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Discussioni in corso => Discussioni fra autori => Topic aperto da: rosalunare - Mercoledì 28 Gennaio 2009, 12:23:35
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Ho assistito a infinite discussioni tra autori su cosa sia realmente una poesia, e su cosa renda una persona "poeta". La metrica? Lo stile? Le parole scelte con cura? O l'emozione che scorre sotto pelle?
E' poeta chi scrive di getto sensazioni che, come lava di un vulcano, non possono più restare imprigionate nelle gabbie del silenzio? O lo è chi scrive e rifinisce e si sfinisce per cercare la perfezione delle espressioni, consapevole che mai riuscirà a disegnare il giusto quadro che sente nell'Anima?
O lo sono entrambi, per il semplice fatto che hanno scelto di dipingere con il pennello delle parole?
Ieri... davanti a un foglio scritto con tante emozioni e lacrime da mia figlia, ho avuto la risposta alla mia domanda.
(libera interpretazione)
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Posso dirlo io cosa è un poeta? ;D Senza peli sulla lingua? ;D
Posso? poi non vorrei ve ne pentiste se la risposta è "si".
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Chi è un poeta?
Non vorrei dare una risposta banale, ma penso che forse sia una giusta miscela di tutto quello che hai detto.
Come ogni artista, innanzitutto è una persona che sente. Che sente ogni cosa della vita -della vita in genere, non solo della sua- sulla propria pelle.
E' un'anima gravida di immagini, per usare un'immagine socratica.
E sa tradurre queste sensazioni, emozioni, immagini con un ottimo uso della scrittura parlando all'anima di chi lo legge.
Che sa mettere in parole ed istantanee la vita, quello che della vita vede, conosce e tocca con mano.
Poi si potrebbe rispondere facendo nomi dei Poeti, ma ad esser precisi in questo modo farei esempi e non risponderei al "cos'è il poeta?"
La poesia è quello che resta della vita quando la cogli nella sua essenza.
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Poeta
incompreso essere
che dipinge
l'arcobaleno della vita
con colori scuri,
rintanato nella sua stanza
in completa solitudine.
Tra l'indice e il pollice
una penna,
contempla le parole,
per plasmarle,
associarle,
e modificandone il loro significato,
fa nascere
musica e poesia.
Il poeta
è colui che scrive
ciò che gli altri
non vedono,
non toccano,
non odono
e non osano
se si accorgono,
lui miscela
i sentimenti
facendo sì
che essi siano
fonte vitale
della stessa poesia.
È lui
Il poeta,
eterno bambino
che sorride
di fronte alla bellezza
del mondo circostante,
ma è lo stesso
infante
che diventa triste
piange e si dimena,
è quello che più di tutti
vive a fondo
le amarezze
e le ingiustizie
di una società crudele.Ho assistito a infinite discussioni tra autori su cosa sia realmente una poesia, e su cosa renda una persona "poeta". La metrica? Lo stile? Le parole scelte con cura? O l'emozione che scorre sotto pelle?
E' poeta chi scrive di getto sensazioni che, come lava di un vulcano, non possono più restare imprigionate nelle gabbie del silenzio? O lo è chi scrive e rifinisce e si sfinisce per cercare la perfezione delle espressioni, consapevole che mai riuscirà a disegnare il giusto quadro che sente nell'Anima?
O lo sono entrambi, per il semplice fatto che hanno scelto di dipingere con il pennello delle parole?
Ieri... davanti a un foglio scritto con tante emozioni e lacrime da mia figlia, ho avuto la risposta alla mia domanda.
(libera interpretazione)
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è quello che ho scritto un pò di tmpo fa
Ho assistito a infinite discussioni tra autori su cosa sia realmente una poesia, e su cosa renda una persona "poeta". La metrica? Lo stile? Le parole scelte con cura? O l'emozione che scorre sotto pelle?
E' poeta chi scrive di getto sensazioni che, come lava di un vulcano, non possono più restare imprigionate nelle gabbie del silenzio? O lo è chi scrive e rifinisce e si sfinisce per cercare la perfezione delle espressioni, consapevole che mai riuscirà a disegnare il giusto quadro che sente nell'Anima?
O lo sono entrambi, per il semplice fatto che hanno scelto di dipingere con il pennello delle parole?
Ieri... davanti a un foglio scritto con tante emozioni e lacrime da mia figlia, ho avuto la risposta alla mia domanda.
(libera interpretazione)
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Non essendo io un poeta che stravede per la poesia, posso azzardarmi a darle una definizione senza che la descrizione sia di parte.
La poesia nasce da una fonte silenziosa e sconosciuta, dalla quale anche noi proveniamo. Questo non conoscere dimora in noi come fosse un vuoto da colmare, e quando proviamo a farlo con quelli che pensiamo essere i nostri migliori pensieri, diamo a quei pensieri il nome di poesia. Non importa se siano meditazioni profonde o sdolcinature banali, perché a noi, quel riempire il vuoto col vuoto, pare sempre una creazione di verità che ci dispone all'esaltazione di ciò che ci manca.
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Sono assolutamente certo che ogni persona su questo pianeta è potenzialmente un poeta .
Forse non lo sà, ma ogni giorno nelle nostre parole,nei gesti ,nelle emozioni che proviamo e che facciamo provare, c'è qualcosa di poetico.
Quello che alcuni fanno,come noi nel bene e nel male,è tentare di tradurre in versi quelle emozioni per poter esternare quello che ci avvolge.
La capacita' di scrivere,ovvero una formazione di un certo tipo a livello scolastico ,semplifica quest'opera ,dato che si avvale di uno strumento più affilato.
Ma in linea di massima,mentre scriviamo con la mano,creiamo con l'anima e quello che ne esce fa parte della nostra percezione delle emozioni che nel nostro caso,ci piace condividere con altri.
E' vero ..esistono una serie di sistemi per giudicare una poesia,in modo che sia accettabile dal punto di vista grammaticale,stilistico, ed alcuni argomenti vanno trattati nelle dovuta maniera per non trascendere nel banale.
Ma il mio,modesto parere,è in ogni caso che,chi scrive, si deve sentire libero di mettere nero su bianco ciò che sente ,senza limitazioni di nessun genere che non sia la sua maniera di espreimersi.
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Ho assistito a infinite discussioni tra autori su cosa sia realmente una poesia, e su cosa renda una persona "poeta". La metrica? Lo stile? Le parole scelte con cura? O l'emozione che scorre sotto pelle?
E' poeta chi scrive di getto sensazioni che, come lava di un vulcano, non possono più restare imprigionate nelle gabbie del silenzio? O lo è chi scrive e rifinisce e si sfinisce per cercare la perfezione delle espressioni, consapevole che mai riuscirà a disegnare il giusto quadro che sente nell'Anima?
O lo sono entrambi, per il semplice fatto che hanno scelto di dipingere con il pennello delle parole?
Ieri... davanti a un foglio scritto con tante emozioni e lacrime da mia figlia, ho avuto la risposta alla mia domanda.
(libera interpretazione)
Tua figlia è stata poeta sicuramente in questo caso, visto che ti ha coinvolto emotivamente (poichè dò per scontato che tu ti sei emozionata), ma non è detto.
Il poeta secondo il mio vedere non è colui che scrive il sentimento. Credo che la differenza sostanziale è nel lettore: poeta è colui che riesce a trasmettere il sentimento, prima del ragionamento. Se per esempio io parlo di un problema sociale, uno scrittore ti spiega il problema, tu ragioni e ti senti magari dispiaciuto, iracondo, ecc... un poeta ti conduce prima ad essere dispiaciuto, poi ragionando capisci il problema.
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La poesia è il modo più "alto" per dire qualcosa, meglio ancora se questo qualcosa è una emozione, ché moto dell'animo è anche un romanzo, un racconto o una favola, dato che, sono convinta che ogni scritto, sia anche solo una lettera ad un amico, è un moto dell'animo.
Difatti mi chiedo come si possano definire poesie le cose che scriviamo in questo sito di scrittura.
Come si fa a dire che chi scrive una poesia al giorno sia un poeta?
La poesia è limatura, ogni emozione detta in poche parole non la si può dire o scrivere in un'oretta, ma leggendola e rileggendola diverse volte, ed ogni volta limando ancora una volta, sino ad arrivare al punto più vicino alla perfezione.
Per fare questo bisogna, certo, avere l'emozione dentro ed è quella che ti fa buttar giù il pensiero, ma esso, in seguito, deve esser accompagnato dalla rilettura e, appunto, limatura di quell'emozione detta in pochi versi, poche parole dette al punto giusto che diano colore, spessore e calore all'emozione stessa.
Io stessa, pur avendo scritto delle "emozioni" non ho mai considerato le mie delle poesie, proprio perché non "limate" a sufficienza. La poesia è il volo più alto dell'uso della lingua per esprimere dei concetti.
Potreste obiettare che io sia malata di "petrarchismo" e forse, in certo senso, così è.
Ma questo è il mio pensiero.
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Ho assistito a infinite discussioni tra autori su cosa sia realmente una poesia, e su cosa renda una persona "poeta". La metrica? Lo stile? Le parole scelte con cura? O l'emozione che scorre sotto pelle?
E' poeta chi scrive di getto sensazioni che, come lava di un vulcano, non possono più restare imprigionate nelle gabbie del silenzio? O lo è chi scrive e rifinisce e si sfinisce per cercare la perfezione delle espressioni, consapevole che mai riuscirà a disegnare il giusto quadro che sente nell'Anima?
O lo sono entrambi, per il semplice fatto che hanno scelto di dipingere con il pennello delle parole?
Ieri... davanti a un foglio scritto con tante emozioni e lacrime da mia figlia, ho avuto la risposta alla mia domanda.
(libera interpretazione)
Carissima, quella di tua figlia era una emozione forte trascritta....semplicemente. Se poi ne abbia saputo fare davvero una poesia, questo è un altro paio di maniche, come dire! Ed è bellissimo saper e poter mettere su caeta le proprie emozioni, beninteso non è certo questo che obietto, sono io la prima a farlo molto spesso, quindi figurarsi se posso essere "contro" una emozione così bella!
Il lirismo di certi momenti non può esser confuso con altre cose, come la poesie ad esempio: se so scrivere molto bene i temi in classe, e, magari, ci metto anche l'anima nel farlo, non verrò mai preso per uno scrittore, comunque!
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La poesia è il volo più alto dell'uso della lingua per esprimere dei concetti.
questa mi piace! ;D
secondo me però, c'è una distinzione da fare tra poesia e poeta.
il poeta ha la poesia dentro, l'emozione che corre sulle linee dell'anima in voli pindarici sempre originali, quello che ha dentro è poesia. ma una poesia scritta è quelo che dici tu, un labor limae teso alla perfezione che si realizza nel momento preciso in cui le parole sono lo specchio esatto del nostro sentire.
ma quanto è difficile?! ::)
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questa mi piace! ;D
secondo me però, c'è una distinzione da fare tra poesia e poeta.
il poeta ha la poesia dentro, l'emozione che corre sulle linee dell'anima in voli pindarici sempre originali, quello che ha dentro è poesia. ma una poesia scritta è quelo che dici tu, un labor limae teso alla perfezione che si realizza nel momento preciso in cui le parole sono lo specchio esatto del nostro sentire.
ma quanto è difficile?! ::)
Sì, perfettamente in linea con il tuo pensiero e, in questo, posso anche aggiungerci che molti siamo i poeti....pochissime, oserei dire, rare le poesie! ;)
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per me la poesia non è per tutti.
C'è chi è portato in ingegneria, chi sa dipingere, chi disegna, chi sa insegnare, ecc.
Credo che in fondo ognuno di noi ha un qulacosa che lo distingue dagli altri, un fattore molto personale, poi sta a noi scoprire quale sia.
La poesia, per me (SOLO PER ME :angel:) è un misto di emozioni celate e un'abilità a saperle estrinsecare in un dato momento e in un certo modo... senza sfinire le parole, con una certa immediatezza ma con originalità.
Io per esempio quando scrivo, sono tutto quello che vorrei essere, ho tutto quello che vorrei avere... non so se mi spiego ;).
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Ho aperto un topic praticamente uguale perchè mi era sfuggito questo. Vorrei chiedere a chi di "poesia" si occupa da più tempo un parere e sollevare un interrogativo e comincio parlando della mia esperienza:
Premetto che ho scoperto l'amore per la scrittura impegnandomi nella stesura di un romanzo, preferisco definirlo però "una storia".
Ieri, da una percezione, dalle note di una canzone e da un debole ricordo affiora dentro di me qualcosa e capisco che voglio trascrivere quel qualcosa perchè è molto intenso e non mi era mai accaduto prima. Non è come nel romanzo in cui una storia si svolge davanti ai miei occhi e si muove dentro di me anche mentre non scrivo.
E' qualcosa di più concentrato e breve, un lampo che va subito via. Scrivo così delle righe, spazi, parole, pause, assumono tutte un senso dentro di me anche se, ammetto, questa cosa che scrivo richiede uno studio maggiore rispetto a come sono abituato di solito. Rileggo più volte e mi accorgo che la forma non è giusta che non coglie ciò che ho dentro, così modifico e cambio parole e righe, butto via ciò che ho scritto e ricomincio fino a che non mi soddisfa realmente.
Mi ritrovo con quelle righe che non so definire e così mi chiedo "cos'è quello che ho scritto? Ha un nome? E' forse una poesia?". Curioso, mi iscrivo e mando alla redazione ciò che ho scritto e viene pubblicato.
Io di poesia non so nulla se non ciò che viene insegnato al liceo. Molte cose le ho dimenticate e la tecnica mi è assolutamente oscura (salvo appunto reminiscenze scolastiche). Per questo vi chiedo cos'è la poesia. E' quello che mi è accaduto ieri oppure è qualcosa che richiede uno studio e un lavoro attento alla base?
Il musicista ha l'ispirazione ma deve studiare e capire la musica per essere definito tale. Un poeta deve studiare la tecnica della poesia immagino, oppure al giorno d'oggi la poesia, riconosciuta come tale, è più libera e meno soggetta alle regole? Io ieri ho trascritto un attimo di "ispirazione" (se così si può definire) oppure anche la mia è una poesia?
Vi parlo da "ignorante" amante della scrittura ma curioso di capire e scoprire la poesia.
Per quel poco che mi ricordo: metrica, rime o non so quale altre tecniche sono necessarie affinchè uno scritto possa essere definito "poesia"?
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Poesia è condividere emozioni senza dare spiegazioni
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Caro Vincent, per quanto mi riguarda la poesia oggi non dovrebbe essere più soggetta a rime e metriche, ma essere più libera.
Certo c'è chi scrive secondo delle regole e magari lo fa perchè lo vuole fare o perchè gli piace sia così, ma c'è anche chi riesce ad espimersi senza averne bisogno, creando un sentire nuovo assieme alla forma.
Ora, io ti parlo come colei che ha sempre odiato incasellare ciò che scrive e quindi, volutamente non ricerco la rima o il conto delle sillabe.
La poesia è sicuramente ispirazione in un dato momento, ma secondo me, è anche l'insoddisfazione che ne segue. Il fatto che non ci piace ciò che scriviamo è sinonimo di volontà di crescita, quella ricerca che porta a trovare un modo di estrinsecare del tutto personale e che forse ci permette di distinguerci dagli altri.
Puoi scrivere e non ritoccare una virgola e quella è poesia, ma puoi anche cambiarla a seconda del tuo sentire, e quella è allo stesso modo poesia. Io, ad esempio, ho molte cose nel cassetto che non pubblico perchè non mi soddisfano e non riesco a cambiarle, non ci sento quello che vorrei giungesse agli altri...
Devi avere, secondo me, un là dentro che poi diventa poesia, ma questo presuppone un certo studio (non delle regole metriche ecc.) che ti portano a perfezionarla...
Magari leggendo di più, imparando le regole grammaticali, riuscendo a capire bene la differenza che esiste tra una prosa e una poesia... ma tutto questo senza l'ispirazione è nulla.
Non so se mi sono spiegata... ;)
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concordo con francesca, ne ho molte nel cassetto anche io. Ma non sono d'accordo che la metrica non serva. Alcune delle mie nascono con un certo "ritmo" che poi magari affino con la metrica, altrimenti non avrebbero la stessa musica. Altre poesie mi nascono senza musica, forse ognuno poi trova il metodo che più gli soddisfa. Certo, lo so che sono schizzofrenica!