Autore Topic: L'infinito, "senza limite"  (Letto 2759 volte)

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Alessio J

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L'infinito, "senza limite"
« il: Sabato 14 Febbraio 2009, 11:25:37 »
Ma perchè la notte, invece di dormire, penso? Dovrò farmi prescrivere una tonnellata di psicofarmaci... :-\
Ecco il dubbio: e se noi vivessimo per sempre?
Come passeremmo il nostro tempo?
Nel nostro concetto di vita siamo necessariamente abituati a fare piani per i canonici 80, 90 anni se tutto va per il verso giusto
...ma immaginiamo di scoprire l'elisir di luga vita oppure tornare allo stadio iniziale descritto nella Bibbia dove gli uomini hanno rasentato i mille anni...
Ho cercato di "viverli", portandoli all'estremo di una vita all'infinito.
Quante cose avrei voglia di conoscere e imparare. Dalla natura al microcosmo, a tutte le arti, comprese quelle "magiche", per non parlare della potenza della memoria.
Si, cercherei di immagazzinare miliardi di "file" per riviverli e gustarli piano piano, tanto avrei tempo a disposizione...
 
Eppure...stamani in pasticceria, ho rivolto questa domanda ad un Signore sulla settantina che non conosco:
"Senta, Lei vorrebbe vivere per sempre? e se la risposta è si, cosa farebbe?"
...mi ha freddato con il suo secco e perentorio   "NO!"
"Caro ragazzo...ti immagini che palle stare per tutta la vita con persone che non sopporti a fare cose che diventerebbero un mezzo per allontanarti dalla realtà?
Perchè la realtà è anche fatta di dolore...e vivere per tutta la vita anche con il dolore..."
 
Così, adesso penso...cercando una riflessione soddisfacente e razionale.
Ma forse qua la razionalità aiuta poco...

Buona giornata
« Ultima modifica: Sabato 14 Febbraio 2009, 11:39:58 da Alessio J »

cipreacalend

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Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #1 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 12:09:46 »
Bellissimo quest'argomento, Ale, e soprattutto difficile e perciò intrigante...

Se potessi vivere per sempre... la prima risposta che mi verrebbe in mente è sì... a condizione di avere tanti corpi nuovi a disposizione, da poter cambiare, a seconda delle circostanze, di diversa misura, piccoli e grandi, di tutte le razze e lingue...
Dici che parto già male, ponendo condizioni? ahahahaha...
beh quando sogno finisco con l'agganciare tante di quelle cose che alla fine sono come un albero di natale... ehehehe...
Vivere per sempre o per un'età considerevole, diciamo mille anni... sarebbe già un'impresa da programmare! Vediamo, mi piacerebbe imparare tante cose nuove, vivere presso popoli di natura, imparare da loro a vivere  a contatto con la natura, come ai tempi dei pionieri, mi piacerebbe viaggiare, e amare... ahahahah
E poi vivere così a lungo comporterebbe migliorarsi costantemente, aiutare gli altri, essere al servizio della gente, carpire il vero significato della vita, perché se no che viviamo a fare? Vivere tanto dovrebbe equivalere a vivere bene, nel senso di essere utili all'universo, perché se no è solo spreco di energie... e si dice che l'universo risparmia... sarà per questo che non viviamo a lungo...???


Offline Phersu

Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #2 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 12:34:33 »
No, alessio! A me non piacerebbe vivere senza limiti di tempo, questo smorzerebbe il mio entusiasmo nel vagabondare in questa mia corta (rispetto alla storia) aspettativa di vita.
Non so quando, ma so che un giorno questo mio corpo biologico cesserà di funzionare, allora penso alla gioia di vivere giorno per giorno, in questo mondo dove ho ancora infinite nozioni da apprendere. Credo che la mia sia di fatto "infinita", nel senso che nessuno, neppure io, ne ha misurato la durata quindi la fine, per questo non c'è un termine e quindi posso definirla infinita, ma non posso definirla "senza fine", perché so che prima o poi detta vita avrà un epilogo.
In proposito mi tornano alla mente le parole scritte da Hermann Hesse su quella che per me è la più bella opera dedicata all'amicizia che l'umanità abbia finora conosciuto "Narciso e Boccadoro":
"Forse, pensò, la radice di ogni arte, e fors'anche di ogni spirito, è la paura della morte. Noi la temiamo, abbiamo orrore della caducità, vediamo con tristezza i fiori appassire e le foglie cadere e sentiamo nel nostro cuore la certezza che anche noi siamo caduchi e presto avvizziremo. Se dunque come artisti creiamo figure o come pensatori cerchiamo leggi e formuliamo pensieri, lo facciamo per salvare qualche cosa della grande danza macabra, per stabilire qualche cosa che abbia la durata più lunga di noi stessi."
Quanti oggetti, libri, diari abbiamo nelle nostre case che ci parlano delle persone scomparse da anni, da secoli o da millenni, non sono forse queste prove di una certa immortalità?
Scrivendo e creando pensieri anche noi intimamente forse cerchiamo questa possibilità, l'idea di non essere dimenticati, qualche cosa che ci faccia sopravvivere alla morte, in senso spirituale, certo. Che senso avrebbe vivere senza limiti di tempo? Sopravvivere ai nostri figli, ai nostri amici, a tutti quelli che ci circondano sarebbe una cosa disumana per me. Credo che la strada migliore sia dare un valore al "tempo" della nostra vita, io personalmente non ho rimpianti nel passato, ciò che ho fatto lo riferei nel bene e nel male, perché ciò ha creato il mio presente e sarà parte del mio indefinito futuro.
Riproverei i dolori lancinanti che ho passato, perché così facendo godrei delle gioie che ho provato. Vi sono farfalle che vivono un solo giorno, nel giro di poche ore si sviluppa la meraviglia della vita, il tempo è solo una convenzione, uno spazio dimensionale senza senso. Vivere dodici ore o mille anni, dove è la differenza? Magari nell'intensità di quelle dodici ore di vita sono condensate le sensazioni di mille anni, chi lo sa?

Offline Zima

Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #3 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 17:22:13 »
ora non leggo le risposte.. dò solo la mia... poi vi leggerò! ;)

vivere per sempre? ma tu sei matto...
se non avessimo un limite allora ci crogioleremmo nella noia, nell'apatia, dolce far nulla procrastinando ad un domani infinito... "tanto c'è tempo" penserei!...almeno io, nota accidiosa! ahahaahahah
e poi... si allungherebbe anche la giovinezza oppure diverremmo vecchi cn la stessa velocità di ora?

se dovessi vivere per un tempo considerevole, vorrei vivere sempre pensando di avere una sola settimana di vita davanti, per progettarmi scaglione per scaglione, un percorso di conoscenza infinito... un lungo viaggio fuori e dentro di me e degli altri...

per qualunque cosa io faccia, ho sempre bisogno di un limite, uno che non mi pongo io (perchè non ci riesco), ma che mi viene dall'esterno... è la conditio sine qua non per farmi agire!
perciò, solo chi mi vuole male può augurarmi di vivere all'infinito... per caritààààà!!!!!!!! ahahahaaha
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Alessio J

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Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #4 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 17:57:29 »
Immaginando il corpo con una prospettiva di vita "millenaria" non avremmo più la pressante necessità di dover salvare ad ogni costo la nostra anima.
E dando un'occhiata all'indietro nel tempo fino ai nostri giorni saremmo piacevolmente costretti a non inventare tutti quei rituali che servono per allontanare la sfortuna e la malattia, cosi come cercare di ottenere il favore di un Dio qualsivoglia per avere il Paradiso o un legame con l'aldilà.
Probabilmente la religione non avrebbe più ragione di esistere se non per indirizzare una qualche morale educativa.
Però...a me piacerebbe tantissimo vivere a lungo.
Già mi ci vedo a scoprire e "testare" tutti i sensi...
anche il settimo, l'ottavo, il nono... ahahhahahahahhaah

cipreacalend

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Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #5 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 18:04:33 »
Mumble mumble ??? ::)certo è un bel dilemma... ma chissà, se qualcuno mi proponesse di allungare il tempo... se risponderei con altrettanta sicurezza... No!
Non credo, perché la vita è così speciale... certo non vorrei diventare una mummia vivente...ahahahaha...
Mettere limiti? Lo fa già la vita ed è difficile fermarla. Pensate, solo qualche secolo fa la vita media di un uomo era sui 30 anni, oggi, invece, è normale parlare di 70 - 80, anche più... No, io me la allungherei volentieri, di qualche centinaio d'anni? Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Ho tante cose da fare e poi mettete che inventano un autobus per girare intorno a Marte, o intorno Venere e io me lo perdo, perché magari rinasco in un'altra epoca.... dove li hanno rottamati... ahahahaha insomma, sarebbe bello sorvolare la Storia e i tempi e gli uomini... come Highlander... in quel caso, giuro, non vi taglio la testaaaaaaaaaaa

cipreacalend

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Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #6 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 18:06:40 »
Immaginando il corpo con una prospettiva di vita "millenaria" non avremmo più la pressante necessità di dover salvare ad ogni costo la nostra anima.
E dando un'occhiata all'indietro nel tempo fino ai nostri giorni saremmo piacevolmente costretti a non inventare tutti quei rituali che servono per allontanare la sfortuna e la malattia, cosi come cercare di ottenere il favore di un Dio qualsivoglia per avere il Paradiso o un legame con l'aldilà.
Probabilmente la religione non avrebbe più ragione di esistere se non per indirizzare una qualche morale educativa.
Però...a me piacerebbe tantissimo vivere a lungo.
Già mi ci vedo a scoprire e "testare" tutti i sensi...
anche il settimo, l'ottavo, il nono... ahahhahahahahhaah



Mi piace questa idea... saremmo liberi... di esplorare.... navigando su tutti i sensi...
che tra l'altro sono veramente tantiiiiiiiiiii!!!!! ahahahaha
« Ultima modifica: Sabato 14 Febbraio 2009, 18:09:06 da Mirella Crapanzano »

Alessio J

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Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #7 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 18:16:52 »
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Ho tante cose da fare e poi mettete che inventano un autobus per girare intorno a Marte, o intorno Venere e io me lo perdo, perché magari rinasco in un'altra epoca.... dove li hanno rottamati... ahahahaha insomma, sarebbe bello sorvolare la Storia e i tempi e gli uomini... come Highlander... in quel caso, giuro, non vi taglio la testaaaaaaaaaaa

intorno a Venere...preferisco.  ;D


Alessio J

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Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #8 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 18:36:29 »
No, alessio! A me non piacerebbe vivere senza limiti di tempo, questo smorzerebbe il mio entusiasmo nel vagabondare in questa mia corta (rispetto alla storia) aspettativa di vita.
Non so quando, ma so che un giorno questo mio corpo biologico cesserà di funzionare, allora penso alla gioia di vivere giorno per giorno, in questo mondo dove ho ancora infinite nozioni da apprendere. Credo che la mia sia di fatto "infinita", nel senso che nessuno, neppure io, ne ha misurato la durata quindi la fine, per questo non c'è un termine e quindi posso definirla infinita, ma non posso definirla "senza fine", perché so che prima o poi detta vita avrà un epilogo.
In proposito mi tornano alla mente le parole scritte da Hermann Hesse su quella che per me è la più bella opera dedicata all'amicizia che l'umanità abbia finora conosciuto "Narciso e Boccadoro":
"Forse, pensò, la radice di ogni arte, e fors'anche di ogni spirito, è la paura della morte. Noi la temiamo, abbiamo orrore della caducità, vediamo con tristezza i fiori appassire e le foglie cadere e sentiamo nel nostro cuore la certezza che anche noi siamo caduchi e presto avvizziremo. Se dunque come artisti creiamo figure o come pensatori cerchiamo leggi e formuliamo pensieri, lo facciamo per salvare qualche cosa della grande danza macabra, per stabilire qualche cosa che abbia la durata più lunga di noi stessi."
Quanti oggetti, libri, diari abbiamo nelle nostre case che ci parlano delle persone scomparse da anni, da secoli o da millenni, non sono forse queste prove di una certa immortalità?
Scrivendo e creando pensieri anche noi intimamente forse cerchiamo questa possibilità, l'idea di non essere dimenticati, qualche cosa che ci faccia sopravvivere alla morte, in senso spirituale, certo. Che senso avrebbe vivere senza limiti di tempo? Sopravvivere ai nostri figli, ai nostri amici, a tutti quelli che ci circondano sarebbe una cosa disumana per me. Credo che la strada migliore sia dare un valore al "tempo" della nostra vita, io personalmente non ho rimpianti nel passato, ciò che ho fatto lo riferei nel bene e nel male, perché ciò ha creato il mio presente e sarà parte del mio indefinito futuro.
Riproverei i dolori lancinanti che ho passato, perché così facendo godrei delle gioie che ho provato. Vi sono farfalle che vivono un solo giorno, nel giro di poche ore si sviluppa la meraviglia della vita, il tempo è solo una convenzione, uno spazio dimensionale senza senso. Vivere dodici ore o mille anni, dove è la differenza? Magari nell'intensità di quelle dodici ore di vita sono condensate le sensazioni di mille anni, chi lo sa?


Phersu, questo tuo intervento mi ha molto colpito dandomi molti spunti di rilessione.
Ne ho apprezzato i contenuti tra le righe oltre al visibile.  Grazie

cipreacalend

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Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #9 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 21:55:36 »

Credo che la strada migliore sia dare un valore al "tempo" della nostra vita, io personalmente non ho rimpianti nel passato, ciò che ho fatto lo riferei nel bene e nel male, perché ciò ha creato il mio presente e sarà parte del mio indefinito futuro.
Riproverei i dolori lancinanti che ho passato, perché così facendo godrei delle gioie che ho provato. Vi sono farfalle che vivono un solo giorno, nel giro di poche ore si sviluppa la meraviglia della vita, il tempo è solo una convenzione, uno spazio dimensionale senza senso. Vivere dodici ore o mille anni, dove è la differenza? Magari nell'intensità di quelle dodici ore di vita sono condensate le sensazioni di mille anni, chi lo sa?


Anch'io penso, come Phersu, che dare valore al proprio tempo sia indispensabile, così come credo che in un arco di tempio medio della vita di un uomo, se andiamo a vedere quanti istanti abbia vissuto con intensità e intima consapevolezza, forse non arriviamo a qualche ora, forse a qualche giorno... Sono esagerata? Non penso, mi chiedo spesso quanto realmente viviamo, presenti a noi stessi, assaporando ogni attimo, come fosse l'ultimo, avendo coscienza di sé, della propria vita, cercando di capire qual'è la propria strada, il significato e il perché siamo qui. Quante volte pensiamo di fare, di vivere, di esprimere tutte le nostre parti e poi rimandiamo, al giorno dopo, alla prossima occasione, fino ad arrivare alla prossima vita? E allora, è vero, il tempo è solo una convenzione, è vero, non importa QUANTO si vive, ma COME.

Alessio J

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Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #10 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 22:23:03 »
Rimane il fatto che l'istinto umano è portato a salvaguardare la vita, addirittura ad allungarla il più possibile. Degno di nota il continuo e incessante ricorso a farmaci e cure mediche per garantirsi una longevità importante.
Che sia la paura della morte a spingere verso questi comportamenti dettati dal naturale istinto di sopravvivenza?  Oppure...è qualcosa al nostro interno che vuole maggiori possibilità di vivere?
Leggevo un articolo sull'ibernazione e ho verificato quanto alcuni siano disposti a sperare nel futuro per
godere di una nuova possibilità.
Vita e futuro vanno a braccetto con la nostre speranze. Sta a noi cogliere le bellezze di ogni momento vissuto, senza dubbio al meglio delle nostre possibilità.
E se un domani la scienza o qualche entità superiore mi proponesse un'alternativa di vita superiore all'attuale firmerei al volo. Per come intendo il vivere, lo considerei un peccato "mortale" il non accettare.
« Ultima modifica: Sabato 14 Febbraio 2009, 22:25:16 da Alessio J »

cipreacalend

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Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #11 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 22:41:23 »
Rimane il fatto che l'istinto umano è portato a salvaguardare la vita, addirittura ad allungarla il più possibile. Degno di nota il continuo e incessante ricorso a farmaci e cure mediche per garantirsi una longevità importante.
Che sia la paura della morte a spingere verso questi comportamenti dettati dal naturale istinto di sopravvivenza?  Oppure...è qualcosa al nostro interno che vuole maggiori possibilità di vivere?
Leggevo un articolo sull'ibernazione e ho verificato quanto alcuni siano disposti a sperare nel futuro per
godere di una nuova possibilità.
Vita e futuro vanno a braccetto con la nostre speranze. Sta a noi cogliere le bellezze di ogni momento vissuto, senza dubbio al meglio delle nostre possibilità.
E se un domani la scienza o qualche entità superiore mi proponesse un'alternativa di vita superiore all'attuale firmerei al volo. Per come intendo il vivere, lo considerei un peccato "mortale" il non accettare.

Non posso, istintivamente, che concordare con quanto hai scritto, la vita va salvaguardata e la scienza si adopera al meglio per garantire una maggiore longevità. Forse, in un futuro non troppo distante, la ricerca sarò così avanzata che si potrà davvero vivere a lungo e bene. Credo sia importante che la tecnologia vada di pari passo con le scoperte dello spirito, con la conoscenza dell'anima, altrimenti, la tecnologia potrà ben poco e il mondo sarà sempre uguale.
Dimentichiamo che noi non siamo un corpo, ma ne usiamo uno, purtroppo solo uno al momento, sarebbe bello averne a disposizione di più, in caso di difetto, ne metteremmo un altro, ma tutto questo avrebbe un costo e noi, in realtà quanto saremmo disposti e cosa a dare in cambio di un'altra vita?
Anch'io considererei un "peccato mortale" rifiutare un'occasione diversa, di vita, magari anche più vera...

Alessio J

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Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #12 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 22:44:18 »
Anch'io considererei un "peccato mortale" rifiutare un'occasione diversa, di vita, magari anche più vera...

Ti va di spiegare quel "più vera"?

cipreacalend

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Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #13 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 23:02:29 »
Per vita più vera intendo una vita dedicata... a scoprire qual'è il nostro compito in questa vita. Le persone nascono e già questo è un evento che a me tutte le volte sembra straordinario, poi crescono, ci mettono anni a capire cosa vogliono, spesso non lo sanno mai veramente, fuorviati dall'ambiente, dalla cultura, e così "vivono" in apparenza si muovono, respirano, ridono, trovano un lavoro, mettono su casa, famiglia, poi hanno figli... Nel frattempo hanno perso qualcosa, ma non ricordano più cosa, quell'innocenza, quella meraviglia della scoperta, dimenticano il perché dell'esistenza, a cosa serve questa vita, e ai loro figli passano in eredità la stessa "dimenticanza"... Io credo che una vita vera significhi interrogarsi e cercare le risposte di cosa siamo veramente. Ognuno può cercare e se ha voglia e desiderio può essere così fortunato da trovare la sua strada... il suo percorso spirituale, il suo cammino interiore, Si dice che dentro di noi ci sono tutte le risposte, e io penso sia vero... ma è più facile guardare fuori, che guardarsi dentro, a volte.
Ho rivisto recentemente su youtube, uno stralcio dello spettacolo di benigni sulla divina commedia, in questo video si parla del canto del paradiso e di dio... Mi è molto piaciuta la lettura che ha dato, l'interpretazione del sonetto di Dante... si avvicina al mio sentire... cosa c'entra con questo? C'entra... fa parte della ricerca...di una vita vera

http://www.youtube.com/watch?v=Q5vVZpnbS20

Alessio J

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Re: L'infinito, "senza limite"
« Risposta #14 il: Sabato 14 Febbraio 2009, 23:20:29 »
Per vita più vera intendo una vita dedicata... a scoprire qual'è il nostro compito in questa vita. Le persone nascono e già questo è un evento che a me tutte le volte sembra straordinario, poi crescono, ci mettono anni a capire cosa vogliono, spesso non lo sanno mai veramente, fuorviati dall'ambiente, dalla cultura, e così "vivono" in apparenza si muovono, respirano, ridono, trovano un lavoro, mettono su casa, famiglia, poi hanno figli... Nel frattempo hanno perso qualcosa, ma non ricordano più cosa, quell'innocenza, quella meraviglia della scoperta, dimenticano il perché dell'esistenza, a cosa serve questa vita, e ai loro figli passano in eredità la stessa "dimenticanza"... Io credo che una vita vera significhi interrogarsi e cercare le risposte di cosa siamo veramente. Ognuno può cercare e se ha voglia e desiderio può essere così fortunato da trovare la sua strada... il suo percorso spirituale, il suo cammino interiore, Si dice che dentro di noi ci sono tutte le risposte, e io penso sia vero... ma è più facile guardare fuori, che guardarsi dentro, a volte.
Ho rivisto recentemente su youtube, uno stralcio dello spettacolo di benigni sulla divina commedia, in questo video si parla del canto del paradiso e di dio... Mi è molto piaciuta la lettura che ha dato, l'interpretazione del sonetto di Dante... si avvicina al mio sentire... cosa c'entra con questo? C'entra... fa parte della ricerca...di una vita vera

http://www.youtube.com/watch?v=Q5vVZpnbS20

Hai saputo catturare i particolari, con questo tuo post. Sei andata a fondo, alle radici dell'esistenza.
Quella che dovrebbere essere "scopo" per il quale siamo al mondo. Il saper vivere, il saper godere del regalo che Qualcuno o qualcosa ci ha donato e farlo con intelligenza, portando frutto nel nostro paniere emotivo e cultuale.
Grazie, Mirella