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♦ Stefania Siani | |
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Le 48 poesie pubblicate il giorno 02/06/2017
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Avete sbranato l’ultima
briciola di dignità
ormai andata...
ma l’anima no
quella è rimasta.
Anche se le vostre
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Tingo dei tre colori
quella foto grigia ma ridente
nonostante le macerie ancora bollenti
di uomini e finalmente donne
che scelgono se stessi,
che a metà di un secolo di abusi
e sangue e brame di potere
hanno immaginato figli e nipoti
verso
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Pagine amare
virtualmente rare
a far da balia a questa vita
e al dubbio
che si dimena tra la sponda
e il cielo
dipinto a tratti forti in bianco e nero
trascritto e confessato attentamente
tra le pieghe ingiallite a troppa gente.
Pagine amare
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Voglio tornare indietro in un tempo che tutto cambiò,
quando quel giorno sceso dall’aereo,
piangendo mi venisti incontro,
e soli rimanemmo abbracciati in mezzo alla gente,
“non so se saremo più quei due”.
Voglio tornare ancora in
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Intemperanti i miei logori passi
in questa stagione che incombe risoluta,
stregato, sono un peregrino vagante
ostinatamente intento
a vane profusioni.
Distratto tralascio l’armonia
del giorno che nasce,
mi perdo i raggi del sole di maggio
Il
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Ignorar distanze, e tempo:
ovunque il pensier può,
e al di là di queste
spira il vento,
or calmo e poi inquieto,
sulle
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La sproni, giornalmente,
al cospetto...
la afferri calca
e con lei piroetti dapprima,
in qualsivoglia batter di ciglia...
nei primordi illusori
di brillio vetusto,
laddove l'aura è per ora inerte
e l’aurora ha un cereo
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L’ombra troneggia e in dimore segrete
dell’astro echeggia il precoce declino;
tetra è la volta e su rotte inconsuete
navigo a vista invocando il mattino.
E mi accompagna una cocente quiete
mentre la neve mi imbianca il cammino
a raccontarmi una
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| La donna era agitata
fin dalla settimana passata
chiamò la sua vicina Claudia
le disse di tagliarle i capelli
di acconciarli alla moda di Parigi
erano cresciuti parecchio
due anni in montagna lavati
con l'acqua del torrente.
A Milano
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Raggomitolandomi
nel punto esatto
dove il mondo è cieco:
rinasco intatto,
tra i fiori rossi
e le bacche di ginepro.
Mi infilo negli spazi che ho taciuto
e mi riscrivo fra le ombre amiche,
che si vestono del mio stesso
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Quando si ama un albero una casa un uomo
l’equilibrio dell’essere s’ammaestra a ruotare
attorno ad un perno che muta nelle cose
diverse - ma solo nel nome -
E così il contrasto si frantuma nel contagio
del ridere dei reciproci errori e il
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Ali spiegate su fianchi poggiate,
aspettano di spiccare il volo.
In sentiero spinoso irto d’ostacoli
sola con il suo dolore, senza una mano
amica che ispira e regala amore
L’anima l’accarezza le dona calore, la forza
l’accompagna, non si
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Quando verranno a domandarti di me
sii gentile
non dire dei miei silenzi
o delle occhiate spente
non raccontare il dolore
Quando verranno a domandarti di me
sorridi
volgi il capo a mezzogiorno
e indica il punto più lontano
sì, sono io
quel
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Quell'ultimo binario si sperde
nella direzione in cui va
l'ultima mia chimera
vissuta all'ombra di quel bieco riflesso
ch'è luce in doppia fila
percorso dal treno della vita...
In parallelo, ora vanno i pensieri miei
alla ricerca di
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Se troverai i miei sogni
da qualche parte
spegni la luce
e lasciami soffocare
Sulle nuvole di metallo
che l'estate porta
a svanire da queste parti
prima che sia estate
Se ucciderai i miei giorni
lasciami le sere
per seppellire i dubbi
e i
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Si sparla sempre mentre niun agogna,
mentre deve da sé scoprir le pene,
svoltar le beghe, son infetta rogna.
La testa giù sul lavorar dabbene.
Ciò che nel cuor suo l'artista sogna
è d’essere col fare: pittar bene
e
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Chi osava osservarli, niente capiva
su ciò che realmente accadeva.
Lentamente lei fuggiva da lui,
tristemente lui si avvicinava a lei...
erano sempre molto distanti
anche agli occhi degli altri.
Strani balletti di reciproche attenzioni
si
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Questa malinconia
improvvisa, immotivata
che coglie il cuore
alla vigilia di un verso
La sera conosce così bene
la tristezza dei poeti
le rime nate dal dolore
Il foglio è un confidente muto
accoglie parole e non giudica
Candido
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Sabyr |
02/06/2017 17:53| 681 |
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Le parole fluiscono incessanti
come gocce di pioggia ardente.
Un diluvio di pensieri
irrora un terreno arido
desideroso d’acqua fresca e pura.
La scrittura è l’aratro
i pensieri sono i semi
e le parole che ne derivano
sono la vita che
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E dove il tempo
delle giovani farfalle finiva
germoglieranno altri colori
voci d'infanzia
Altre tracce
respiri
forse sogni
soffiati alla brezza dell'alba
E in questo viaggio d'azzurro
di dolci pensieri
come Aquiloni
vola in alto
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Due Giugno 1946,
giorno natale della Repubblica,
bene prezioso di tutti e di ciascuno,
gioiello da custodire e proteggere
ogni attimo del tempo.
Repubblica
conquistata con lotte e sangue
di giovani che all’ideale han creduto,
di cuori
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Vegia carega sensa pittùa
ôa t'han misso fëua da porta
perché in cà no ti fae ciù
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Passi leggeri
e passi pesanti
sulla mia strada
ogni giorno mi trovo a fare
la storia mi ha preparato
dandomi la forza
per quelli pesanti
e la gioia su quelli leggeri
devo in cuor mio
dire grazie alle menti
che aspettandomi
hanno per me
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| Profondo rivolge lo sguardo azzurro delle Alpi,
brune le chiome nel diadema di stelle
ed il sorriso
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| Se non avessi me,
se non avessi il provo.
Fortuna,
ho ali per volare di notte
quando cielo indossa la toga nera
del giudice supremo,
quando appaiono le stelle
e la luna strizza il bianco dei suoi occhi.
Se non avessi me stesso,
l’armonia del mio
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Patria dei padri
amor donato all’anima
acume liberal di vita.
Spirito ribelle dell’uomo
aggira moral senso
affresca il pensiero.
Barlume di crescita
concetto ribelle
denigra Repubblica,
manda con arte
la perdizione al cuore,
sfugge
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Nel respiro salato delle spiagge di Sardegna
ho imparato i tuoi amori di sabbia,
lucenti di quarzo e duri di mica,
quegli amori come aghi neri di dolore
crune accecanti per il filo dell’anima.
Eppure, tra i tuoi capelli di una notte senza luna
si
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| Avrei voluto scriverti parole,
piccole gocce lucenti,
stillate da labbra rosse.
Discorsi lunghi e vorticosi,
setacciati dalla mente.
Pensieri,
scribacchiati su vecchie carte sudicie,
spruzzati su un muro grigio,
a creare una tavolozza di
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Domani imparerai,
assaporerai, guarderai, ti perderai
nello spazio interminato tra cielo e terra.
Domani
cercherai di volare,
raggiungere mondi perfetti
dove le stagioni possano cambiare,
senza aspettare.
Ti farai trasportare in una vita
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I miei occhi hanno guardato oltre, sognano
scoprono dal profondo del respiro il tuo mondo
ascoltano la offerta musica, il suo risuono
nel silenzio dell’anima al mio circondo.
Non v’è sofferenza al tuo guardarti, lamento,
c’è gioia al
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48 poesie pubblicate nel giorno 02/06/2017. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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