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♦ Roberto Antonio Manfredonia | |
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Le 28 poesie pubblicate il giorno 12/12/2018
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Accovacciato s’un senso di colpa
rincorro ansie di self- esteem
dentro una cerveza light.
In lontananza
Karl e Friedrich
animano un calipso
al canto dell’Internazionale
a braccetto con Melania Hamilton;
sul declinar del sole
s’abbracciano
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Speciale, questa notte
che non vuole finire
tra le braccia della luce,
sottovoce al chiarore
della luna, l’abbraccio
è
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Tene cient’anne, è secolo fernuto,
ma s’arricorde ancora tutte ‘e cose:
’e fatte, ‘e nomme, ‘e date e comme è gghiuto...
Parla, straparla e nun po’ truva’ posa
e giura che tra i venti è il più brillante:
che secolo birbante e supirchiuso!
Certo di
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Nascondo il cuore nelle ombre
e il silenzio è la ragione
il dolore il mio rifugio
fra le nuvole del mondo
Difendo il petto dal disagio
il deserto è nel ricordo
il travaglio il solo viaggio
fra le lune del rimpianto
Non ho altro che amore
la
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Quando più è profondo il silenzio
che il solo pensarti diventa un sepolcro
davanti al mistero della vita .
Morbide piume
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Cosa sarà di Noi...?
di Noi che non costruiamo cose, ma pensieri.
Cosa accadrà per Noi...?
per Noi che descriviamo e
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Gocce di sangue cadono su questa
terra sofferente e arida.
Piove ancora...
ma la polvere dell’odio
non si china mai...
Con Dio voglio parlare.
Ti chiedo,
perché non c’è l’antidoto per
il virus che corrode il rispetto
della vita...
Tu
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In ogni giorno
c’è sempre un momento
che mi racconta storie vissute.
Ricordi che mi baciano
con struggenti emozioni
straziandomi il cuore.
In quei ricordi assolati di mille colori
dolci carezze che pungono
tra dita intrecciate risento
e
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Sento ancora viva la voglia
di accarezzare la speranza
e fuggire deludenti illusioni.
Nell’aria fresca della
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Un tempo conobbi chi scriveva
senza leggere di sé.
Non sembrava farci caso al lento scorrere
delle pagine riempite di
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La preghiera accolse con umili gesta
del martirio scelse il destino
lei donna bella e promessa sposa
con umiltà s’affidò ad Agata la Santa
e del rinuncio fece la sua vita
donando ai poveri ogni sua cosa.
Perseguitata e mai vinta scelse
della
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Il vento del tempo
a portar via continua
il vetusto passato
come sabbia d’una clessidra.
Svanisce l’inchiostro
nella scura nebbia
a dipinti e parole
degli antichi momenti.
Del sol lontano
e della piena luna
vive eterea luce
del ricordo
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Africa
Alzati!
asciuga il pianto
non lasciare che la tua terra
sia ancora bottino
solleva l’orgoglio
strappa dai
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Come si fa, a dipingere una tristezza
non un viso e neppure un luogo
-
ma quello che in esso è contenuto
il linguaggio più
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Vorrei pensarti
oltre il tempo e la memoria,
vorrei amarti
oltre ogni sfaccettatura,
perdermi nei tuoi sentimenti
esser
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Non parlo mai d’amore,
di quell’amore che si racconta in una rima,
che si rallegra del giorno come fosse infinito
_e della vita fa un compendio nello scarso bagaglio _
che vive in un sorriso _l’universo negli occhi_
come fosse estraneo al velo del
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Ho visto lupo cambiare manto
e del proprio vizio farsene vanto
e suo fratello, il coccodrillo
reiterar nel piagnisteo,
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S’insinua
tra morbide ciglia
l’allegoria d’un evento vissuto
Si fa lucido lo sguardo
come se un frullo
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Un solitario albero una vision speciale
un angolo di Graz in Stiria la regione
è una tarda serata dicembrina foglie
già morte ancora a rami semispogli
appese mosse si muovon ad un vento
che par le vuol con dolce dondolio
cullare un vento gentil
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Devi correre sì
le cose da fare non sono poche
non puoi fermarti il risultato sarebbe deleterio
datti una mossa esigi sempre di più
il tuo DNA lo permette
ed allora non lasciarti attrarre
da piccolezze che niente hanno in comune
non fare come
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Voglio vivere
senza avere tentazioni,
senza fare trasgressioni,
senza rompere i “marroni”
a chi vive accanto a me.
Voglio ridere
alle prossime elezioni
quando tanti sapientoni
fanno l’anticipazioni ...
non imbroccano alcunché.
Vorrei
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| C’è il vento nelle mie tasche
un granello di felicità
che si aggrappa al vivere
su una navicella veloce, porta la vita
mi allungo all’istante andato
e come una clessidra che segna il giorno
nella notte dipingo occhi
li affaccio al mio
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| Lo sguardo sul Vulture all’orizzonte
racchiude distese di campi gialli.
Alle sue pendici abitazioni
si arrampicano come presepi.
Sfocato ti intravedo Gargano
appoggiato alla ringhiera della piazzetta.
Fisso ogni scena.
Ora in cammino seguo le
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Eccomi sono qui, tra rocce e rovi,
in ginocchio ad aspettare,
ho il rosario in mano,
ma non lo riesco a sgranare.
Odo preghiere e canti,
intorno a me, incessanti ad invocare
il tuo nome Maria.
Sento il silenzio improvvisamente calare,
e un
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Dentro di me
il tuo sguardo...
Poi
fuori un silenzio
che rigurgita parole,
mentre gesti di cielo
aiutano ricordi
a non ferirmi ancora...
Resti pura essenza
di anima e cuore
e sorridi da lontano
per lenire dolori
di tante attese
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(ancora una volta esseri senza onore
hanno violentato il Natale)
Con le mani aggrappate alle grida
protese sui sassi straziati dalla disperazione,
mentre i fucili cantano attorno alle luci sbigottite,
di un Natale inginocchiato sulle rovine di un
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Mi guardo di traverso e scorgo
ombrose decomposizioni
dell’anima negletta.
Un’anima senza volto
che si riflette in se stessa,
castigata dal giudizio severo,
sconfessa il male e il bene dell’umana consistenza.
Anima fatta di cielo,
tappezzata
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