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Le 79 poesie pubblicate il giorno 08/11/2014
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Una foto: ti rivedo amica sorridente
e lì a te vicino un figlio del deserto
azzurro il barracano suo e violaceo
gli cinge
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vedete quell’uomo che arraffa e depreda ogni bene e ricchezza pubblica
falsando ed evadendo ciò che deve alla comunità?... questa è povertà!
vedete quel misero che s’inchina al potere dei delinquenti
e poi simulando
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| Il cuore della mia città è vuoto,
mentre il cuore dei suoi abitanti
è pieno di terra,
le luci e la finta allegria
non servono ad illuminare il grigiore
di cui hanno tinto l’anima
e la morte che riempie le menti
il gigantismo
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Io non vi ho mai capiti
e l'amarezza con cui contavo nuvole
era parente del disprezzo
che contornava le mie albe
Non ho mai compreso le parole
ed i gesti erano misteri,
luci che il tempo non voleva
neanche nelle danze controvento
Io non vi ho
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Tutto si può per via fermare
tranne la scienza e la natura
che ogni istante fa viaggiare,
per cielo e mar, tanta
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Scrivo poesie che sono spesso in metrica
con quartine che rimano fra loro
ma so poetare pure nell'ermetica
ed i miei versi son coperti d'oro.
Ed affermo che questa è giusta etica
'ché sul capo mi sia posto l'alloro
e se qualche
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| Ti immagini in un mondo
di solo cose belle
dove a parlare non è solo la mente...
intorno senza presente
mentre la vita si aggrappa anche a niente.
Voci che si rincorrono felici
mentre il tuo corpo cerca di che nutrirsi...
tutto tace
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| Sfioro te
Disegnando sui tuoi occhi
Infinite forme di volontà intrappolata
Sei appiglio per il pensiero
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| I nostri silenzi sono sguardi sagaci,
spettinati, nei gesti lenti e mimati,
emanano gioia casta.
Non mi fido più dei miei soltanto,
divenuti ormai pleonastici vizi,
echeggiati nei respiri,
corti e invadenti, di una paura.
I tuoi silenzi scalfiscono
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Fra luci soffuse e passi indecisi
cammino nel buio cercando
di non bucare di nuovo il traguardo,
troppa è la nebbia che si addensa
di là del mio sguardo
e oltre i prossimi aspri declivi
C'è però in me una sottile
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Mi specchio nel riflesso
di me stesso
Sorto dal vuoto
come spirito in un corpo
sfinito,
immoto.
Mi guarda quel volto
distorto
come fossi per lui familiare.
Magari
potessero parlare
i miei occhi di fumo!
Direbbero svanendo
“siam quelli
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La terra si copre di vita
nel mare della pace,
perle di speranze
per un pugno di sabbia
vestono la musica del cuore,
in passi di felina,
davanti
impeccabile battaglia del cielo,
accarezza l’acqua cristallina
nell’ impetuosa difesa
tra fredda
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Veli d'origami sinuosi
fragranze di fascino ti dipingo
come modello dei miei pensieri
labbra affamate di baci e miele
petali racchiusi in un cuore
pulsante di vita di un dolce ansimare
spezzati sussulti accarezzano il vuoto
bellezza di
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Là dove fertili germogli appassiscono nel riverbero
d’aridi cuori
brandelli d’essere si sbriciolano
in volto d'abbandono
Ma respiri d’anima
languendo dentro sgualciti contorni
in palpiti sublimi s’elevano,
tra le braccia del dolore,
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Nel cielo grigio d’affanni
oggi c’è il vento
ad infiammare le nubi
poi sarà pioggia
sull’anima
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Così semplice è la natura
quando impregna il fiore
d'intenso profumo
quando svela l'attimo
che gocciola di luce
nell'inchino del sole
quando in silenzio guarda
un timido fiocco di neve
che cade...
Quanta incredibile
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Ha occhi rossi il buio
quando danzano le falene
e il circo delle anime
diviene ombra che si dissolve.
Occhi di sangue
e
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oggi, non si incontrano.
le mani in tasca
stringono dita lontane
sfiorando baci su guance arrossate
uno di fronte all'altro
con lo sguardo perso
nei pensieri
in mezzo, tanta gente mormora tra se
sono diverse le prospettive
che saltano
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Più non ricordo in quale giorno
accecati dal sole o dalla nebbia
quasi fanti sbandati senza guida
assordati dai colpi di un nemico sconosciuto
l’errore e l’illusione m’ ingoiarono la mente
annientarono pian piano col miele dell’inganno
le
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Ho rivisto Firenze
nella carezza di una voce
quando l'autunno in nostalgia di colore
riverbera tra le note di una giornata
nel canto gregoriano in Santa Croce.
Ho rivisto Firenze
in un battito d' amore
tra la danza di foglie a Pian de'
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Bruciano i ricordi
divorati dall'oblio
scivola il tempo
Il grande fuoco della vita
corrode pagina dopo pagina
sfumano gli istanti
La fiamma del tempo ingoia
distrugge in un nulla
son gonfi del pianto gli occhi
Si sgretolano certezze
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| Io e te al tramonto
sussurri le nostre ombre
Amanti noi del silenzio
riflessi sulla riva
mantello il soffio del vento
su esseri bacianti all’unisono
Empatia allo guardo d’indulgente luna
occhi chiusi al passato
l’oasi è nelle nostre
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Tace
il vento nella notte insonne
spezzati pensieri dei rami, corteccia
del tempo antico
e si nasconde nel nido
l'amore di un sogno
come estasi di ieri, dorme.
Tace
il giorno alla pioggia scrosciante
bagna la strada
petali di rosa
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Una bava d'ombra suggella il patto con la notte
fiati di tenebra e la luna,
ambigua lanterna,
profetizza vaghe promesse abbagliando nuvole.
S'incammina la notte
svaporando la frenesia del giorno,
svilisce imposture
Primitivi impulsi esalano
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| Tra il vomero e la terra,
attimi d'esistenza vivono,
io, non sono.
Volge, ordinato,
ad ore scriteriate,
il giorno.
Notte m'assolverà
dalla dimenticanza:
di me.
dimmi,
ho forse lasciato
segni?
E' la foglia,
morendo,
a
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Colme le mie mani
di rimbombi lontani
Le apro
palmi al sole
e lascio che il rumore si dissolva
lascio che
con Rosso Fuoco
il suo abbraccio le riscaldi
e con vellutata purpurea essenza
le carezzi
Respiro
e magico colore
tutto
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Vorrei che i miei desideri
prendessero forma nei tuoi più intimi indugi
Vorrei che mondi distanti
si confondessero per creare colori mai visti
Vorrei cercarti per poi trovarti vera
in una piega luminosa d'infinito
Vorrei che le parole
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‘N gatto nero dar pelo arruffato, faceva la spola
dar giardino alla cantina, stanno attento
a nun attirà l’attenzione de quelli che ‘n tempo
ereno stati li padroni.
L’aveveno cacciato, mai nisuno s'era accorto che
era ritornato, nero come
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Toccare,
sentire cuori battere all'unisono,
trasporta sguardo in orizzonti lontani,
brucia l’anima fuoco di passione,
riscalda germoglio nato al cuore.
Abbraccio solidale,
dilegua povertà dei sensi,
colma la vita di nobili
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| Allora ti pregavo; ero piccino;
pareva mi ascoltassi e comprendessi;
il mio pensier talora intercettavi,
tenera e dolce a volte rispondevi.
Or trovo tutto arcano e non comprendo,
e ne soffrii parecchio allor lasciando;
ancor ne soffro, nel
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79 poesie pubblicate nel giorno 08/11/2014. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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