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Le 46 poesie pubblicate il giorno 08/10/2017
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Un profumo
di gelsomini pensili
che ascolto
mi trascina
al tempo di orizzonti
che odorano di sole,
ora sfoglio
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Lemme lemme l’aurora, stanca della timida notte
Schiuse il mio risveglio... con passi silenziosi,
senza far rumore, vidi la commozione del cielo che
sorridendo alla timida luna, stanca del pallido fervore
si schiarì, offrendo innocenti lacrime
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Ho trovato in te
quel fiume di porpora
che scorre lento
dentro ogni nudo desiderio.
É quel piacere così forte
penetrante goccia d’amore
a bagnare ogni pensiero.
Gridano gli sguardi
urlano le mani
ma le voci intonano
un canto
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| Un cuore ignorantissimo
più ciuco che cavallo
cercava un intervallo
tra il sole e un’altra stella
e corse a perdifiato
in viaggio verso il tempo
convinto che stracciato
si fosse consolato.
Viaggiò per giorni e notti
con sogni ininterrotti
nel
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| Delle parole incantate al sole dentro questo tiepido pudore
rimangono fili e perle, profumo di oleandro e miele.
Avevi occhi grandi, avevi lo sguardo sperso
nel lieve sentire.
Avevi quel lontano sapore di melagrana
la Persefone di te scandiva alle
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| Che vostra luce sia
ad ondeggiar tra le onde del mar nostro,
a rifletter dentro specchi d’acqua in strada
per un uomo che è un passante viaggiator.
A voi la goccia che attraversa pelle e cuore
e riporta al giudizio di chi ha amato
che da mente tutto
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| Mi è così dolce
restare in attesa in questo limbo
sospesa fra curiosità e amore.
A pelo d’acqua mi permetto di sognare
disillusa che ero, restavo a guardare,
il cielo e le sue stelle così belle
distanti, mi apparivano irraggiungibili,
in
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| Parliamo a te donna medicina,
a te che amiamo, che preghi
con le tue mani del fare,
Hai imparato a osservare
dal saggio sulla poltrona, ma
da Flora ne apprendesti ogni pazienza.
Reggi la cascata, non cedendo,
aspetti conoscendo il dono
che
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Ad aspettarti,
lascerò la porta socchiusa,
perché tu possa entrare
a parlarmi d’amore,
senza più gelosia.
Ti accoglierò con un umile
pasto,
in questo tempo intriso di silenzi
che sanno parlare più di
mille parole.
Ti racconterò ancora di
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Eolo |
08/10/2017 20:09 | 521 |
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Perché ti sei vestita di bianco
se la sera è chiara
e la luna non riesce a capire
quando finirà il giorno?
Non tutte le ombre
nascono dal buio della notte
ed ogni respiro
può portare al puro silenzio
Quando intorno si crea il vuoto
e nessuno
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Je suis ce tendre amour
issu d’une subtile cour.
Ton parchemin vivra en moi,
à travers les siècles des émois.
Ta douleur sombrera dans l’oubli,
notre brasier éclairera l’infini.
Tu me reviendras à petits pas,
dans ce cœur au goût de
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| "La musica si riempiva di cenere
quando era obbligata a leggere i mari addormentati,
quando era etichettata come solo un semplice ricordo,
come il nulla, come un’impronta di ieri."
Gli echi rispolveravano note di emozioni antiche e
si riscoprivano
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| c’è il vento che soffia alto e le foglie gialle e un po’ marroni
sembra giòchino a nascondino con il tempo
lo scoiattolo non esce che a momenti e noi siamo in attesa
gli occhi sono sempre neri, neri come la notte al passaggio del treno
chi ti
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Dove sei
Cosa fai
Mi resta solo il pensiero di immaginarti lì,
nuda
Sotto la doccia che ti pulisce la giornata...
...mentre io sarò le gocce che accarezzano la pelle.
Pochi istanti
E ti raccoglierei in una coperta di braccia e petto
Asciutta e
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Vorrei saper di te
armonica lieve,
come quel suono dolce
trafigga i miei pensieri
ed a lor s’adduce
così diversa luce.
Pendo dalle tue
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| Il cuore non sapeva
e non voleva
viaggiare controvento
e cosa strana
sentiva avvicinarsi
la buriana
la gran tempesta
torbida interiore
che brucia tempo
e vita in poche ore
e allora ben felice
di crepare
bussò alla porta
di una nuova
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Si vorrebbe certo volare.
Ma si rimane prossimi al pozzo
a sperare in connessioni
non torbide.
Noi, figli di un grembo
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| Tu aggiustavi il nodo alla cravatta,
mentre indaffarata io
pensavo gli ultimi ritocchi!
Si, gli addobbi, luci e tavolo,
sembravano già pronti.
La musica allietava con vera maestria,
complice d’emozioni mista d’ allegria.
I figli farfugliavano tra
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| Conosciuta come Meneghini Callas
per quello Stato chiamato Ellas
dove anche il genitore
nacque come l’Armatore
che la volle far sua sposa
quando era, Lei, famosa.
Quasi fu una "rapina"
la morte della "Divina"
che, ancor giovane, tanto,
lasciò
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| rotte voci e forme
impermanenti
sotto luna menomante
anime siamo
che si cercano
fiume d’echi
la
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Gli schiamazzi insani non giungono alla Costellazione di Andromeda
si fermano prima delle porte di Tannhauser
soltanto i
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E’ all’oltre vespertino
che castigandomi
d’insonne speme giungi
facendo d’un nembo
lo scuro che all’occhi
n’una stella pasce
La luna sin qui sirocchia
sulla plaga dell’addio posa
quel sognar prostro
che d’albeggiar novello
e del cantar
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| Assai ammirata alla stazione lesta
un’ elegante donna su quel lungo treno
stesso binario stessa ora e giorno
partiva presto sulla stessa via.
Per tanti anni e un triste giorno angoscia...
stravolta ancora la guardai di nuovo
non era più la stessa...
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Stavi ridendo di qualcosa
sulle note di un piano
O ancora una volta in fuga
in un notturno di Chopin
ferma a metà come può stare una farfalla sul vetro
quando d’improvviso si spalanca la finestra
Stavi con un rigo sulle labbra - un lungo rigo
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Ti temo,
come si teme un risveglio
la verità nascosta, inaspettata
ti temo ancora,
come un primo bacio
un ultimo incontro
come la lettera, dello sconosciuto
ti temo come l’alba,
quando fa paura il giorno
quando cadono le ore
come i massi nelle
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E’ nel silenzio che cuor trova
magiche parole,
di sentimenti a viaggiar
dentro scrigno d’ emozioni,
l’aria s’empie di poesia e canti,
ai gai ricordi e pensieri ardenti.
Cuor che conosce segreti del tempo
batte forte al sorger della luna,
vetro
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fanciulle rimaste nell’anima,
donne poco serene nel presente,
faticano a vivere bene, tra lavoro
e famiglia, dimenticano
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Silenzio
divori il futuro
oltre ogni apparenza,
sovrasti
monti e caverne
con inafferrabile filo
tessi assetato d’amore.
Condensa di
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Congelare momenti affinché durino,
non avere data di scadenza.
Quello che ho imparato dall’amore è che si soffre...
sempre un po‘,
ma non può essere un pianto né una lacrima
né dolore né carestia.
Starò là ad aspettarti sul binario uno,
mi
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Lungo i paesi del non so dove
un flauto dolce soffia la sua nenia
un sonno libero la mente sulla strada.
Quasi un indizio d’anima al risveglio.
Di queste
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46 poesie pubblicate nel giorno 08/10/2017. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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