volte è meglio alleggerire il peso che si da ai nostri obiettivi ed allentare la morsa della costanza o della passione per lasciar andare il flusso dell'esistenza come a lei piace (un po' come in “Scrivere” di Esse).

 
Altra caratteristica è, naturalmente, la costanza usata come sfida verso che si mette contro i nostri obiettivi (“Dissonante costanza” di Chiti).
In effetti, la passione è la volontà di perseguire un obiettivo ed è il carburante della nostra costanza che, quasi sempre, deve andare controcorrente, ma chi crede nella sua opera è anche felice di andare contro corrente. Alla fine dimostrerà che lui aveva ragione.
Sentire di aver ragione, significa anche ricercare verità la quale è spesso l'obiettivo del nostro operare (“Come dal Logos” di Salvatore Loreta).
E' la ricerca della verità che scorre sempre sotto le nostre azioni ed è in tutte le poesie che ho letto sul perseguimento di un'opera, qualunque essa sia.

 
Diversa per contenuti e con una strofa finale stupenda è “Iperspazio” (D'Auria). Scritta in quel punto di rottura tra il nostro mondo e l'infinito che si prova e si ritrova ad ogni tramonto. Tramonto che ci riporta le cose perse durante il giorno e che ritroveremo, forse, domani. Ma al tramonto, è bello perdersi nell'Iperspazio (su questa, permettetemi i miei complimenti personali).

 
Opera Seconda” (La Marca) riporta una sequenza nelle opere che ritengo esatta; dopo una prima opera, non nasce quella che per sequenza temporale e logica dovrebbe essere la seconda, ma nasce la terza e la seconda resta in cantiere perchè vorrebbe essere, per l'autore, la perfezione non raggiunta nella prima.
Potrebbe essere un difetto umano, ma in realtà è sempre la ricerca della perfezione o della verità che, alla fine, incute paura nel fallimento o la percezione che, forse, non siamo sulla strada giusta e che la prima opera era sbagliata.

 
Una nota a parte per la ricostruzione storica (Costanza e Federico II di Cassese) di un grande imperatore (Federico II) e di sua madre e per un periodo storico al quale sono particolarmente legato e che ha lasciato molti e profondi segni nella nostra storia.

 
P.S.: sorvolo su un certo Azar che è sempre incomprensibile :)
 

 
« Ultima modifica: Domenica 22 Ottobre 2017, 11:33:18 da poeta per te zaza »
La Legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali per la Legge e non cercate la Legge Umana. Essa è statica ed imperfetta, cercate ciò che evolve e mai è uguale a sè stesso e ribolle del Bene e del Male

Offline enza fontana

Re:Tre spunti di-versi - 140a Edizione
« Risposta #50 il: Domenica 22 Ottobre 2017, 11:05:08 »

Gocce di Malinconia                                 di Enza Fontana

Non se ne abbia l’autrice ma io avrei terminato la composizione dopo la seconda strofa: rispettando l’utilizzo di tutte e tre le parole chiave obbligate, aveva già chiuso il cerchio su una poesia breve di grande impatto, spiegata più che chiaramente dal titolo scelto e che, nei pochi versi iniziali, già consegna al lettore la sensazione di malinconia infinita e costante che può generarsi nell’animo umano.
Per quanto interessanti, le due successive strofe paiono “incollate” per errore a quelle precedenti, disperdendo appena, purtroppo, quanto invece piacevolmente condensato nelle precedenti.

Rileggendo devo ammettere che hai proprio ragione Adriana, grazie per avermelo fatto notare .
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Offline poeta per te zaza

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Re:Tre spunti di-versi - 140a Edizione
« Risposta #51 il: Domenica 22 Ottobre 2017, 17:24:16 »
 :) ;) :D

OPERA – COSTANZA – MERITI

Ci vuole costanza per far bene una cosa, e i propri meriti riconosciuti – in primis - dall’autore dell’opera.

"Et de hoc satis!" Grazie ai 24 e ai meriti delle loro opere!


In chiusura di questa bella 140a Edizione, voglio ancora ringraziare:
 
gli  interventi per commenti, osservazioni  e Risposte, da parte di:

 :) - Giacomo Scimonelli, adriana sini, franca merighi42, enza fontana, Azar Rudif  :)


 (ma ricordate che c’è ancora tempo sino a mezzanotte per intervenire)

domani, lunedì 23 ottobre 2017, l’Autore Giacomo Scimonelli  :) aprirà la 141a  Edizione di “Tre spunti di-versi”:


Siamo forti, siamo bravi:
con gli spunti come chiavi
spalanchiamo in compagnia
porte aperte alla poesia!




« Ultima modifica: Domenica 22 Ottobre 2017, 17:30:23 da poeta per te zaza »
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Offline Rita Stanzione

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Re:Tre spunti di-versi - 140a Edizione
« Risposta #52 il: Domenica 22 Ottobre 2017, 17:41:37 »
Come dal Logos, di Loreta Salvatore

Opera dell'umano pensiero
libero da vincoli:
essere come dal Logos
costanza e ragione,
coraggio della Parola.

Non meriti,
ma giustizia del Vero.
Fine del nostro andare.

Dignità dell'uomo.


Il coraggio, qualità desueta che contraddistingue chi osa il proprio libero pensiero. Grande merito all’autrice.


In costanza di ruggine, di Diego Bello

Lo meriti il riparo in carreggiata
verso il canto d’un lago di sereno.
Opera un filtro in costanza di ruggine 
al sorriso che gela
come una lacrima d’ottobre.


Si cerca un riparo al tempo che usura, ma tanto indifeso è l’uomo se non cerca in se stesso. Bella sintesi, chiusa da plauso.


Notturno,  di radicedi64

Insiste la costanza
luminosa sul rugiadoso ciglio
di un pensiero.

Novella opera
in scena su un filo,
orizzonte di questa notte
priva di meriti.

Carezza il vanto di uno scintillio
cupa voluttà  tra ingannevoli,
muti incanti.


Un pensiero illuminato, puro perché non cede a inganni e suggestioni. Riflessione in uno stile tanto apprezzato.


Costanza e Federico, di Peppe Cassese

Costanza e Federico II
(parte prima)

Costanza era regina la normanna
così la declamava Monna Vanna
nei suoi annali scritti in un convento
la suora chiusa a chiave che sgomento.
Ha raccontato re e poi regine
i grandi della storia del suo tempo
il rosso Federico l’alemanno
conquistator per meriti divini
di un grande impero dopo che a Legnano
un’opera a cui mai lui diede mano.

Costanza e Federico II
(parte seconda)

Suo figlio Federico Stupor mundi
detto secondo da germani oriundi
tentò di costruire un grande impero
per essere del mondo il suo prodiero
opera che tentò con gran costanza
ma per la Chiesa perse ogni baldanza.
I meriti di certo sono tanti
grande cultura uomo universale
amò lettere leggi e i suoi castelli
ancora stanno a di’ li tempi belli.


Un gran bel lavoro di ricerca storica, nello stile che caratterizza il valente autore.


Grazie come sempre all'autrice Mariangela-zaza per la conduzione del laboratorio.
E grazie all'autore Azar Rudif per la lettura e l'approfondimento (in realtà la rincorsa ai meriti di cui dico è l'assurdo obiettivo che non può che farci regredire - come si sta? non si comprende come si possa stare)

Un caro saluto a tutti
Rita

« Ultima modifica: Domenica 22 Ottobre 2017, 17:56:06 da Rita Stanzione »
Rita Stanzione