Autore Topic: Crisi e suicidi  (Letto 1486 volte)

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Offline India

Crisi e suicidi
« il: Sabato 12 Ottobre 2013, 22:30:03 »
Questo topic, non c'entra nulla con la poesia, ma credo che se in questa sezione si può discutere di tutto e di più, pensavo a questo problema della crisi e ai suoi risvolti sociali e spesso tragici.
E' vero c'è la crisi, una crisi nera, ma pur con il rispetto che nutro per chi decide  di togliersi la vita, non arrivo a comprendere fino in fondo tale scelta se motivata da problemi economici. E' pur vero che non avere un lavoro, (ma solo nelle società occidentali) può portare alla depressione, a sentirsi un fallito o perdente della propria dignità.
Abbiamo veramente perso il senso della vita. E di come essa va difesa a tutti i costi. Ce lo insegnano le persone ammalate di cancro, soprattutto se in fase terminale, che si aggrappano al loro flebile respiro fino alla fine.
Ce lo insegnano i popoli africani, che lottano quotidiamente per sfamarsi, e amano la vita e hanno il sorriso sulle labbra. In Africa si può morire di sete, di fame, di malattia, negli ospedali africani si può morire perchè mancano i punti di sutura. Ma nessuno sogna di suicidarsi.
Da noi non c'è nessuno che sta tanto male economicamente da non poter sopravvivere. Non vedo gente denutrita, neanche tra gli anziani che vivono con 500 euro al mese. C'è la caritas, ci sono le mense per poveri, si può anche fare l'elemosina, o addirittura si può cercare tra i rifiuti, ma ci si deve aggrappare ala vita. In India non è mancanza di dignità fare l'elemosia, non è mancanza di dignità bussare alla porta del vicino. Non c'è vergogna in questo. Di ben altro dovremmo vergognarci. Noi, che consideriamo il denaro o l'efficenza sul lavoro i principali valori, siamo pronti a suicidarci, se ci arriva una lettera di licenziamento.
Quello che scrivo sarà banale e scontato, come il Panettone a Natale, direbbe qualcuno. Giusto, come il panettone a Natale. Anche in periodi  di crisi e di suicidi,  il panettone a Natale non mancherà neanche al disoccupato, questo è scontato, ma in alcuni paesi africani non è scontato neanche un bicchiere d'acqua a Natale, così come tra i nostri ammalati terminali non è scontato il panettone, potrebbero doversi nutrire solo con le flebo. In Africa neanche le flebo sono scontate. Ci rendiamo conto? ma di quale crisi stiamo parlando? E' tutto dannatamente relativo. L'unica vera crisi è come ci siamo ridotti.


Offline paolo corinto tiberio

Re:Crisi e suicidi
« Risposta #1 il: Domenica 13 Ottobre 2013, 12:22:37 »
mi sono imposto di non mettere piede in quello spazio dove avvengono le drastiche determinazioni e scelte della volontà come quella di togliersi la vita... non sono stato mai costretto a guardare tale baratro, quindi su questo non posso dire né A né BA... ma il fatto che in Africa non si suicidino nonostante la misera esistenza economica mentre qui da noi sì,  mi ha indotto a riflettere che al postutto, il luogo comune che i soldi non fanno la felicità non è una panzana... gli africani discendono da una civiltà tribale-parentale... hanno fratelli, sorelle, nugoli di cugini, frotte di nipoti, amici, amici d'amici (hanno il contrario del sentirsi soli!) insomma hanno relazioni molto più intense sotto questo punto di vista che non noi "occidentali"... e se non si suicidono è perché  è "la relazione" e non il possesso il segreto della felicità...
non molto tempo fa anche qui in italia godevamo di tale privilegio, quando la vita sociale di tutto un popolo si svolgeva "all'Aperto", sulle strade piazze vicoli, eccetera... quando avevamo dell'africa il dono più bello: l'apertura...  invece viviamo in una sociutà "chiusa", abbiamo acquistato molto sotto il profilo economico, ma perso tanto sotto quello relazione... ora, con la crisi, svanendo quella illusoria ricchezza, ci ritroviamo a rimirare il nulla che ci attornia e che prima, quando si aveva disponibilità economica, cercavamo di di nascondere dietro a mille costose vanità... è che non si può avere tutto... la moglie ubriaca e la botte piena... cristo a mietere e la madonna che ci raccoglie le spighe... ora  mancano i soldi, e non potendo più pagarci il biglietto per Mirabilandia, ci volgiamo sgomenti attorno terrorizzati dal nulla che ci assedia... da qui il processo che mette abito a quella fatale e tragica scelta...
« Ultima modifica: Domenica 13 Ottobre 2013, 12:31:04 da paolo corinto tiberio »
salvatico è quel che si salva

Offline poeta per te zaza

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Re:Crisi e suicidi
« Risposta #2 il: Domenica 13 Ottobre 2013, 14:15:04 »
Paolo e Gabriella, dite delle cose giuste, giustissime,
alle quali posso solo aggiungere che prevale, nel mondo
industrializzato e consumistico, la mancanza di vera
ATTENZIONE, vicinanza a chi amiamo, saper vedere
"dentro l'altro", al di là del "niente, tutto bene" che ci dice.
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline India

Re:Crisi e suicidi
« Risposta #3 il: Domenica 13 Ottobre 2013, 15:36:11 »
Condivido in pieno quanto scritto da Paolo, e da poeta per te zazà. Giusto poete per te zazà. " Va tutto bene". Perentorio dirlo nella nostra società. Altrimenti si passa per lagnosi e per rompiscatole. Peccato che non vi sia un'apertura verso l'altro. Peccato rilevare la propria tristezza di fondo solo in una poesia, o peggio, ricorrendo agli psicoterapeuti.Solo con quest'ultimi ci è concesso manifestare i nostri disagi.
Ci si arriva a tappare in casa con serrande rigorosamente abbassate per poter dire in giro che si è stati in vacanza d'estate. Conta di più l'immagine che diamo di noi, di chi in realtà siamo. La crisi, potrebbe avere risvolti positivi, potrebbe avvicinare la gente, potrebbe voler dire un ritorno alla terra, a tutto ciò che si è perso, ma certo se vogliamo solo inseguire i falsi miti del successo, allora sì, che in tempo di crisi, può fare capolino l'idea del suicidio. Ogni tanto mi si dice: " ammazza, tutti i depressi li conosci tu, ma che fai li attiri come mosche?". DIciamo che se posso, mi piace ascoltare chi è in difficoltà, fargli sentire che ci sono. Mi viene detto anche che tali persone deprimono. Non è esattamente così. Mi deprime di più la gente vuota, fatua, anche se sono perfettamente convinta che in realtà non sono vuoti e fatui, ma nascondono se stessi anche a se stessi. Hanno paura di affrontarsi.

Offline Antonio Terracciano

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Re:Crisi e suicidi
« Risposta #4 il: Lunedì 14 Ottobre 2013, 00:50:00 »
Intervengo anche perché ho pubblicato un paio di poesie sull'argomento. Sono senz'altro d'accordo con chi mi ha preceduto: i suicidi non sono dovuti alle difficoltà economiche, ma ad altri motivi (solitudine, malattia... ) . Vivo in una cittadina di 40000 abitanti in provincia di Napoli, e qui la miseria la vidi (e la provai) solo quando ero piccolissimo (anni Cinquanta) . Mi hanno insegnato che i poveri si riconoscono perché hanno i pantaloni con le (scusate l'espressione) "pezze a culo" : per quanto mi sforzi, sono decenni che non vedo persone in tale stato! In particolare, nell'approfondimento alla mia poesia "Suicidi all'ombra del Vesuvio" ho voluto ricordare un recente caso, quello di un parente di parenti, rimasto vedovo e impiccatosi non per difficoltà economiche (aveva la casa, la pensione... ) , ma perché la figlia, sposata, si era rifiutata di farlo vivere con lei...
Comunque, per sdrammatizzare, vorrei fare una variazione sul tema. So che i Giapponesi, per la loro mentalità, non salvano mai qualcuno che decide di darsi la morte (sarebbe una grave offesa per costui, un andare contro la sua volontà) . Da noi si cerca di salvare, ma a volte... Da ragazzino vidi, in televisione, un film di Renoir del 1932 (quello era cinema! ) , "Boudu sauvé des eaux" , dove un uomo altruista trae in salvo dalle acque della Senna un clochard che voleva suicidarsi, lo porta a casa, lo ripulisce e gli dà dei soldi; ma il barbone non si accontenta, e dice (più o meno) : "Dato che mi hai voluto salvare, ora devi tenermi per sempre a casa tua! " . Col tempo, il salvatore si pentirà di questo suo atto di bontà non richiesto!

Offline Stellaerratica

Re:Crisi e suicidi
« Risposta #5 il: Lunedì 14 Ottobre 2013, 10:06:19 »
Io credo che parlare di suicidio è molto delicato, soprattutto se uno non ha mai avuto niente a che vedere con esso, nemmeno un pensiero in merito.
La crisi è solo la goccia che fa traboccare un vaso evidentemente già colmo di altri problemi. Per cui non arrivo nemmeno a dire "non comprendo" bensì mi chiedo piuttosto in che società siamo, com'è che siamo tutti allergici/intolleranti a troppe sostanze, soffriamo di disturbi derivanti da stress e quant'altro.
No, non serve la crisi economica o il non aver fatto delle vere ferie per cadere in depressione e sentirsi un fallito. Davvero, ci sono altri mille risvolti che chi non ci è passato o non ci sta passando non può capire. E a volte la lotta per restare a galla è talmente truce che arrivi sfinito davanti a te stesso. E non sempre hai qualcuno che capisce o che per lo meno non minimizza con un "dai, c'è gente che sta peggio". Persone a cui risponderei con un "vaffa" dal cuore, visto che io ho da vivere innanzitutto la MIA vita e non quella degli altri ed è con la MIA quotidianità che ho a che fare. Poi è chiaro che si può giocare al ribasso coi bambini delle favelas, le popolazioni dell'Africa o delle nostre periferie. O del fatto che dovremmo essere grati per quello che abbiamo quando c'è chi è ammalato di cancro ecc. Ma mi chiedo se chi è divorato da depressione o cose affini, non sia anche divorato da un male durissimo, per il quale l'unica cura è salvare se stessi, farmaci o meno.
Manca empatia e com-prensione.
E mi rifiuto di semplificare così tanto un argomento.
Il peggior crimine è conoscere la verità e non far nulla.
(Carlo Parlanti - www.carloparlanti.it)

Offline India

Re:Crisi e suicidi
« Risposta #6 il: Lunedì 14 Ottobre 2013, 15:37:15 »
Stellaerratica, quello che tu dici lo condivido. Io parlo del suicidio, perchè rappresenta la punta di un iceberg di una sitazione insostenibile.  Mi chiedo cos'è quella cosa che sfugge e ci rende infelici? addirittura così infelici da poterci portare al suicidio? cosa cerchiamo? cosa vogliamo? Si dice la cosa più importante è la salute ed i soldi non contano nulla. Io credo che la salute ( almeno quella fisica) non è affatto la cosa più importante, men che meno i soldi. Come sono giunta a questa considerazione? quando ho visto una ragazza di 25  bellissima, ma non per modo di dire, bella davvero, di classe sociale elevata,buon livello economico,  intelligente, laureata in giurisprudenza  e piena di salute. La madre l'ha trovata impiccata dentro casa. E poi vedo, gente su una sedia a rotelle sempre con il sorriso. Ecco, mi domando qual'è il valore che noi consideriamo importante nella vita? qual'è quel valore che se perdiamo siamo pronti a suicidarci? Una mia collega, ossessionata dall'idea di non essere una brava insegnante, studiava otto ore al giorno, addirittura, per insicurezza,  mi constringeva a correggere i suoi compiti insieme a lei. Un giorno, un' alunna le disse; " professoressa, come lei spiega, io non capisco". La mia collega tornò a casa e si buttò dalla finestra. FU certamente la goccia che fece traboccare il vaso per una scarsa autostima, ma mi chiedo. Possibile che la reputazione che gli altri avessero di lei, fosse più importante che lasciare due figli adolescenti orfani?
In finale da queste e tante altre esperienze credo che la cosa più importante nella vita, sia non essere depressi. E' più importante che essere non vendenti ( sembra una bestemmia) o altre malattie invalidanti. Ma cosa spinge alla depressione? Il fatto che ho associato la crisi ai suicidi, non voleva semplificare, ma voleva spingere a una riflessione. Perchè una società tanto più è evoluta tanto più cerca queste vie d'uscita? Perchè non sentiamo la necessità di accontentarci? In Oriente si dice che il segreto della felicità consiste nell'assenza di desideri. Io condivido.
« Ultima modifica: Lunedì 14 Ottobre 2013, 15:41:42 da India »

Offline Stellaerratica

Re:Crisi e suicidi
« Risposta #7 il: Lunedì 14 Ottobre 2013, 16:44:57 »
Cosa spinge alla depressione? A saperlo, si sarebbe risolto il problema di molte persone: potrebbe essere un episodio, un'esperienza, una storia, un fallimento od un errore, il sentirsi sola (magari la 25enne di cui parli) un non sentirsi all'altezza delle aspettative altrui o, forse peggio, all'altezza delle proprie aspettative. Il non riuscire a vedere il quid per fare il salto "oltre".
Non è facile capire cosa spinga alla depressione, tanti non la vogliono nemmeno vedere e questo è il peggio. Fosse per me, bisognerebbe investire su se stessi e farsi un giro da uno psicoterapeuta: a volte sembra tutto perfetto, si vuole vedere tutto perfetto, eppure... eppure hai qualcosa dentro che ti corrode, come un piccolo tumore che inizia a crescere e divorarti dentro.
Se hai la "fortuna" e la forza e la perseveranza di contrastarlo, se vuoi vederlo, hai una speranza. Ma fidati, la lotta è dura e non è spiegabile.
Il peggior crimine è conoscere la verità e non far nulla.
(Carlo Parlanti - www.carloparlanti.it)

Offline Pino Penny

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Re:Crisi e suicidi
« Risposta #8 il: Lunedì 23 Dicembre 2013, 03:56:52 »
Non credo che solamente la "depressione"spinga al suicidio qui ci si suicida perché   non si riesce ad accettare una nuova malevola situazione nella propria vita..(parlo dei disoccupati o degli imprenditori che si tolgono la vita..)probabilmente non è loro bastato di chiudersi finchè non passava il periodo topico ! Già sella prima depressione mondiale nel 1929 molti si suicidarono perchè la loro situazione era troppo peggiorata..niente soldi,niente autostima,paura di perdere la stima degli altri..Oggi le ragioni sono per lo più le stesse,se non peggiori.
La gente vuole la sicurezza,la tranquillità..e se non ha la speranza si può anche ammazzare..io personalmente prima di pensare per me una simile cosa,penserei a come farla pagare ai veri responsabili di tutto l'ambaradan attuale..ma questa è un'altra storia.
guardi la vita a...colori?Io a volte si, a volte in nero a seconda dei giorni.se sono grigi anche grigio è un colore.Ma anche in blu non mi dispiace.in rosso per tirarmi su.in giallo se mi sento più pazzo del solito,in bianco se ci vado...