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Le 51 poesie pubblicate il giorno 17/08/2016
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Forse perché i tramonti richiamano solitudini,
rimandano incertezze
per quel lento dipanarsi di rossi accesi
in strisce tremule, cangianti fino al buio.
E se non mi stupisco più di nulla
è perché ogni centro lo so
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Anna62 |
17/08/2016 23:10 | 1423 |
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Sino all'ultima bracciata
affiancandoti testa a testa
sarò d' incoraggiamento,
incitamento alla competizione
per non mollare e
tenere duro
anche se stai affondando,
quando sul ciglio dell'acqua
rischi di annegare
e nessuna presa
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Lontano da te
guardo negli occhi
spietata, la solitudine umana.
Avverto il groviglio incommensurabile
di un vuoto che fagocita lo spasmo vitale
rendendomi schiava del senso
che mi ha forgiata:
ci illudiamo quotidianamente
nell'ipnosi di un
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Quante volte sono scappato da te
e quante volte sono ritornato
come un ladro
legato alla corda oscillante
delle tue emozioni
Ho steso pavimenti
di fresco amore
nelle stanze ostili della tua casa
non sapevo far altro che amarti
non potevo far
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E guardo le nuvole
tra uno scorcio e l'altro
mi dicono tanto
fors'anche tutto
Guardo il tempo che passa
spinto dagli aironi di passaggio
guardo ancora ...
laggiù... un puntino lontano
si laggiù... proprio in fondo
è
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Cercavo di mietere sicurezza
quando le prime lune
si ripresentavano di nuovo
al calare della sera
Ma tu attendevi sempre
ogni mio gesto appena acceso
ogni mio respiro
rimandato al perdono
Provavo a non pensare alle albe
ed i miei desideri
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Tu che non chiedevi dei sogni
al giungere delle tante notti
attese sul bordo delle rive
Per non capire che le nubi
tremavano promesse al vento
custodite dalla opaca luna
Esitando solo un respiro
nel ricamo delle forme
sospese alle carezze
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Possedeva, lui una barca come tante
con le vele coi colori del tramonto
che si riempivano nel vento solo sotto a stelle spente
navigavan tra le onde del suo pianto.
E fu proprio in quella notte scolorita
che le nubi banchettavan con la luna
lui
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Fuori
nei respiri del vento
nelle voci brunite
azzurrate dalle fiamme del tempo
Ti trovo
quando ostinata mi cerco
proprio dove non menti e fallisco,
dove non fuggi.
Illeggibile
scritta sui mari
addormentata nella mia gola tra i denti
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Dissolve il sole
la caligine dei monti
e raggi dorati esplodono
tra un anfiteatro di larici
e muretti a secco.
Lungo il sentiero
che sale alle ardite cime
spiccano in trionfo
brandelli di genziane gialle
erbe odorose,
ranuncolo
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Sono un povero poeta,
tutto mi è stato dato
in un pensiero non errato,
ogni cosa di mano mi sfugge
ma il verso mi consola.
La vita mi si sprofonda
in valli più o meno buie
e la luce sta lassù,
solo in pochi la gustano.
Io
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| Da queste pietre, ora che sfuma il sole
troppe cose si incidono di continuo tra cielo e terra
e mongolfiere col fuoco
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| Se siamo capaci di camminare sulle acque,
d'innamorarci del sole
e di tutto quanto canta
lo scintillare della vita.
Se il turbinio delle gioie e degli affanni
è musica.
Se resistiamo a tutto "fuorché alle
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| E' nel tormento che ho trovato risposte
e nel dubbio...
riconosco la certezza della strada.
Difficile lasciare quel che
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Ci accorgiamo di chiamare amore
la provvisoria euforia, l’incendio che divampa
e i sensi fa vibrare in una danza
e alterna spasmi ed apnee
Un filo che si spezza riconduce
tutte le cose al vero nome
L'abisso più profondo è
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Una chitarra suona,
è la fine dell'estate,
in queste strade fitte,
in queste strade libere.
Uno sguardo al mare,
negli occhi l'infinito,
la sabbia canta dolce,
pare quasi un violino.
Una collana di conchiglie
appenderò alla
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Sei arrivato dolcemente
con incedere elegante,
emanando dolci emozioni
Immagini di cartoline
con grandi distese
di
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Amerò gli strati folli delle linee spezzate,
oblique, perpendicolari dei rami.
Di tutto ciò che i punti
e
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In un incanto autunnale
si diffondono
i colori,
mescolati
in un profondo accordo,
adagiati
in un letto,
imbottito
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Ricordi Luino
che compariva in un trionfo azzurro
mentre il battello solcava il lago,
nel canto del vento
nel ricamo
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| Forse ad entrare
il giorno
si adegua gni volta
al passaggio del fortunale
e l’uomo spiana
ancora di notte
elementi di luce
e salti di maniera
accidentali
inaspettatamente
e legati
al solito vanto.
Ora che sono luce
espressione di
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Nasce nell’acqua, è alga silenziosa
elegante, s’avvolge ai sassi.
Nutro, desiderio mio di averti
di navigarti, nella lunga notte.
Oscura, è la mia pena
in ogni stella, senza volto, senza nome
come la rosa sfiorita
di cui nessuno,
serba più
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Mi cerco spesso
tra i rumori di fondo,
sul filo di barba che appesantisce il viso;
dove l'inerzia divora un altro giorno.
Anche quando
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Un passo randagio
e una mano di legno,
albe antiche
avevano lo stesso adagio,
lo stesso involontario ingegno;
invisibili prefiche celebranti
mi danzano attorno
nelle notti ambulanti
senza giorno;
poi il vento ambiguo e vitreo
del mattino
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| Ho sentito respirare il giorno
nel lucido stupore di sempre
nell’incastro perfetto dei monti
disegnati oltre il profilo del lago
ove l’evanescenza del rosa
diventa liquido pensiero,
simbolo misterioso di rinascita.
Oltre gli steli cosparsi di
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Fischiàr gavòtte allo specchio di un vento
che fa ritornàr l’eco da i suoi ansi occhi
di invisìbile giorno,
e sibilàr alle frasche dei salici
e delle querce, e dei pioppi, e dei plàtani...
urlàr dei
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| Ti ho lasciato dormire
sembravi così leggero
sembravi lievitare sul divano
i piedi composti verso l’alto
forse sognavano
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| stretti stretti in un batter
di cieli stellati
respiri il sapor della pelle
che preme sui tuoi seni gonfi
di bagnati immensi piaceri
le lingue si sciolgono come le onde
frastagliate sui bianchi scogli
mentre il vento
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Dammi del Lei se vuoi
avermi in amicizia.
Obietti al tu mio primo?
Ora correggo. E' Giusto!
Mi dia del Lei se vuole
idem seguito al verso.
Dilaga dappertutto
codesta confidenza
fra sconosciuti in fondo
che si mettono in piazza
e poi quando
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Sovrasta pesante
sopra di noi
la Dama Nera
nell'immenso infinito
affamata di carne
come corvo
non dà tregua.
Sfrontata danza
impolvera i visi
e li scolora.
È volata un giorno
sulla tua spalla.
Tu angelo mio,
sgomento
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51 poesie pubblicate nel giorno 17/08/2016. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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