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Le 65 poesie pubblicate il giorno 20/01/2017
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Anche stasera ho ingoiato la stella polare,
divorato pezzi di torta mimosa per strada,
per imboccare la strada dell’arcobaleno morente
di sangue marchierò gli inizi e le fini
per scivolare lieve sull'errore da commettere
marchiato a fuoco o
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Ma come ho fatto a doventare vecchio?
Io mi ci fisso e ancora un l’ho capito,
ma se mi dò un’occhiata nello specchio
lo vedo che mi sono raggrinzito.
Ormai è andata e bòna notte ar secchio,
che serve rimpiattàssi dietro a un dito?
Un ci vorrei
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Vorrei poter gridare quel che sono
un cuore vagabondo e sovversivo
che vaga in questo anfratto ancora vivo
con forme malgradite e basse imprese
della sua mente a strappi impertinente
che adora intavolare con la gente
il cibo dell’essenza e
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Ho cercato la tua acqua per dissetarmi
e come rabdomante ho fatto vibrar la terra.
I tarli son rimasti tutti
fermi là dove immaginavamo un paradiso.
Ho sognato guardando un mare in tempesta
i venti hanno dissolto il silenzio
ora resta solo
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Ho lasciato
troppo sudore sul terreno
gli anni dimenticati
con il silenzio delle sere
Il riflesso fra le ombre
ed un battito
sempre in ritardo sul dolore
acuto della pelle
Qualche nuvola
se n’è andata presto
senza attendere il vento
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| A volte incontri creature
e anche se di terra
e polvere di nulla si travestono
in loro il cielo scorgi
E le zolle
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Resterò al tuo fianco
e sarà la luna
ad alleviare il tuo pianto.
Resterò al tuo fianco
e saranno le stelle
ad indicare il sentiero.
Si mostreranno
dinanzi agli occhi
velate luci
al far della sera
così che io possa
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Simbolo di vortici e frantumi è il serrato
esilio di luoghi e d'ostaggi
nell'universo sottratto agli azzurri:
salgono spazi alla sinistra del Padre quando
orrifico è il responso di lune scure e bianche notti.
Di grazia assente,
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Lia |
20/01/2017 21:23 | 1210 |
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Marte
mal consiglia
e nel sonno
arrampica se stesso
oltre colline
di fiele spalmate
e ricoperte
di spighe
d'anime spezzate...
lo sfalcio
inevitabile diviene
piangenti facili
i salici del tempio
fuori la coltre
assassina di neve...
e si
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| Cantò dall'alto di un ramo,
in un tempo infinito,
sotto un cielo azzurro,
nel tramonto estivo.
Un cinguettío struggente,
che raggiunse il letto
della donna morente,
dalla fronte madida di sudore
e cristalli di sale,
il volto
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Eolo |
20/01/2017 20:53 | 1820 |
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| Il giardino è vestito a festa,
il cielo prende la forma di una coperta,
facendo sentire l'umanità
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| Dove si posa lo sguardo,
quale pensiero è ritratto,
nella pupilla dal collo gentile,
cosa,
l’istante ferma nel tempo,
tracciato di forme su tela,
e colori che tradiscono vita,
distante nei giorni,
negli anni passati,
ad offrire
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| Nevica nevica,
come una dolce nenia mattutina,
salutano e cantano
i dolci fiocchi
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| Fu in quell'autunno grigio
presso la siepe di rovo
che un triste pomeriggio
la solitudine trovo:
fu solamente un
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| Soffia l'alito della vita
il mondo prende colore
orgogliosa la terra partorisce figli
Vita che dà vita
ha
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| Sole, io ti chiedo a sera la più rossa
fiamma che avvampi nei tramonti a foco
all’ardere dell’animo mio invoco
per colei delizia che cuor indossa
mentre nel mar turchino la luce infossa
e l’ultimo chiaror rendersi fioco
al saluto del
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| Vorrei perdermi perennemente in te
dentro le tue labbra vermiglie
e nei tuoi occhi madreperlacei,
sei la mia continua
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| Nei meandri della mente
spesso tornano i ricordi,
nell'aria un profumo di fiori
ed angoli nascosti
dove per un bacio
ci
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| Molto trascinata senza alcun notizia
A calcio di rigore
Tace in barca bianca
E tanti poemi sulle braccia
Raccontare
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| Gli uccelli indifferenti.
Gli uccelli sicuri.
Quelli mai visti.
Gli impenitenti.
Coloro che sono arrivati.
Quelli che
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| Non voglio occhi né specchi
o corsi d'acqua a rimandarmi il viso
coi segni dell'ultima sconfitta
Non voglio orecchie meraviglie di bocche
sui miei pensieri che migrano nelle parole
- metamorfosi inutili fallimenti d’una fede -
Sono
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| Sedute all’ombra dei rumori a costo zero
esistenze nascoste non pronunciano il vero,
incatenate al bel vedere e alle
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| Stanco il tuo sguardo
ha incrociato il mio,
mentre di tristezza ardo
nella notte d'inquietudine
senza tregua, né oblìo.
Dolente il tuo sguardo
su di me si è posato,
dolce petalo azzurro,
come ultima, materna carezza
in
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Questo nostro resistere
visibile, fare muro,
che si misura con il tempo
altrui, ché la breccia
è altrove nello spazio,
dentro, così dentro noi
che nostro è il cedimento,
la sconfitta invisibile
di giorni che
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A volte la mia malinconia è polvere
si posa sul ravolo di vetro
e racconta granelli di diamanti al mondo.
Ma più spesso la malinconia è nocciolo di pesca
nascosto dove l'erba è più alta
mai diverrà
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Esiliata da tutte le cose
scivolava dentro i pensieri negati.
La fragile ferita sulla quale spingeva
mancava e vegliava
dacché bugiarda, scisse il suo sé.
Tatuati alle nuvole passavano i giorni
e passavano lenti al sapore del ferro.
Per strade
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parole che non prendono forma
emozioni sacrificate sull’altare del dio silenzio
ciechi alla nascita
vedono lontano nitidi i contorni dell’infinito
come frecce scoccate dal cuore
arrivano sempre a bersaglio
gli occhi la loro casa
le mani il loro
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65 poesie pubblicate nel giorno 20/01/2017. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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