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Le 63 poesie pubblicate il giorno 22/05/2015
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| Un ricordo
non filtra dal cielo
ha una voce sommessa
passa dal profondo
un labirinto pietrificato
un'orrenda bocca
socchiusa.
Ho tracciato un confine
una gola serpentina
ripida e scoscesa
per spaventare i sogni.
E' la lontananza
la mia
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Quanta leggerezza
in quei gesti quotidiani
quanta nostalgia
che rode l'aria di settembre
La luce di ogni giorno
ed il profumo
dell'erba appena tagliata
mentre il sole trema
Un bacio rubato
o solo sfiorato dalle dita
sulle vie ormai
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Pochi scrosci e, tersa, l'aria intona
la melodia del tempo che comanda,
si calma l'improvvisa sarabanda
e sorge il canto dalla voce buona.
Io sono una scintilla e la corona
che mi soverchia offusca il mio lucore,
attendo che si avvampi presto il
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Mamma,
abbracciami col tuo fantasma,
sentirò lo stesso il calore delle tue mani.
Fammi sentire la tua voce
che non
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Merce nera,
avvolti in una stiva,
ammassati come animali
uomini neri che ancor la pelle brucia.
Oh mio Dio di qual
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| Ho avuto come la certezza
che tu fossi sparita dal mio letto,
credevo d'aver sognato
d'averti persa per sempre.
Invece tu eri li',
cosi' vicino a me che quasi
potevo toccarti,
accarezzarti, appartenerti...
Poi sei fuggita via con le tue
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| Quando le stagioni fluiranno inesorabili
e il tempo disegnerà amare solitudini,
quando morirò con gli occhi aperti
per ingannare la morte.
Così i miei occhi non ti rivedranno,
in un dolore muto intriso di pianto,
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Eolo |
22/05/2015 21:31 | 2455 |
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| vita sollevaci
dall’ignavia dei giorni
-serpe mimetica
fa che non sprofondiamo
in questo buio di stelle
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| il fischio del merlo maschio
alza le palpebre dell'oziare alla cicala
convince il giudice a soprassedere
la contadina ad abbandonare il
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| Con speme appesa a un filo, assiso strizzo
e invoco il rio destino
d'un sassolino almeno! ...
E si ode un vago, lieve scricchiolio...
mi affaccio, e il fondo vedo lindo e chiaro:
"È legno che si assesta, ohimè
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Parrole che non finiscono,
apparteniamo ad altri:
quadrati senz'angoli,
buone o cattive le parole...
A volte rettangoli con tre lati,
triangoli,
dalla circonferenza irregolare
e insiemi vuoti senza inizio o fine.
Ermetiche, incomprensibili e
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Se dentro quel tuo sguardo
non sono più capace di parole,
se la mia lingua trema e curva la tua mano,
è forse pioggia nera e sabbia di collina
povero tempo nuovo e sole di lontano;
faccio con presunzione rotta sui miei pensieri,
quelli
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Alla prima luce
di un giorno assonato
mi sento un petalo
lungo il tuo corpo
non cerco un prato
per unirmi ad altri centomila,
cerco l'alito del vento,
del vento dell'amore
chiudo porte e finestre,
mi abbaglia la tua vita,
ma non sono
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| Si danno rose all'amore
ringraziando del dono
che esaudisce il desiderare
delle donne come dell'uomo.
Sugli steli portano spine
perché non è facile il bacio
costretto un poco a soffrire
il cuore correndo al traguardo.
L'amore
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| Se non avessi, nella buia soffitta, rimosso vecchi ricordi,
rovistando in ogni anfratto, trovando inutilità,
gettando via tutto senza rimpianti, liberando anche il cuore dai dardi scagliati,, senza pietà,
lo spiraglio tenue di luce
che
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| Anche le pietre arrossirono
al tramontar del sole,
per te che eri anima, corpo e amore.
Trafitta da colpi inferti duri,
sognatrice e giovane fanciulla,
tu, trapassavi i muri
di uomini soli, dai cuori neri
e la loro anima leggevi.
Tu, contavi
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Andiamo via come note rinascimentali,
liberiamoci da illusioni e piani mentali,
assaporiamo ogni carnefice tentazione
e pieghiamo le mani sul polso della creazione.
Chiudiamoci come pugni di disperazione,
sbattiamoci di ogni futura
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julia |
22/05/2015 19:34| 1482 |
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Ti perdi
dove i passi sono già stati calpestati
in un insieme confuso
cerchi di evadere
nel
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U celu, i barcuni, l’arbiri, li stradi
si tinciunu di zaffiranu,
gocci granni comu la rannula
battunu supra li petri e i vitri.
U mari s’incrispa e raggia
non voli sentiri ragiuni
I barchi cumparunu e scumparunu
sutta l’ondi jauti quantu li
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Non può tacere il cuore
quando la carne parla delle sue memorie
ed a brandelli raccoglie l’anima.
Non cancella il passo del tempo, le angosce,
che lacerano dentro mentre l’azzurro sorride ad un sole spento
ed il profumo della vita, invano ti
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Un idiota vessillo umano
piantato su superfici orbitanti
miliardi di anni dal tuo io.
Uno schiocco di dita
e il ritorno
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è intenso il profumo di maggio
il sole accarezza gentile le gote
l'asprezza della luce mitigata
dalla tiepida calura
infrange le linee dei prati
esplora anfratti e cede il passo
a ombre in chiaro scuro
è intenso e fugace
come
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Stremato
da estenuanti dèjà vu
m’arrendo
all’inganno emozionale
asimmetria
d’un passato dimenticato
appare
tra foschie
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| Nuda proprietà
di un incivile
vivere
dimentico dell'amore
scordando la dignità
usando un corpo
come fosse qualcosa
di suo.
Scambiarsi amore
come profondo sentimento
e non sbeffeggiato
dentro anfratti di solitudine
con la
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| Comme sì bella ammore,
t''o dico pochi vote...
stamme tuccanno 'o cielo
sultanto cu 'e penziere
E nun me passa maje
sta voglia 'e vivere vicino a te...
saccio ca tu ce staje,
e ca stu poco a me m'abbastarrà
E continuamme a
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| Troveranno Anima e cancelli spalancati
proprio chi non se lo merita
e senza che io chieda loro nulla
lasceranno d'esperienza l'obolo
all'infinita passita mia indolenza
e pugno chiuso diverrà simbolo
di pura fermezza assoluta
nel
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| E’ sera: stanco m’avvio pel casolare
pago d’aver dato qualche ristoro
a quanti bisognosi tal tesoro
per triboli costretti a strascicare.
Trovo mia donna, lì, al focolare,
dond’odor d’ottima cena saporo,
sapend’ella ch’io sapido pasto adoro,
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| Alla fine hai ritrovato, per caso o per magia,
uno scritto a te dedicato: una mia poesia;
avrà trent'anni almeno, ormai non è più attuale,
ma tu la stringi al seno e ci stai un po' male.
La giovinezza è andata, perduta
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Joko |
22/05/2015 14:05 | 2165 |
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Nel forte del mio cuore,
sono rientrato,
con le bisacce vuote,
d'un peso eterno mi sono liberato,
perdurava da troppo tempo
porto la gioia,
d'un fantomatico sentimento,
che fa sorridere, come un fiore da odorare
donami libertà, come una
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Il cielo è crucciato da mille pensieri
si vede dai cupi drappi di nubi
che s’è tirato sul capo, si sente
dal rotolìo dei tuoni simili a triste tosse,
di quali atti si duole? di noi pazzi mortali
che come turpi bestie tanto
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63 poesie pubblicate nel giorno 22/05/2015. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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