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Le 45 poesie pubblicate il giorno 14/03/2018
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’Nce avite scritto lettere ‘e parole,
juranno ca parlaveve c’o core,
ca ‘a storia ‘e sta città nobbele e antica,
arrutecata e perza int’a nu ‘ntrico,
nun puteva penà ate turmiente,
ma ‘o parlà vuosto è fummo, è chierchie e viento.
’Nce avite
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Quando
il tempo che ti resta
sembra
essere deciso
e i giorni si susseguono
come fossero
un numero preciso
ciò che avevi relegato nei recessi più lontani
ma che a ben vedere
era palese sul tuo viso
come
un esattore di crediti
la tua falsa
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| Recorro
días inciertos
cotidianidad no pedida
dentro de un
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Quando scende la sera
ricorderai il profumo
e il rumore dei passi
rassegnati al ritorno
E al mattino la nebbia
appena tinta di sale
fra le nuvole stanche
di separare il vento
Quando il sole sarà alto
avrai i morsi del giorno
che scorre senza
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Tra voli di candide ali
alle foglie m’avvinghio
in cima all’albero dei sogni.
Non ho freddo e neppure caldo
posso ascoltare piccoli suoni.
Tutto si allontana... Mi sospendo.
Sto in ascolto.
Mi sento leggera.
La vita in me ricuce un pieno
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Le mie dita tremano
quasi cantassero la fine
di tutti i sacri fuochi
delle notti andate
Forse ti ricorderai
anche dei sorrisi amari
persi nelle poche nuvole amiche
che guardi e saluti tutti i giorni
Ma per un giorno sarò solo vento
sarò ciò
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Cerco carezza
il gesto
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Geme la notte
di pianto e di
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| La tua voce è un campo arato
di primavera,
raggiunto in bicicletta.
Dove s’annidano prodigi
all’ombra fantasma di albero
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E mi vesto coi colori del mondo ...
a piedi nudi
cammino verso il sole
sfiorando appena
quel velluto d’erba
così immenso
da congiungersi col cielo.
M’ indica la meta
un lieve profumo
di gelsomini e viole
e più m’inoltro
più si fa
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Mi è caro l’odor della terra,
bagnata di pioggia,
quando inermi le foglie
giacciono.
Le lepri cercano la tana
e da filari scheletriti
si attende il fuoco.
L’anima perde il grido
(tutto si ferma a mezz’aria).
Pronto è il suolo per il seme,
ma
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Un vicchiareddu camina e arranca ccu l’affannu
tinennusi ad un vastuni stortu e rinsecchitu,
’ncumpagnia di nu sceccu griggiu ammansitu
di la Maronna e lu Bambinedd, ammugghiatu dintra un pannu.
Vannu pi na strada sdirrubbata
e sannu di essiri ‘na
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| Particolarmente storta
la mia scarpa destra avanza
il tacco rimbomba
sopra l’asfalto provato da una pioggia obliqua,
anche lei come me.
Le nuvole hanno canzoni, le vedi?
fumano grigie tamburellando insistenti
qua, sotto l’ombrello.
Mi
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Estate deprimente
Sole scialbo, noia potente...
Il tuo sguardo felino
roteava guardingo
lontano da me
Fu l’inizio del
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Nel caso semplice e ordinario
per cui il prezzo per la vita
si paghi con lo straordinario
è preferibile guardare l’orologio
con lo sguardo attento
e sperar che l’orrenda cosa
che sovrasta il destino di nostra vita
attraverso il vestire
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| Solo il canto di una sorgente
accompagna i miei passi nel bosco.
Tra i sentieri respiro quiete
seguendo le nuvole al
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Quante volte ho ambito una forza,
una come te
quante volte sotto un soffitto stellato
aspettando comete
ho ambito una
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Sorgono
come albe nella mia testa
le parole.
Sempre
da sempre
per sempre.
Quasi
le sento arrivare
manipolatrici estreme
della coscienza addormentata.
A forza
dominano
forgiano e cesellano
scrivono poesie
di cui non sono
che
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Si è sbiadito il cielo
le nuvole lentamente
muovono le lacrime
scendono nel cuore
zitte doloranti.
A occhi chiusi nel viale sordo
fitto di alberi senza uscita mi perdo.
Sento il canto dei rami che muovono
sillabe di riverberi
luminescenti
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Onde di luce soffusa,
muove la leggera,
fredda brezza.
Fermato, nel presente,
ove fuggono i ricordi,
lascio spazio a
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Pioggia che scende la mattina
sole rinchiuso giù in cantina
e io ho ancora voglia di vivere
da questa cella voglio
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Stai in quel punto di luce
che va dalla prima all’ultima volta
che ho sentito la tua voce
il resto
sono
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Coando le sére
curte le se faséa,
a far filò se naséa
ne la scomoda staléta.
Done, vèce e bracotièle,
buteléti e moscardièi.
Ma tuti no’ se ghe staséa,
cossì noantri bastardièi
fenéimo ne le grépie
de le vache o de i bo.
Le bestie oltè a
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Strane forze governano
soggiace il genere umano.
Passare oltre?
Come non ne valesse pena
o risaputo alla base
non
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Da qualche parte, nel mio cuore
c’è sempre una guerra,
un giorno di sole, o una poesia.
Mi attraversano nuvole di silenzio
sotto un cielo cobalto, privo di rondini
è il mio sguardo che non basta,
dove si perdono i pensieri
perdo me stesso,
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«Stolto è chi pensa a Dio inoperoso:
l’azione del Creatore non s’arresta
nonostante sia Sabato. Poderoso
è il suo agire e
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gli aneliti del cuor divennero ombre della luce
di quanto sia infelice lontano
dal volto tuo intenso
la pace che ho sentito vicino alle tue mura
non l’ho provai mai in ogni angolo dello spirito
mi mischiai al traffico per dimenticare
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| Torna sì quell’alito a ravvivare pensieri
impossibile tirarsi indietro
una ventata di calore che cattura
nei sogni non smetto di ubriacarmi
incredibile come quelle zampette ancora trotterellano
e quella coda sbarazzina che tutto si
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| non amo metter punti virgole e interrogativi
mi piace esser anarchico errati i congiuntivi
il poetar è tale perché
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| Cammino inerpicandomi nel Niente
Vuoto alle mie spalle
Vortici
Sorrisi spezzati
Cantilene
Sonagli di ore che s’inseguono in un andirivieni di giorni
uguali
birilli da far saltare con uno strike
con una distrazione voluta
Amnesico è il tempo
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45 poesie pubblicate nel giorno 14/03/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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