Autore Topic: La poesia come arte elitaria  (Letto 14774 volte)

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Offline Michele Tropiano

La poesia come arte elitaria
« il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 00:08:52 »
Apro questo topic non per conoscere le vostre opinioni, ma per esprimere compiutamente la mia a proposito del concetto di poesia ed anche di arte in generale, tanto già so che non vi sarà nessuno d’accordo con me. Prendete questo topic come un monologo tragico, come un canto solitario alla luna… come uno spicchio marcio di una magnifica arancia da spremere e fatene la vostra spremuta, aggiungendo un po’ di zucchero o, se preferite, mandatelo giù così com’è, tanto l’amaro di questo spicchio isolato non comprometterà il sapore della vostra bevanda.

Fino ad un centinaio di anni fa, o forse anche meno, la società occidentale – compreso il Nuovo Mondo dopo il XV secolo – era marcatamente divisa in due: i nobili ed il volgo, in cui includo anche la più recente borghesia, in senso lato del termine. Gli aristocratici detenevano il potere, tutto il resto non era altro che la massa informe grazie ai quali gli àristoi (i migliori) legittimavano la loro superiorità. Ciò che è sempre stata chiamata “arte” era, naturalmente, appannaggio di questi ultimi; al popolino non restava che darsi all’ippica, come si dice ora, ma nemmeno, non restava che crogiolarsi malinconicamente o meno nella loro condizione. Nel secolo scorso, tanto rapidamente quanto inavvertitamente, la situazione è radicalmente cambiata: certo, c’è sempre chi governa ai danni del popolo, ma gli schieramenti in questione sono di sicuro meno marcati e molto più variegati.

All’interno della cosiddetta “massa” ci sono infiniti tipi di persone: in questo contesto l’arte è diventata di massa – i concetti espressi da Andy Warhol, ad esempio – ed inevitabilmente ha iniziato a degenerare. E questa non è un’opinione solo mia di sicuro, ma altresì è anche, credo, traducibile in uno schema statistico- finanziario: partendo dal presupposto che l’arte è un prodotto raro se non unico, in altre parole “difficile” da creare e da reperire, esso qualitativamente peggiora quanto maggiore è il numero dei fruitori in relazione alla sua minore fruibilità: ad esempio, è noto che un armadio dell’IKEA sia peggiore di uno fatto a mano da un falegname, dove per “peggiore” intendo ovviamente inferiore di valore di mercato, e quindi anche di costo; mentre può essere anche migliore dal punto di vista della resistenza o della maneggevolezza, ma qui stiamo parlando di valore intrinseco del prodotto. È consequenziale a questo punto che l’arte di massa ha sicuramente molti vantaggi in più dell’arte elitaria, ma è qualitativamente peggiore. Cercate di non fraintendermi: eticamente ritengo che la democazia sia, oggi come oggi, il modo migliore - o forse il "meno peggiore"? - di convivere in società e politicamente sono vicino agli ideali comunisti: un connubio molto probabilmente utopistico. Ma l'arte è altra cosa.
« Ultima modifica: Mercoledì 29 Giugno 2011, 00:21:46 da Michele Tropiano »
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)

Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #1 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 00:09:35 »
Ma io non ho una mentalità chiusa, io voglio ammettere che il valore in sé dell’arte sia relativo – d’altronde sono un relativista convinto! – ed esso sia oramai totalmente mutato. Ritengo d’altra parte che ci sia qualcosa da “salvare” fra le onde impetuose dell’oceano eterogeneo della massa, da conservare intatta nel tempo come una reliquia, non certo sempre uguale a sé stessa come pedissequa imitazione, ma quantomeno stabile con una certa continuità: fra tutte le arti, scelgo la poesia. E non perché sono un poeta e non uno scultore o un musicista – sarei di parte altrimenti! – ma perché credo fermamente che la poesia sia meno fruibile delle altre, quindi, seguendo il mio precedente ragionamento, meno soggetta, per sua stessa natura, alla massificazione. E se penso che essa sia meno fruibile delle altre arti è perché la considero più complessa da comprendere e da apprezzare: tutti possono ammirare un quadro, una scultura o un’aria lirica anche senza capirne nulla (un quando, ad esempio, sta appeso ad un muro ed è visibile a tutti, la musica è spesso anche un sottofondo che può essere ascoltato sempre e dovunque); al contrario la poesia (non ne leggiamo sulle mura di palazzi o non ne ascoltiamo alla radio mentre esplichiamo le nostre faccende quotidiane) – tranne alcune poesie d’amore, ma fanno eccezione per via del tema universale che trattano – deve essere capita, anche in minima parte, per essere apprezzata, altrimenti restano solo “parole che terminano un po’ prima del rigo” e nulla più. Questo perché la poesia è fatta, appunto, esclusivamente di parole: il linguaggio verbale, marca distintiva dell’essere umano, è decisamente la struttura più articolata, molteplice e complessa che esista al mondo, ancor di più della matematica, della fisica, dell’astrofisica e di altre discipline incomprensibili ai più, che in fondo non sono che l’esplicazione della natura. Il completo dominio del linguaggio verbale, e in special modo di quello poetico che ne è una particolare applicazione, è un universo a sè, i cui segreti sono ben celati alla fine di ardui sentieri.

In definitiva, l’avrete capito, io credo che la poesia migliore sia solamente elitaria. Bisogna ammettere che esista, oggi come oggi, se mi permettete il termine, una “poesia di serie B”. Un po’ come i film – ma la questione è diversa poiché il cinema è nato quando era già in atto il processo di cultura di massa: i grandi kolossal, spesso e volentieri, sono considerati “filmoni” dalla maggior parte della gente, mentre i critici li bollano come “filmetti”, ciò non toglie che anche essi abbiano una loro dignità. Così come ha una sua dignità la poesia di serie B. Dopotutto il mondo è bello perché è vario, no?
« Ultima modifica: Mercoledì 29 Giugno 2011, 00:14:02 da Michele Tropiano »
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In Venere

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #2 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 10:07:27 »
vedi tropiano, io leggo molti autori qua.
la maggioranza penso li classificheresti come di serie B, ma qualcuno dei tuoi serie A (presumo, li classificheresti così, non capendo appieno i tuoi gusti) piacciono anche a me, e li capisco.
e non ci crederai, ma succede anche il contrario.
io dico che serie a e serie b e elitarismo o meno non serve a molto, se è solo per affermare una specie di casta chiusa.
si finisce per arrotolarsi su se stessi e seccarsi, mummificarsi.
meglio sarebbe riprendere (con presunzione, certo, ma almeno con un senso) le teorie poetiche di D'Annunzio (poeta vate), oppure quelle di Baudelaire e del simbolismo decadente (poeta come interprete del reale dietro al velo di Maya). oppure come Gozzano, Corazzini, Palazzeschi... insomma, un ruolo preciso e non un generico: io son poeta, scrivo cose che devono saper leggere solo i miei amici poeti (e nemmeno tutti), e gli altri, chi se ne frega.
ripeto, per me porta solo alla morte su se stessi, contemplandosi l'ombelico.
poi, come vuoi.
certa della tua risposta, chiudo qua, sapendo come andrà di certo a finire.
bonne jour

Past_Or0

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #3 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 11:14:27 »
Perchè non considero la poesia in toto elitaria...
1l'iliade(forse il più grande poema occidentale) nata dalla tradizione orale veniva conosciuta e apprezzata dal popolo, così come è stato per tutti i grandi poemi
(posso darti ragion sul fatto che tipo la Comedia di dante non veniva compresa nei vari significati, ma l'iliade è principalmente significato letterale)
2 I bardi http://it.wikipedia.org/wiki/Bardo giravano per i vari paesi erano Poeti ... i precursori dei moderni cantautori
3lo so che non considererai poeti i cantautori (lo stesso de andrè si definiva una via di mezzo), però per molti critici letterari lo sono... i cantautori non son certo elitari
4- non c'è differenza tra te che non comprendi la nona sinfonia o mia nonna che conosce amemoria la cavallina storna (non capisco la cavallina storna non ha significati reconditi )
5-credo sia più difficile per la massa leggere o comprendere un romanzo di 1000pagine che una poesia di Ungaretti di 7sillabe...
hai mai letto dostoevskij o l'ulisse di joyce o l'uomo senza qualità o Proust?

Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #4 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 12:54:16 »
Perchè non considero la poesia in toto elitaria...
1l'iliade(forse il più grande poema occidentale) nata dalla tradizione orale veniva conosciuta e apprezzata dal popolo, così come è stato per tutti i grandi poemi
(posso darti ragion sul fatto che tipo la Comedia di dante non veniva compresa nei vari significati, ma l'iliade è principalmente significato letterale)
2 I bardi http://it.wikipedia.org/wiki/Bardo giravano per i vari paesi erano Poeti ... i precursori dei moderni cantautori
3lo so che non considererai poeti i cantautori (lo stesso de andrè si definiva una via di mezzo), però per molti critici letterari lo sono... i cantautori non son certo elitari
4- non c'è differenza tra te che non comprendi la nona sinfonia o mia nonna che conosce amemoria la cavallina storna (non capisco la cavallina storna non ha significati reconditi )
5-credo sia più difficile per la massa leggere o comprendere un romanzo di 1000pagine che una poesia di Ungaretti di 7sillabe...
hai mai letto dostoevskij o l'ulisse di joyce o l'uomo senza qualità o Proust?


Innanzitutto, nemmeno io considero la poesia in toto elitaria, mi sembra di averlo scritto chiaramente: ho detto che esiste una poesia di serie A e di serie B.

1 - non è affatto vero che l'iliade e l'odissea erano conosciuti dal popolo, su questo ti sbagli completamente: essi venivano recitati sempre e cmq in albienti chiusi ed elitari, alle corti dei sovrani per esempio. il popolo conosceva sì alcuni passi, ma semplicemente i più famosi e non li considerava poesia o arte ma semplicemente come una sorta di "encliclopedia" per i loro usi e costumi. e questo lo puoi leggere dovunque, anche in un semplice libro di letteratura che tratti la cosiddetta "questione omerica". stesso discorso per i grandi poemi latini che erano conosciuti in minima parte dalla plebe: conoscere non vuol dire necessariamente apprezzare.
2 e 3 - già, non considero bardi medievali e contemporanei cantautori (o forse solo de andrè, ma l'eccezione conferma la regola, no?) come veri poeti, dunque nient'altro da aggiungere.
4 - non c'è differenza? forse... in ogni caso tua nonna conoscerà sì a memoria la cavallina storna, ma non credo l'apprezzi come poesia; io non conosco certo a memoria e non saprei suonarne nemmeno 2 note della nona sinfonia, ma l'apprezzo lo stesso. in ogni caso, essendo ignorante in musica, taccio. credo d'altronde che essa sia paragonabile alla poesia alta, la musica lirica intendo, che oramai è sparita del tutto, nessuno ne compone più. anche la musica è, oramai, inevitabilmente degenerata.
5 - tutti con il solito paragone: ungaretti e joyce... ma vi mettete d'accordo? è ovvio che non puoi mettere a paragone il "m'illumino d'immenso" con l'"ulisse", è fuori di dubbio! tra l'altro, credo che gran parte di ungaretti sia sopravvalutato. l'infinito o la ginestra o il sabato del villaggio di leopardi, d'altro canto, possono sicuramente reggere il confronto e non stiamo qui a pesare quale abbia più valore. giusto per risponderti, l'ulisse non l'ho letto, ma ho letto "delitto e castigo" e alcuni libri della "ricerca del tempo perduto", quello di swann e l'ultimo, dei quali sinceramente ricordo poco, non ho buona memoria per la letteratura straniera. in ogni caso, nel mio discorso ho proclamato la superiorità dell'arte della parola verbale su tutte le altre, la poesia in special modo ma anche la prosa, quella di alto livello ovviamente.
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Past_Or0

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #5 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 16:49:00 »
la tua argomentazione non regge... perchè sì puoi dire che tutti possono fruire di una scultura o di un quadro o di musica lirica... ma lo stesso è per la poesia...

ma lo stesso è x te che ti reputi esperto di poesia e un profano (mia nonna)
lo stesso è te profano di storia dell'arte e uno sgarbi qualsiasi
(perchè un quadro può esser più fruibile di una poesia? PERCHè PIù FRUIBILE ma è chiaramente falso... pensa solo alle diverse letture interpretative libri su libri che ci sono per un solo quadro di Leonardo!)
è più difficile comprendere a pieno la nona sinfonia che l'infinito di leopardi... intanto perchè richiede strumenti interpretativi più complicati!)

anch'io sono un assoluto relativista (o un relativo assolutista) ma la tua argomentazione di Poesia come regina delle arti non regge!

la poesia non è più elitaria della pittura o della musica lirica

ps... de andrè ... perchè poeta e altri cantautori, no?

pps elitaria è poesia che a te non credo piaccia ezra pound, t.s. eliot...

ppps... comunque credo come socrate(platone) che anche uno schiavo posso comprendere il teorema di pitagora... (non so se arrivi a capire cosa intendo)

pppps questo è un endecasillabo per un esperto come te di metrica?
"la vipera che Melanesi accampa"

Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #6 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 17:26:46 »
la tua argomentazione non regge... perchè sì puoi dire che tutti possono fruire di una scultura o di un quadro o di musica lirica... ma lo stesso è per la poesia...

ma lo stesso è x te che ti reputi esperto di poesia e un profano (mia nonna)
lo stesso è te profano di storia dell'arte e uno sgarbi qualsiasi
(perchè un quadro può esser più fruibile di una poesia? PERCHè PIù FRUIBILE ma è chiaramente falso... pensa solo alle diverse letture interpretative libri su libri che ci sono per un solo quadro di Leonardo!)
è più difficile comprendere a pieno la nona sinfonia che l'infinito di leopardi... intanto perchè richiede strumenti interpretativi più complicati!)

anch'io sono un assoluto relativista (o un relativo assolutista) ma la tua argomentazione di Poesia come regina delle arti non regge!

la poesia non è più elitaria della pittura o della musica lirica

ps... de andrè ... perchè poeta e altri cantautori, no?

pps elitaria è poesia che a te non credo piaccia ezra pound, t.s. eliot...

ppps... comunque credo come socrate(platone) che anche uno schiavo posso comprendere il teorema di pitagora... (non so se arrivi a capire cosa intendo)

pppps questo è un endecasillabo per un esperto come te di metrica?
"la vipera che Melanesi accampa"

Ma io non ho detto che la poesia sia in sè più elitaria, né che sia più fruibile. Ho parlato di maggior fruibilità in relazione a tutte le arti! Hon hai capito un benemerito cazzo di quello che ho detto... ho detto che essa sia "da salvare" in quanto è essenzialmente formata da linguaggio verbale, ovvero la forma più complic... ecc ecc l'ho già scritto senza che mi ripeto.
Vabè ma la mia argomentazione non regge! D'altronde avevo aperto questo topic con la convizione di non trovare nessuno d'accordo con me! Voglio però esprimere un desiderio: che ci sia, come già detto, qualcosa "da salvare", da far rimanere come arte elitaria. Non la poesia? D'accordo! facciamo la musica! Ma la musica è già morta da molto ormai, perchè nessuno compone più opere liriche di un certo livello! Non so... scegliamo qualche altra arte... la pittura! No! Non si può! La pop-art ci ha insegnato che le arti figurative come la pittura e simili sono ormai di massa!


E allora? Allora niente! Diamo tutto in pasto alla massa! Accadrà per forza di cose, allora, che le generazioni future disquisiranno dei modi con cui cagare dietro in cespuglio, come forma d'arte. E il punto di partenza verso l'inesorabile fine, Alessio, è la tua ultima "poesia sperimentale" che hai pubblicato, "Glossolalie". Buona pseudo-sperimentazione a tutti!

P.S. non sono un esperto di metrica, quel verso, in ogni caso, è un endecasillabo: "la vi pe ra che Me la ne siac càm pa" - De andrè è un poeta sì (perchè? perchè non te lo so spiegare) ma è sempre poesia di serie B, s'intende - ezra pund non l'ho mai letto o solo qualche aforisma, eliot qualche cosina, io la letteratura straniera la conosco poco - anche uno schiavo può comprendere il teorema di pitagora, ho detto la stessa identica cosa io, uno schiavo però non può comprendere una poesia e di conseguenza non potrà mai apprezzarla e no, non ho capito cosa intendi...
« Ultima modifica: Mercoledì 29 Giugno 2011, 17:39:09 da Michele Tropiano »
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Past_Or0

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #7 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 17:48:19 »
io volevo dirti che il tuo assunto che la poesia sia più elitaria delle altre arti è infondata...
il fatto che l'arte sia elitaria(nel senso di non comprensibile per la maggior parte delle persone) nella nostra società è dovuto alla stessa struttura socio-economica-politica di questa società... ti ripeto in un famoso dialogo platonico ... socrate riesce a far capire il teorema di pitagora a dun incolto schiavo...
elitaria l'arte rimarrà finchè ci saranno più di 8 persone su 10 che devono pensare se mangeranno o no... non è che tu sia diventato poeta e grandissimo esperto di poesia per doti innate o no? (forse frignavi già in endecasillabi e settenari ;D)

ps...quello di prima era un endecasillabo non canonico cioè non riconosciuto valido dai teorici della metrica italiana viene dalla comedia (in cui ci sono altri esempi di endecasillabi non canonici)...

pps...non è l'arte che deve rimanere elitaria, ma la fame che lo deve divenire (cioè riservata a quei pochi asceti che la vorrano fare volontariamente!)

Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #8 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 17:55:49 »
ps...quello di prima era un endecasillabo non canonico cioè non riconosciuto valido dai teorici della metrica italiana viene dalla comedia (in cui ci sono altri esempi di endecasillabi non canonici)...

Ah si? non lo sapevo, non sapevo nemmeno che fosse un verso della Commedia! (però adesso l'ho cercato perchè di te non mi fido  ;D ;D ed è il primo esempio su wikipedia di endecasillabo non canonico, quindi senza che fai vedè che lo sapevi perchè l'hai cercato anche tu!  :P
te l'avevo già detto che ogni giorno s'impara una cosa nuova... io l'ho scandito secondo la definizione "generale" dell'endecasillabo.

pps...non è l'arte che deve rimanere elitaria, ma la fame che lo deve divenire (cioè riservata a quei pochi asceti che la vorrano fare volontariamente!)

E vabè ma se la metti su questo piano, ti devo dare ragione per forza. Il mondo è sbagliato a priori, che ci vuoi fà...
« Ultima modifica: Mercoledì 29 Giugno 2011, 17:57:53 da Michele Tropiano »
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Past_Or0

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #9 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 18:12:07 »
io lotterei più volentieri per un mondo migliore piuttosto che far sì che la poesia resti elitaria (so che questo mondo finirà ... solo per gusto estetico più che etico)

l'ho cercato negli scorsi mesi (grazie a te) per vedere la vera definizione di endecasillabo... e ho visto che è più complicato di quanto credessi... hai visto gli altri esempi di endecasillabi non canonici?
(visto che tu ami gli endecasillabi corretti ti consiglio di ricontrollarli alla luce della retta definizione o sennò  di cominciare a far anche tu versi liberi ;))

glossolalie era un esperimento prendi l'infinito e fallo in glossolalia come ho provato a fr io... per vedere se resta comunque la muiscalità al di là del senso..

Offline Amara

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #10 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 18:31:44 »
..vedi tropi..( ho seguito tutto anche se non ho armi così affinate) ... quando ti vedo dire che tutto è morto.. la poesia.. la pittura.. la musica... perchè non riproduce quel che è stato.. rimango davvero perplessa.... sarà perchè io guardo l'arte con gli occhi dello schiavo che non capisce.. ma non vedo.. non sento.. e non leggo.. tutta questa morte...
e comunque se mai se ne dovesse parlare semmai sarebbe dovuta alla mancanza di nuove forme e non alla mancata riproduzione del già fatto....
ho letto il tuo commento al mio testo.. forse non l'hai capito perchè non è poesia... ma le altre sei vite.. non sono a seguire.. ma in questa........ allargando lo sguardo ovviamente....

comunque io non credo all'elitarietà del godere della poesia... nel senso di categorie sociali...
perchè anche un'alfabeta può provare il piacere di ascoltare una poesia..e magari comprenderla quanto basta per portarla con sé...
elitaria forse è la vera passione... (solo ne senso del numero)....
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Past_Or0

  • Visitatore
Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #11 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 18:44:43 »
..vedi tropi..( ho seguito tutto anche se non ho armi così affinate) ... quando ti vedo dire che tutto è morto.. la poesia.. la pittura.. la musica... perchè non riproduce quel che è stato.. rimango davvero perplessa.... sarà perchè io guardo l'arte con gli occhi dello schiavo che non capisce.. ma non vedo.. non sento.. e non leggo.. tutta questa morte...
son io che penso che l'arte sia morta anzi abortita... tropy  ;D pensa di esser uno dei pochi che capisce e fa poesia perchè sa cos'è un endecasillabo canonico (cosa che si è dimostrata falsa 8))

io ritengo che l'arte massima sarà fare un mondo bello! non scriverlo pitturarlo o musicarlo! e sarà un'arte non elitaria ma di massa!

ps... poi ricado nel mio Individualismo Egoista Nichilista Anarchico e torno una I.E.N.A.  :-\

Offline Amara

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #12 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 19:05:39 »
...parlavo di questo...
(penso che in un mondo bello.. possa esserci posto anche per l'arte.. no?)


Ma la musica è già morta da molto ormai, perchè nessuno compone più opere liriche di un certo livello! Non so... scegliamo qualche altra arte... la pittura! No! Non si può! La pop-art ci ha insegnato che le arti figurative come la pittura e simili sono ormai di massa!


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Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #13 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 19:32:35 »
l'ho cercato negli scorsi mesi (grazie a te) per vedere la vera definizione di endecasillabo... e ho visto che è più complicato di quanto credessi... hai visto gli altri esempi di endecasillabi non canonici?
(visto che tu ami gli endecasillabi corretti ti consiglio di ricontrollarli alla luce della retta definizione o sennò  di cominciare a far anche tu versi liberi ;))

ma io sapevo bene che la definizione di endecasillabo è molto più complicata di quanto si creda. io, in quelle poche poesie in metrica, ho usato l'endecasillabo e il settenario diciamo nella loro veste semplice: la decima accentata per l'endecasillabo e la sesta per il settenario, tutto il resto non l'ho calcolato proprio perchè, per quanto possa sembrarstrano, sono il primo a non credere tanto nella metrica. e non mi credo poeta certo per questo, ma per tanti altri motivi.
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
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Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #14 il: Mercoledì 29 Giugno 2011, 19:33:59 »
ho letto il tuo commento al mio testo.. forse non l'hai capito perchè non è poesia... ma le altre sei vite.. non sono a seguire.. ma in questa........ allargando lo sguardo ovviamente....

no non l'ho capita semplicemente perchè l'ho letta così giusto per leggerla, e l'ho commentata così giusto per commentare... non ti credere che ogni cosa che faccia la faccia con assoluto rigore e serietà massima ;D ;D

comunque io non credo all'elitarietà del godere della poesia...

ognuno crede ciò che vuole, io ho espresso il mio di credo!
Exegi monumentum aere perennius
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quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
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