Autore Topic: CHARLIE  (Letto 5705 volte)

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Offline Antonio Terracciano

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Re:CHARLIE
« Risposta #30 il: Martedì 31 Marzo 2015, 19:17:31 »
Dai greci Archiloco, Ipponatte e Aristofane, ai latini Ennio , Lucilio, Varrone, Orazio, Persio, Giovenale e Petronio, ai rinascimentali Ariosto, Folengo e Rabelais, al seicentesco Boileau, a Parini, a Leopardi, al Porta, al Belli, a Brecht, a Ionesco, a Montale, a Dario Fo... (la piccola e vecchia "Enciclopedia della letteratura Garzanti" m'è venuta in soccorso... )
Nel mondo occidentale si è sempre fatta satira, e "Scrivere" le ha giustamente riservato una sezione (da me abbastanza frequentata) per le nostre poesie.
E la satira ha sempre sbeffeggiato i potenti di turno, cercando di illuminare in modo divertente il popolo, anche basso (ecco un perché della sua non infrequente grossolanità) , e di far ravvedere, possibilmente, gli stessi potenti. Talvolta è stata tardiva, timida e spiazzata, ottenendo scarsi risultati (il film "Il grande dittatore" di Chaplin sfiorò vagamente il nazismo, e "Nerone" di Petrolini alludeva, per la gente poco smaliziata, troppo lontanamente a Mussolini) .
La buona satira dovrebbe sempre vestire i panni di quel famoso bambino incapace di falsare la verità, di non dire che il re è vestito quando è nudo...
E i potenti, se intelligenti, accolgono volentieri le frecciatine contro di loro, perché sanno che, in fin dei conti, esse possono aumentare la loro popolarità (i vecchi democristiani si offendevano se Alighiero Noschese non li prendeva in giro; e poi, nei secoli passati, la Chiesa faceva durare anche mesi il Carnevale, consentendo praticamente ogni sberleffo... )
Nelle società ben funzionanti, la satira serve da contrappeso al potere di chi comanda: se esso non fosse controbilanciato, rischierebbe di diventare quasi assoluto (mi risulta che non per caso le potenti organizzazioni mafiose non accettano che si possa ridere di loro) ; la circolazione della satira è, secondo me, indice di sana democrazia.

Offline Duilio Martino

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Re:CHARLIE
« Risposta #31 il: Mercoledì 1 Aprile 2015, 00:51:17 »
Hai ragione Antonio... ma ci sono alcune cose che per ragini di opportunità e di buon gusto sarebbe meglio non toccare.
Immagina se si facesse satira sulle mamme (specificando la mamma di chi)... sulla omosessualità... beh... credo che si griderebbe allo scandalo. Troppo delicata la materia spirituale che tra l'altro distingue più d'altro l'appartenenza... per cui a mio avviso è di cattivo gusto e   sicuramente da evitare. Con questo non giustifico reazione spropositate... addirittura sanguinarie.

Offline Marina Como

Re:CHARLIE
« Risposta #32 il: Mercoledì 1 Aprile 2015, 11:04:08 »
Hai ragione Antonio... ma ci sono alcune cose che per ragini di opportunità e di buon gusto sarebbe meglio non toccare.
Immagina se si facesse satira sulle mamme (specificando la mamma di chi)... sulla omosessualità... beh... credo che si griderebbe allo scandalo. Troppo delicata la materia spirituale che tra l'altro distingue più d'altro l'appartenenza... per cui a mio avviso è di cattivo gusto e   sicuramente da evitare. Con questo non giustifico reazione spropositate... addirittura sanguinarie.
Concordo. Non credo che Charlie sia stato attaccato perché satirizzava sulla religione, ma perché "bestemmiatore". Infatti le vignette o parodie sono piene di prese in giro di tutte le religioni (che avendo "Potere" -debbono- essere sottoposte a satira). E ci mancherebbe altro che non si potesse più scherzare, prendere in giro... mi volete mortaaaa?
Comunque in altra discussione ricordo che la maggioranza fu in accordo col dire che vi è una giusta distanza temporale su determinati argomenti prima di potervi fare satira e che per alcuni di essi il tempo non è mai sufficiente (vedi genocidi) per il buon gusto. A fare si può fare, ma è l'opportunità di farlo che spesso non trovo coincidenti. La satira serve a far riflettere il "potere" o contro di esso, non alla presa in giro fine a se stessa. Questo lo fanno i bambini quando non trovano altre armi (sei solo un quattr' occhi pappappero?).

Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline NicolaGiordano

Re:CHARLIE
« Risposta #33 il: Sabato 4 Aprile 2015, 01:02:32 »
volevo dire solo che comunque la cosa che ho detto prima, che in democrazia non esiste il diritto a non subire satira, non è una mia opinione, è un fatto, nel senso che chi ritiene di essere stato danneggiato da una satira insultante può difendersi legalmente da quel singolo messaggio di insulto, ma non può pretendere di non essere mai più satirizzato diffidando la fonte o diffidando tutte le fonti in generale.
Questa non è una mia opinione, è un fatto;la mia opinione è che menomale, che è così...
Quando il saggio indica La Luna il guitto spara...

Offline Azar Rudif

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Re:CHARLIE
« Risposta #34 il: Sabato 4 Aprile 2015, 12:51:04 »
volevo dire solo che comunque la cosa che ho detto prima, che in democrazia non esiste il diritto a non subire satira, non è una mia opinione, è un fatto, nel senso che chi ritiene di essere stato danneggiato da una satira insultante può difendersi legalmente da quel singolo messaggio di insulto, ma non può pretendere di non essere mai più satirizzato diffidando la fonte o diffidando tutte le fonti in generale.
Questa non è una mia opinione, è un fatto;la mia opinione è che menomale, che è così...


allora se parliamo di diritto cerchiamo di non parlare al rovescio della realtà e consideriamo che il diritto di satira non è contemplato dalle Leggi italiane dove vige il diritto alla cronaca e di critica, cioè la divulagazione della verità.
La satira è permessa se non è offensiva e solo se è assimilabile a produzioni artistiche tese all'ilarità ed al riso.
In pratica se chi fa satira lo fa per divertire e provocare il riso nei lettori alla maniera dei buffoni di corte (espressione satirica mia!) ben vengano, ma non possono offendere o dileggiare le persone o le ideologie.

Quindi, la satira deve mantenere i suoi limiti nell'ambito di una produzione letteraria o vignettistica tesa solo al divertimento dei lettori, deve essere innocente, innocua e sorridente e mai diffamatorio.

Aprite le porte ai buffoni di corte , quelli possono entrare, gli altri lasciateli fuori dalla vita civile e rispettosa dove, per fortuna, le opinioni personali non sono LEGGE.

P.S.. se poi volete le varie leggi italiane o le sentenza di Cassazione a favore di tale diritto inviolabile (diritto al rispetto), datemi il tempo di tornare al mio pc di lavoro e vi farò l'elenco.
« Ultima modifica: Sabato 4 Aprile 2015, 12:55:59 da Azar Rudif »
La Legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali per la Legge e non cercate la Legge Umana. Essa è statica ed imperfetta, cercate ciò che evolve e mai è uguale a sè stesso e ribolle del Bene e del Male