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Le 65 poesie pubblicate il giorno 20/03/2015
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Lasciami scivolare
lungo i pensieri
lascia che io vada
nei sogni.
Per te do ombra
alle mie illusioni
e trasparenza
a cristalli sbiaditi
d'incanto.
Sei il fiato
in questa vicinanza di specchi,
il respiro che risuona
nel delirio di un
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Anna62 |
20/03/2015 22:04 | 1520 |
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Non c’è credo, ne etnia nell’amore.
Aleggiano senza respiro
venti di guerra
anime si bagnano d’umano pianto.
Si levano verso il cielo, grida di dolore
trascinando come nenie,
urla disperate, ad ogni battito, ad ogni passo
verso la
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| Di verso in verso
passo dopo passo
finisco il giorno
avanti quello fausto
per poesia fissato.
Affacendata Musa
domani
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Rami spezzati
d’alberi cerchiati d’insetti
cadono a terra
come foglie secche.
Rogo umano l’aurora arroventa
d’incubi travagliata
aggrovigliata da sentimenti
l’aria rallegra effigie del passato
mentre odio appioppa
rabbia
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Tra noi suonano i silenzi
parabole di parole assenti
in telepatie d'assenso
levando note dolenti
dai nostri dialoghi
qualvolta
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Il sole non sapeva
che la luna aveva maledetto il giorno
e attendeva che la luce
morisse nel respiro delle ombre.
La luna non credeva
che il sole avesse pianto pioggia
e che il colore delle nuvole
non sarebbe più tornato
se non nell’ora del
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Questo sonetto dal sapore antico
lo scrivo solo per lodare la mia bella
e sol per questo io vo ognor mendìco
a rimirar il
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E' terra straniera
il tuo bacio salmastro,
si posa timido
sugli echi del mare
e
nel silenzio d'amore
si
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Llanto que en la tarde mora,
en las postreras horas
de un otoño en primavera,
agota el tiempo del roció
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Non conoscere il canto degli ulivi
sparsi e argentati sopra i brevi colli,
gli elmi degli asfodeli bianchi e molli,
fanti a riposo, limpidi e giulivi.
Non conoscere il soffio e la campagna
che spande brina e tiepida rugiada,
e ai piedi del
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Avrei voluto abbracciare i tuoi occhi
in quel mattino fresco di primavera
appena tornata dal gelo di un inverno scuro
e perdermi nell’alito di quel bacio respirato
nell’aria rimasta chiara e pulita come un bimbo
Ho viaggiato sai per mille e mille
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Son voli di rondini soavi pensieri,
migrano oltre le sponde dell’azzurro mare,
palpitan cuori...
all'esplorar luoghi d’immenso splendore.
Sognano nella magica attraversata,
cullati da placide onde,
mentre, sensazioni
s’immergono nel mormorio
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Grandissimo rogo splendente,
maestoso, d'enorme calore,
che occhi e man non offende,
poiché arde e brucia d'amore.
Dolce e paziente interviene,
donando conforto alla mente,
e con mano paterna deterge,
le lacrime d'un sofferente.
Tace
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| Così sono io
in fondo ai tuoi occhi
divorato dai godimenti
nel sentirti gocciolare
tra le piccole e grandi labbra
aperte sulla mia bocca
che invocano di essere
invase dai piaceri inconfessabili
Ne a Dio ne all’ amore
Ritrovarsi
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| Quando al di qua o al di là
di quel che diciamo vita
la mente volge e tra ambagi
il tutto sventra e discolora
e
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| A ridosso di sfumate colline
ecco apparire il giorno
col sole che sfoggia tepidi raggi
mentre più evanescente diviene la luna
Si danno il benvenuto mattutino
ciarlieri i passeri e gli affamati merli
banchettano sul prato
Il mare
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| Gioia ineffabile
di levarsi un mattino splendente di sole,
di vaghe promesse,
d'inedite assonanze,
intrecci di voli, di voci briose
nell'aria serena
e su per tortuosi sentieri
tra felci e ginepri,
pini che cedono a querce,
macchia che si fa
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Nel nostro tempo insieme
che sembra non abbia un passato
continua il gioco beffardo
dell'ingannevolezza della memoria.
Riaffiora l'inquietudine
nella fretta senza scopo
di uomini smarriti
a cui si nega il futuro.
Come ombre avanzano
su
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Oh felice mente, sgattaiolata
fuori della quotidianità,
che danzi la tua giornata
simile a petalo nel vento
in un mattino di primavera.
Danza, danza fino a sera
senza mai tornare alla noia di cemento
e non cercare nessuna
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Scovo Giordano a capo chino,
all'ingresso del tempio dedicato
alla divina verità che l'umano inganno
spense
accendendo il bagliore sull'ingenuo creato.
Così che Campo di cenere e fiori sparso
ora riflette di naturale
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Se di me
proprio non volete far cenere,
che' ve lo proibisce
il vostro dio,
occultatemi allora
in un verde prato,
che il sole lo accarezzi
con le dita dorate
e il vento lo asciughi
dalla rugiada notturna.
Non aggiungete altro
o, forse, ogni tanto
un
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Mavec |
20/03/2015 19:16| 459 |
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Nel luogo di culto
un dì chiamato tempio
Cristo osservò
un vergognoso mercanteggio
come ai nostri giorni
si usa vedere in etere.
Non solo,
pure nei piazzali di basiliche e chiese.
Narrano che Gesù al tempio
un gran fracasso
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Basta un nonnulla,
anche una parola
nei vicoli assetati
dove germoglia un fiore
per abbracciarlo
fino all’illusione
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| Il cuore ricorda il passato,
mentre il tempo ticchettia
il proprio infinito incedere
verso l’immortal destino,
il luogo dove la memoria
dimora batte lentamente
sciogliendo brevi secondi
come lacrime incessanti
su rughe d’effimera vita.
Il
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| scorre come un fiume lento
il tempo dei ricordi
a sangue caldo sento l'ironia
del fato alitarmi accanto
anima e sangue che dalle vene
scorrono gonfiando le braccia
nitido appare dove va a parare
il vento intreccio di pensieri
reti senza fondo
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Attende il mattino
e la brezza del vento
per lasciarsi spettinare
lungo gli orizzonti
a caccia di sogni perduti.
Fanciullo intrepido
cavalca le correnti
cercando l’equilibrio
in quel cielo che l’accoglie come rondine d'aprile.
Cede alle
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Descrivere io voglio
di un combattivo figlio,
pregi e difetti tutti .
Lo prendo un poco in giro,
fino a sembrare
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| Il foglio è muto, la mano inerte
l'anima sospira, ma non trova parole
per declamare quello che le stelle
mi raccontano, quando la notte bussa
pian piano sui vetri della mia finestra
E il cielo si fa fluttuante nastro d'aria
raccolto
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| E vidi passare le gru... mio padre me le indicò.
Lui le seguiva da bambino
e mi trasmise la sua gioia
nello scoprire tanta natura.
Immense creature dell'aria
assorbono lo spazio innanzi vuoto
di un forte e pesante agitar d'ali
che
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Sbuffi di Zefiro
e bucoliche fragranze
tra i bisbigli dell'anima.
Un rigoglio di
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65 poesie pubblicate nel giorno 20/03/2015. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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