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Le 25 poesie pubblicate il giorno 07/08/2020
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Non era la luna che i miei
sospiri d’amore ascoltava
non era il vento che lassù
lontano lontano portava
che l’onda del
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Amami
e poi dimenticami
prima che l’alba
spenga le stelle
Accarezzami
e togli lo sguardo
dalla tenerezza
rimasta a morire
Sui giorni passati
a cantare nubi
che il vento voleva
portare via
Ricordami
con i fiori di seta
deposti sulla
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| Mamma, perché lontano,
s’alza l’uccello in volo,
e noi andiamo pian piano
sempre radendo il suolo?
Perché non posso avere
le ali e su una brezza di vento
anch’io volare lassù ad ammirare
la terra e il firmamento?
Figlio il pensier tuo sia fisso
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| Sentirsi stranieri della propria vita
e perdersi in un equilibrio a lungo ricercato
che ambisce alle piccole voluttà come calamita,
nelle esperienze di un bilanciamento solo malcelato.
Ma se vivessimo due esistenze,
e la seconda con la memoria
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| Un leone, ch’aveva ‘na spina ne la mano
incontrò un giorno un povero cristiano.
Er leone aggravato promise co’
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| Non manca più, sotto la luna piena,
la salvezza dal tempo di solitudine
e il ponte che porta da te.
Si cova assieme, nella nuova sera,
la perla del fervor
e l’ebbrezza d’amor della scena.
E il cuor comincia, vicino la carezza lieta,
a cinger e
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Nessun origli il lamento
d’una solitaria anima
che brama scoprir l’ignoto
avvolte s’ode a
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Ad avanzar s’appresta la
vagante nebbia a
divenir velo opaco,
ed adombrar cielo e colori.
Ombre solitarie a sfumar
senza meta ed a
membra stanche dileguano.
Ombra di ombre ad
assomigliar ad ombre conosciute.
Nebbia a diradar ogni visione,
e il
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Non sei tu poesia
l’ultimo astro del cielo
in un tramonto senza fine .
Quando in un verso
attraversi l’infinito
e incendi l’ignoto mistero del sogno.
Assetato di sguardi
in questo temporale che scuote l’anima
sei la voce del silenzio
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Salto la siepe
per adorare il tuo respiro,
mi invade la luce della tua bellezza,
mi inchino davanti allo splendore
del tuo corpo disteso,
mi sento figlio dell’amore
vestito da principe, vero
anche se non azzurro.
Hai due mani da sogno
mi fanno
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| Che i tuoi occhi scelgano dove posarsi
che non debbano subire le immagini
che i tuoi occhi trovino riposo, nell’acqua
nei riflessi morbidi della sera, verso la notte
che i tuoi occhi vedano nel buio, quella luce.
Una luna placida scrisse i suoi versi
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| Preferisco i quartieri ampi ed ariosi
alle strette stradine medievali:
vi nascono pensieri più armoniosi,
che sembrano sconfigger tutti i mali.
Certo, non è così, ché gli insidiosi
agguati dei malesseri mondiali
agiscono ugualmente, e
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| Navigano sogni in questa stanza
un desiderio da attraversare
un’emozione si è fatta danza
un cuore porto dove attraccare
Sorge la luna gobba a ponente
dondola sul treno delle nuvole
candida luce verso levante
lumi di stelle del cielo
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| E’ esposto al cielo
tra file di impuniti
e, penitenti.
Sì, il mio cuore
ritrova immagini perdute
che si tramutano in rimpianto
per quello che poteva essere
e, non è stato.
Non mi giustifico.
Mi dichiaro!
Sono io a parlare
della mia
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Non è più terra di giganti quella che calpesto
non più terra di ideali, di buoni propositi
non è più il turno delle buone
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Tornare indietro ripercorrere momenti
prendere atto di come la vita
ha sempre pronto quello sgambetto
che tanto fa soffrire
è qualcosa di tremendo quando
nella solitudine i pensieri ingigantiscono
non basta la volontà a cancellare quanto
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Io scrivo dieci liriche ogni giorno,
ciascuna di diciotto o più quartine,
settantadue i versi sviluppati,
perché la mia passione è senza fine!
Le posto in qualche sito culturale,
ringrazio la mia vasta ispirazione
che spinge la mia mano sempre
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| Ho perduto la mia libertà
nella fiera di un Luglio qualsiasi,
calda era l’aria
faceva passare appena le parole
due mercanti m’ hanno aggredito,
in un vicolo dietro ...
uno trasse l’orologio e l’altro scappò.
Ho perduto il Sole campestre
dei
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Dal vetro di una finestra vedo
scorrere immagini della mia vita...
mai avrei immaginato che andasse così...
nulla è stato semplice...
ho perso smalto... non mi riconosco più...
sono caduta tra i rovi pieni di spine...
diverse volte e sempre mi sono
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Grandi quegli occhi profondi persi nei miei
mentre le tue labbra parlavano lievi.
Grandi e care le interminabili
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Il suon di parole infonde,
con lauto misuro, lo spirito
del sorriso nostro ch’esplode in fiore.
Amor tra le sponde
d’emozione e sentimento
descrive il neo riverbero del mio cuore.
Urne di pagine figurano in versi
le gesta del petto
che
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Qui ti vorrei
a me vicino
i tuoi occhi d’ un castano intenso
delicata la tua aria
Lieve sotto i baffi
scorreva il tuo sorriso
al suon di mille violini ti beavi
musica melodiosa per il tuo esser
Sempre a te rivolgiam il pensiero
nel buio o
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il volto coperto rende bruciante lo sguardo
svela i moti dell anima
mi abbraccia e li abbandono
ogni resistenza...
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La leggerezza
di chi conosce bene la vita
ha le rughe cucite
sotto gli occhi stanchi,
ripassa a memoria
le frasi suonate dal vento,
asciuga ogni lacrima di perdono,
accoglie ogni rassegnato tramonto,
vive i ricordi lontani
come in un unico
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Avvincente fra astri viaggiar
valicando tuo sguardo
destinazione cuore
vagheggiato traguardo.
Note di viso in cielo
ancor restio sia vero
se labbra potute baciar
cui indietro non potrò tornar!
Sarà melodico strumento
a placar irrefrenabile
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