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Le 26 poesie pubblicate il giorno 09/07/2019
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Ci sono terre lontane
isole sconosciute
amori e solitudini
dispersi dal vento.
E chi di una notte
conosce le stelle
il lento andare delle onde
nel silenzioso mormorio dei ricordi.
C’è chi si lascia alle spalle
il rumore della guerra
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Nasce il volo delle rondini
nella cenere degli occhi
quando la voce si tramuta in acqua
ed il cielo digitato di blu
genera pensieri
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Da case d’estate
viene da mormorare ai pesci
vocazioni di risacche e celesti attese
da gigli d’acqua e grondare d’ombra. Silvestri.
Tintinnii gialli di ginger e tè
spicchi di passeri
e risa di funambolici mici, sui tetti: uno svolìo.
Ma ecco,
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Lia |
09/07/2019 21:31 | 798 |
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Uccido le rose
quando le ombre della sera
sono già scese
e la pelle si è aperta
Calpesto i petali
e la rugiada dei mattini
che io odio
perché con il buio mi spoglio
Delle mie paure
e mi tingo di quel rosso
che non ho mai avuto
neanche fra
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Chiaro di luna
Nella notte di Maggio
Un profumo
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Julie |
09/07/2019 21:07| 497 |
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Gusto l’attimo
con lo sguardo ti bacio
vedo con la tua bocca
Scambio
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Non avere paura,
è un regalo,
libertà,
di non sentirsi
come dietro le sbarre .
Per paura
si fugge
si muore,
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Vivo i miei sogni solo nei ricordi,
in questo labirinto che mi separa dal mondo
ove tutto si spreca nella speranza del domani.
E i pensieri... Un vortice d’intuizioni
accerchiati tra i fitti boschi dell’ anima
dove un raggio di luce genera
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Sarai il mio cielo
la mia tenera luce
l’onda perfetta
dei capelli di donna
sul pianoro inatteso,
la carezza del vento
la fragile polvere
su ali di farfalla.
Ti cingerò i fianchi
quando siederai stanca,
ci guarderemo le rughe
e terremo negli
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Nell’ora che al tramonto muore il giorno,
cammino a stento lungo questa riva
e m’accarezza l’onda alla deriva,
mentre svanisce il mondo tutt’intorno!
Di fronte, il mare immenso mi sorprende
e nel silenzio, il suo respiro lento
culla i pensieri e
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Ascolta il silenzio
parla,
se porgi l’orecchio
la sua voce la potrai udire.
Ronzio, sibilante intenso
ala leggera di vento,
ticchettio monotono dell’orologio
che scandisce le ore,
scricchiolii di mobili
ante che sbattono,
la goccia d’acqua che
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È invitante ammirar le onde che tornano
e poi si rincorrono veloci,
spumeggianti giungono come voci
che portano messaggi da lontano.
Anima, corpo e mente
son congiunte con l’infinito
in un meraviglioso rito
che si ripete ogni giorno
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Mi sono riappropriato
del mio niente
del falco che perlustra il cielo
e muore di coraggio e desiderio
tra le pendici del Paradiso.
Ma adesso
che vedo chiaro
la realtà è un cartone dentro il vetro
e vado a sbattere come un treno
contro la mia
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Propriu comu ora, cu dd’alivu ‘ntò barcuni
e u ventu c’ammutta e cancia
ddi nuvuli tutti sfilazziati,
iò viru passari l’anni
e ‘ntà ddi siri chi, forsi, ne iò e ne tu ci semu,
quannu l’anni sunnu scupi di ddisa
c’ammazzanu l’ossa e fannu
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Notti estese in armonia di fiati
sublime estasi e ritrovar se stessi
pensanti notti ove il tempo attende di
sdraiar il giorno su calda spiaggia
ove ogni vocio intona ad allegrar le compagnie...
La musica da lontano s’insinua tediosa e
sbarazzina da
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Tra poco sarà sera
ora di placido silenzio
e sulla memoria delle onde
si adagia il cuore.
I petali dei fiori
si chinano
al sole
che si spegne.
Dentro me
c’è odore di cielo.
Sarò nel tuo sogno
mentre la luna
si veste di velluto
prima
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| Sono africano di colore indefinito
Nero ma non troppo
Bianco quanto basta
Scuretto così così
Si vede però che sono africano
Anche un po’ ebreo - ci sta –
Ho un nome un cognome
Una data di nascita un luogo di nascita
Non sono in lotta con
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Sorridi
con la maestà
della Nike di Samotracia,
stupore di marmo
tra le fronde
di mirto e oleandro
e la pelle
della Venus di Milo.
Frammenti di un bacio
e fumo acre
di un discorso violento
disegnano
occhi e notturno
crollo di
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| Lo sanno tutti i poeti
quando il nodo poi si stringe
quando, nella luce che cade
s’apre serena la ferita
lo sanno anche i poeti
che il silenzio della notte
altro non è che attesa
quando le voci parlano
nei riflessi delle onde
e dicono cose
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| Nonna, quando del sole
m’indicavi i raggi
e mi dicevi è potente,
stupendo ma stai attento
al calore che sparge
perché non sempre si accorge
di essere forte.
Osserva come sorge
e, come tramonta
perché mio caro
ad ogni stagione
lascia la sua
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| Quel biglietto senza ritorno ha preso l’ultimo aereo
il più lontano possibile onde non ravvivare la fiamma
quando il pensiero sembra voler tornare sui suoi passi
inutile rimuovere le zolle niente ormai sotto bolle
farsene una ragione è sempre più
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Cerco sempre l’antro
il punto focale di luce
l’stante mozzato di pianto
il ricordo lastricato di baci
il dimenticato in cui ricominciare
l’imberbe momento che richiama l’amore.
Cerco l’amore
in occhi vaghi, condensi, pregnanti,
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Restiamo intatti in questo urto di corpi
trafitti dalla gioia d’esistere
dopo l’intermittenza ancora dopo
aver posato i resti nel sonno
ma poi, vedi, io ho astute gallerie
e passo da me a te senza respiro
tenendomi nel buio come se andare
fosse
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Susanna, disse, alla sua cara amica:
“Ho visto tuo marito con Francesca,
la tua più nota, acerrima nemica!
Da quanto dura
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Pinocchio che sapeva il tempo sburgiardare
amava far le regole col vento insofferente
per cui il giorno dopo così come vi appare
girava in fretta l’elica del tutto inversamente.
Su questa terra putrida l’aratro può passare
ma il solco che vi lascia
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