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Le 45 poesie pubblicate il giorno 26/09/2017 sull'argomento "Spiritualit�"
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Ho sognato di te stanotte.
Mi tendevi la mano
e poi m’abbracciavi
stretta stretta a te
e piano asciugavi le lacrime mie
che copiosamente
rigavano il volto.
Allora m’ami ancora
così ho chiesto
ma d’improvviso
m’hai lasciata lì incredula
con un
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Era arcaica
Quattro mijardi e mezzo d’anni fa,
dopo avè fiottato gasse e lava,
li vurcani se inizzieno a smorzà...
pe’ er
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Sento ancora le tue grida, in quella via
dove la luce più non si posa
se non nei recessi bui del tuo cuore,
e tu piccola mia nell’angolo di una vita
che più vuol seguire quel ch’era giusto e limpido cammino
ora che nessuno più ti chiederà in
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Emozioni di carta
stropicciate da parole vuote
rimaste ad aspettare
la morbidezza di un petalo
versato
dalle labbra dell’amore...
Una
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| Vi racconterò
ora che sono
perché mai
nella possibilità
di un giorno andare
e lontano
che nessun principio
intraprendere
una strada
con vuote tasche
private d’illusione
senza soluzione
e chi quanto
avrà da giudicare
tanto sarà
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| Se ho sottoscritto assi e
levigato fortezze,
è per non languire istanti.
Ho passato la pece e
piallando,
ho appiattito e
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| Gioia,
bella e facinorosa,
tu incanti,
bocciolo di vile rosa.
Passi che non lasciano,
mostri che non mostrano,
ombre.
Tutto si recide.
Il fiore non si stanca
e arde, e sopravvive.
Non odio la speranza.
Odio chi ci crede,
odio chi mi segue.
Il
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Calò il sipario
nella notte del delirio
Tintinnio sul patibolo
il campanello della
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| Nun me guarda’ ‘ncantata
nun m’appiccia’ stu sanghe
dint ‘e vvene!
Si putesse parla’ stu core
sott’a stu cielo
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| Non è scorrere di fiume
il fluire della vita
lui è costretto,
solo verso valle
scende
per l’uomo che
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| Gli odori e le canzoni
sanno bene come catturarmi
quando nell’adesso
come fiori spudorati
il tenero rimpianto
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E non v’è paragone tra clamore e silenzio
e sonagli e trombette, burattini vestiti di carta...
E solo cocci di vetro a riflettere la luce
E’ sbocciata una rosa sul ciglio della quiete
timida nella notte generosa di stelle
Scorderò così le
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Allons forger le blé
comme deux oiseaux duvet
Prends ma main mon espoir
dérobe- moi
sur des sinuosités sans nœuds
Je veux du blanc
pour ceindre mes yeux
et brûler sous ta voix
immune comme ton fer de lance
Invente- moi
comme un phare dans ta
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Nella tua mano calda vorrei mettere
mia vita inaridita e mi stringessi
al petto se soltanto tu volessi
il tuo vagare
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Ricorderai i giorni
di quando cantavi,
il sole tra i rami
tesseva una veste.
Tutto passa
le speranze i
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In valle uno squillar di tromba
tra tempio di ercole e di giove
grande epica nell’aria rimbomba
con nebbia, sole e quando piove!
Nel 480 ac. la vittoria d’Imera,
dopo alcuni anni la fine brutta!
I fasti d’altri tempi un’altra era
dal punico
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E’ come se avessi perso le parole
il suono la sintassi e ciò che esprime.
Un vuoto strano qui, in questo rumore
all’angolo più scisso del mio volere.
Comunque e a parte, senza le parole
in questo suolo muto, di nessuno.
Eppure il verde continua a
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Sorrido ora
sullo sfondo di mille finzioni,
tornato bimbo è il pensiero
ed a raccontar torna
del tempo che fu.
Voi avete il tempo
che già fu mio
ed a ciglia
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Trattenevo
il calore delle nuvole
per il prossimo inverno
nessuna luce
Per non offendere le ombre
e negare il ritorno
agli oscuri passi del male
nelle sue tante forme
Ritornavo
al suono levigato del ricordo
nessuna lacrima
ma la pura trama
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| Caro mi fù
quell’Irto Colle
intimo e silente,
dimora dell’amato
Francesco, “il poverello”.
Un dì m’apparve
il novello fraticello
per mano e
con immenso amore
bruciò il cuor mio
fraterno e prediletto.
Dolce carezze
sul viso speranzoso
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| Ho destato incauto i loro visi
e i volti scevri di fausto arbitrio
fino a rimestare le lisce viscere
con fredde intense lame tonde
fendendo nel caldo ho attinto
scambi a due di ferrati incroci
e lividi di fatale quieta speranza
un alterco
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| La mia sposa, questa notte,
profumava di diamanti,
girasoli nella sua fronte
sovrapposti ad una musica dolce dal cuore dell’arena,
il suo abito di lenzuola colorava,
dolce lentezza del tramonto,
le case, i palazzi e le strade antiche
lastricate
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| placida alla rena frange,
lieve sul mare il vento scherza
che alla prima succede la seconda
e, questa torna e va a lambir la terza.
un andirivieni affascinante
che prende la vista e la conquista.
un moto ondoso
che non conosce riposo.
al mio
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pioggia d’ovatta
la musica zittisce
foglie croccanti
vita
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Noto al sentore, duro tattile
il cielo finto espande in verticale
sbarre e quadranti.
Pianta, fila, soffia blu
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| I sogni
sembrano spenti dalla notte.
Restano d’avanzo giorni a perdersi.
Tu sulle mie labbra
in un pensiero da mordere.
Ti ritaglio da un ricordo. Una fotografia.
Incollo il mio colore sul bianco e nero.
- Urlo il tuo nome per
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Saranno forse le stelle a ricucirmi gli orli
e la luna a rammendarmi gli strappi,
una tegola in bilico a rischiare
di cadere.
Forse mi sorreggerai sicuro
nelle mie ore più buie
o mi lascerai affondare deciso
nel magma delle scale.
Mentre
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Uscito dal tempo vivo il momento,
non mi aggrappo a fili di ragnatele volanti
ammuffiti nell’angolo della vita.
Non guardo più la nebbia
che nasconde le cose,
le emozioni non dette,
le corse degli altri per il nulla.
Nemmeno mi sforzo di togliere
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fiocchi di neve attorno,
ghiaccioli di stalattiti,
tu camelia rosso sangue
regni nel candore assoluto,
aspetti gnomi e
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La strada si deforma
e a breve
il freddo marmo
avrà interrotto la traccia
-saprai recuperarla?-
L’orizzonte si perde
e cielo e terra
distilla nuova ferita
pure l’origine
non più si conosce
-che sia nella fine
che porta forse a
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45 poesie pubblicate nel giorno 26/09/2017 sull'argomento "Spiritualit�". In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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