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Le 30 poesie pubblicate il giorno 31/01/2019
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- Isolamento sociale -
Da quel tempo
ho spento la luce
e non parlo con nessuno
qui fra queste mura
Manca l’aria
per lunghi giorni
e penso a cosa potrei fare
ma il mio cielo è vuoto
e il vento soffia ancora.
- Apatia -
Mi alzo tardi
e
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| spògliati di questi abiti inutili, di questi denari ormai troppi
la neve scende pacata oggi, sembra non aver fretta
fiocchi
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Sono immagini distorte quel che vivo dentro me
figure sgualcite di un tempo creduto eterno
che invece la vita cancella col
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| Erano in tanti
di uno sterminato esercito
di cercatori...
e colti nell’essere
parevano eterni.
Sapevano di infinito
nelle parole usate
come un recintare
una verità che voleva fuggire
nel pantano di un suolo
ancora in attesa a bruciare
il
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Noi,
distanti come punti cardinali nella rosa dei venti...
La nostra storia traghettata in mille direzioni...
Talvolta siamo stelle in cielo
sorprese a godere della nostra stessa luce
talvolta sole e luna nel loro commiato breve
prima che esploda
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L’aveva trovato bene in vista
nella cassetta della posta
ed era ben protetto da una busta
il messaggio, che in effetti
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E’ l’inverno, fra tutte le stagioni
quella che, pur se fredda, io prediligo,
perché regala vivide emozioni
sebbene per
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Mai più visi contratti
occhi duri, parole forti
mani protese in evidenti minacce.
Mai più notti d’angoscia
giorni che
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Mi muovo col vento,
in modo quieto e impercettibile
silenzioso e sottile
tra cielo e terra.
Cerco il mio volto ridente,
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Nell’oceano del dubbio
nuova linfa scorre
sull’orlo del ludibrio
Nel profondo della mente
s’intravvedono i bagliori
del tramonto capovolto
Ma le profferte reiterate
non brillano di luce
ai bordi del perdono
Sol diradano le arsure
ed
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Scende agli abissi, al vortice infernale,
l’alma che gira, nella via celeste,
che orbita in rondò gloriante
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| Mi ritrovo scrittore
del tempo perso,
nostalgico detentore
di passate mestizie,
redivivo accentratore
di ossequi
verso
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E scoprire
nel piccolo suo
il mistero
del traboccare nettare
ora che come ginestra
del sole
prediletta figlia
è divenuta amante
rapita dalla luna
che bacia
la rugiada
del suo essere
dischiuso fiore
io vento
sfiorai
il suo risveglio
di
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Due chili di pomodori
tutti rossi e colori,
lui che è il re in cucina
vado a far spesa anche stamattina.
Alla regina dei fornelli
glieli porto tutti belli
e siccome è giornata
gli do anche la strofinata.
Poi riuscendo zitto zitto
ci vuol
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Ci dev’essere stupore
al di là dell’ignoranza,
che meravigli
oltre il tempo,
oltre la mente.
Ci dev’essere una rosa
nel vuoto cosmico
di petali e profumi disturbato,
oltre i veli ottenebranti.
In un’armonia di voci, sento,
pianta una
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Mi sento e forse
lo sono davvero
un vincente nostalgico
di malinconie remote
nelle mie giornate
lunghe
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Poi comprendi che la vita
la vita stessa è uno sforzo all’esistenza,
perché come in un film
la vita ci scorre davanti
scorre come la pellicola
ma esistere, esistere davvero
è come se con un grande salto
entrassimo dentro le immagini
diventassimo
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Ho consumato tanto inchiostro,
il calamaio è prosciugato.
Mi restano ruvidi fogli bianchi
abbandonati sul tavolo del poi.
Raucedine...
La voce dell’incontro
non scivola più come l’oro giallo nell’imbuto
che porta al profondo.
Ho smarrito la
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Pensier solerte a parlar d’amor si nutre
fin divenir memoria da posar sul cuore.
Inno di gloria aver amato
e d’amor ancor il cuor sospira.
Ad unanime sorriso Paradisiaco fioriscono i giardini.
Amor a turbine sincero ad espander nel cuore.
Pensier
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E’ tempo di comprendere
che siamo qui a dividerci il pane:
scendo per dirti
che sono capitato per caso
e non ho ancora un nome:
qui si parla di niente
e la sera si contano i topi
ma in compenso non si vive male,
la gente passeggia e
sorride, una
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Qui una piccola lanca del Ticino
un canneto salici e giunchi
lì attorno a far da protezione,
sulla riva da tempo abbandonato
un barcè la sua nudità alla
vista dona spogliato in parte
del fasciame quel fondo piatto
le aguzze punte dal
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‘A casa nosta è fatta pe chi torna
pe chi sape ca ‘a sciorta è na palomma
ca sbatte ‘nfaccia ‘e lastre
e vò trasi’.
‘A casa nosta è fatta pe chi sonna
pe chi crere ca ‘o core è nu pumpiere
ca va stutanno ‘o ffuoco
e po’ sbani’.
‘A casa nosta
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Scrivi poeta
magnifica tua rima
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| Ti sei assopita tra le mie braccia
felice e contenta
con il desiderio di cambiare questa vita
nella tua anima candida c’era la speranza:
un borgo sul cocuzzolo del poggio,
laddove in un cantuccio
costruire un mondo
d’affetti e predilezione al
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Riascoltare la tua voce
che mi risuona dentro
come un temporale
e poi restare incantata
ad ammirare
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Oh fango... oh terra... oh pozze di ombre... oh neve!...
Oh maledetto inverno! Oh inquieto e debile
sospir di raffreddate
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(e dirigere sogni)
Pervaso
dalla tua bellezza,
fluido vitale
nelle mie stanche vene,
rinvigorisci ardori
che non vogliono spegnersi...
Stupori
annientano ombre,
flebili fantasmi
di un passato
appena trascorso
e la voglia di scomparire
fra
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Al centro della pista circolare
il comico- pagliaccio intratteneva
il pubblico con giochi fantasiosi
ed ogni spettatore
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Puntiglioso rintocca il campanone
del paese, di un giorno che scorre
affaccendato nell’apparir sornione...
Quale salda mano ne cinge le corde,
le tende, le tira e si fa carico del tempo,
mi lacera quel suono, ce l’ho in grembo...
Scardina la mia
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Ricordi ferite aperte
dolore che langue.
Nella piazza del cuore
petali di rose sparse
e spine conficcate nelle mani
a sgretolare grani di preghiera
in memoria della donna amica
che mi ha sbocciata in grembo
come la terra al germoglio.
Di lei
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