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Le 40 poesie pubblicate il giorno 16/10/2017
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Siamo liberi respiri
di quei giorni
quando l’amore era un bacio
da non cercare più
Dentro di noi
la notte con le
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| Regina mia regina
ti ammiro in copertina
famelica e barbina
a governar la nave
oltrepassando il Piave
che placido sull’onda
ti venera e asseconda.
Altezza degna altezza
perdona la bassezza
superba mia grandezza
a reggere il diadema
occorre
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Se ti avessi chiesto
di chiudere la porta
e lasciare fuori le paure
i timori del tuo cielo
Se avessi scelto
il colori della terra
per ingannare il sogno
e renderlo mio
Non avrei fissato il vuoto
e pensato alla morte
a tutte le cose
che non
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Nessuno sa
la verità nascosta
in ogni esser
che ride piange e balla
e ognuno fa
le sue riflessioni
ma alla fine c’è
un punto che sballa.
Uno dice
che piange per amore,
un altro canta
per dimenticare
e poi balla
per scaldare il
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Quei momenti
strappati all’oblio
di lunghi anni perduti
sottratti all’ignavia
alla paura
che negli occhi degli altri
inesorabilmente affiora
impercettibile
ma devastante
come una goccia che stilla
nel cupo silenzio
di una buia notte
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Corpi sono
che a volte non lo sono più.
Testimoni di nefandezze,
equilibrio precario d’esistenza
non più tale.
Bava che cola dalla bocca,
occhi semichiusi
in cui è rimasto un ricordo
un fiore rosso.
In fondo al sentiero
il candore
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Sei il mio istante più bello
portami nell’anima.
La prima volta il tocco lieve
dell’essenza tua urtai.
L’intimo mio tu hai scaldato
come scheggia di sole
che per spiragli penetra.
Sospirando il cuor mi s’è aperto
in quel greve e tiepido
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Dovrei stringere alle parole
un nuovo sguardo meno duro
per la realtà di ciò che sono
avendo imparato a sentire
Un cuore, un’anima
un uomo e i suoi ricordi
Dovrei raccontare
di quel tramonto aggrappato
all’ indaco insanguinato del tempo
e
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E percorrere
dal lato assoluto
è
per stanotte
un grido in libertà
o ci sei
o hai fatto finta
di vedermi li
cingi ancora
le corolle attorno
a te
che lanci via
le spine
e si conficcano
nel cuore
sangue il mio
non ha più
e il
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Beh ...
più di tanto
io
non mi fiderei
in origine
un’apparenza:
tutto rose e fiori
poi
pian piano
si fanno subito
di cera
induriscono
in
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dipingo sui fili dei ricordi
trame d’incanto
lungo l’orizzonte vestito
dall’odore di legna da bruciare
e dal vociare dell’aratro che riga
il viso mio
con solchi profondi
colmi di irrequietezza
placata solo quando
ti sento vicino
ai
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La vedo, è lì
fresca e bella
nel rosso del mattino che l’avvolge.
L’abbraccio
e mi pare di cadere in un calore. Stretto al mio binario.
La bocca parla e ride (il cuore pure)
per mascherare un dolce che si schiude.
Sotto ai portici di pietra fino
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Lì dove sosto come a riprender fiato
per i pensieri che hanno scandito
i passi e il ritmo spesso accelerato
dove alzo lo sguardo e del ciel mi curo
stanca di scansare mine a terra
dove stelo scarno io mi piego
ad un leggero vento e invano
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La mia bara ha ottantotto tasti,
tirata a lucido in un pomeriggio di febbraio,
contornata di luce e plastica,
non si ribella quando nel buio scompaio.
Continua il suo canto in una stanza di sangue e di amianto.
Avvolgimi ancora una volta
e fondi
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Beate voi miei ombre che nel camminar
dei giorni miei mi accompagnate spesso
lievi sottili evanescenti vuote che i pesi
dei dolor e
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| Pecura niura
Io nunnu saccio
chi hanno no cirivedu
si c’e cimici pirocchi
o fumu di canni.
.
Comu fannu a nun capiri
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| Piena di strette curve sei
dal Campidano ai monti di Gallura
e quando ti percorro in me tu crei
quell’ebrezza che scaccia
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| Hai reciso le mie lacrime
per caderti nuda ai piedi,
debole fuscello
a malapena respira...
Scricchiola in un moto di vento
per liberarsi delle foglie gialle,
mangiucchiate,
ricadono a terra.
Per morirti dentro,
nella pioggia di novembre,
che
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| per una voce che non ha più ascolto,
il vento bisbiglia a complici nuvole,
la porterà lontano, oltre orizzonti
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| Lacrime di stelle
redarguite dalla luna
per false promesse,
placano a monete d’argento
foglie subito dichiarate
fuori
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| Caldi fumi
calma dopo la pioggia
narici aperte
profumi
soggezione timorosa
lo sbucar da ogni vicolo
ombrelli come piante
ad asciugar
come l’ali di passante
dal cacciator atteso
pietre al cambiar di colore
le ombre lunghe dei tetti
l’arancio
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| Vagabondo era il vecchio del porto
gli davano pesce avanzato
vino acetato
e pane raffermo.
Ma lui a tutto era grato
e una canzone lasciava sempre sul prato
dove i gatti mangiavano i suoi avanzi
e la luna lucidava le sue vecchie scarpe.
Cantava
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| Se ti racconto delle nuvole
mi torna d’eco il temporale
in quel tempo, che raccoglievo il sole dai silenzi
quando, con l’urlo della notte il treno
usciva dalla nebbia.
Tutto è stato, qui
che anche il vento
non trova le parole per
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| Anche l’anima è una stagione.
Ricca e prosperosa
alla mietitura,
come l’uva bianca.
Il profumo del frutto esala
senza pensiero,
l’odore dell’amore veste i giorni,
ci si bagna nella passione senza costume.
I versi di poesia volano come rondini a
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| Fiume di vita, scorri ininterrotto
scendendo da perenni ignoti ghiacci:
in cascate, torrenti; tra crepacci
gorgogliando
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| Sarà difficile, io so che sarà così,
non ho mai avuto vita facile, non ho mai goduto
di vizi e privilegi.
Ora sta succedendo è difficile, tutto mi spaventa.
Più ne parlo, più mi sento strana, più ne parlo
più ho paura. Proprio ora che ho deciso
di
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| Freddo brivido lungo la schiena
paura, tremore...
ma forse è solo uno spiffero
da una piccola fessura
nel vetro della vicina finestra,
oppure terrore che sale
lentamente sale dalle vetuste scale.
Freddo brivido mi pervade
senza coerenza, senza
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| Il bianco e nero
per una vestizione sacrale
conferita a chi teologia ha studiato
e pastore del gregge è diventato.
Tra compiacimenti e sortilegi
costrizioni e rinunce,
senza perversioni, vizi
solo e soltanto virtù.
Lo dici tu, non io, amico
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| E poi, chiederò al vento
di lasciarmi riposare,
forse sarà sull’erba
dove cadranno molte foglie
o sotto il pino verde, e la sua lunga estate
tu non sai quale peso sia la vita
quando si sente tutto
e tutto è ancora poco, è inappagato
ci sono giorni
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Al vento dei pensieri
la culla d’una bianca colomba
nido d’amore ai più profuso
nel lindo vivere oggi... ieri.
Sguardo a immortalare sorriso
candido aspetto al cuor proteso
a offrir arcobaleno di luce
con la poesia a circondare il viso.
Vola
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40 poesie pubblicate nel giorno 16/10/2017. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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