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Le 40 poesie pubblicate il giorno 14/12/2018
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Una stagione passata
e quel pensiero fermato
fra mille parvenze
la più intensa
quella dell’eternità
semina e germoglia
quel grano che appaga
chi non ne ha.
Fanciullo corri
prendi tra le braccia
gli anni miei passati
mentre oziato
sulla
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Il cuore,
telaio del bene...
certosino tesse trame per non
lasciarti andare via
Stringe il fiato per non sciupare
il filo assai prezioso,
intrecciato da lucciole che brillano
di nostalgia.
Giunti al parco ci sedemmo
in panchine
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Ho giocato alla morra
con le ore.
Ne porto i segni sulle dita
che piegano i fogli
sfalciati per l’inverno.
Ho ripulito i
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Quando ti ricorderai
di dipingere le nuvole
con il nostro sangue
sarà tardi per tornare
Le lune saranno sbiadite
e nessun rimorso
potrà sostituire il ricordo
del silenzio delle sere
Mentre sarai impegnata
con il nuovo gioco
delle ombre in
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Non è la notte che mi fa paura
ma quella maledetta sua ossessione
di donna prorompente e la fusione
del buio col silenzio che perdura
e frusta per l’usura
la noto dimenarsi e la ragione
si barcamena dietro l’illusione
del merlo che si dà
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Fummo api disperse nel sole
in cerca del miele altissimo ovunque
si spargesse sui fiori dell’ aldilà
oltre il bosco
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L’inflessione che dai alle parole,
col vezzo sul labbro quando una sillaba cade
(ed è una nota che ruzzola per strada)...
è di tutte le privazioni la più
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Catturo abbagli -piccoli semi-
di luce abbandonata nel vuoto
dove il nudo silenzio è voce
unico suono che voglio sentire
un ricamo di brina ghiacciata
ricopre i campi assonnati
e del viaggio interiore trema
poi, cade la piuma di un corvo
nero
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| Alchimie de l’Everest,
Croise mes yeux
Chavirés en toi.
Regards soyeux,
Orfèvres de
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| A’ monnezza è fonte de ricchezza?
No, a Roma c’è solo a’ monnezza!
A’ trovi ovunque, dappertutto.
Sto’ capitale nun va
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| Che cosa
fa muovere le stelle, lassu‘, nel cielo,
e ruotare i pianeti?
Quale legge, all’uomo
incomprensibile,
muove il Tutto?
Ah, se noi
potessimo sentire
il vibrar di un violino,
che suona
nell’aria,
al ritmo di un
czarda...
Tu,
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| Con quali occhi
se non ho più occhi
come posso raccontarvi dei graffi
come posso guardare da questo lucernario
il mondo che sembra un formicaio
tanti insetti in cerca della propria merda
eppure nell’aria ancora si respira aria
eppure la gente
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| Fredda la strada
ma caldo il cuore,
buia la notte,
mentre i tuoi occhi
sono luminosi,
lontane le stelle lassù,
stretta stretta a me
sei felice quaggiù.
E’ l’amore che ci veste
e ci accompagna:
nuovi ed esplosivi.
Ieri, era tutto
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| Frequenti sospiri
nell’aria satura di zolfo
e veloci ronzii di api laboriose
Si alternano continuamente
nella stagione calda e afosa
nell’area dei Campi Flegrei
Qui il pericolo è costante
ma nessuno ci fa caso
e continua ad affannarsi
Come
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Tra le fredde lande
della gelida Lapponia
fervono gli ardori
per la grande cerimonia,
invisibili agli sguardi
di pettegoli e curiosi
procedono zelanti
gli elfi laboriosi
Ninnoli e balocchi
creati con bravura
vanno a incrementare
la già ricca
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Mi manca qualcuno?
A qualcuno io manco?
Sarebbe fantastico
ottenere risposta.
Soprattutto da me
dalla mia
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Si estende arcano il limpido intaglio
mosaici di fronde ed esuli fianchi,
palmeti disposti in un fregio
in decoro di
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A ogni risposta
non aspetto tempo,
potrebbe offender
l’immagine e il cuore,
la mia risposta
se è un si o un no
la dò all’attimo con
un sorriso e un fiore.
So cascare
e rialzarmi da solo,
questo è il motto
della mia dinastia
e del mio
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Amore portami al mare,
ci penseranno le onde a cancellare
i pensieri al nostro passaggio,
un dolce bacio dal sapore salmastro
insieme regaleremmo
al cielo.
Una passeggiata al mare,
senza parlare,
ascolteremo insieme
il racconto del
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Di te cancellerò ogni traccia
-dicevo-
Troppo amaro il tuo ricordo
tanto dolore all’ anima mia
come sale su ferita sanguinante
in un incendio da domare
hai elargito benzina al cuor mio.
Troppo stupida io...
tanto amore negli occhi,
per capire
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| Non posso stare lontano dall’acqua
torrente, fiume, rio, laghetto, stagno...
vi sono nata, porto il dolce
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| Sopra le nuvole
un respiro di speranza
e passi di silenzi .
Avessi almeno una parola
in questi giorni di festa
per
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| Il mio abbandono qui
tra un tavolino e un divano
totalmente nuda
nel buio rovesciato dei pensieri.
C’è gente che disfa le nuvole
dove io disegno l’ombra
tra un girotondo di rami piegati a neve.
D’altra parte non parlo
e le luci, sfavillano
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| Parla di te questa poesia
e te la voglio raccontare;
che inarrestabile s’avvia
com’un fiume verso’l mare;
un fiume in pien’ascesa
da cui non so scappare;
trascina via ogni cosa
e non mi lasci’andare;
parla di te la mia poesia,
di te e del
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| Ah quanto é bello star da solo
a stuzzicar lo spirito vagabondo
e far viaggiar l’anima
dentro il mondo delle
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| Come piccole lucciole
riscaldate da un falò
aspettano che qualcuno
le degni di uno sguardo
Vestiti succinti, calze a rete
non badano al freddo
che le avvolge dentro e fuori
nei loro cuori indifferenti.
Niente le scuote dal dolore
che più non
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| Attendono i rintocchi,
su questo giorno di carta
e di fragili pianti
che rincorrono i pensieri,
così confusi tra le chiacchiere della vita
ed i mille volti che pretendono d’esistere,
ed i mille passi schiacciati tra le nuvole e il selciato,
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| Cinquanta anni fa, quando correvo
dietro al mio primo amore immaginario,
la verità io certo non sapevo:
pensavo fosse un fatto straordinario.
Di realizzare il sogno io credevo
di mia vita, colmando assai il divario
fra ciò ch’ero e ciò che mi
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È da tempo che non oso sorridere
incontro il Natale ed è come dividere,
dentro di me Lui cerca e rimescola
anche se gli altri giocano a briscola.
Cerco qualcosa, non trovo nessuno
finché, ad un tratto nasce qualcuno,
vorrei che tu fossi il mio
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C’è uno spazio
qui a ridosso del tuo dire e fare
nodoso come la mia mano
dove io sto
Immobile
E il giorno e la notte mi passano accanto
senza sfiorarmi
solo l’ aria gonfia di ricordi
lieve
mi carezza
Sono il passo mai compiuto
la lacrima
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40 poesie pubblicate nel giorno 14/12/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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