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Le 47 poesie pubblicate il giorno 06/11/2014
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Se non funziona la nostra corda seria
e non volendo usare la civile
facciamo vibrare quella pazza.
E allora si scatena la bufera
uno starnazzo assurdo da pollaio
la furia dei belati nell'ovile
una tempesta di tuoni e di saette
una pioggia di rime
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Nuvole in simbiosi
con il cielo del domani
e la terra che piange
qualche rovina ignota
Tu che non sai scegliere
i prossimi deserti
e gli autunni desolati
che soffiano una pioggia
Qualche angelo rimane
nel riflesso di una goccia
e la luna non
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Gli inizi e le fini
hanno un che di impagabile
l'azzurro nel mezzo
il fiato che mancava
gli squarci di stelle
portano
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In anse mute d’estasi nascoste mi chino
a brancolar nel buio della vita, volteggiano
gli occhi a ritrovar la luce, in danze sensuali
e coinvolgenti
Do voce a ciò che tace, m’inoltro tra le corde
dei miei giorni a testa alta, cerco
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Germogli di grano esausti di pioggia
cercano sughero e carezze per sopravvivere
Frotte di corvi come tanti pirati scorrazzano
gracchiando col loro nero ingrigito una strana gioia
libera sazia quasi di paura appena incontrata
per finire più in
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La complicità delle parole
ha rotto gli argini
e non rimane che il silenzio
a tentare di sfondare i silenzi
Invisibili e striscianti silenzi
capaci di sbriciolare mura
divenute celle
Silenzi propiziatori
di quello che sarà:
il
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India |
06/11/2014 21:22 | 1651 |
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Il vento assapora
la fuggitiva goccia di paura
che incuti con la tua fitta veste,
hai improvvisa voglia di bagnare il
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Che strana
‘sta vita
ca ‘u Signuri
ni desa.
È strana ‘piddaveru
‘sta vita ca
no ca ll’avemu e
no ca nun
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Se Tu
fossi ancora qui
avrei dipinto
distese di rosso grano
e cieli rosa,
un sole viola e fiori tanti
sotto verdi nuvole
sino a fermare il tempo.
Avrei trasformato colori
in una scacchiera di vita
a volte come la notte oscura
ma anche
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I poeti son loro,
hanno un cielo blu notte
e tante lanterne ammiccanti
lo sguardo s'appanna,
i ricordi son spenti,
domani anche stasera svanirà.
I poeti son loro,
occupano assi di legno marcio,
angoli di viuzze, orinatoi,
cartoni di
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osservo dalla mia piccola finestra il fragore della pioggia
lo sciabordio dell'acqua al passaggio delle auto mi lusinga il
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| Con una rosa dimmi che mi vuoi,
posala quando vai,
spine e profumo la sosterranno sul mio seno lucido.
Tutto si
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| Quel che hai dentro lo tieni nascosto,
lo imprigiona la ragione, lo allontani da te stesso,
lo temi più di quel tenero gesto
che arriva inaspettato da lontano, che vivi represso.
Ma ami la vita e le sue emozioni,
tienile strette e fatti
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Il vento si è fatto più freddo,
già tacciono gli alberi intorno,
sui muri del vecchio paese,
s'adagia il bagliore del giorno.
Trasal dai confini del cielo,
la pallida nebbia d'inverno,
che spegne e scolora il silenzio,
e
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un uomo e una donna
nel silenzio dell’anima
si baciano
una madre
asciuga con una mano
una lacrima
dagli occhi di un bambino
un vecchio
conserva
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Midesa |
06/11/2014 17:35 | 2624 |
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Quante volte avrai pensato
di ripercorrer i tuoi passi
all’ombra di quell’orologio
dove in un timido giorno di sole
hai parcheggiato i ricordi.
Lievi hanno accarezzato il tuo viso
fino all’ora in cui il buio
ti ha strappato alle tue
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Ecco la tua voce
vestita d’azzurro
ossigeno del mio respiro
oltre l’aria delle mie nubi
Da quando sei andata via
fitte al cuore
uccidono polmoni
ed è tenebra il giorno come la notte
Sorride la campana della morte
senza l’eco dei tuoi
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| Solo,
al calare
d’un pacato sole.
Solo,
a scrutare colori
dell’esteso mare.
Solo,
nel tempo in
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| Chiedimi come si può
vivere a ridosso
d’ un grappolo di spine
e consegnare il cuore.
Come si può
sposare un diluvio d’emozioni:
arginare l’inquietudine
e sublimare un futuro
che a senso unico ha
dell’irreale.
Chiedimi questo
se
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| Ritorna qui
e porgimi la mano
che insieme
andiamo a spasso sulle Mura!
Mi riconosci?
Non aver paura!
Sono un fantama
sono io
Luciano!
Fanciulla del rimpianto
e dell'amore
se guardi meglio
dentro la memoria
ritroverai la nostra
dolce
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Il fiato sulla vita se n'è andato
è una prima volta anche per me
La stanza delle prime prove è fredda
lo strumento è in pena
perché l'oboe è questo
è un'intonazione che forse domani sarà
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| Percossa
senza pietà
Anima
se solo possedessi vene e carne
cammineresti grondante
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Jibi |
06/11/2014 14:34 | 2786 |
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| Le verità ferite
giacciono
negli abissi degli uomini
I cuori gelidi
non hanno la forza
di camminare
per incontrare
la via giusta
I soli
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| Il tempo è scritto in mezzo a queste foglie
e tu canti con loro il tuo commiato
in questo autunno languido e smaltato
da un sole che ristora antiche doglie.
Autunno e i caldi che si tiene in grembo
sprangando le sue porte alla stagione
dei
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Mani strette
al vento
su musiche,
sopite carezze
aldilà
dei volti di ricordi
adornati,
profumati di donna
su altalene
di fiori accoccolati
come fiocchi di neve
grido gli occhi
sul tuo dire
guarda
guarda il
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Sono stufo della foschia
ondosa chiamata perseveranza
che truce e sottile, nuda e virile,
mi incita alla jihad verso la
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Mi sorprendi con sorrisi al mandarino
fresco, di anni più giovane.
Reduce io da un amore sofferto
ipotizzo una conquista, un affondo.
Scorrono sulle pareti ombre cinesi
-il passato ha degli strani tentacoli-
finché appena dopo le tue labbra
sulle
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| Ah, se tu mi chiamassi
attraverso i miei specchi
se mi chiamassi
al di là dell’azzurro...
però tu sei già il tuo oltre
nel fondo della tua voce
inconfutabile certezza
che tocca note di un lamento
che conosco
il tormento
di un solo
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| Sincope di respiri
mentre galoppo
fino a perdere i sensi
fino all’estremo grido
Socchiudi gli occhi
smarrita la lingua
nel tuo liquido palato
Un rivolo
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| Vengo dall'inferno
da un sotterraneo profondo
da silenzi polverosi
da bicchieri vuoti
dai conti sbagliati della sorte
Da vie abbandonate
da buste lasciate a terra
dalla pioggia amara
sono una creatura marina
vengo dall'abisso
dalla bocca
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47 poesie pubblicate nel giorno 06/11/2014. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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