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Le 24 poesie pubblicate il giorno 27/01/2020
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| Recinti elettrificati
nessuna fuga,
gas nelle docce
morte sicura,
fuoco, forni
corpi inceneriti
una nube oscura
esce dai camini.
I mostri... il pianto
degli ancor vivi
appeso al baratro
dove sono morti.
Piovono dal cielo
fiocchi di
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Nel di della memoria
ai deportati ebrei
il mio pensier vola.
Povera gente
umiliata e sola
trascinata via
dalle loro famiglie,
col dolor nel cuore.
Costretti ad andar lontano
chieder pietà invano
senza saper dove
sul treno fumoso,
della
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| Queste effimere parole
ingabbiano l’attimo
a me caro
inghiottito già dal tempo
che vi ho dedicato
La poesia ghermite:
è l’impronta del mio passo
che vagheggia l’illusione
Ovunque la soffi il vento
freme e trema
come spirito di
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| Tu con il tuo animo stanco in un cuore
di bambina hai atteso tanto che quella porta
si aprisse, tu con la tua infanzia rubata
mentre grida disumane rincorrevano sogni
ormai stanchi, non più
da accarezzare .Chiusa
in una stanza buia e fredda
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Andrò cercando
l’acqua che non bagna,
il cielo da mettere in tasca,
sale e vento in un libero gioco
e una pioggia di sorrisi
da cui non ripararmi.
Andrò cercando
fossi in cui dormire
stelle da guardare,
sensi nuovi da scoprire,
alberi da
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Sono i nostri labili estuari
spazzati via dalle correnti
che vibrano rumoreggiando echi assopiti
di segmenti di respiri
- cosi tenui -
che il ronzio delle api assordano,
mentre ti guardo
con quelle tue fameliche rughe
che rigano le tue
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Prima che potessi immaginare
un futuro con le nuvole
è scesa la sera a reclamare
la mia solitudine divina
E non ho più potuto sognare
di splendide carezze
e di respiri mano nella mano
con qualche fragile luna
Prima che mi rendessi conto
di
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Oh, quanto tempo...
che ti aspetto con gli occhi
lucidi rivolti al cielo...
sento in me qualcosa che
mi da’
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"Cara Kitty ..." ...
chissà ora che t’avrebbe scritto
sul pianeta sempre imperfetto
per tre quarti ghetto ...
dove un bambino in tanti ove
afflitto vive se non muore
per guerre malattie carestie
ma più mancanza d’Amore!
Sull’egoistico potere
di
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Oh tu sole temerario sbirciavi e
di freddo e paura anche tu moristi,
truce gelo percuoteva le membra ad
anime desolate in cerca di conforto...
E cuori piccini, cuori di bambini a
giocar alla guerra col terror negli occhi stanchi,
bimbi lasciati
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Piccolo fiore cresciuto nella neve
neve sporcata dal dolore acuto, vissuto, sofferto...
stanno gelando i petali tua, in
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L’amore non si vende e non si spende
in questo mondo gravido sdrucito
beato del suo essere finito
nel sangue che versato in noi trascende.
L’amore ci sorprende e si difende
con la sua forza d’animo agguerrito
distrutto da quell’essere
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Nella bellezza d’un tramonto
c’è l’inquietudine dell’oscurità,
che lentamente s’avvicina,
l’addio ad un giorno
che di gioia ha colmato,
giornate senza fine,
l’incertezza del domani,
di un destino zoppicante,
padrone delle ore e turbine
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Dentro di me non c’è spazio per l’odio:
è una risorsa il vuoto
un cielo immenso da serbare ai sogni.
Nel borgo la tua storia è anche la mia
e la mia è la tua:
qualcosa di ciascuno
appartiene anche all’altro.
Pensiamo! Non c’è nulla da
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Prima che il sole tramonti
sorgi dalla terra come un grido
e l’acqua ti cerca nell’arsura
dove il desiderio implora
e la vita si conta a gocce
come un prezioso profumo
prima che il sole tramonti
prima che sorga la notte
scrivimi sulla pelle il tuo
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Amore in quale buio tu sia
io sono il silenzio del tuo sguardo .
Anche se tu non vuoi
ci sono notti che non dormono
e tu lo sai
tornano piene di stelle
sulla bocca del cuore.
Come il cielo d’agosto affonda
nel cuor le sue stelle
io navigo
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Travaso pensieri e ricordi
nell’acqua che corre
sotto i ponti della mia città
che ha visto partire vagoni
colmi di uomini
che non sono più tornati.
Mi cresce uno spirito stanco
mi affianco a Dio
che mi par di conoscerlo,
gli parlo e Lui
mi
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Petali di fiori insanguinati
su prati incolti senza solchi
Né spighe di speranza.
I colori stinti del cielo.
Nessuno canta nel silenzio.
Nessuno osa nell’immobilità
mentre dilaga il ricordo.
La cicatrice sarà il sigillo
sul braccio della
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| Sirena... forte e senza armonia
solo uno stridulo ringhio che arrivava
il buio ancora vistoso
baracche fatiscenti e maleodoranti
aprivano le bocche infamanti
e vomitavano Anime e Anime
senza nomi ed età
carne da macello per le SS
loro avevano idee
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| Chi comprende la vita
coglie la particolarità
della bellezza.
Realizza il suo sognare
e, nella confusione
trova sempre
la più semplice soluzione.
Chi ha compreso
ha colto l’essenziale.
Chi nelle sue mani ha il sapere
e non prova
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Nulla più leggeranno
nulla più osserveranno
accatastate recitano ormai scena muta
ammassi di ricordi relegati nelle inezie
tra le grida soffocate dal dolore
Nulla più racconteranno
nulla più ai posteri daranno
solo sbiadite foto a
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Non v’era d’alitar ristoro
c’all’immote fronde.
ch’il nunzio d’araldi
e financo ali spirti affini,
catarsi d’avulsa insolenza.
Ahi! Qual tristo fardello,
indove s’ode de li astanti l’afrone.
Ch’impietosa s’apprestava, nèmesi,
per captatio
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Come un filo che si spezza si ripercuote ogni dì
non facile convivere quando il buio è stato lì a due passi
pensieri vacillano incerti del se o del ma
inutile recriminare
ma darsi una mossa è di rigore
non lasciarsi sfuggire niente è d’uopo
il
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“Con la punta del mio naso
sulla punta del tuo naso
ci troviamo bocca a bocca,
ma non sembri persuaso!
Cosa aspetti a
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