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Le 14 poesie pubblicate il giorno 20/09/2019
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Fu urlo dirompente sguaiato di dolore,
cuore ad annaspar fra urlo e asfissia...
Fosti urlo ad urlar un senso d’impotenza,
a scindere l’anima e prender volo.
Urlo ad oltrepassar la barriera del suono,
a passo lungo ed agghiacciante sfogo...
Urlasti
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Perché ora voglio di più
dovrai spogliarti con le nuvole
appena il sole sorge
e tenerti appesa ai sogni
Perché la sera arriverà
e ti troverà già nuda
con le ombre accarezzate
da un’inesorabile parola
Pronunciata a mezza riva
sulle corde
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Come un fiume discreto
dalle sponde morbide
lambite dall’acqua
così nelle tue mani
accoglienti e solide
è custodita la mia anima
fragile e spigolosa.
Come giunco flessuoso
sulle rive del fiume largo
che cammina al mare,
mi appoggio ai tuoi
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Migra il pensiero come foglia dal ramo
in un gorgo s’accartoccia e poi s’allontana.
Scende si posa si rialza s’incammina,
indi s’invola da nuova foga spinta.
Sfiora la riva, ad un’onda sobbalza.
Al largo una vela si dondola sul mare.
Stride un
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Amo
immaginare la poesia
come
un disegno in movimento,
che con voce
tanto sottile da essere sentita
senza sentirsi
racconta una storia sempre diversa,
usando sempre
le stesse parole.
Come la quercia
che ferma,
muove le sue foglie al
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Sarà perché dell’inerzia apicale
sembri l’emblema, immaginando tremo
ordinanze esiziali: incontro andremo
- io temo in fretta - alla quiete fatale.
Più propenso al simposio parentale
senza acuti né lampi hai messo al remo
un popolo plagiato e
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Che vita, che non spicca mai il volo,
mi sento sempre solo, e ci sto male;
neppure un animale, che disdetta,
magari una capretta o, cosa strana,
la gracidante rana per parlare...
devo accettare che divento matto;
è già fuggito il gatto sopra il
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Di vita in vita io ti amerò...
Nel ciclo dell’esistenza,
perdurerà la contraddizione
della ragione che sogna la follia.
Salirò ogni giorno dentro il vuoto
dove tu ti nascondi,
cercando di fermare il momento
che fa dimenticare le cose.
Fuori
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Settembre dolce,
come grappoli d’uva al sole
languido nel tepore pomeridiano,
tra sentieri e viottoli rumorosi
al passaggio di ragazzi appena usciti
da scuola.
Si trattiene il respiro
accanto al fico con frutti penduli
violacei,
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Un guscio corporeo
matura e sfiorisce, anzitempo,
quando, il dolore corrode l’anima
e la solitudine, toglie la vita,
in un lampo,
come
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Quando il silenzio del giorno
apre le porte sulla ciarliera città
il chiarore, consapevole della confusione
veglia e ritempra ogni ora.
Nel ricordo, il movimento
del gradevole badare
e, il dinamismo diurno
all’angelo custode
mi fa pensare.
La
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| Sei tu la mia stella
tu il mio cielo
sei il mio cammino.
Di poesia il cammino
sei l’alba silenziosa
la luce calda della sera
e il tuo corpo di vento
è una pianura
dove la rugiada nel mattino
gioca con il sole
Tu sei la notte
che avvolge i miei
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| Si danno nomi che ancora non intendo
voci che perdo in un niente, rumori
di nubi e lontananze. Guardo
il piccolo osso di luna
e so che nell’aria c’è sale. Tutta la mia memoria esplosa.
Dov’è la parola che non sento?
in quale sottrazione vive la
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| Il bimbo chiese al nonno: “Dov’è mamma?”.
Il vecchio si passò la mano in testa
e ripensò a quel tremendo dramma
del giorno
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