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Le 39 poesie pubblicate il giorno 23/02/2018
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| Un tempo quanto più lontano
lieve, spinto dal pulviscolo
già desio di cielo lento
di voce
lungo crinali aperti della
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| Ci fu il tempo di prendere
due lacrime e un ricordo da scarto.
Poi proiezioni a venire senz’ali
con un peso attaccato al
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| “Corrispondenza d’amorosi sensi”
legata più all’istinto che alla mente
la comprensione tumultuosamente
va a caccia dei più rapidi consensi
e si distende nei suoi voli immensi
ben messi in mostra a specchio tra la gente
per supportare
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| L’arburi muti muti stannu
sugnu stinnutu supr’à stu ramu,
e masticu comu ‘na scecca
l’amaru di sta fogghia
c’a me vita fu.
’ccull’occhi chini di lacrimi di ventu
rispiru aria frisca e sapuri i lignu.
Viru nasciri e calari u suli
sempri a sta
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Luna d’argento
accarezza la
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| Si passeggiava un tempo
senza far rumore
nel fresco dell’alba,
guardando oltre;
ricordo ancora
da quest’apparente distanza
il tumulto e lo strepito
che la silenziosa solitudine
ammantava lieve
di una strana nostalgia
fatta di futuro già
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Leggera spira la brezza
in limpido aere vagando,
da colline e bianchi monti
fresca spinge aria pulita.
Toglie dal cielo
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I baci stampati sulle labbra
rapiscono in voli ancestrali.
Nel trasandato vortice di ammainate vele
sul mare di ritorno,
un pontile sospeso nell’acqua
e tu solo nel tuffo dei ricordi,
appresso all’ombra dell’acqua che segue il filo
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La terra non poteva bastare
a contenere le tue labbra
baciate dal vento
e il marmo doveva essere freddo
Perché l’inverno potesse arrivare
ad accarezzare le ombre
nere della speranza uccisa
da mani impietose
Le rocce erano ormai sepolte
in
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ho visto una volta il mare
lo agitava il vento
temeva di sprofondare alla deriva
ma un’onda lo teneva a galla
ho visto una volta il mare
l’orizzonte era un baratro
ed anche un ponte per superarlo
ho visto una volta il mare
arso da un sole
che
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| Il finire d’un giorno
è alla porta delle stelle.
S’è appena allontanato
dal dire e dal pensare,
e si assopisce.
- Un
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| parole di sale
a sferzare l’orgoglio
il Ponente questa sera
quasi paterna carezza
rude un tempo
persa nel
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| Raccolta in uno scialle di pensieri
sciorino ricordi in un angolo di stanza.
L’inverno della tela svela la fioca luce appena.
Fermo lo sguardo e bevo a sorsi l’incanto.
Pare la neve celare muti segreti e penso
alla mano che tanta quiete tracciato
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| C’è una vecchia casa verso i laghi
in mezzo ai campi, tra ricordi vaghi,
è la che ci viveva la mia gente,
in un passato
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| Io ti amo per l’infuocati tramonti d’estate
per le malinconie che solo l’autunno sa dare
per le fredde tetre serate
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| Come il segnale di corno che in cielo sale
e poi si perde lungo il vento
cosi l’impetuoso scorrere dell’acqua
dietro la
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| Conforme a tradizion ch’è sempre stata
sognava pure lui di farsi un nido;
ma poco si protrasse da sposato
l’amore condiviso.
Fuggì la rea col nuovo amante a lato,
partì e lontano se ne andò l’ingrata,
lo abbandonò tra sofferenze immani
e lo
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| Chissà se torneremo ancora ad amare
vivere di cose semplici
aprire la finestra
e respirare la luna e il mare.
Chissà se torneremo a baciarci
di nascosto nei portoni
sentire il profumo del pane
e invecchiare in modo naturale.
Chissà se torneremo a
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’nchiusa com’un pisci muta
c’un tilaru ri ricordi a manu
ri luntanu salutu u tempu ca passa
mentri ruchi supr’ò cuscinu appoiu
sìenza cchiù lacrimi all’ùocchi asciutti.
vulissi nun riurdari cchiù st’arma strazzata
tagghiata comu ali ri finici
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| Mente, di sicuro mente
è un film che ho già visto
al passare di ogni anno...
sono solo promesse
tutte false promesse
- niente è come sembra, nemmeno la verità -
Che banalità, tutto passa
anche il vigore di gioventù
così come il turgore testé
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Tornerò al tuo fianco
per radiose vie.
Nel mattino di primavera
salutato dal ciliegio vestito di bianco
rideranno le
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Stille d’essenza d’un mare assopito,
assurdo il pensiero che mente pervade.
Tessendo le rime d’un prisco cantare
palesi d’assioma inesatte certezze
Volta la lama un destino distratto
s’alterna la noia a velato disgusto
per caduche note d’eterea
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Ti ho portato al centro del mio universo,
tra le apnee dei miei respiri.
In questo angusto palcoscenico
dove si esibiscono le emozioni...
come pagliacci, in un circo di belve.
Così piccolo, che se piovesse
ogni singola goccia lo inabisserebbe
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Non cadde una goccia
assente la brezza
l’uomo è il re
lasciato là solo
invisibili gli angeli
dal volto umano
dalla pelle bruciata
dal sorriso vero
il nulla opprime
asciutto il fiume
secche le radici
rimani o Dio
si affacciano stelle
una
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| Una montagna di nero zolfo il Vesuvio,
un cappello con un pennacchio bianco
in passato gli copriva la testa.
Ha la bocca grande senza denti,
la pelle di terra lo copre di verde e di grigio.
Sanguigno,
mai rabbioso,
bolle il sangue nella
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| Sono...
quelle tue lunghe dita, affusolate
dal rosso vivo in punta colorate
di uno smalto complice, affascinante
e, che
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Imbellettato da corsivo
ma banale stampatello
eri avverbio di luogo
intorno e mai accanto
aggettivo dimostrativo
tale e quale
a un unico pronome
io e mai noi.
Non era costume
il condizional cortese
imperò l’imperativo.
Decisi allora di
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Pensami così contorto...
ossuto ulivo saraceno
scavato dagli anni
dalle intemperie della vita
dal vento storto.
Pensami cosi...
con qualche foglia viva
acuminata verde e argento
con su i rami asciutti una oliva bruna maturata
guardando il cielo
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Seduto su quel letto ormai vuoto da anni
dove tu spesso riuscivi a motivarmi,
rimango a guardare il soffitto zittito,
fratello, mi manchi da quando sei partito.
Noi due ne abbiam passate di cotte e di crude,
nonostante spesso sto mondo ti
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Anche se non ti vedo, passero,
il rumore del tuo saltellare tra le foglie
mi testimonia la tua presenza.
Sei discreto, non vuoi disturbare
Anche il mio cogitare silente
saltella nella mia mente,
quasi ad imitarti.
Non siete sazi dell’affanno
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39 poesie pubblicate nel giorno 23/02/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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