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Le 63 poesie pubblicate il giorno 29/11/2015
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Dio è in cielo in terra e in ogni luogo,
di questo, ne siamo sicuri, convinti
Forse non pecco se un poco mi sfogo,
ma, con il Sacro, non tornano i conti
In questo secolo, duemila anni passati,
due guerre mondiali, atomiche esplose
milioni
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| Nunca me has visto,
hundida entre jadeosos días,
luchando tras los desasosiegos
que manipulan y desesperan.
Como no me has visto,
golpeando los ásperos muros
que levantan las perpetuas horas
y los tristes minutos de esperas.
Tampoco me has
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| Sarà come tornare a casa.
Sentire l'odore di cucina e vederti sbirciare
dietro i ricami bianchi della tendina.
La cucisti tu con le tue mani.
Quelle che mi condussero ovunque,
volente o nolente.
Che mi accarezzarono il volto
e mi scossero
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| Scuoti
l'arduo senso indelebile
che ha ucciso
il mio lento amarti
e rubami
il lamento
che ho elargito
come le urla nella guerra.
Disegna, scaltro
il percorso del nostro amarci
ma non fuggire
se la pace verrà ferita
dal rumore delle
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| Dolce giornata e una risposta d'amicizia e un consenso di sollievo
si intravede un luogo ove il discorso si concentra su di
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| Non sta nelle mie corde vagare nell'assoluto
cercare spiegazioni nell'effimero viaggio
di un metafisico sogno.
Io ho un buco nella testa e solo quello ho da riempire,
io con la camicia aperta sfido il vento
e con il petto esposto alle vostre
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Dove noi viviamo,
tra diamanti di pioggia e schegge di vento,
oltre l'indivisibile movimento
di un eternità ancestrale.
Senza anima se non con il nostro sentire,
vivere le piccole cose,
nel sogno che accende il nostro sguardo.
Senza
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Eolo |
29/11/2015 21:43 | 1995 |
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Canta il tuo cuore
rapito,
all'Amor della tua vita.
Danza, fanciulla,
tessi le lodi di quest'ora,
mentre la notte è ancor serena
e il giorno s'intravede appena.
Domani:
anzi, è già l'Alba,
è già ora.
Fuori
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Gabbiano di terra...
Gabbiano di mare...
Volo libero
nel proprio regno
d’orgoglio e appartenenza,
silente respiro lieve
d’atmosfera percepita
quale sovrano circostante,
seppure ignari
l’un dell'altro
s’intrecciano
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E venne il tempo in cui
il silenzio si abbatté su di me
e dissolse il desiderio
che di carne sazia
l'anima affamata
Con le mani
affondai nell'utero della mia coscienza
...smisi di credere
senza pietà
e senza ragione...
In
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Sono nato
con una leggera camicia
di lino e di pizzi
in una notte impreziosita
dai profumi dell’estate
non era maestoso e possente
il mio castello
ma una dimora impregnata d’antico
dalle ariose sale decorate
con stucchi e affreschi
e una
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Marial |
29/11/2015 19:45 | 2032| |
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I miei amici sono tutti morti
e non serve ricordare le ombre
mentre questo giorno evapora
non serve versare lacrime di acido
I miei pensieri sono fatti di ebano
appena argentato dalle lune
che a novembre tradiscono la notte
riempiendo di luce il
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Sulla scia della luna
appena visibile
smarrisci il tempo
nella notte di luci e stelle
che ti porta per mano
sulla sua terra.
E ti chiedi
in
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Dentro logore vesti stremato
malinconica storiella flebilmente
farfugliava in gola,
era di lussureggianti campi il suo regno
e al dio sole esultava perché
tutti avessero nel cuore il paradiso
quando magnifico tiranno un giorno,
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| C'era una volta un re
tutto pieno di sé
aveva tante terre e castelli
tutti dipinti con pastelli.
Amava vestire d'oro e d'argento
e su bianco destriero andava come il vento.
Il popolo l'ossequiava
ma la fame l'abbagliava.
Viva
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Della ragazza che ero
non resta più nulla.
Dopo l'incendio che mi ha ghermita
sopravvive solo il riverbero
di una vita lontana
tra cenere e terra brulla.
Ma nel cuore, sai,
ho intatto quel giardino
dove nel silenzio delle mie sere
mi
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| Si sopravvive,
ma intorno e dentro,
l’assenza è una costante
che non fuga.
Ha il colore affilato
del
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| Dall’ altare delle mie illusioni
scivolano i giorni
spietati e decisi non si voltano indietro
portano appresso
gli umori
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| Era un gran portento
con il suo talento
sapeva assaporare
ogni nettare trattare.
Dove passava il Re
tutto era un traslare
filosofava e architettava
opinioni laboriose trasudava.
Costruire case e giardini
con aceri e castagni,
era di vitale
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| Non sono stelle quei riflessi
di luci lontane, filtrate dai pini
che danzanti ondeggiano, al ritmo
d’un vento timidamente freddo.
Non sono stelle, quei baleni
di luci lontane che amo guardare
riflesse nei tuoi occhi,
così scuri e
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C'era quella volta il re dei gatti
che sancì, da sopra un cornicione
"Deve finire questa repulsione
per topi, pantegane e ratti".
"Ma come, o re" rispondevan gli altri
"noi siamo simpatici e puliti
loro son
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DaviD |
29/11/2015 14:26 | 1843| |
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| Chiari di falce sul tuo corpo,
la sera cesella fiammeggiando
proiezioni di spazio
spigoli vivi a irridere pensieri;
l’odore di terra consunta e fradicia
attraversa la mente
e ispira tracce di ginestra
fra i lunari fantasmi sovrastanti il mio
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Corrono giorni neri e la cronaca
dice di cedri e cariati larici
rifugi di bruchi efferati
che divelgono verde beltà.
Corrono giorni scabri ed un becero
motivo smuove i ferventi vicoli
dell'urbe allumata e laddove
il gran sogno
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Nacque
nella quiete
il seme della tempesta
dai tuoi fianchi
morbidi
il calor bianco dei sensi
senza
punto d'arrivo
né partenza
transitammo
in quel passaggio
angusto
dove due anime
si elidono a vicenda
lasciando
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Nei tuoi occhi,
nei tuoi sguardi
esisto...
comprendi ogni cosa
di me,
il mio istinto primordiale,
i miei dubbi, le mie
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Giungon dal fronte
pochi soldati
partiti a milioni
ed in quattro tornati.
Son sporchi di fumo,
di sangue, di fango,
con morte han danzato
un lugubre tango.
Ma un raggio han nel cuore
che pace gli da'
poiché han combattuto
per la
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| C'era una volta
un Re che non c'è più,
ch'avea donato al mondo le virtù.
C'era una volta
un Re che dalla morte
voleva esimer tutta la sua corte.
C'era una volta un Re
che adesso torna
dentro una stalla
per portarci
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| un’incognita ti resta la vita
nebulosa sogno o cos’altro
che ti avviluppa in una bolla
o forse solo velo da strappare
col beneplacito del tuo angelo
vedi
alle spalle i frammenti di te
in una vertigine di specchi
aggrapparsi al
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| C'era una volta un Re
seduto su un mondo perfetto
distrutto
dal suo fare sospetto.
Comandava per bearsi
di se stesso
e di tutto quello
che comprava
per gustarsi l'adesso.
Il mondo poi cambiò,
finì le risorse,
lasciando
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| In un tempo da noi tanto lontano
sedeva sopra il trono d'un paese
nella sua reggia un re, grande sovrano,
ricchi quegli abitanti e niente spese.
Non pagavano i sudditi le tasse
che sull'istante furono abolite,
dei cittadini fe' una sola sola
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63 poesie pubblicate nel giorno 29/11/2015. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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