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Laboratorio => Poesie sperimentali => Topic aperto da: poeta per te zaza - Martedì 20 Marzo 2012, 13:51:54

Titolo: Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Martedì 20 Marzo 2012, 13:51:54
Mi piace pensare di stare inaugurando una sotto-sezione delle "poesie sperimentali", nella quale spero altri
poeti possano dare il loro contributo.


AVEVI  DETTO NO!


Il bimbo sta sul trono-seggiolone
e di mangiar coi nonni ha l’occasione:
facciamo gli spaghetti - dice il nonno,
son meglio le pennette - dice nonna;
ai due anni è difficile insegnare
anche accorciati a farglieli mangiare.

Va bene, intanto metto l’acqua al fuoco
e mentre prende il bollo a poco a poco
dagli un grissino con il formaggino;
sposta la macchinina dal piattino.

S’avvicendano intorno premurosi
al bimbo, ai suoi discorsi avventurosi
di una strana grammatica imparata,
tra tanti complimenti e una risata.

Nonno,  hai messo dentro l’acqua il sale?
Chiede la nonna, NO dice papale
papale il nonno, e l’altra allora esegue,
e butta nella pentola due prese…
(ma preciso che questa spiegazione
è di una sola parte l’opinione)…

di sale. Eccole pronte le pennette.
Arriccia il naso il piccolo, poi smette
di mangiare, respinge tosto il piatto;
la nonna sgrida il nonno, ma eri matto
quando hai detto di non aver salato
l’acqua in pentola, che ti è capitato?
t’ho chiesto hai messo il sale, tu hai negato!

Non è vero, ho detto SI, l’ho messo,
e non gridiamo ché non c’è permesso
di  bisticciare quando c’è presente
e ci ascolta quel tenero innocente…

Avevo detto sì, d’aver salato,
ripete  ancora lui, indaffarato
ad aprire una scatola di tonno.
“AVEVI DETTO NO!”  fa il bimbo al nonno:
condisce un pasto allegro e condiviso
quel pizzico di sale in un sorriso.


poeta per te zaza

Titolo: Re: Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Mercoledì 11 Aprile 2012, 13:42:58
Una triste fine


Sto sulle spine in un giorno d’ Aprile



Sto sulle spine
in un giorno d’ Aprile.
Stai  per venire
sulla mia scia…
Se mi recidi
e il gambo dividi,
sei delicato
nel portarmi via.
E dove mi poni,
curata regina,
in un primo tempo
rallegro l’ambiente.
Ma poi non mi cura
nessuna premura
e allora avvizzisco,
mi sfioro, smarrisco
la mia favolosa
natura di rosa.

Titolo: Re: Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Venerdì 22 Giugno 2012, 22:14:59
IN PAESE ERA GIORNO DI FESTA…

Una vita a un bivio


In paese era giorno di festa,
e col fuoco il pallone si alzava:
tu tenevi rialzata la testa…
nella notte leggero brillava.

Tra girandole, giochi e torrone,
un cuor bianco da porta-rosario
si prendeva di te l’attenzione,
attaccato a un cordino precario.

Poi la musica si allontanava,
al ritorno il tuo passo era stanco;
una macchina nera aspettava,
dondolavi il tuo cuor ch’era bianco.

Eran quattro ed uno parlava,
affacciato chiedeva il tuo nome,
e quel cuore che rappresentava:
gli spiegavi il perché ed il percome.

Era triste quell’uomo di notte,
domandava: “il rosario lo dici?”
Le parole gli uscivano rotte,
il silenzio avvolgeva gli amici.

Il tuo nome chiamava la zia,
non potevi più farla aspettare,
“mi dispiace ma devo andar via”,
ma uno sguardo ti fece fermare.

L’atmosfera era quella di un sogno,
che voleva quell’uomo … e da te?
“D’un rosario ho davvero bisogno”
ti chiese: “dillo stasera per me”.

Quella bimba più tardi ha pregato,
nella formula, invero, abbreviata:
un cuor bianco a aiutare ha provato
una vita ad un bivio trovata.


                   
Titolo: Re: Aneddoti in poesia
Inserito da: India - Sabato 23 Giugno 2012, 06:20:56
Mi piacciono molto questi tuoi aneddoti.
Titolo: Re: Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Lunedì 25 Giugno 2012, 09:47:17
 :) A  India e al resto del mondo:

partecipate anche voi!
Titolo: Re: Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Lunedì 3 Settembre 2012, 22:18:13
LA LOGICA DEI BIMBI


C’è un bambino che guarda alla finestra
scendere i fiocchi bianchi giù dal cielo,
un mondo tutto bianco,  e la maestra
che dice: sulla terra è sceso un velo,
un manto bianco, bimbi, disegnate
questi fiocchi di neve. Al vostro banco!
Non vi servon matite colorate,
fate il contorno nero e dentro il bianco.

Il bambino si dice: ma è noioso,
saranno tutti uguali ‘sti disegni…
guarda il cielo, e gli altri ed è pensoso,
pensa al finir del giorno, ad altri segni.

Come sarà di notte quella neve,
scaturita da un buio misterioso,
ancora non gliel’han fatta vedere
ma è certo lui d’un fatto prodigioso.

“Se il bianco dona il bianco, di sicuro
di notte il fiocco lo disegno scuro!”



Titolo: Re: Aneddoti in poesia
Inserito da: India - Lunedì 3 Settembre 2012, 23:55:59
Non so perchè mi fa venire in mente l'integrazione, insomma un mondo multiraziale.
fiocchi di neve, noiosi se sono tutti bianchi, divertenti se sono metà bianchi metà scuri.
Il tutto visto dagli occhi dei bimbi.
Titolo: Re: Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Mercoledì 5 Settembre 2012, 14:11:48
Non so perchè mi fa venire in mente l'integrazione, insomma un mondo multiraziale.
fiocchi di neve, noiosi se sono tutti bianchi, divertenti se sono metà bianchi metà scuri.
Il tutto visto dagli occhi dei bimbi.

Mi piace molto questa tua interpretazione, India. :)

Mi hai fatto venire in mente mio nipote Pietro, 7 anni, quando, parlandomi del suo migliore amico, extracomunitario, aveva concluso con: "Sai nonna, lui ha la voce italiana!"
Mi ha ispirato un aneddoto, inventato e pubblicato tempo fa, che qui ripropongo,
a proposito di integrazione.


Il compagno di scuola è un africano


Il compagno di scuola è un africano,
da dove viene?  viene da lontano;
le mani nere sopra il foglio bianco,
cerca di farsi piccolo nel banco.
Ma poi si sblocca e usa le matite
come un rustico, rozzo cacciavite,
tira i capelli alla capoclasse
ma strizza l’occhiolino alle ragazze.
Quel giorno che i suoi denti erano neri
brillavano all’unisono i pensieri;
ancora nelle mani il pennarello,
capivo  che il mio amico è proprio bello.
Pur  se venuta da una bocca strana,
sai mamma! .. lui la voce l’ha italiana!



Titolo: Re: Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Giovedì 27 Settembre 2012, 20:22:18
ANEDDOTO NOIR


Taglia  l’aria



Taglia  l’aria
con parole sferzate,

taglia  l’aria
con le nocche serrate,

taglia  (ahia)…
il respiro in un pugno.

Piega il corpo
alla malcapitata.

Spiega il corso
della loro serata.

Spiega il colpo
nella notte inoltrata.

Corre voce
che lei l’abbia tradito.

Scorre il sangue
su un amore finito.

Scorre il tempo
su un delitto impunito.




               
Titolo: Re: Aneddoti in poesia
Inserito da: Belong - Domenica 30 Settembre 2012, 23:10:09
Veramente bella Zaza, mi è piaciuta un sacco... il ritmo è incalzante e cadenzato come le fasi in successione che portano ad un inevitabile epilogo. A volte l'arma della ripetizione del verso sortisce l'effetto contrario, troppa enfasi (lo dico per me stesso) ma veramente hai dosato in maniera egregia questa ripetizione assonante e il risultato, personalmente, è molto gradevole.
Ovviamente in primis il tema che suggerisci è grave quanto importante di per se stesso, ma interpretato in questa maniera trovo sia portato maggiormente all'attenzione di "noi" gente distratta.
Mi fa sempre piacere leggere componimenti così.
1 abbraccio
gabri
Titolo: Re: Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Sabato 12 Gennaio 2013, 17:24:53
Aneddoto sulla famiglia, padre madre e piccolo,
che è bella in ogni specie e in ogni dove.


Piccolo leone marino in Patagonia



Il leone marino in Patagonia
spingeva il piccolo verso l’acqua fredda
laddove questi entrava e un po’ sguazzava.
La prima volta forse, chi lo sa.
Tornato dal più grande, tosto andava
da un compagno sdraiato a presentarsi
e quest’ultimo annuiva con il capo
come a dire “sei bravo”, e tutti e tre
si stringevano insieme sul lastrone.

La tua mamma t’insegna,
il padre approva,
è bella la famiglia in ogni specie
e in ogni dove,
guardandoti pensavo,
piccolo…
leone marino in Patagonia.

Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Domenica 10 Febbraio 2013, 22:04:00
Aneddoto sulla vita prenatale.
Dialogo surreale tra due gemelli
poco prima del parto.

Sentito alla radio, l'ho composto in versi, e posto…


La vita dopo il parto.



< Tu credi … alla vita dopo il parto? >
chiede in pancia all’altro il suo gemello,
stretti vicini, un arto contro un arto:
“No!” Risponde sicuro suo fratello.

“Qui abbiamo il nostro cibo e sicurezza,
fuori come potremmo alimentarci?
La placenta ci nutre e ci accarezza:
il mio sol desiderio è di restarci.”

< Ma continuiamo a crescere, è destino
che noi si debba prima o poi uscire;
la mamma avremo sempre a noi vicino,
per iniziarci al mondo lì a venire.

La mamma è il mio, è il nostro creatore,
tutta ci avvolge, la dobbiamo amare.>
“La mamma non esiste, sognatore,
questo cordone non dobbiam lasciare”.

< Sento spingere, mamma ci vuol fuori >.
“Vai prima tu e dimmi se funziona”.
< Guarda la luce forte e quei colori …
vado a vedere mamma di persona!>


Zaza


Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Domenica 24 Febbraio 2013, 18:41:56
Mamma gatta


La mia cagna,
resa pazza
per la perdita dei piccoli,
aveva morso a morte
un micetto,
capitato non so come
nel giardino.

Lo stavo raccogliendo,
avvilita e dispiaciuta tanto,
quando…,
di sicuro era la madre,
mi si parò dinanzi,
a pochi metri,
emettendo un lamento
semi umano,
che stringeva il cuore.
Mi alzavo,
sentendomi…
allargare le braccia,
nel modo umano
di esprimere impotenza
e dispiacere, e a fiotti…
sentendomi dire:
“mi dispiace, era matta la mia cagna,
ha perso i suoi”,
e intanto le porgevo
il figlio, a metà strada,
lacrimando.
Lei lo prendeva in bocca
e se ne andava,
per ultimo girandosi
a guardarmi,
impotente umana lacrimante,
con le braccia allargate
e sconsolate.


 

Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Venerdì 8 Marzo 2013, 20:39:33
Alla scoperta del senso della vita


Alla scoperta del senso della vita
un giorno antico che già splendeva al sole…

ombre di compagnia e frescura avita,
presagi senza limiti e parole,
andavo ragionando senza basi,
creandomi un futuro luminoso,
senza ma o incidenti, senza un quasi,
quando mi occorse un caso misterioso
da lasciarmi attonita- stupita:
da bambina curiosa e senza colpe,
fissavo dentro gli occhi un animale,
non sapevo che fosse, era una volpe,
ora lo so, e non volea far male.
Anzi, con la sua lunga coda scura,
col soffio di una dolce e fresca brezza,
prima di andare via senza premura
mi fece con la coda una carezza.
Sparì con la sua ombra e il suo futuro
dal mio mondo in embrione, e i miei pensieri,
sull’avvenire  incognito-sicuro,
me li ricordo, come fosse ieri…

alla scoperta del senso della vita
un giorno antico che già splendeva al sole.




P.S.: in verità, non sono sicura che fosse una volpe,
in genere non si lascia avvicinare.
Questo animale è stato a fissarmi diversi minuti,
a un metro o due di distanza,
e io a fissare lui, poi la carezza con la coda e via…





Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Lunedì 1 Aprile 2013, 17:43:04
LA SCALATA



Sotto c’è gente con casco e cordino,
sopra c’è il monte e di ferro il cammino,
ed è lassù che bisogna salire
con un bagaglio di forza e di ardire.

Le mani afferrano la roccia dura,
ciascuna presa dev’esser sicura;
tieni agganciato quel tuo moschettone,
cerca gli appigli il tuo vecchio scarpone.

Or la partenza è un punto lontano,
con i compagni prosegui pian piano,
volgi tranquillo lo sguardo al passato,
par di sentirti già più rinfrancato.

Un po’ di zucchero è quel che ci vuole,
per la fatica il corpo ti duole,
stanche le membra si voglion  posare,
ma non si deve la marcia arrestare.

Ed ecco un punto degli altri più duro:
di oltrepassarlo sei poco sicuro,
quel ch’hai appreso non riesci a applicare,
forza di colpo ti viene a mancare.

Cedon le gambe e rimani aggrappato,
stringi le mani e si stringe anche il fiato,
sai che per poco potrai sopportare,
reggerti tutto e senza mollare.

Sotto i tuoi piedi la terra è lontana
e la rimonta ti sembra più vana:
pensi al perché hai voluto partire,
pensi al passato, al presente e a morire…

Sei già sfinito ma breve è l’attesa,
non basta porgere la mano tesa,
ci vuole chi si sistemi a te sotto
per ritrovare un respiro ch’è rotto.

E, con l’appoggio sopr’altri scarponi,
riesci a riprendere le tue funzioni,
a arrampicarti in salvo deciso,
a ritrovare pian piano il sorriso.

Guardi la vetta ch’è ancora lontana,
aneli l’acqua di chiara fontana;
senti la rabbia, la voglia, la fretta
di superar tutto ciò che ti aspetta.

Chiami le forze a raccolta per fare
l’ultimo tratto ancor da scalare;
ignori lividi e scorticature
con mente vigile e mosse sicure.

E finalmente quell’ultimo passo
ed il sedile più comodo, un sasso,
e l’entusiasmo che t’è ignoto prima
tu lo conosci se arrivi alla cima.

Sotto si stende il vasto tuo mondo
e lo capisci in un modo profondo,
e con un dito il cielo è toccato,
ora sei sazio e sei riposato.

Pensa alla vita: son tante scalate,
da non far solo ché son complicate,
e. se raggiungi le mète agognate,
meglio è divider le gioie provate.



                       
Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Lunedì 6 Maggio 2013, 13:56:19
Un mito dell'Antico Egitto, quello di Iside e Osiride.

Episodio dell'uccisione di Osiride da parte del fratello Seth.

Faccio narrare il fatto alla vittima:


Io sono Osiride - parlo a Seth



Una bara mi hai mostrato,
mi ci sono coricato.

Sospettavo di un inganno,
perché tu sei un tiranno,
e dacché ti ho conosciuto
non mi sei punto piaciuto.
E, sebbene siam fratelli,
le minacce coi coltelli
me le posso ricordare:
non le hai fatte per scherzare.
E’ per Iside, mi dici,
che siam sempre due  nemici,
ma lei sì, mi preferiva,
mentre te, si sa, aborriva.

Una bara mi hai mostrato,
mi ci sono coricato.

Pur la mamma lo diceva,
il papà lo supponeva:
“Seth è torvo, è tempestoso,
fa che non sia mai geloso,
altrimenti tu lo sai
che verranno presto i guai”.
Ma non volli darle retta.
Ora sfoderi l’accetta,
o mio caro fratellino,
e io sono l’agnellino,
la tua vittima più ambita
a cui togliere la vita.

Una bara mi hai mostrato,
mi ci sono coricato.

Ma che ingenuo sono stato,
era tutto preparato:
le mie membra, le tue azioni,
sparse in tutte le regioni.
Ma la testa l’hai smarrita,
e con essa un’altra vita
il mio occhio irradierà:
Horus mi vendicherà!



Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Lunedì 20 Maggio 2013, 15:28:24
VITA D'UFFICIO :)


Sono Renza



Renza fa l’impiegata a Vimercate,
un grande ufficio, con tanti impiegati;
la chiama un tale all’Agenzia alle Entrate,
le espone che gli servono dei dati,
dice ch’è della sezione Imprese,
le manderà un fax per la questione.
“Sono Renza” risponde lei cortese,
“lo mandi pure alla mia attenzione”.

Un’ora dopo, il fax dall’Agenzia
viene inoltrato a chi di competenza,
recante in alto, con bella grafia:
“all’attenzione signora Sonorenza”.




Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Lunedì 20 Maggio 2013, 20:53:00
VITA D'UFFICIO :)


Sono Renza



Renza fa l’impiegata a Vimercate,
un grande ufficio, con tanti impiegati;
la chiama un tale all’Agenzia alle Entrate,
le espone che gli servono dei dati,
dice ch’è della sezione Imprese,
le manderà un fax per la questione.
“Sono Renza” risponde lei cortese,
“lo mandi pure alla mia attenzione”.

Un’ora dopo, il fax dall’Agenzia
viene inoltrato a chi di competenza,
recante in alto, con bella grafia:
“all’attenzione signora Sonorenza”.





Scusate, ho dimenticato di dire che, se la storia è vera, sono inventate l'ambientazione
(Vimercate) e l'interlocutore che non è dell'Agenzia alle Entrate.

Preciso anche la domanda che ha causato l'equivoco:
- "a chi devo mandarlo, il fax?"

Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Sabato 1 Giugno 2013, 21:49:25
La cicala e il fungo


La cicala canterina
concertava sotto il sole;
troppo calda la mattina
per le primule e le viole.

“Il mattino al sole è lungo,
meno male che sto all’ombra”
si diceva un mesto fungo
nella macchia d’erba ingombra.

Nelle ore preserali,
ecco arriva un temporale
che coi tuoni e con gli strali
fa tacere le cicale.

“E’ un ombrello, non è un fungo”
pensa tosta la cicala:
“quasi quasi lo raggiungo,
mi riparo alla sua ala”.

“Tu da ombrello stai fungendo
o sei solo un vecchio fungo?”
La cicala sta ridendo
mentre il mesto dice: “FUNGO!”





poeta per te zaza
 
Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Mercoledì 10 Luglio 2013, 23:29:06


 
CICERONE
 
In una causa, Metello Nepote si scagliò con una certa acrimonia contro Cicerone rimproverandogli di essere un plebeo. Di tanto in tanto gli rivolgeva la domanda: Chi è tuo padre? Cicerone per un po’ lo lasciò parlare, poi gli rispose: A te non posso chiedere la stessa cosa, o Metello, perché tua madre ha reso questa domanda estremamente delicata.


Qui si narra del grande Cicerone,
nato plebeo, ma grande accusatore,
ch’ebbe in Foro romano l’occasione
di far sfoggio di sé come oratore.

Un giorno, in una causa, è un tribuno,
il Metello Nepote che avversava,
a apostrofarlo: “tu chi sei, nessuno!”
“Chi è tuo padre, plebeo”, lo dileggiava.

Cicerone lo lascia un po’ parlare,
poi: “ la stessa domanda” gli risponde
“a te Metello non potrei mai fare,
perché tua madre ha reso lei, d’altronde,


la questione di molto complicata".




Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Venerdì 19 Luglio 2013, 18:23:03
    Sia gli uomini che le donne mentono.
Mentre i primi, in genere, si fanno scoprire facilmente
(in senso figurato, il naso di Pinocchio si allunga),
le seconde , per loro natura, arrossiscono, lasciando
all’interlocutore il dubbio che non sia vergogna
bensì candore, riserbo, pudore (o che si sentono ferite).

    Pinocchio ha una sorella,  Betulletta  (da betulla, che ha la corteccia chiara,
mentre il pino è scuro di suo). Lei, crescendo, incontra un Lucignolo “rifatto”,
nel senso di più maturo, scafato, eppure…

Di seguito, l’aneddoto che chiarisce il messaggio (non solo fiaba).



La sorella di Pinocchio   

Pinocchio ha una sorella, Betulletta,
porta tosta sugli occhi una frangetta,
e se Geppetto in fallo la sorprende
diventa rossa, è rossa quando mente.

Quando incontra un Lucignolo rifatto,
lei s’innamora,  lui si sente attratto.

“Sembri  un pezzo di legno”,  però dice,
lei arrossisce  sino alla cervice
ma quanto sia nel vero non gli dice.

“Quanto è bella  costei perché arrossisce”,
pensa lui, ma la favola finisce…


poeta  zaza



Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Sabato 3 Agosto 2013, 11:15:38
Quello che non ha, Diogene, è quel che non gli manca...

Aneddoto storico

Ad Alessandro Magno, che asseriva
di poter realizzargli un desiderio
e gli stava davanti tutto serio,
Diogene da filosofo assentiva...

"Solo questo da te Diogene vuole;
spostati dunque ché gli copri il sole".

Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Lunedì 5 Agosto 2013, 15:26:19
Mi sono permessa di mettere in poesia un aneddoto in prosa del
grande poeta Giacomo Leopardi. Anche se l'ho già postato a inizio anno,
in un altro forum, mi è parso bello metterlo insieme agli altri miei aneddoti.

Da “I Pensieri” di Giacomo Leopardi


XVIII


Io vidi in Firenze uno che strascinando, a modo di bestia da tiro,
come colà è stile, un carro colmo di robe, andava con grandissima
alterigia gridando e comandando alle persone di dar luogo;
e mi parve figura di molti che vanno pieni d’orgoglio,
insultando agli altri, per ragioni non dissimili
da quella che causava l’alterigia in colui, cioè tirare un carro.

Giacomo Leopardi



Un conducente andava trascinando
il suo carro di robe, comandando
a destra e manca di lasciar passare
e grande l’alterigia del suo fare.
E mi parve, il suo stile e la figura
uguale a quanti, orgoglio a dismisura,
insultan gli altri come a loro pare,
per la cagion di un carro da tirare.

Zaza
Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Mercoledì 11 Settembre 2013, 10:17:07
"Durante un esame, Kant chiese a uno studente: Sa dirmi qual è la causa delle aurore boreali?
Lo studente rispose di averlo studiato, ma di averlo dimenticato. E Kant gli disse: E' un vero peccato. Lei era l'unica persona al mondo a saperlo".


************************

Il filosofo Kant a uno studente
fece un dì una domanda pertinente
la causa delle aurore boreali,
le premesse perché fossero tali.

Lo studente rispose:”l’ho studiato
ma mi dispiace, l’ho dimenticato…”

Kant  rispose: dispiace sia a tacerlo
l’unica persona al mondo a saperlo!
Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Sabato 28 Settembre 2013, 16:29:47
Preso lo spunto da un testo divertente su Uomini e donne,
trovato su  www.yossam.it (http://www.yossam.it)

Lo metto in poesia



DIARIO DI LUI E DI LEI


Diario di lei:  stasera l’ho trovato
un  po’ strano; eravamo al ristorante
e siccome io avevo ritardato
gli ho chiesto: - è colpa mia? – e lui, distante,
mi diceva di no, che non c’entravo.
Non mi ha convinta e mentre tornavamo
in macchina gli ho detto che l’amavo,
lui m’ha abbracciato senza dirmi “t’amo”.
Ero preoccupata da morire,
convinta che volesse separarsi,
non c’era niente che sapessi dire
per togliergli dal viso quel suo astrarsi;
ha acceso la tivù a casa, assorto,
stava certo cercando le parole
per dirmi del problema ch’era sorto
(sicuro ha un’altra e più di me la vuole).
Mi sono arresa e sono andata a letto
mentre lui nello schermo si perdeva,
ma dopo poco tempo il mio diletto
m’ha raggiunto e l’amore si faceva:
anche se con carezze e con riguardo,
lui era ancora come allucinato,
distante e malinconico lo sguardo.
Dopo, sempre a parlargli ho riattaccato,
a chiedergli perché quell’aria assente,
ma era già piombato addormentato
ed io non ci sto più capendo niente.
Lui ha un’altra, ne son quasi convinta,
la mia vita è un disastro, sono a terra,
ho pianto finché il sonno non mi ha vinta,
sarò pronta a combattere una guerra?

Diario di lui: la Roma, ahimé, ha perduto,
ho sofferto del brutto risultato,
di una cosa soltanto compiaciuto:
sul finir della sera aver trombato. 





P.S.: Il diario di lui, nell'aneddoto in prosa, diceva:

"La Roma ha perso...
meno male che almeno stasera ho trombato"


Come donna, non sono riuscita a dirlo in meno di quattro righe...
Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Martedì 5 Novembre 2013, 22:46:18
Mamma chioccia


Correva la bambina dietro il pollo,
nell’aia della nonna quell’estate;
tirare gli voleva l’ava il collo
per cuocerlo in brodo con patate.

La bimba si diverte, poi si scoccia,
e cambia della caccia l’obiettivo,
vedendo comparire con la chioccia
un bel pulcino pigolante e schivo.

Lei dice: “Me lo prendo per giocare,
e lo riporto presto, stai sicura…”
Lo afferra d’improvviso e via a scappare
tenendo dolce in pugno la creatura.

Ma la chioccia li insegue, non demorde,
il fiato si costringe a non mancare
ché  se tocchi del cuore le sue corde
ogni madre alla morte sa lottare.

Così si butta dietro alla bambina
giù per i campi impervi e coltivati,
e non è più una storia birichina
agli occhi di chi scappa, spaventati...

l’inseguitrice vedono vicina,
la collera animale sì impetuosa
che certo il rapimento vendicare
non mancherà pur se il pulcino posa.

Col cuore a mille deve allontanare
di quel rapito la restituzione
dove di voglia e tempo di beccare
non sia data alla madre l’occasione.

Così avviene alla fine del podere
quando posa il pulcino tremolante
sul terreno … e frena sul sedere
la madre premurosa e starnazzante.

La bambina è impaurita ed ansimante,
la chioccia sta per fare un passo avanti…
Il ritorno è pensoso e imbarazzante
con la madre e il suo piccolo davanti.






Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Sabato 7 Dicembre 2013, 09:24:51
LA MAGIA DEL CARILLON


Che gioco ci può esser più intrigante
dell’entrare in un posto ch’è proibito?
Come in quella soffitta che
- invitante -
grandi tesori e odore di ammuffito
prometteva in penombra polverosa
che ti faceva trattenere il fiato
mentre correvan gli occhi su ogni cosa.
In una cassapanca in buono stato,
i bambini trovaron tante foto,
carte ingiallite, qualche libro usato...
Un vecchio carillon misero in moto,
o meglio, il tentativo venne fatto
ma non sorrise loro il risultato,
un sordo mormorio per quel contatto:
“Da quanto tempo non ha più danzato
la ballerina sopra la cassetta?
Se non ne è più capace, la ragione?"
Smontavano sbagliando per la fretta
ma sotto il meccanismo la cagione
del mistero per cui s’era bloccata
in un foglio più volte ripiegato
apparve ai loro occhi rivelata:
conteneva un amore dichiarato.

Stavano i loro nonni litigando
per una spesa che dovevan fare,
quando i nipoti scesero, spiegando
quel che a loro volevan consegnare,
del carillon “incantato”, corretti
dalla nonna: “si dice ch’è inceppato”,
ma i due leggendo si abbracciavan stretti...
Davvero, il carillon era incantato!



poeta per te zaza

Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Giovedì 19 Dicembre 2013, 20:33:30
EQUIVOCI

Lui l’amava e le prometteva il mondo
ma non ne possedeva neanche un po’,
nemmeno un acro lì a Porto Rotondo,
neppure altrove, insomma, un qui pro quo.

(Lei voleva sposare un giramondo
coi quattrini, per divertirsi un po’).

Davanti a una vetrina di gioielli,
le indicava: “è lì la mia ricchezza”:
nel riflesso il suo viso, e i suoi capelli
di rame e d’oro, scossi dalla brezza.

Forse all’origine di tutto c’era
la fatale, fortuita conoscenza,
il presentarsi a lei in tal maniera
tra il pubblico a un congresso sulla scienza.

Mentre lei, da serafica, diceva:
“Sono Carla, al momento faccio niente”,
di contrappunto lui le rispondeva:
piacere, son Riccardo Possidente.

Così lei, ignara dell’abbaglio,
si metteva il corredo a preparare,
però si accorse in tempo del suo sbaglio
quando l’invito a cena ebbe a pagare.

(Lui l’amava e le prometteva il mondo
ma non ne possedeva neanche un po’…)


Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Mercoledì 8 Gennaio 2014, 22:55:51
LUCCIOLE PER LANTERNE


Era fioca la luce sotto il ponte,
il barbone scorgeva a stento un monte;
vicino aveva un prato tutto verde,
cioè, di giorno aveva quel colore,
e il sole ad arricchirlo di splendore,
ma all’imbrunire cede, cambia, perde.
Il buio avanzava con la notte
perché in coppia percorrono le rotte,
e visti sono sempre in comunanza,
o non visti, essendo una questione
che riguarda la lor definizione,
quand’ecco apparire in lontananza
tante lucine in gruppo o scompagnate,
frementi - accese nella calda estate.
Eran gratis per lui, le sue lanterne,
lucciole accese con le pile eterne.
Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Sabato 11 Gennaio 2014, 14:56:45
NEWTON

Si dissipava il meriggio sonnolento
tra gli alberi da frutto sul pianoro
e il geniale filosofo e scienziato
sedeva appoggiato al tronco avito,
quand’ecco che una mela lo colpisce
e il pensiero d'una forza lo stupisce
che attira i corpi in basso, in verticale
ma per la luna no, perché non cade?
Della gravitazione universale
la legge, da un evento sì banale.
Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Giovedì 30 Gennaio 2014, 21:42:04
Della serie: PINOCCHIO HA UNA SORELLA


IL NATALE DI PINOCCHIO


Pinocchio ha una sorella, Betulletta,
porta tosta sugli occhi una frangetta,
e, se Geppetto in fallo la sorprende,
diventa rossa, è rossa quando mente.
Al fratello, si sa, si allunga il naso
quando dice bugie, ma non è il caso
adesso che Natale si avvicina
ed è uscito Geppetto, con la brina,
per andare a tagliare l’alberello
che il clima della festa fa più bello.
Il cruccio è da bambino e da fanciulla:
“Farà l’albero il pino o la betulla?”
Ma ecco di ritorno il genitore,
scrollandosi la neve col tepore.
Angustiarsi non è servito a nulla:
ha due rami, di pino e di betulla!

Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Giovedì 6 Febbraio 2014, 20:57:01

C’era l’ardesia


C’era l’ardesia
intorno ai nostri passi
di fanciulle che citavano il Manzoni
per una versione irriverente
e in rima del romanzo più evidente
del suddetto autore,
con la Lucia ad insidiare il cuore
di Don Rodrigo, e con Renzo,
preso da sgomento,
che dal dolore si chiude
in un convento.
C’era l’ardesia
intorno ai nostri passi,
lì scrivevamo la nostra poesia,
non volendo ce la portasse via
il vento dei pensieri da ragazze
o che ce la rubassero le gazze,
ché il luccicar degli occhi
accompagnava
il componimento che sgorgava.
Così come tanti, ed altri ancora,
me li ricordo ora come allora:
<Siam quattro moschettieri, siam perfetti,
esempio di coraggio e d’amicizia,
veniamo da una scuola di cadetti
e soprattutto amiamo la giustizia!>
Trasparivano allor dai nostri visi
di soppiatto dell’animo i sorrisi.



Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Domenica 16 Febbraio 2014, 17:21:06
La numero tre della serie "Pinocchio ha una sorella":

Il compleanno di Geppetto


Pinocchio ha una sorella,  Betulletta,
porta tosta sugli occhi una frangetta,
e, se Geppetto in fallo la sorprende,
diventa rossa, è rossa quando mente.
Quando dice bugie, se questo è il caso,
a Pinocchio, si sa, si allunga il naso,
e assieme alla paonazza Betulletta
sa che al padre la verità va detta.
Papà Geppetto oggi compie gli anni
ed è un po’ acciaccato dai malanni.
Il cruccio è da bambino e da fanciulla:
“Non abbiamo da regalargli nulla!”
Ma possono aiutarlo nel lavoro,
sollevarlo in quel che fa per loro.
Detto fatto, i due vanno a cercare
i ciocchi ed i legnetti da bruciare,
per fargliene trovare una catasta
così alta da fargli dire “Basta!”
Contento il festeggiato, il padre loro:
non di legno gli ha fatto i cuor, ma d’oro!

Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Sabato 10 Maggio 2014, 09:48:35

La prima coscienza del passato

«Quel giorno segnò la prima tappa della mia crescita, aprì la
mia coscienza del "passato".»


I numeri tremando calcolavo...
Si trattava di dividere due cifre
da un numero di quattro, senza il resto,
a memoria i riporti, sotto l'occhio
severo di quell'uomo: Fare presto!
Avevo sette anni, ero in seconda,
spaurita davanti alla lavagna
e uno sconosciuto a sovrastarmi.
Suor Luisina neppure sorrideva,
lontana sullo sfondo, e fu quel giorno
la mia prova importante, quel rigore
a farmi capire ch'ero sola
con le mie forze, per la prima volta.

E fu quel primo esame superato
a darmi la coscienza di un passato.

Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Martedì 7 Ottobre 2014, 15:18:22
Aneddoto storico - letterario.

Si racconta che Dante avesse una memoria eccezionale. Un giorno fu fermato per strada da uno sconosciuto
il quale gli chiese: "Qual è l'alimento più buono del mondo?"
"L'ovo", rispose Dante.
L'anno successivo lo stesso uomo incontrò nuovamente Dante nella stessa strada e gli chiese: Con che cosa?
Col sale, rispose subito Dante.
*********************************************************************************************

La memoria di Dante


Il Poeta che mai ha avuto uguale
anche aveva memoria eccezionale.
Per strada, da un estraneo fermato
gli fu da questi un giorno domandato:
“L’alimento per voi più buono al mondo
quale a nient’altro sarà mai secondo?”
“L’ovo” certo rispose il grande Autore
e  più non vide il suo interlocutore
che solo l’anno seguente rincontrò,
indi questi: “Con che cosa?” lo appellò.
“Col sale” gli rispose ratto Dante
senza esitare manco di un istante.

Oh  Vate, oltre all’arte e alla tua storia,
sei anche un mito per la tua memoria!



Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Giovedì 28 Luglio 2016, 11:32:07
Siccome mi piace scrivere sul mondo dei bambini, mi permetto di postare anche qui questa, che mi era stata ispirata
da una barzelletta, con altre risposte (e scusate il c....o):

Attenzione a come si parla ai bimbi

Al padre che passeggia col bambino
sfugge un “cazzo” a denti stretti perché un sasso
ha colpito col piede, ed al figlio
che chiede cosa hai detto paparino
risponde: “razzo”, mi è venuto in mente.
“Cosa vuol dire razzo” è la domanda.
E’ una specie di missile
lanciato nello spazio
.
“E lo spazio cos’è?” la successiva.
Spazio è il cielo, e l’atmosfera tutta.
“E ci deve piacere l’amosfera?”
E’ l’aria intorno alla terra.
“Dobbiamo stare attenti
a non calpestarla mentre camminiamo?”
La terra come mondo, qui viviamo.
“Mi hai sempre detto che stiamo a Milano”.
È il nostro mondo, visto in tutto l’universo.
“E cos’è il verso unico e quel mondo?”
Cazzo bimbo, avevo detto “cazzo”!


Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Martedì 2 Agosto 2016, 09:16:03
Il cuore di mamma lupa

Ha appena avuto i suoi, di piccoli,
ma quando le succede di trovarsi
accanto a due cuccioli di uomo,
la natura di madre ha il sopravvento
su quella della fiera.
Darà la vita
col suo latte ai piccoli
ed alla storia
di una grande civiltà,
quella romana,
dal buio di una tana.

Anche nell'animale più cattivo
si trova il bene che si sa istintivo.
E, che sia storia o sia leggenda,
di questa lupa niente ci sorprenda.


Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Domenica 21 Agosto 2016, 09:37:09
Aneddoto scherzoso in forma di Limerick


C’era una volta un conte

Il decimo conte di Alberobello,
col vizio del gioco, perse il castello.
Si sentiva un citrullo
a dormire in un trullo
quell’ultimo conte di Alberobello.



Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Sabato 21 Gennaio 2017, 21:41:48
CAINO E ABELE

Dov’è Abele? Non ne ho conto,
mica sono il suo custode
dacché prende la tua lode
se un agnello, riverente,
lui ti porge in sacrificio;
per la mia fatica niente!
E il frumento in beneficio
e la frutta ti ho portato.
Manco poco hai apprezzato!

Nessuno tocchi Caino:
Dio gli ha mutato il destino.


Certo lui è delicato,
pastura il gregge nel prato,
mentr’io mi spacco la schiena
nei campi con buona lena.
Lo faccio da sempre col babbo
che sa che lavoro e non gabbo,
ma un compenso diverso deploro
a scàpito del mio lavoro.

Nessuno tocchi Caino:
Dio gli ha mutato il destino.

Son geloso, sì, rabbioso,
ora molto vergognoso;
devo dirlo: l’ho colpito,
la mia forza m'ha tradito,
atterrandolo all’istante
senza vita fra le piante.

Nessuno tocchi Caino:
Dio gli ha mutato il destino.


Andrò solo per quel mondo
che nessuno ha visto a fondo;
che sia pegno del perdono
se la rabbia qui abbandono.

Nessuno tocchi Caino:
Dio gli ha mutato il destino.


***

«Caino risponde a Dio che gli ha chiesto conto di suo fratello.
Tuttavia Dio, pur condannando Caino a essere per sempre ramingo, pose un segno sul suo capo perché non lo uccidessero.
(dal racconto biblico)»


Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Mercoledì 1 Marzo 2017, 14:13:40
Una favola per grandi e piccini: La nascita del fiore con le spine

Non si sapevan tra i fiori le rose
ma c'era un luogo che andavano spose.

Rosa la madre, Rosa la figlia,
Rosa la nuora della bisnonna,
era Rosa pure quella,
come le altre era buona, era bella.
Tutto il paese e le vicinanze
profumavano delle fragranze
di questi fiori di nome e di fatto,
e della grazia in ogni lor atto.
Nel paese delle Rose
eran cercate tutte le spose,
ma purtroppo i loro mariti
non erano amabili, non erano miti.
Così di fronte a tanti dolori
che albergavano in tutti quei cuori,
quel paese un bel giorno scomparve
ed al suo posto ecco che apparve:
una distesa di rose rosa
degne da allora d'ornare ogni sposa.
E a ricordare che questa esistenza
non è fatta di sola dolcezza,
ecco le spine che son sofferenza,
ma anche difendono tanta bellezza.

Non si sapevan tra i fiori le rose
ma c'era un luogo che andavano spose...

Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Domenica 14 Maggio 2017, 11:05:47
 :) Oggi - Festa della Mamma -mi sono chiesta:

Perché non ospitare, fra i miei aneddoti, anche quello più importante della vita, l'EVENTO della Nascita?

In realtà, gli eventi sono due contemporaneamente: la nascita della creatura e la nascita della madre.

Nascita di una madre

Con la creatura
nasci tu, la madre,
in un vortice di gioia
e di emozione
e da subito
si annidano nel petto:
il latte della vita,
il sangue che ribolle
vittorioso,
la tigre preparata
a ogni battaglia,
la forza dell’eterno di un amore
che è collegato al battito
di un cuore.


Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Mercoledì 24 Maggio 2017, 14:46:04
E questo è l'EVENTO più grande del mio IERI...

NATA IERI

Diversi gli altri ieri
da questo...

e l’allodola rauca
della felicità

inesausta canta
al neonato mattino.

Un battito di ciglia:
mia figlia.


Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Lunedì 3 Luglio 2017, 21:39:12
«Tra i ricordi di un'infanzia serena, ho una Casetta da fiaba... in un albero parzialmente cavo.»

L'albero-casa

L'albero- casa aveva una finestra
incorniciata da tendine a foglie,
un tronco cavo all'ingresso
e qualche appoggio
simile a uno sgabello e un davanzale.
Ci stavamo accucciati ad ascoltare
i cinguettii sui rami
e assieme agli uccellini
fiabe su fiabe - dolci oppure amare -
imparando la vita: un'occasione,
ascoltando la sua rivelazione
- è per finta - è per vero - chi lo sa
- chi può dire se è tutta verità?
Ma intanto fai domande - fai confronti -
aspettando che nonna ti racconti
il seguito nell'albero che è casa.

Magia tra i ritmi dolci del tramonto,
magia dentro le righe del racconto,
noi con la pancia piena e una carezza
respiravamo un'aria di dolcezza.

La vera fiaba era stare insieme
con chi ci conosceva tanto bene.


Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Sabato 2 Settembre 2017, 17:21:13
Il poeta del ventaglio (Satira)

L’ho visto da lontano e lui m’ha scorto:
m’ha tosto fatto un cenno a salutare
e un po’ più avanti ha spinto il collo torto
quasi per fare prima ad arrivare.

Come spesso mi accade, di recente,
mi sforzavo la mente a ricordare
chi fosse lui fra l’altra nota gente
che alligna nel mio mondo ad abitare

quand’ecco lui, ansante, mi avvicina:
“E come andiamo, e come ci sentiamo?”
Per logica rispondo alla manfrina:
“Io vado e sento bene” - “Noi chi siamo?”

“Non sai chi sono? Proprio non ricordi?”
E lievi gli s’arrossano le gote:
mi frugo la memoria dai primordi
ma niente, le mie orbite son vuote,

agli occhi suoi, di un segno razionale
che indichi di lui il suo contesto:
mi monta quel disagio da star male
cui metto fine perché lo detesto.

“No, non lo so, inoltre devo andare,
mi aspettano gli amici al lungomare.”
“Ma non fa nulla, ti posso accompagnare
e nel frattempo a te ripresentare:

ci siam visti a teatro” mi fa questo,
"son quello che parlava di poesia,
ti ho dato una mia ode con un testo
che m’han detto sia pura maestria.

Concordi con la critica opinione
che m’ha espresso un autore competente?
Non sei come talune altre persone
che dell’arte non ne capiscon niente!”

Per il caldo, l’ho usata da ventaglio...
(A quel punto mi sono ricordata).
“Scusami per l’equivoco mio sbaglio:
non so leggere, sono illetterata.”   



Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: Franca Merighi - Domenica 8 Ottobre 2017, 14:22:45
Era il 1958, studiavo in un Collegio di Suore Teresiane, a Caracas Venezuela, e allora io credetti di aver sentito la chiamata di Gesù, avevo già parlato con la Suora Superiora, che mise subito al corrente i miei genitori....e mi tolsero immediatamente dal Collegio... Avevo scritto la mia prima poesia, in spagnolo, che qui però ve la riscrivo in italiano:

                                               PREGHIERA
                         
                                         
                                 Signore, voglio dirti, appassionata
                                 in questa mia preghiera fervorosa
                                 che voglio essere tua come la rosa
                                 lo è del rosaio dove è nata...

                                 Voglio essere come una candela
                                 costantemente sempre accesa
                                 e mentre la tua Luce radiante brilla
                                 pensando solo a te rimanga addormentata

                                 E in quel meraviglioso sonno
                                 mi veda elevata nel tuo cielo
                                 rimanga in estasi al vederti mio Signore
                                 Divino Padrone, mia gran consolazione!

                                 So d'esser debole Signore, d'esser niente
                                 so che mi lascio vincere dal mondo
                                 proprio per questo mio Signore, disperata!
                                 imploro il tuo amore, dammi la mano!

                                 e afferrando la Tua mano premurosa
                                 Il mio cuore ti dica appassionata
                                 voglio esser tua Signor, come la rosa
                                 lo è del rosaio dove è nata...                   
                                 
Nota: Naturalmente, traducendo la poesia dallo Spagnolo, sono sparite la maggior parte delle rime, che si trovavano in tutti i versi.
Io ho scritto qua questa mia poesia presa da un fatto vero, spero che Zaza non si arrabbi di aver usurpato io suo spazio....
     
Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: Franca Merighi - Domenica 8 Ottobre 2017, 14:32:48
Siccome mi piace scrivere sul mondo dei bambini, mi permetto di postare anche qui questa, che mi era stata ispirata
da una barzelletta, con altre risposte (e scusate il c....o):

Attenzione a come si parla ai bimbi

Al padre che passeggia col bambino
sfugge un “cazzo” a denti stretti perché un sasso
ha colpito col piede, ed al figlio
che chiede cosa hai detto paparino
risponde: “razzo”, mi è venuto in mente.
“Cosa vuol dire razzo” è la domanda.
E’ una specie di missile
lanciato nello spazio
.
“E lo spazio cos’è?” la successiva.
Spazio è il cielo, e l’atmosfera tutta.
“E ci deve piacere l’amosfera?”
E’ l’aria intorno alla terra.
“Dobbiamo stare attenti
a non calpestarla mentre camminiamo?”
La terra come mondo, qui viviamo.
“Mi hai sempre detto che stiamo a Milano”.
È il nostro mondo, visto in tutto l’universo.
“E cos’è il verso unico e quel mondo?”
Cazzo bimbo, avevo detto “cazzo”!




ahahahahahaha Meglio dire la verità che continuare a rispondere a tutte quelle domande!!!!!! ahahahaha
Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: poeta per te zaza - Domenica 8 Ottobre 2017, 17:15:13
                               
Nota: Naturalmente, traducendo la poesia dallo Spagnolo, sono sparite la maggior parte delle rime, che si trovavano in tutti i versi.
Io ho scritto qua questa mia poesia presa da un fatto vero, spero che Zaza non si arrabbi di aver usurpato io suo spazio....
   

:) A  India e al resto del mondo:

partecipate anche voi!


 :)  Hai fatto bene a postare il tuo episodio di vita. Come vedi sopra, Franca, già nel 2012 invitavo l'Autrice India (ciao Gabriella  :)) e gli altri Autori che avessero voluto farlo, a partecipare a questo topic sugli aneddoti in poesia). Per vostra conoscenza, ne ho aperto un altro sulle Comiche, nel Laboratorio A più mani,
qui: http://www.scrivere.info/community/forum/index.php/topic,5344.0.html


Titolo: Re:Aneddoti in poesia
Inserito da: Franca Merighi - Domenica 8 Ottobre 2017, 22:41:40
I TUOI SETTANT'ANNI...

Solo il lavoro han conosciuto le tue mani,
lavoro senza tregua ne riposo,
il tuo dovere come padre e come sposo
sono stati il tuo oggi e il tuo domani

Sempre avanti nella lotta giornaliera,
sempre forte contro fulmini e tempeste
senza conoscere nè vacanze, nè feste
sempre pronto ad affrontare ogni scogliera

Sono passati gli anni e ancora lotti,
la tua costanza è degna di un campione
fermati un pò a destinazione
e dormi tranquillo le tue notti

Che ancora puoi godere la tua vita
perchè a settant'anni non è ancora finita!

Buon compleanno a te, caro marito
che il Signore benedica il tuo operato
sei la persona che ho sempre amato
sei la mia guida e il mio migliore amico!


QUESTA POESIA L'HO SCRITTA QUANDO MIO MARITO COMPI' I SETTANT'ANNI, RICORDO CHE QUANDO LA LESSE SI EMOZIONO' TANTO CHE SI MISE A PIANGERE....