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Le 25 poesie pubblicate il giorno 09/04/2020
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Ora che la pelle
non ha alcuna vergogna
di questo buio
che ha lasciato la stanza
Mi potrai dire
di nuovi profumi nel cielo
e di parole che sfioravano
i bordi delle stelle
Ora che le labbra
non hanno ricordo dei sogni
né dei baci
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Quando ti fermi sul muro antico del cielo
incastonato di pietre azzurre e cupole bianche
diventi poesia incisa più nel cuore che tra le stelle.
Confida in te la mia colpa d’amarti
infelice natia che mi rileghi
sul manto verde della terra
lasciando
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La parola sospesa
tra corde vocali
non fu detta
ansimò disperata.
Cedette allo scrivere
un libro inghiottito
di
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le sinuosità delle fantasie
pervade l’eccesso all’infinito
nella voglia di superarsi
amarti all’estremo dell’enfasi
percuote la mente distratta
nel divenir soave d’emozioni
cadere nel peccato sublime
rafforza la voglia di ricominciare
ad
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Oltre la finestra origami di preghiera
bisbiglio di mandorli spauriti
mentre nuvole sciolgono nodi
a grondare cristalli sulla pancia della terra
martoriata, sventrata dall’inganno, da poeti amata.
Morde l’affanno
inchioda l’innocenza di
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tutte le orme
in mise en abyme
prose di
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È tutto lì
nei miei occhi
ciò che avrò
da raccontare.
E se gli
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Si sente che il cielo
non è come prima
hanno visto pure una stella
non brillare più
piangeva, voleva guarire
senza morire di dolore.
Ci manca la pioggia
che non c’è
ed il vento chissà dové.
Si sente il cuore
perché non ve rumore
la gente
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| Pensando al mare
non posso ignorare
il suono greve del guscio
vuoto d’una conchiglia
allo
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| Mi calo
nella sua immensità
che è il punto d’arrivo
e la sua partenza.
Mi precipito
nella sua profondità
fatta di
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| Scrivo solo per
sentirmi viva
nonostante le mie morti
recidive e oppresse.
Scrivo solo per
sentire che le mie parole,
attraversano qualcuno,
restituiscono carezze,
profumano certi pensieri,
illuminano idee.
Scrivo per far riaffiorare
la mia
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| Ticchetto le dita sul tuo cuore,
senza di te non sono mai
andato da nessuna parte
perché ho capito che solo
con te l’amore esiste.
Ed io sono
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| Al rosso tramonto
canta un merlo sul ramo
e scendono rondini in volo
tornate ai nidi d’un tempo.
Son liberi i cieli spaziosi
d’ogni metallico volo
volteggiano falchi e poiane
nel silenzioso spazio infinito.
Un leprotto avanza furtivo,
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| Affaccio
la malinconia alla finestra.
Insopportabile il silenzio,
impercorribile la via del cielo
con questi occhi
che gocciolano tristezza.
Pesante è il fiato
su strati troppo spessi
a ridurre l’incognita del poi.
Il poi non ha voce,
non ha
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| In questo giorno di Passione
ho una bestemmia che mi sfiora le labbra
un cilicio in fondo al cuore
e Dio nel mio sangue sguazza.
In questo giorno di Passione
la Verità rimbalza
come una pallina magica
tra le vene e la ragione.
Ma il papà di
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| Nella più assoluta solitudine
Dio muore sulla croce,
ma silenzioso rinasce, nuovo
nel mio essere più profondo.
Lascio, ai boccioli
che stanno per aprirsi
la mia sconfinata gioia
perché la tengano viva
sulla faccia di questa terra.
Si fanno più
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L’odore del mare accompagna flebili pensieri
refolo di ricordi a rimestare la paura del domani
lo sciacquio delle onde mantiene sveglio il cuore
la mente è là con le inevitabili scelte, i suoi percorsi.
Schizzi sorvegliano il delicato, snudato
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La vita è crudele
ti fa vedere in ritardo quanto avresti potuto fare
si prende gioco di te
elaborando ogni quisquilia agli occhi altrui
un vero assalto al proprio vivere
capace di neutralizzare
.
rimorso la vera piaga
quel neo che non si
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Le due tortore che nei dì passati
tubavan allegre in su del basso pruno
il nido han fatto or lì nell’incavo
di una una
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| Non sono dentro le dicerie del giorno
Mi spoglio e mi vesto d’indifferenza
Calzo scarpe che hanno percorso all’inverso
Abiti ventilati di mattino, scaldati al sole
Mi piego all’imprudenza di un sogno
Raccolgo desideri, ceste di ghiotti versi
Mi
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È molto briccona
bimba cattivella
figlia di Corona
assai birbantella.
Forse è molto astratta
ma tanto molesta
può diventar matta
se c’è gente in festa.
Un dì Coronella
vagò per il mondo
si sentiva bella
era giramondo.
Andò prima in
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Il ladro penetrò dentro alla stanza
e si posizionò vicino al letto,
ma proprio in quella strana circostanza
la donna si
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Riportami al vento,
alle spire stringenti del vortice da cui discesi.
Celeste volteggio senza brusio,
solo silenzio.
Lontane le spume biancheggianti,
le voluminose creste che imperano all’orizzonte,
perenne.
Lontane le forti mareggiate che
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Come
un’ombra
mi ha seguito.
Subdolamente
le mie stesse orme
ha calcato
e
vorrebbe farmi credere
che
il caso
sulla mia strada
l’abbia posto.
In realtà
alla mia nascita
ha assistito.
Lungo
il sentiero
della Stella del
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Eccomi Padre, issato sulla croce!
Tutto è compiuto e gemo di dolore;
non ho respiro più, né più la voce,
ho chiodi agli arti e pur trafitto il cuore.
Manda il tuo raggio Dio! È troppo atroce
quest’agonia che allunga il mio terrore;
non chiedo a
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