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Le 74 poesie pubblicate il giorno 26/08/2014
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Ho ascoltato parole e silenzi
estirpati con insolenza dall'anima
divenire frecce infuocate di passione
per mirare un
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Cos’è la paura?
Forse perderti,
oppure scoprire che sei ancora presente,
in questa dimensione,
in questo tempo che non riesce a dimenticare.
Siamo soli
e viviamo come se non lo fossimo,
per credere,
per convivere con noi stessi.
E
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Il vortice d’ aria e acqua
passa vicino e lento,
con roco brontolio,
davanti al tozzo molo
che nel mare si sporge.
Ha movenze di danza:
indugia un po' e procede,
ancora indugia un attimo
cambiando direzione.
Il movimento ipnotico
incanta il
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Ti spio,
mentre ti spii allo specchio,
sollevi la maglietta
e ti guardi i seni,
piccole gemme in boccio
nel giardino della fanciullezza,
li tocchi appena,
d'improvviso un sorriso
adorna il viso,
con i tratti ancora da bambina.
Ti
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On fià de pan biscòto,
na supa poarèta,
na feta de panzèta,
on goto de clinton.
Se questo te par poco,
pensa che zherta zente
no la gavèva gnente
da metar sot i dent.
El pan di Teserati
el jera cussì
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Sento fraterna la locomotiva
abbandonata in un binario morto
su rotaie contorte e arrugginite
nella vecchia stazione di frontiera.
E' ormai del tutto logora e ossidata,
i vetri rotti, sta cadendo a pezzi,
sulle ruote s'annida sporco antico
e
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Bagliore
nei giorni assolati
mentre l’arsura incessante sgretola
la solitudine sull’anima
sfumandola come nuvole di pensieri.
Ed io in quel miraggio...
rincorrendo giorni scivolosi
avidi di vita
e schiuse le mie labbra
a guisa di
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Un compleanno
Uno dei tanti
Uno dei troppo pochi.
I rimpianti giocano a rincorrere le speranze...
Il pensiero zeticista
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Come di resa la sera
raso che nero raccoglie
sul braccio, tra la piega e la parola,
lettera.
Come tesa la lana
così seta che la bocca
provoca e non cuce,
rammenda.
Sarte sono le stelle
tra fili di luci e nebbie,
tra spiriti e
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Con queste parole nutro me stesso
mentre la vita corre per spegnersi.
Brucia dentro la passione ma muri soffocano la
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Seduto nella notte e nel suo canto
Guardo un abbraccio che sa di rimpianto
Il ricordo d'un cuore codardo
Dell'orgoglio,
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Randagia sei tu,
randagio il mio volo
su corsie umide e sbuffi.
In pietre di luce talvolta
mi appari,
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Salta sul primo vento
Quello con cui gioca il gabbiano
Portami la consapevolezza della tua mano
Cavalca l’onda
Quella più lunga
Quella che non si spegne
Quella che lascia il morso sulla sponda
Metti al riparo i tuoi occhi
Cosi che rimangano
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Fa male oggi, quel che sento,
e mi infrange il cuore
vedere il tuo sguardo spento,
saper che poco a poco
muore dentro di te la fiamma,
che appena ieri
bruciava gentilmente
l'anima mia, in silenzio,
disegnando ali
intorno ai miei
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arranca a fatica
il fiato corto
sul ciglio di un burrone
il fiore mai colto
dei sogni sognati
lacrime di sale
baci al miele
calice di bollicine
riempito di vento
residuo di rimpianto
labbra scarlatte
ombre di notti disfatte
amaro fiele nel
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Nelle secrete oscure della mente,
scenografie perverse
eccitano i tuoi sensi
mentre salgono alla ribalta
su parole di silenzio...
vibrano in ripetuti schemi
incagliati alle ali dell'inganno;
per liberar d'un oncia
lo sguardo del tuo
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Bello è questo germoglio al nascer,
come bella è l’ombra senza parte
dove comete d’esistenza e larve di futuro
ritornano giorni di speranze.
Saranno rose senza spine
le pieghe dei tuoi desideri
corsia d’emergenza
ad un amore
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Tradisci questi anni
ormai lontani sul filo della nebbia
e brucia le nostre fotografie
già ingiallite dal ricordo
E poi qualche parola
forse resterà su questi muri
o sulle porte quasi chiuse
a far da pietra al nostro
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Non farà rumore
dove cadrà una foglia
silente e leggera lei si adagerà
Si sazierà di pioggia
Si
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Tutto potrebbe saltare in aria,
i cieli si potrebbero scontrare con i mari,
le tempeste oscurare per molto tempo il sole,
le stelle cadere e non tornare più in su,
e le lacrime andare al contrario
fino ad invadere il sorriso,
chiudendoti la
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| Un ventaglio d’oro
nell’ acqua di luna
biancheggia di profumo.
Cosi... come l’autunno
arrido di pioggia
nei lieti arpeggi
si siede la vita
oltre l’oceano
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Sulla corteccia
del ginepro
annerita dal tempo,
striscia un insetto
a caccia di formiche.
In compagnia di ululati
temporali e stelle,
da sempre troneggi in giardino.
I verzellini armoniosi,
variano il canto,
lasciano il nido,
svegliandoti
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| Sbatte al vetro della finestra
con prepotenza.
Forte è il vento dei ricordi,
e mi lascio andare
a questo freddo
che veste
queste mie ossa stanche.
Ora che riscrivo i giorni
con la memoria
per riviverti sulla pelle.
Stringimi ancora
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| Odio gli ettari del mondo,
schiacciati, oppressi,
centimetri premuti
compressi.
Pesante è questa fatica:
infiltrarsi
Amo i pochi metri della camera,
sconfinati, liberi
anni luce onirici
serbatoi.
Tenera è questa
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| Anima mia
silenziosa e mesta
che volteggi nel cielo
della solitudine
come una piccola
farfalla errante,
ti prego... fermati!
Posati un attimo
sul colorato fiore
della dolce poesia,
nutriti del suo nettare
e torna a volare felice
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A passo lento percorro l’impervia via
priva di terra, ma di sassi piena,
è Via Crucis di speme e fatica,
bagna il sudore le stanche membra.
Profondo silenzio l’anima invade,
suoni e rumori svaniscono nel nulla,
vaga solitaria sul monte del
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Profondo silenzio,
non avverti i suoni
della vita.
Il cuore si associa
all’apatia,
brevi sussulti,
amorfi, nell’allegria.
Il respiro è
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| Solitario sono,
come profetizzò il mio nome
parole mai pronunciate, rinchiuse nel profondo dell'anima
Solitario vado,
così come la strada che da solo ho scavato
Senza parole, né gesti, ne l'amore che meriti, che ti
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| It's home again in a busy city
covered only by its disease
but there's still a sailor upon the lights
who's sailing
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Nudità fugaci, peccatrici
e insonni, una nudità
sull'altra, a incastro
nelle maglie della vita,
sul precipizio dell'attesa,
nel filo spinato
sanguinante del tramonto.
S'asciuga all'ombra il sudore
della disfatta, e appesa
al
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74 poesie pubblicate nel giorno 26/08/2014. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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