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♦ Adriana Bellanca | |
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Le 51 poesie pubblicate il giorno 12/09/2016
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Quando tacciono le stelle
e si adombrano i lampioni
vien la notte e si distende
sopra ai volti dei barboni.
E ogni ruga è una scommessa
e ogni ruga è un'illusione
è una vecchia principessa
che non apre più il
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| Verranno
ogni qual volta
vestiti da agnelli
fiammeggianti i lupi
nelle sere avvilirsi
al mistero funesto...
paure all'unisono nel cuore
in secoli nutrite dall'inganno
di sirene spose a lungo ambite
in quel che non fu l'uomo
ma soltanto
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Tornerà a vivere l'autunno
nel confine limpido
che riflette l'orizzonte
sulle memorie rimaste
Ad accompagnare foglie
verso il soffio del vento
dove l'erba già riposa
sul lembo scuro della terra
Lo spazio donato al tempo
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| Cu lu travagghiu 'nvintò l'omu nobilitò
Ma lu Nobili du Casatu e lu putruni natu
cu travagghiu non s'annu mai parratu.
Travagghiari pi campari, 'u giustu po bastari.
Cu tantu travagghiò, e mai piaciri si
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| Quella notte in mare c’era tempesta
l’onda impazziva noi in balia della sua cresta
In tanti, in troppi sul barcone
non arriveremo mai a destinazione
Chi ci aspettava non voleva il nostro approdo
avremmo pianto con loro ad ogni modo
C’era una bambina
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| Siedo in questa mia pacata felicità
l’urlo del tempo in una corsa d’alberi
uno sfolgorio di sole tra le tende consunte
e brevi intermittenze di blu,
d’un lago fermo nella mano dei colli.
Impertinente un tocco di nuvola sgualcisce
l’immagine
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| Ti ho posto al centro del cuore,
portavi il profumo dell’amore.
Nell’animo la fragranza del fiore,
tu eri il quadro, io il pittore.
Dipingevo il volto del sentimento,
rallegravi l’attimo al momento,
Una tela di luce e di colore,
allontanava
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| Non oltre lancerò il caos
fin quando un consesso di stelle
rischiarerà la segnata via,
già un lampo ha ombreggiato il buio.
E' il presente del futuro,
istante interminabile
che dipana piano piano la memoria,
il presente del
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| Così,
al passar del tempo,
anche i sogni si stancano
e come la vita, ci tradiscono.
La fantasia appassisce
e vola più bassa,
radente al suolo,
là dove le cose muoiono
e più non si vedono,
sotto questo
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| I sogni nitidi di un bambino,
si perdono ora in un mare di strade
appannate e vuote.
Né l'intelletto né le umane forze
sanno condurre questa vita al largo,
poiché subito cade.
Aspetto. Qui seduto su uno schermo,
le risposte di
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Il vento non se ne andava mai
si era perduto
quasi fosse un antico presagio
in cerca delle sue paure
La notte mi abbandonava
lentamente
come la luce alle prime ombre
disegnate sul ricordo
Di un volo magico
compiuto a tarda sera
quando le
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Ritorna, o Dio, sui miei colli,
come quado tu eri
ad un respiro da me,
io ti raccontavo i miei sogni
e tu, steso sui petali, ascoltavi.
Cantava allora il mio cuore,
simile ad un ruscello in piena,
parlottava di continuo e cercava
ora te, ora tua
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A volte ricordo
l'eco sul collo
di colori sbiaditi,
il profumo di ginestre
sul vulcano dei corpi
dove mani non avevano limiti,
dove tu predone
strappavi il mio cuore
per metterlo accanto al tuo
A volte ricordo
e sfumo la fine,
pioggia
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Sono qui tra le righe di un tempo
che non ti appartiene
a masticare parole rimaste strette in gola
specchiandomi in un foglio bianco
come una piccola lucciola
che si illude di illuminare il cielo.
Lo sai porto ai piedi ancora i tuoi passi
negli
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Sul filo della lama
il sole bianco
riflesso senza calore
lo splendore cieco
a ferire di colpo l'aria
prima di virare sul petto
ad affondare crudo
nel morbido cuore
il mortale fendente
Katana impugnata
dal guerriero spietato
dagli occhi
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Sabyr |
12/09/2016 19:30 | 897 |
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M’appresso visitar solingo,
chi
luce non vedrà più mai,
vago angosciato,
affondo pensieroso il passo fiacco
nelle strette vie
tra poggioli lisi da perenne piogge
e scolorito sole.
Svolazzano arcobaleni
di lenzuola profumate,
addietro mi
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Qual farfalla innamorata si posò su un fiore
esser quello credeva dell’amore ma lieve
il profumo lì non vi trovò alcun vero piacere
venne la sera diventò falena lampada rossa
colorata bella nascosto lì pensò
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| C'è una corrente dentro al sentiero del mondo
che soffia nel pensiero e congiunge i mari del sangue.
Ci sono due
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Soffrir d’un desio strano,
perverso cuore... oggi, tu
proponi un tempo assai passato
ove ringhiavano emozioni.
Quanto ne la miseria
s’era felici... e oggi
nell’agiatezza piango
e trucco di belletto
il grigio d’una vita
alla rinfusa
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Le serpi sonnecchiano
in fondo alla melma
che i giunchi nascondono,
una goccia
ondula l’acqua,
faceva da specchio
al viso con rughe
d'un volto deluso.
Le campane han suono sommesso
con lenti rintocchi
con tenerezza abbracciano,
i
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| Ti chiudo in un ricordo
colmo d’oblio
ora che non ci sei
che sei andato via
andato
seguendo amori
Le sole
le sole acque chete
del fiume limpido
rimandano il tuo viso
Nessuno rompa lo specchio
Il mio respiro sospeso
nel silenzio dal
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| Se più non sentirai
l'eco del cuore mio,
se ti peserà il silenzio
dell'anima tua
se un po' ti
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| Sveglia ragazzi
la scuola chiama!
A lavar la faccia
e un tocco ai capelli,
la colazione
è sul tavolo pronta
e via con libri
borsoni e borselli.
Il pullman della scuola
è già arrivato,
per chi non va solo
o
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Mi sta accarezzando, l'idea di te
l'unica, che mi è sfuggita,
la lettera che apre il tutto
e traduce l'alba, in luce perenne
il fuoco nel suo
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Errare e trovare guadagno:
immane e senza rischiare,
fertile terreno tutt'attorno,
nemmeno serve bagnare
come gramigna
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Ossequio e luce soave a prima vista;
fulgidi, per il bene dei pensieri
costanti, quali quei di chi Iddio assista;
li vidi, sovra un prato alianti, ieri,
fidi e, d'attorno, guarigioni pie:
ne venner, gli altri, nitidi, sinceri.
Pecore amate;
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Isola del mio cuore
ovunque ti appartengo.
Nella risacca e l’incendio del mare
mi specchio.
Nello stillare della notte,
frullio d’ali e sassi che rotolano
al passo di cinghiali,
mi cullo.
Nel dormiveglia
nell’ infinita solitudine del
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Si spacciano per sogni lievi
ma sono incubi
ritagliati in fratture asmatiche
nell'attesa di chiavi armoniche
Si spacciano per orchi grassi
ma sono sogni
iniziati altalenanti e muti
seguaci del male atavico
Si spacciano per veri santi
ma sono
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Chi l'ha detto?
Non ti capisco, è vero
c'è Crisi
s'allungano le ombre
di uno scontento armato
e al suolo resta
lo sconto inutilizzato
d'un bacio dimenticato
Crisi
vorrei colpirti
con scintille di bava
disgusto
e invece
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| Sono poesie dimenticate
gli sguardi degli anziani.
Seduti sulle panchine
in solitudine a vuote mani.
Sono paesaggi in abbandono
mentre intorno
la vita frenetica corre
nel traffico e nel frastuono.
Un macramé di nostalgia
sulle note
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51 poesie pubblicate nel giorno 12/09/2016. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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